Sommario
I semi di psillio sono un efficace lassativo naturale grazie al loro alto contenuto di fibre solubili.
Utilizzati da tempo per contrastare la stitichezza, questi semi assorbono acqua, formando una massa gelatinosa che facilita il transito intestinale senza irritare le pareti dell’intestino.
Le fibre del psillio, infatti, agiscono ammorbidendo le feci e promuovendo una regolare evacuazione. Oltre al beneficio per la stitichezza, sostengono la flora batterica intestinale, fungendo da nutrimento per i batteri “buoni” e migliorando così l’equilibrio del microbiota.
Un consumo controllato di psillio, preferibilmente in combinazione con una buona idratazione, può favorire una digestione più sana e ridurre disturbi come gonfiore e irregolarità.
Grazie alle sue proprietà, lo psillio è quindi indicato per chi cerca un rimedio naturale, sicuro e delicato per la salute dell’apparato digerente.
Psillio: che cos’è
Di questa pianta (Plantago Psyllium) sono usate soprattutto alcune porzioni, per le loro note proprietà benefiche a livello intestinale.
Nello specifico, i semi e la cuticola di psillio sono le porzioni della pianta a presentare i maggiori benefici legati alla presenza di sostanze dall’azione mucillaginosa.
Le sue origini geografiche sono precise. Difatti, è una specie originaria del sud del Medio Oriente, del bacino del Mediterraneo nonché degli Stati Uniti d’America.
Le caratteristiche di questa pianta sono note da secoli al punto che viene usata dalla medicina popolare sia ad uso sistemico che topico. Nel primo caso, l’assunzione di psillio viene sfruttata in tutte quelle situazioni in cui c’è la necessità di ammorbidire le feci e favorire l’evacuazione.
Invece, per quanto concerne l’utilizzo topico, è una proprietà meno nota ma comunque efficace legata allo psillio. Infatti, è comunemente usata per trattare l’acne o, più in generale, condizioni di pelle particolarmente grassa.
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Psillio: a cosa serve?
Il meccanismo di azione dello psillio è lo stesso dei lassativi. Le fibre di psillio agiscono quindi come delle vere e proprie ‘calamite’ per l’acqua, arrivando ad aumentare in peso fino a 25 volte.
I semi di psillio in particolare sono avvolti da un rivestimento ricco di mucillagini, polisaccaridi che appartengono alle fibre idrosolubili. Queste sostanze trattengono molta acqua dal lume intestinale, formando un gel che aumenta il volume delle feci e le rende più morbide. Ciò li rende utili anche in caso di emorroidi o ragadi anali.
Tale azione stimola i movimenti intestinali, agevolando così l’evacuazione e diventando un prezioso alleato contro la stitichezza.
Oltre a migliorare la regolarità intestinale, le mucillagini dei semi di psillio contribuiscono a ridurre l’assorbimento di grassi, in particolare del colesterolo LDL, senza influenzare i trigliceridi e il colesterolo HDL.
Si tratta di un effetto che può risultare utile anche nel controllo della glicemia grazie alla riduzione dell’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale.
A cosa fa bene lo psillio: scopri tutti i benefici
Lo psillio, noto per le sue mucillagini ricche di fibre solubili, è molto apprezzato in fitoterapia per le sue proprietà benefiche sul sistema digestivo e metabolico.
Una volta ingerito, le mucillagini del seme di psillio assorbono acqua, formando un gel che aumenta il volume delle feci e le rende più morbide. Ciò aiuta a contrastare sia la stitichezza, stimolando la peristalsi intestinale, sia la diarrea, poiché il gel trattiene i liquidi in eccesso e rende le feci più compatte.
L’azione regolatrice delle mucillagini si estende anche all’assorbimento dei nutrienti: lo psillio riduce l’assorbimento di grassi e zuccheri, con un impatto positivo sulla glicemia e sul colesterolo LDL. Questo lo rende un supporto efficace per chi soffre di diabete, insulino-resistenza o colesterolo alto.
Sembrerà paradossale ma questo prodotto è in grado di contrastare contemporaneamente sia la costipazione che la diarrea. Come ci riesce? Grazie alla sua proprietà igroscopica. Difatti, avendo la capacità di richiamare molta acqua nel lume intestinale, riesce a richiamare anche la porzione di liquido contenuta negli alimenti.
In questo modo, quando non viene abbinato all’assunzione di molta acqua al pasto, lo psillio garantisce un cambio di consistenza delle feci. A tal riguardo, queste appaiono molto più compatte e, come conseguenza, si riesce a prevenire il rischio di un’evacuazione troppo ‘morbida’, ovvero la diarrea.
Inoltre, lo psillio è indicato nella sindrome dell’intestino irritabile (IBS) e nella diverticolosi, poiché aiuta a eliminare residui non digeriti che, se fermentati, causano infiammazione e gas.
Essendo un prebiotico naturale, inoltre, lo psillio favorisce la crescita di batteri “buoni” nell’intestino, migliorando la flora batterica e contribuendo al benessere immunitario.
Infine, il suo impiego regolare può supportare la perdita di peso e la salute cardiovascolare, regolando i livelli di zuccheri nel sangue e stimolando il metabolismo.
Come assumere lo psillio e quanto
La forma comune in commercio di psillio è quella di tritato di semi. Meno frequentemente è possibile rinvenire anche macerati per ottenere un decotto.
Si consiglia l’assunzione fino a 7 grammi di psillio al giorno, sempre associata al consumo di almeno 200 ml di acqua per limitare gli effetti indesiderati.
Nel caso degli estratti secchi, la maggiore concentrazione delle mucillagini rende sufficiente il dosaggio di 2 grammi al giorno. Si sconsiglia comunque di assumere psillio per più di 7 giorni.
Controindicazioni ed effetti collaterali dello psillio
Come tutte le fibre, l’assunzione di questo prodotto deve sempre associarsi a una corretta idratazione. In caso contrario, gli effetti negativi potrebbero di gran lunga superare quelli benefici. Altresì, se lo psillio è utilizzato in modo corretto, non dovrebbe scatenare alcun effetto indesiderato.
Infatti, senza liquidi sufficienti, le fibre possono ostacolare il transito intestinale, soprattutto negli anziani, più a rischio di disidratazione. L’uso di psillio poi è sconsigliato in casi di occlusione intestinale, diabete, stenosi gastrointestinali, endometriosi e in altre malattie croniche.
Raramente può causare reazioni allergiche.
Tra gli effetti collaterali legati al sovradosaggio, invece, si possono manifestare diarrea e paradossalmente stitichezza e gonfiore.
Inoltre, lo psillio può interagire con alcuni farmaci (come anticoagulanti, antidiabetici, integratori di minerali e vitamine) tra cui quelli per il colesterolo, potenziandone o inibendone l’assorbimento.
Tutto questo per dire che è fondamentale chiedere il parere del proprio medico prima di assumere questo prodotto.
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Conclusioni
Lo psillio è un tipo di fibra solubile estratta dai semi della Plantago Psyllium, nota per le sue proprietà regolatrici sull’intestino. Una volta assorbita l’acqua, forma un gel che ammorbidisce le feci, aiutando a contrastare sia la stitichezza che la diarrea.
Grazie alla capacità di rallentare l’assorbimento di zuccheri e grassi, lo psillio è utile anche per chi soffre di glicemia alta o colesterolo. Ricco di mucillagini, è un vero alleato del benessere intestinale e della flora batterica.
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Fonte
- Psyllium: a useful functional ingredient in food systems.
- Healthline.