Sommario
Il botulismo è un’intossicazione generata principalmente dall’assunzione di alimenti conservati in cattive condizioni. La causa della malattia è il batterio clostridium botulinum o botulino.
Esistono fondamentalmente tre tipi di botulismo: quello causato dal cibo, quello causato da una ferita e il botulismo infantile, che è quello che si verifica in più occasioni e colpisce soprattutto i bambini sotto un anno. Se non trattato con urgenza, il botulismo può essere mortale.
La causa del botulismo alimentare è il cibo avariato, soprattutto in scatola e quello preparato in casa, come le tanto amate, da noi italiani, olive sott’acqua e melanzane sott’olio.
Consumando il cibo in cattive condizioni, viene consumata la tossina dannosa che colpisce il sistema nervoso e paralizza alcune parti del corpo.
Di seguito troverai tutto ciò che c’è da sapere per cucinare e mangiare in sicurezza, come riconoscere i sintomi e cosa fare in caso di intossicazione da botulino.
Cos’è il botulismo, l’intossicazione da botulino
E’ una rara condizione potenzialmente fatale che provoca debolezza progressiva. E’ causato dalle neurotossine prodotte dal batterio Clostridium botulinum, meglio conosciuto come botulino, un batterio Gram + appartenente al Phylum Firmicutes. Le tossine prodotte sono ben di 8 tipi e non tutte sono in grado di colpire l’uomo.
Il termine botulismo deriva dal latino botulus (salsiccia), per ricordare che la malattia è stata riconosciuta per la prima volta in Germania in persone che avevano mangiato salsicce contaminate.
E’ possibile trovare il batterio nel suolo, nei sedimenti, nei cibi crudi (compresi i frutti di mare) e addirittura nel miele. Si trasmette tramite cibi non cotti adeguatamente, conserve e prodotti in scatola.
Per questa sua facilità di trasmissione il botulismo è attualmente considerato un’emergenza sanitaria che, se non trattata, può causare la morte.
Si presenta sotto varie forme:
- Alimentare.
- Da ferita.
- Iatrogeno.
- Infantile.
I sintomi si manifestano da poche ore a pochi giorni dopo ed, essendo una neurotossina, è in grado di colpire i nervi e paralizzare i muscoli.
Botulismo alimentare
Il botulismo di origine alimentare è causato dal consumo di tossine formate dal botulino nel cibo. Queste tossine vengono assorbite dall’intestino e agiscono sul sistema nervoso del paziente.
I sintomi del botulismo di origine alimentare sono gravi e, senza terapia intensiva, l’avvelenamento è spesso fatale. I sintomi si verificano generalmente tra le 12 e 36 ore dopo aver mangiato il cibo contaminato.
La maggior parte dei casi umani di botulismo sono causati da cibi cotti, conservati, o in scatola, in modo improprio in cui la crescita del batterio ha prodotto le tossine. Ne sono un esempio alcune conserve sott’olio fatte in casa, carne o pesce in scatola, salumi.
Da ferita
Questa rara forma di botulismo è causata da terreno contaminato o ghiaia che infetta una ferita. In particolare si associa ai consumatori di droghe per via endovenosa che possono facilmente infettarsi tramite siringhe sporche o droghe già infette da C. botulinum, come avviene nel caso dell’eroina.
Neanche le alte temperature con cui viene preparata la droga bastano a distruggere il batterio.
I sintomi si verificano da quattro giorni a due settimane dopo essere venuti a contatto con la tossina.
Iatrogeno
Si tratta di una forma di botulismo di recente studio. Provoca paralisi a seguito di intossicazione da botulino (BoNT) e può manifestarsi a seguito del suo utilizzo per scopi terapeutici o cosmetici.
Dal punto di vista terapeutico, il BoNT viene iniettato per il trattamento dello spasmo emifacciale, della distonia focale o cervicale e del blefarospasmo. Può essere usato anche per trattare lo strabismo e altri disturbi oculari, così come problemi motori degli arti sia inferiori che superiori.
Il botulino viene usato anche per trattare la vescica iperattiva e i disturbi del sistema autonomo come l’iperidrosi, la sindrome di Frey e la scialorrea.
In cosmetica, invece, l’uso consentito sarebbe troppo poco per provocare la malattia, ma c’è un buona percentuale di trattamenti cosmetici illegali eseguiti da dilettanti che non conoscono correttamente i dosaggi e rischiano di usare un’alta concentrazione di botulino. Questo aumenta il rischio di comparsa del botulismo.
Botulismo infantile
E’ una comune forma di botulismo che è stata descritta per la prima volta in California nel 1976.
Generalmente colpisce i bambini di età inferiore ai 12 mesi (il paziente più piccolo aveva appena 58 giorni di vita) a causa dell’immaturità della loro flora intestinale e della facilità con cui spesso portano le mani sporche alla bocca. Inoltre, anche il rallentamento del transito intestinale può favorire la colonizzazione delle spore.
Questa forma di botulismo è causata dal consumo di cibo contaminato, in particolare miele naturale, o ingestione accidentale di polvere o terreno che contengono spore di Clostridium botulinum, che poi si moltiplicano all’interno del tratto intestinale e producono tossine.
Dopo essere assorbite dalla mucosa e avere attraversato il circolo sanguigno, le tossine raggiungono le terminazioni nervose periferiche, bloccano il rilascio dell’acetilcolina impedendo la trasmissione nervosa.
Questo provoca paralisi, un sintomo che si manifesta in tutte le forme di botulismo.

Sintomi del botulismo
I sintomi sono grosso modo uguali sia negli adulti che nei bambini con alcune differenze tra le varie tipologie.
Il botulismo alimentare si manifesta tra le 18 e le 72 ore dopo aver assunto cibi infetti. I sintomi sono simili a quelli di una gastroenterite quindi nausea, vomito e diarrea che diventano più gravi se la quantità di tossina ingerita è superiore.
Sintomi più gravi negli adulti
- Xerostomia o bocca secca.
- Febbre, a volte osservata nel botulismo della ferita.
- Difficoltà di deglutizione.
- Difficoltà a parlare.
- Disturbi visivi, come la visione doppia o diplopia.
- Aumento della debolezza e, in definitiva, della paralisi – progressione dagli arti al corpo e infine ai muscoli respiratori compreso il diaframma.
- Difficoltà respiratorie.
Botulismo infantile
- Costipazione: assenza di movimenti intestinali da almeno 3 giorni. Si tratta del primo sintomo di infezione.
- Ritenzione urinaria.
- Aumento della debolezza muscolare che si traduce in movimenti flosci.
- Scarsa suzione e voglia di mangiare.
- Rigurgito.
- Soffocamento.
- Pianto debole e voce alterata.
- Movimenti ridotti degli arti.
- Incapacità di controllare i movimenti della testa.
- Ptosi palpebrale.
- Paralisi.
- Difficoltà respiratorie.
Aspetti epidemiologici in Europa
Secondo gli ultimi dati pubblicati nel 2020 sul sito di Epidemiologia per la sanità pubblica dell’Istituto Superiore di Sanità, i Paesi dell’Unione europea che hanno avuto la maggior parte di casi di botulismo sono in ordine:
- Italia con 46 casi.
- Francia con 11.
- Romania e Polonia con 6 casi.
- Spagna e Germania con 3 casi.
Uno dei fattori di rischio sono le abitudini alimentari dei vari paesi. Infatti:
- Quelli che si affacciano sul Mediterraneo sono colpiti prevalentemente dal botulino di tipo B che germina nelle conserve vegetali.
- I casi dei Paesi dell’ex Unione Sovietica sono legati al consumo di conserve di carne contaminate con la tossina di tipo A.
- Nei Pesi scandinavi invece sono per lo più casi causati dal consumo di conserve di pesce contaminato con la tossina di tipo E.
Botulismo: alimenti a rischio e cause
Le cause del botulismo sono molteplici soprattutto perchè i batteri che producono le tossine botuliniche sono presenti in ogni parte dell’ambiente in cui viviamo: nell’acqua, nella polvere, nella terra e nel mare.
Il botulismo infantile è dovuto principalmente all’ingestione di spore batteriche che producono il botulino. Uno degli alimenti a rischio, come abbiamo già detto, è il miele e per questo andrebbe evitato fino a 12 mesi.
Il botulismo da ferita si manifesta a causa di contaminazione di ferite fatte durante incidenti, infortuni o durante l’uso di droghe illegali iniettabili, come l’eroina.
Il botulismo alimentare è causato dalla diffusione di questi microrganismi negli alimenti dove trovano poi le condizioni ideali per riprodursi:
- Assenza di ossigeno (anaerobiosi).
- Alto tasso di umidità.
- Bassa acidità.
- Assenza di conservanti.
- Temperatura compresa tra i 3 e i 37° C.
Alimenti maggiormente a rischio botulino
Gli alimenti maggiormente a rischio sono dunque le conserve casalinghe sia vegetali che animali non acide, sott’olio o sott’acqua, conserve etniche, in vaso, sottovuoto o congelate in modo errato. Ne sono un esempio:
- Melanzane, funghi, peperoni, zucchine, carciofi sott’olio.
- Passate di pomodoro.
- Confetture.
- Marmellate.
- Tonno, sgombro e salmone sott’olio o al naturale.
Secondo i dati trasmessi dall’epicentro dell’ISS, in Italia gli alimenti maggiormente responsabili dei casi di botulismo sono:
- Olive nere in acqua.
- Conserve di funghi sott’olio.
- Conserve di cime di rapa.
- Conserve di carne e pesce (soprattutto tonno).
Scopri consigli e precauzioni per fare le marmellate in casa.
Come riconoscere il botulino nelle conserve?
Si dice che il botulino sia incolore e inodore quindi difficilmente riconoscibile. E in effetti è così. Ma molto spesso, gli alimenti contaminati mostrano segni di cambiamento come colore alterato, odore di marcio o burro rancido, formazione di bolle gassose.
In tutti questi casi è altamente consigliato non assaggiare il cibo e buttarlo via immediatamente.
Scopri le regole per preparare le conserve in casa.
Pastorizzazione: come avviene
Il trattamento più sicuro da potere effettuare a casa per conservare gli alimenti è la pastorizzazione, ma attenzione ad eseguirla correttamente.
Partiamo col dire che la pastorizzazione è una procedura molto antica inventata da Louis Pasteur, chimico francese, nel 1860 e usata successivamente per conservare i cibi e le bevande a lungo termine.
In pratica, il trattamento consiste nel portare gli alimenti a una temperatura di 60 gradi in modo da distruggere i batteri patogeni e disattivare gli enzimi. Il vantaggio è che, rispetto alla sterilizzazione, non si perdono le caratteristiche organolettiche dell’alimento, mentre il problema è che a questa temperatura spore e microrganismi termofili non vengono distrutti.
Per questo motivo, se si vuole conservare il cibo più a lungo, poi deve essere refrigerato o messo sottovuoto oppure arricchito di sostanze chimiche.
L’ultima fase è il raffreddamento che riduce ulteriormente la possibilità di crescita batterica.
La pastorizzazione può essere alta, bassa e rapida. La scelta della tipologia di trattamento da eseguire dipende dall’alimento e dalla carica batterica presente.
Un altro metodo per abbattere la carica batterica è inserire nelle conserve zucchero, sale e aceto.
Diagnosi del botulismo
Può essere mortale, ma se diagnosticato in tempo si risolve in tempi variabili in base alla gravità.
La diagnosi è prima di tutto clinica, quindi si basa sull’osservazione dei segni e dei sintomi riferiti dal paziente, nonché sulla sua storia alimentare.
A causa dei suoi sintomi, il botulismo può essere confuso con altre patologie come la sindrome di Guillain-Barrè o di Eaton Lambert, paralisi da zecca, avvelenamento da mitili, miastenia gravis.
Per questo motivo, al primo sospetto il medico prescrive immediatamente esami di laboratorio come la ricerca delle tossine botuliniche nel sangue, nelle feci e nei residui alimentari consumati dal paziente.
Un esame strumentale che di solito aiuta nella diagnosi è l’elettromiografia, in quanto è in grado di mostrare se c’è un blocco della giunzione neuromuscolare del tipo pre-sinaptico.
Una volta confermato il botulismo, il paziente deve essere ricoverato e monitorato attentamente con misurazione di tutti i parametri vitali. Chi viene colpito da queste tossine infatti può peggiorare rapidamente soprattutto da un punto di vista respiratorio.
Una volta ospedalizzata, la persona deve essere trattata con terapia di supporto e la somministrazione dell’antitossina.
Cura e terapie per il botulismo
L’unico trattamento usato finora per combattere il botulismo è la somministrazione dell’antitossina eptavalente equina che si trova presso il Ministero della Salute.
Per essere efficace, questa deve essere assunta entro i primi giorni dall’avvenuta intossicazione e comunque andrà ad agire solo sulle tossine che non hanno ancora fatto alcun danno. Mentre quelle che sono già arrivate alle terminazioni nervose sono di fatto indistruttibili.
Dopo l’assunzione dell’antitossina, bisogna attendere la risposta da parte del paziente che varia in base a quanta tossina ha ingerito e alle tempistiche di somministrazione del trattamento.
In alcuni casi, possono servire settimane o mesi accompagnati da una terapia di supporto, ossia la ventilazione assistita a causa della progressiva paralisi dei muscoli respiratori.
Gli antibiotici non servono se non per scongiurare l’infezione di ferite nel caso di botulismo da ferita.
La somministrazione di carbone, lassativi o medicinali stimolanti il vomito può essere un ulteriore aiuto per accelerare i tempi di smaltimento della tossina. L’assunzione di questi farmaci e l’alimentazione, in pazienti che hanno alterati i riflessi delle vie aeree, viene effettuata con un sondino nasogastrico, mentre le vie aeree rimangono protette da un tubo endotracheale.
Possibili complicazioni
Nei casi più gravi, la guarigione può essere molto lenta se non addirittura impossibile lasciando spazio solo alla morte. La progressiva paralisi impedisce ai pazienti di manifestare i segni tipici del distress respiratorio mentre la loro capacità vitale viene meno.
Nella maggior parte dei casi più gravi però, chi ce la fa, subisce danni severi all’apparato respiratorio. In questo caso la persona finisce in terapia intensiva, dove sono disponibili l’intubazione e la ventilazione meccanica.
Successivamente, il percorso di cura prevede anche una riabilitazione per migliorare la parola, la deglutizione e altre funzioni.
Insieme al logopedista e ad altre figure, come il fisioterapista, il paziente continuerà ad essere seguito anche dallo specialista, ossia il neurologo.
Studi sperimentali in corso
Attualmente sono in fase di sviluppo nuovi metodi diagnostici coma la PCR (reazione a catena della polimerasi) in grado di scansionare rapidamente il DNA di virus e batteri e fornirne i dati molti più velocemente di oggi.
Alcune ricerche stanno lavorando invece sugli effetti paralizzanti del botulino scoprendo che un componente neurotossico del veleno della vedova nera, l’alfa-latrotossina, è forse in grado di agire su di essi riducendone i sintomi.
Infine, merita di essere citato anche il vaccino sperimentale uscito negli USA nel 2018 che sembra essere efficace contro cinque tipi di tossina botulinica. Ma è attualmente disponibile solo per le persone ad alto rischio come militari e ricercatori, a causa del suo costo, del numero di iniezioni necessarie e della breve durata di protezione.
Come prevenire il botulismo
Il primo modo per prevenire il botulismo alimentare è fare attenzione alla preparazione di conserve fatte in casa. Il botulismo è stato associato a cibi in scatola, più recentemente, a verdure sott’olio tipiche delle abitudini italiane e ad alcuni altri alimenti.
Quando si inscatolano o si conservano gli alimenti a casa, prestare particolare attenzione all’igiene, al tempo di cottura, alla pressione, alla temperatura, alla refrigerazione e alla conservazione. La pastorizzazione è uno dei metodi maggiormente raccomandati per conservare alimenti come carne, pollame, frutti di mare e la maggior parte delle verdure.
Assicurarsi di utilizzare l’attrezzatura corretta, sterilizzare in modo adeguato i contenitori e seguire sempre le istruzioni del produttore se si usano apparecchiature particolari. Utilizzare solo ricette testate e assicurarsi di seguire le raccomandazioni relative a tempo, pressione e metodi di conservazione appropriati alle dimensioni del contenitore, allo stile della confezione e al tipo di cibo.
E’ importante buttare via tutto il cibo crudo o in scatola che mostri qualsiasi segno di alterazione. Non assaggiare cibo conservato in contenitori gonfi o cibo che è “schiumoso” o ha un cattivo odore.
In ogni caso, se avete dei dubbi buttatelo via. Non si può fare affidamento solo su odori e aspetto: non è sempre possibile rilevare i batteri Clostridium botulinum in questo modo.
Prevenire l’infezione da botulismo nei bambini
Le strategie di prevenzione includono:
- Evitare di dare miele ai bambini sotto i 12 mesi di età.
- Tenere i neonati lontani dal terreno se hanno delle ferite, soprattutto se il moncone ombelicale non è ancora guarito.
- Prestare attenzione durante la preparazione, la manipolazione e la conservazione di cibi solidi per i bambini.
Altre precauzioni contro il botulismo
Altri modi per ridurre il rischio di botulismo includono:
- Lavare accuratamente qualsiasi ferita con sapone antibatterico e mantenere pulito.
- Evitare di consumare droghe, in particolare quelle iniettabili.
Fonti
- Istituto Superiore della Sanità- ISS.
- Atlante di sorveglianza delle malattie infettive (europa.eu) .
- Sicurezza Alimentare- Ministro della Salute.