Sommario
Le ragadi al seno o ai capezzoli sembrano interessare circa il 38% delle donne che allattano. Anche l’esercizio fisico e l’uso frequente di saponi aggressivi può causare irritazioni fastidiose in una zona così delicata, tanto che l’applicazione di lozioni idratanti e protettive diventa un passaggio chiave nella prevenzione delle ragadi.
Alcune creme, unite ai vecchi rimedi della nonna come la cera d’api, possono aiutare le mamme ad alleviare questo fastidio. Vediamo insieme alcuni preziosi accorgimenti da adottare.
Ragadi al seno: cosa sono
I capezzoli screpolati, il più delle volte, derivano dall’attrito provocato durante lo sport o dall’allattamento al seno.
La pelle delicata di cui sono composti appare arrossata, irritata e screpolata a causa di attrito o disidratazione. L’uso di creme, e anche evitare prodotti aggressivi o chimici e indumenti stretti possono aiutare a trattare e prevenire le crepe dei capezzoli.
Ragadi al seno e allattamento
Circa l’80-90% delle donne ammette di provare dolore al seno durante l’allattamento. I neonati spesso si attaccano in modo aggressivo e questo, combinato con la frequenza delle poppate, può lasciare la zona dolorante, screpolata e secca.
Ciò significa che se il bambino non si adagia bene, lotterà per succhiare e lo farà in modo errato, tirando e torturando il seno.
Infatti, un corretto allattamento richiede che il piccolo afferri l’intero capezzolo con la bocca spalancata, per non schiacciarlo tra la lingua e il palato.
Anche un uso improprio del tiralatte può causare danni ai seni. Alcune pompe possono danneggiare il tessuto mammario rompendo i capillari e provocando sanguinamento sotto la pelle in quest’area.
Cause e sintomi delle ragadi al seno
Sfregamento
I capezzoli sono un’area molto delicata del tessuto del corpo umano.
Quando questi sfregano contro vestiti o altri oggetti, possono seccarsi e screpolarsi. Ciò può verificarsi durante l’esercizio o durante l’attività sessuale sia per gli uomini che per le donne. Nei casi più gravi, i capezzoli possono sanguinare.
L’attrito può colpire le persone in modo più grave durante i mesi invernali, poiché il freddo può rendere la pelle più incline alla secchezza.
Infezioni
Se il bambino soffre di mughetto, cosa molto comune, il fungo Candida Albicans può passare al capezzolo della madre, causando una candidosi al seno.
In questo caso la donna può sentire un bruciore profondo durante la poppata. Altre cause comuni sono rappresentate da:
- asciugatura non completa dei capezzoli
- pelle screpolata o sanguinante
- recente uso di antibiotici
I funghi prosperano in ambienti caldi e umidi, quindi mantenere i capezzoli asciutti e freschi può aiutare a prevenire il mughetto. Anche un cambio regolare di camicia e reggiseno può aiutare a prevenire le infezioni da lieviti.
Oltre alla secchezza, possono esserci:
- bruciore, prurito o dolore
- pelle squamosa o lucida sopra o intorno all’areola
- dolore profondo o lancinante al capezzolo o al seno
- eruzione cutanea.
Dermatite da contatto
Quando una sostanza estranea entra in contatto con la pelle può causare una reazione allergica chiamata dermatite da contatto. Le cause comuni includono:
- profumi
- unguenti
- saponi
- materiali sintetici nell’abbigliamento.
Eczema
Il termine, più comunemente, si riferisce a una condizione chiamata dermatite atopica. Di solito colpisce le mani, ma può verificarsi in qualsiasi parte del corpo, compresi i capezzoli.
Cambiamenti ormonali
Le fluttuazioni ormonali durante il ciclo mestruale possono influenzare il seno e possono portare a sensibilità, secchezza e prurito in alcune donne.
Questi sintomi legati agli ormoni non sono motivo di preoccupazione e probabilmente scompariranno nelle fasi successive del ciclo mestruale.
Malattia di Paget del seno e cancro
La malattia di Paget provoca un’eruzione cutanea secca e squamosa intorno al capezzolo che alcune persone confondono con l’eczema.
Il cancro al seno, invece, di solito colpisce solo uno dei capezzoli.
I principali sintomi della malattia di Paget includono:
- pelle squamosa o che non guarisce
- secrezioni gialle o sanguinanti
- un capezzolo che cambia improvvisamente posizione
- formicolio o prurito persistente.
Capezzoli secchi e gravidanza
Le fluttuazioni ormonali sono un fattore importante che può causare secchezza o irritazione dei capezzoli di una donna durante la gravidanza.
Quando i livelli di estrogeni e progesterone cambiano, il seno subisce diversi cambiamenti, come ad esempio:
- rigonfiamento
- sensibilità
- prurito.
- Lanolina pura e naturale al 100%
- Aiuta a ripristinare il livello naturale di lipidi della pelle
- Lenisce i capezzoli sensibili o secchi
Come curare le ragadi al seno
Per trattare i capezzoli screpolati, si può:
- applicare creme emollienti, ad esempio alla lanolina o all’olio di cocco, dopo l’allattamento
- evitare di indossare reggiseni troppo stretti, in quanto ciò può aumentare l’attrito sui capezzoli
- evitare di usare saponi aggressivi, deodoranti, polveri per il corpo e altre sostanze che potrebbero seccare la cute delicata
- un ottimo rimedio della nonna consiste nell’acquistare della cera d’api da modellare per formare una coppetta da posare sui seni delle donne che allattano; la cera funge da potente idratante naturale.
Come allattare al seno correttamente
Se avverti una certa sensibilità sui seni, è bene prendere alcune misure in modo che i capezzoli non si feriscano o finiscano per sanguinare.
Ecco cosa puoi fare durante l’allattamento.
- Controlla la posizione del bambino e come la sua bocca cattura il capezzolo.
- Prova diverse posizioni per scoprire la più comoda che permetta al piccolo di afferrare il capezzolo meglio e più correttamente.
- Prima dell’allattamento applica un impacco freddo per attutire l’area lesa per qualche secondo, ma non abbastanza a lungo da raffreddare il latte all’interno.
- E’ possibile utilizzare capezzoli in silicone durante la poppata.
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Cosa puoi fare dopo l’allattamento
Alcuni specialisti consigliano di pulire delicatamente i capezzoli senza strofinarli, con una spugna o un asciugamano.
In caso di screpolature, lavati il seno dopo ogni poppata con acqua leggermente tiepida per ridurre il rischio di infezione. Una volta al giorno, usa un sapone senza profumo che non irriti o asciughi la pelle e poi risciacqua bene con acqua.
Non utilizzare alcol, lozioni o profumi.
Per quanto possibile, lascia che il seno respiri e in nessun caso indossa vestiti e reggiseni aggressivi che irriteranno ulteriormente i capezzoli.
Se hai ragadi aperte, il medico potrebbe consigliare una crema alla lanolina specificamente pensata per le madri che allattano.
Infatti, essa previene la secchezza della pelle nella zona del capezzolo e aiuta a guarire le ferite. Applica l’unguento sulla pelle pulita dopo aver terminato l’allattamento (dopo ogni poppata), questa pratica di solito aiuta il capezzolo a riprendersi senza formare una crosta in quella zona.
Puoi anche provare medicazioni a base di idrogel progettate specificamente per la guarigione dei capezzoli. Cerca però di evitare di toccare il seno con la mano prima di applicare la medicazione: i batteri sulle dita potrebbero rimanere intrappolati sotto il cerotto.
Chiedi a un medico se puoi assumere antidolorifici (paracetamolo) mezz’ora prima dell’allattamento. Potrebbero aiutare a ridurre il dolore e il gonfiore dei capezzoli.
Se l’allattamento al seno diventa doloroso, puoi interromperlo per un giorno o due, ma attenzione a rimuovere il latte dal seno per prevenire l’infiammazione. Se il tiralatte è il responsabile del dolore, puoi provare a sostituirlo.
Rivolgiti urgentemente a un medico in caso di:
- febbre
- gonfiore nella zona del seno
- pus
- altri segni di infezione.
I batteri possono entrare facilmente attraverso le ragadi aperte nell’area delle mammelle e possono portare a infezioni, come la mastite.
I capezzoli screpolati influenzano il bambino?
Avere i capezzoli screpolati non influisce sul bambino. Anche se sanguinano, il piccolo continuerà a succhiare tranquillamente.
Se ingerisce una quantità molto piccola di sangue, lo eliminerà attraverso le feci. Discorso diverso per le madri affette da infezioni trasmissibili come Epatite ed HIV.
In questo caso, solitamente, lo specialista che assiste al parto consiglierà o meno l’allattamento al seno.
Il bambino soffrirà di più se il dolore ti impedisce di allattare, quindi sarebbe bene cercare di prevenire le ragadi posizionando correttamente il bambino sul seno e aiutandolo ad afferrare bene il capezzolo durante la suzione.
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Ragadi al seno: quali sostanze sono controindicate sui capezzoli?
È controindicato il trattamento con alcol, sodio mertiolato o qualsiasi altro disinfettante sui capezzoli durante la fase di allattamento, in modo da non intossicare il bambino.
Si consiglia l’uso di bepantolo, glicerina o vaselina tra le poppate, stando attenti a non attaccare il neonato dopo l’applicazione.
Quando si presenta dolore al seno si dovrebbe continuare l’allattamento, avendo cura di controllare se il bambino sia nella posizione corretta e di passare un po’ di latte materno o una pomata alla lanolina sul capezzolo.
Come prevenire le ragadi al seno
Ci sono alcuni accorgimenti pratici che le donne possono intraprendere per prevenire le cause più comuni dei capezzoli secchi.
- Durante l’esercizio fisico, indossa camicie che non sfregano contro i seni; prova a cambiare il reggiseno, poiché alcuni materiali possono causare attrito che tende a seccare e irritare la zona.
- Evita di stimolare i capezzoli quando li senti asciutti o ostruiti, poiché ciò può aggravare l’irritazione.
- Per le donne allergiche a determinati materiali e sostanze, evitare l’allergene è il modo migliore per prevenire la secchezza dei capezzoli; in caso di contatto, lavare la sostanza il prima possibile.
- Durante l’allattamento, applica localmente unguenti appositi dopo ogni poppata e ricordati di sciacquare la zona prima della sessione successiva.
- E’ possibile aiutare a prevenire il mughetto mantenendo la cute fresca, asciutta e pulita.
- Conduci uno stile di vita sano per prevenire le malattie del seno, incluso il cancro: assumi una dieta sana ricca di frutta e verdura, evita il consumo eccessivo di alcol, fumo e fai esercizio fisico regolare.
Fonti
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