Sommario
Sempre più persone soffrono di artrosi cervicale. Inoltre, con l’avvento degli smartphone, l’età in cui comincia ad apparire si è abbassata di molto. Segno quindi che c’è stato un cambio di utilizzo delle strutture del collo.
Innanzitutto, è importante capire cos’ è effettivamente l’artrosi cervicale, perché si sviluppa principalmente in questa zona e quali sono i fattori di rischio che possono portare a questa condizione.
I sintomi da imputare a questa patologia possono essere dal mal di testa a vertigini e dolori. Ma, per chi soffre di artrosi cervicale, la cosa fondamentale da fare è sicuramente quello di rivolgersi ad un fisioterapista per capire il corretto inquadramento terapeutico da intraprendere.
L’artrosi cervicale va gestita sia a livello terapeutico che attraverso dei cambi nello stile di vita.
Artrosi cervicale: cos’è
L’artrosi cervicale è una condizione fisiologica dove si ha una degenerazione della cartilagine nelle superfici articolari delle vertebre cervicali.
Infatti, osservando una radiografia con artrosi cervicale, si può assistere ad un assottigliamento degli spazi che si trovano tra una vertebra cervicale e l’altra.
Inoltre, non è raro riscontrare in questa condizione anche la formazione di osteofiti. Gli osteofiti sono una sorta di neoformazioni calciche, la cui struttura è simile a quella dell’osso.
Possono interferire sia con il normale movimento articolare del collo sia creare una serie di disturbi alle arterie vertebrali.
Classificazione
Non esiste una vera e propria classificazione internazionale entro cui raggruppare il grado di artrosi cervicale presente in un individuo. Ovviamente se, attraverso una radiografia cervicale, si vedono marcati segni di degenerazione della cartilagine cervicale, si può pensare ad un’artrosi più o meno severa.
Però, la cosa importante da capire è che questo processo di degradazione è qualcosa di fisiologico. Tuttavia, solamente in alcune persone crea problemi tali da dover ricorrere all’intervento chirurgico.
Accenno anatomico della cervicale
Le varie vertebre cervicali sono delle ossa impilate l’una sulle altre e, per il distretto cervicale, e sono in totale 7.
A livello accademico si dividono in rachide cervicale:
- alto (composto dalle prime due vertebre con il cranio).
- Basso (dalla terza alla settima vertebra cervicale).
Queste ossa sono importanti in quanto nella zona cervicale esistono tantissimi centri di controllo dell’equilibrio, della funzionalità e dell’innervazione delle spalle e braccia e anche centri di controllo della funzionalità cardiaca, intestinale e respiratoria.
Le varie vertebre sono disposte in un modo tale da formare una convessità anteriore chiamata lordosi, che ha la funzionalità di sopportare in maniera corretta il peso della testa ma anche di rispettare l’asse con cui queste strutture ossee si relazionano tra loro.
Quindi, le vertebre cervicali hanno delle superfici articolari (quelle su cui si forma l’artrosi) che sono orientate verso l’alto e verso l’avanti, con la formazione di un angolo di 45°.
Ovviamente sul collo intervengono tanti muscoli sia anteriori che posteriori che hanno la funzione non solo di permettere il movimento del collo, ma anche di permettere il sostentamento della testa garantendo la visione degli occhi verso lo spazio antistante l’individuo.
Dove si sviluppa di più l’artrosi
Molti potrebbero pensare che l’artrosi cervicale si sviluppa nello stesso modo in tutte le vertebre. Purtroppo non è così.
Tuttavia, i distretti più colpiti nella zona del collo sono quelli compresi nel tratto dalla C4 alla C6.
Infatti, in questa zona, c’è il punto della massima curvatura della lordosi cervicale. Quindi è sottoposto ad una maggior tensione. Inoltre, su questi livelli sono presenti anche i legamenti sospensori della pleura (polmone) ma anche i legamenti pericardici.
Come inizia il processo artrosico
Vediamo quindi come inizia il processo degenerativo che porta ad un’artrosi cervicale.
Questa degenerazione non è avvertita da parte del paziente. Infatti, non sente che la sua cartilagine si sta degradando e lo spazio tra le varie vertebre si sta assottigliando.
Generalmente, si rende conto solamente perché sono comparsi dei dolori (quasi sicuramente di origine muscolare o discale) che mostrano che è presente l’artrosi.
Inoltre, se è presente una sorta di alterazione posturale che porta quindi ad un sovraccarico di queste articolazioni, la cartilagine comincia a lavorare in maniera svantaggiosa. Le superfici articolari tendono ad andare in compressione con conseguente degenerazione della cartilagine.
Questa forza di compressione e di stress meccanico può indurre quindi alla formazione di neoformazioni ossee che, in base alla loro localizzazione, possono creare problemi alla motilità e ad alcune strutture vascolo-nervose.
Fattori di rischio dell’artrosi cervicale
Molte persone si chiedono proprio se, magari con i loro comportamenti, hanno potuto provocare un’artrosi cervicale.
L’artrosi cervicale è un processo assolutamente fisiologico in quanto ovviamente il nostro collo è sottoposto continuamente alla forza di gravità. Quindi è normale che si formi una situazione del genere.
Tuttavia, esistono dei fattori di rischio che favoriscono la comparsa di questa situazione:
- traumi (incidenti stradali o di vario genere).
- Atteggiamento posturale errato mantenuto per molte ore (ufficio, uso di smartphone eccessivo con il collo piegato, ecc.).
- Alterazione della curvatura fisiologica della colonna cervicale.
- Alterazioni metaboliche (diabete, farmaci).
- Mancanza di sostanze nutritive particolari nella dieta.
- Componente genetica.
Sintomi dell’artrosi cervicale
Ovviamente, quando si parla di sintomi legati a questa condizione vanno interpretati da uno specialista e non è detto che siano presenti in tutte le forme.
I sintomi sono quindi:
- sensazione di scricchiolio al collo.
- Sensazione di meccanismo non oliato nel movimento rotatorio, come di una ruota dentata.
- Movimenti rigidi.
- Muscolatura accorciata e spesso in spasmo.
- Mal di testa.
- Vertigini.
- Sbandamenti.
- Fastidi come irradiazione di dolore alle braccia.
Diagnosi
Essendo una condizione normalissima, non può essere categorizzata come una vera e propria malattia.
Comunque per eseguire un inquadramento terapeutico e valutativo corretto, è necessario richiedere al paziente una semplice RX.
Generalmente, viene eseguita nelle proiezioni laterali e posteriori in modo da valutare la conformazione delle superfici articolari. Ma anche vedere se è presente una degenerazione delle articolazioni e valutare lo spazio tra una vertebra e l’altra.
Trattamento e cura dell’artrosi cervicale
Poiché questa condizione non è una malattia vera e propria, bisogna cambiare il punto di vista da cura ad accorgimenti e trattamenti.
Nel grande mondo della fisioterapia esistono tantissime strategie di intervento per questo genere di disturbo. Quindi, per questo motivo, è consigliato rivolgersi ad un fisioterapista esperto in questo genere di disturbi.
Il consiglio è di scegliere un approccio terapeutico che miri innanzitutto a riequilibrare le forze muscolari che stanno creando problemi al paziente, ma anche a cercare di recuperare un minimo di postura adeguata per il collo.
É normale che se c’è stata la degenerazione cartilaginea, quella c’è e quella rimane.
Integratori
Importante può essere anche l’utilizzo, come coadiuvante del trattamento fisioterapico, di alcuni integratori specifici per le cartilagini, come la glucosamina.
Dieta
Anche un apporto alimentare e una dieta adeguata possono aiutare moltissimo nella gestione dei dolori e dei fastidi per l’artrosi.
Ad esempio, una dieta povera di farine bianche e ricca di proteine, soprattutto di origine vegetale, e di fibre aiuta nella gestione dei fattori infiammatori cronici all’interno del corpo.
Chirurgia
Invece, la chirurgia è pressoché inutilizzata, in quanto questa è una condizione che va gestita prevalentemente con la fisioterapia specializzata.
L’unica condizione in cui va operata la cervicale per questo genere di fastidi è quando è necessario rimuovere eventuali osteofiti che possono danneggiare od ostacolare nervi o vasi vascolari.
Decorso
Essendo una condizione degenerativa, non è qualcosa di curabile.
Il discorso è cercare di ovviare a questa situazione affidandosi alle mani di un fisioterapista per cercare non solo di rieducare e riequilibrare le forze agenti sulla cervicale, ma permettere che questa artrosi cervicale disturbi il meno possibile.
Ad esempio, per chi soffre di questa “patologia”, si può creare una sorta di percorso ciclico che il paziente deve seguire. Quindi, esercizi da svolgere autonomamente a casa e, ogni tot di mesi, eseguire un ciclo di fisioterapia per mantenere tutta la situazione nella miglior modalità possibile.
Prevenzione dell’artrosi cervicale
Essendo un processo fisiologico, non è che si può proprio eseguire un percorso di prevenzione per evitare che si formi l’artrosi cervicale.
Però, il suggerimento è quello di eseguire dei controlli periodici da fisioterapisti autorizzati, iscritti all’ordine e che abbiano competenze adeguate sul distretto cervicale.
Quindi, il consiglio è quello di eseguire un doppio tipo di percorso terapeutico per migliorare la situazione a livello cervicale:
- rinforzare tutta la muscolatura stabilizzatrice del distretto cervicale in modo da avere il tutto molto stabile ed evitare che si sviluppino compensi che portano a spiacevoli dolori.
- Eseguire un percorso di rieducazione posturale da un terapista certificato in questa disciplina per cercare di eliminare un’eventuale tensione che si può incuneare sul collo e riarmonizzare tutto il sistema muscolo-scheletrico.
Esercizi da fare a casa per alleviare il dolore alle cervicali
Questi esercizi da fare a casa possono attenuare o far passare il dolore al collo e alle cervicali. Molto importante: non forzare mai le posizioni e scegli una sedia con lo schienale alto in modo da avere sempre la schiena dritta, ma rilassata.
Questi esercizi possono essere fatti anche diverse volte al giorno.
Cuscini per la cervicale: i benefici
I cuscini per la cervicale ti permettono di avere una postura più corretta mentre dormi, agendo soprattutto sulla posizione della testa. Infatti il cuscino per la cervicale ti permette di mantenere la naturale curva del collo durante il sonno.
Il corretto allineamento di queste parti del corpo aiuta a prevenire o attenuare i disturbi del tratto cervicale. Il guanciale per la cervicale ti permette di distenderti sul letto nel modo giusto, allentando le tensioni muscolari. In questo modo, la colonna vertebrale trova la posizione più corretta.
Se vuoi saperne di più scopri i migliori cuscini per cervicale.
In collaborazione con il Dottore Daniel Di Segni, Fisioterapista e specializzato in disturbi muscolo-scheletrici e sindromi dolore.
Link esterni
1 – cervicale vertigini.
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