Sommario
Dopo la breve rassegna delle mostre milanesi, ecco per…par condicio anche alcuni suggerimenti per chi viva o visiti la capitale. Cominciamo con due mostre fotografiche ospitate nel piccolo ma accogliente Museo di Roma in Trastevere, situato in piazza Sant’Egidio, a due passi dalla Basilica di Santa Maria in Trastevere che vi consigliamo di visitare subito dopo…
Una luce sui problemi dell’infanzia
La prima mostra, che occupa tutto il piano terra del museo, il cui bel chiostro è ormai una sede privilegiata di eventi fotografici, porta la firma del fotografo Riccardo Venturi e si intitola “Stati d’infanzia – Viaggio nel paese che cresce”.
E’ dedicata a numerosi esempi di intervento educativo straordinario, sia in situazioni di emergenza sociale tipiche del sud, sia in realtà in origine più serene ma sconvolte dalla pandemia, come alcune zone del Nord. Alle circa 80 foto di Venturi si aggiungono i contributi della filmaker Arianna Massimi.
I simboli della nuova Spagna democratica
Erano giovani o giovanissimi, ma 30 o 40 anni fa, i soggetti della seconda mostra fotografica, ospitata al primo piano: “La Movida – Spagna 1980-90” del settantenne Miguel Trillo.
Trillo all’epoca seguì e documentò l’incredibile esplosione culturale e la rivoluzione del costume spagnolo, che molti di noi hanno conosciuto bene sia come turisti che come appassionati del cinema di Almodovar.
Un paese che dalla guerra civile al 1975 era rimasto culturalmente ai margini dell’Europa, in pochi anni visse quasi contemporaneamente tutti i cambiamenti che da noi erano stati diluiti in vari decenni!
Un salto ai Musei capitolini
I Musei Capitolini, un po’ come i Vaticani, si potrebbero rivedere una volta al mese trovando sempre qualcosa che in precedenza non ci aveva colpito… Oltre a questo, ci sono occasioni come le mostre temporanee, che espongono novità o pezzi impossibili da valorizzare normalmente.
E’ con questo spirito che sono andata a vedere “La Roma della Repubblica – Il racconto dell’archeologia”, che indaga i cinque secoli fra la nascita della repubblica, appunto, e l’omicidio di Giulio Cesare che diede inizio all’Impero con Augusto.
I colori dei marmi antichi
A lato, dopo aver ammirato capolavori che da soli giustificherebbero il biglietto, restando nel Palazzo Caffarelli si può visitate un’altra piccola mostra: quella sui marmi Santarelli.
Grazie ad essa si ha un’idea precisa dell’incredibile varietà cromatica di questi elementi architettonici così importanti in età classica. Non a caso il titolo della mostra è “I colori dell’antico”.
Una statua che è un simbolo e un capolavoro
Uscendo è d’obbligo una sosta nella grande e luminosa sala, aggiunta pochi anni fa per ospitare l’imponente statua equestre di Marco Aurelio, dopo il restauro. Quella che adesso si trova al centro del Campidoglio è infatti una copia.
Circondato da altri bronzi e statue in marmo, il ritratto dell’imperatore sembra non sentire affatto i quasi due millenni trascorsi dalla sua fusione!
© Brugam