Sommario
I fichi sono una bontà che la natura ci dona da luglio a settembre: un’autentica delizia in diverse varietà. Scure, verdi o bianche. Tutte buonissime e differenti per gusto e consistenza. Tra i tanti modi per gustare il frutto c’è, ovviamente, anche la marmellata di fichi, un’ottima soluzione per creare la confettura giusta quando l’estate sta per finire.
E allora, come si fa la marmellata di fichi a casa? Qual è la ricetta migliore, quella più facile, intuitiva e veloce? Ecco la proposta di Melarossa, per creare una vera e propria squisitezza homemade.
Marmellata di fichi o confettura: perché è una ricetta facile e versatile
I fichi si prestano per essere consumati freschi, secchi o possono essere trasformati in deliziosa marmellata. Pronta a guarnire – con la sua dolcezza – colazioni e merende: spalmata sul pane, su fette e biscotti oppure come farcitura di friabili crostate.
Ma non solo, la confettura di fichi può diventare prelibatezza da veri intenditori se accompagnata ad un tagliere di formaggi stagionati.
Tra le confetture, quella di fichi è una delle più semplici, antiche e naturali per almeno tre motivi.
- I frutti maturano abbondanti durante la stagione estiva (anche più di una volta).
- Gli alberi non necessitano di trattamenti antiparassitari.
- La dolcezza del frutto permette di realizzare marmellate anche senza zucchero.
La marmellata di fichi è quindi una delle preparazioni più classiche fatte in casa. Il periodo da metà giugno a fine settembre è l’ideale per preparare questo tipo di confetture.
Marmellata di fichi ricetta
Marmellata di fichi
Ingredienti
- 1 kg fichi
- 400 g zucchero di canna
- 2 limoni (per buccia e succo)
- acqua q.b.
Istruzioni
Preparazione e marinatura
- Procurati fichi della qualità che preferisci, prestando attenzione che siano maturi ma sodi; lavali con cura, asciugali e togli loro peduncolo e buccia.
- Aprili in quarti e ponili in una ciotola assieme a scorza di limone biologico ben lavato, succo di limone spremuto e zucchero di canna. Lo zucchero deve sempre essere tra il 40 e il 60% per un kg di prodotto, dipende quanto dolce la desideri. Noi abbiamo scelto un rapporto del 40%.
- Copri con un telo la ciotola e lascia marinare per circa 6 ore.
Preparazione dei vasetti
- Calcolando un po' i tempi di lavorazione, inizia a lavare i vasetti da confetture e ponili in una pentola alta e capiente.
- Separali con un canovaccio per non farli rompere, coprili d'acqua e portali ad ebollizione per almeno 20 minuti; poi inserisci anche i tappi e fai bollire altri 10 minuti.
- Togli dal fuoco e lascia intiepidire; in seguito disponili rovesciati su un canovaccio e coprili con un telo.
Cottura
- Travasa il composto della ciotola in una pentola larga e alta; elimina le bucce di limone, aggiungi un po' d'acqua (giusto per coprire il composto) e ponila su fiamma medio-bassa.
- Mescola in continuazione per evitare che lo zucchero si attacchi al fondo; abbi cura di eliminare la schiuma superficiale con una schiumarola, affinché la marmellata risulti bella lucida.
- Fai bollire per circa un'ora o comunque finché la marmellata non risulti corposa e morbida.
Riempimento dei vasetti e sottovuoto
- Inizia a travasare la confettura nei vasetti ancora tiepidi, aiutandoti con un piccolo ramaiolo - anch'esso sterilizzato.
- Riempi lasciando sempre un centimetro di spazio dal bordo, che dovrà essere pulito; chiudi con i tappi twist off sterilizzati (usa sempre tappi nuovi).
- Capovolgi subito i vasetti perché con il calore si crei il sottovuoto e lasciali in questa posizione per circa 4 ore; quando li rigiri il tappo deve avere un aspetto piatto e premendo al centro non deve fare "click clack".
Note
- Se desideri una consistenza più vellutata, puoi passare la marmellata al passaverdura o usare il mixer.
Ricette alternative per la marmellata di fichi fatta in casa
Senza marinatura o light
Si può preparare la confettura anche senza marinatura, ponendo direttamente gli ingredienti nella pentola sul fuoco. Ricorda che in questa versione lo zucchero va aggiunto dopo la prima mezz’ora di cottura e poi va lasciato bollire il composto per altri 20 minuti.
Prova anche la confettura di fichi light con pochissimo zucchero, un’alternativa ipocalorica e leggera.
Il consiglio per farla più veloce
Chi desidera accelerare i tempi e diminuire la quantità di zucchero può aiutarsi con la pectina o fruttapec, alimento naturale estratto da mele e agrumi. Basterà seguire le istruzioni allegate sui dosaggi.
Aggiunte sfiziose
Per rendere ancora più prelibate le confetture di fichi, prima di invasare puoi aggiungere a piacimento: gherigli di noci, lamelle di mandorle, uva sultanina, scagliette di zenzero, e pezzettini di cioccolato. Quest’ultimo solo a composto quasi freddo.
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Marmellata di fichi nella dieta
Errato pensare che i fichi siano un concentrato solo di zuccheri: questo frutto è composto per 80% di acqua e 12% di zuccheri, come molti altri frutti. 100 grammi di confettura apportano circa 50 kcal; quindi una buona marmellata di fichi, consumata a colazione, non crea problemi di linea a meno che non si stia seguendo una dieta dimagrante o si soffra di glicemia alta.
Se non si riesce a praticare nessuna attività fisica, è possibile optare per preparazioni con un contenuto più basso di zucchero aggiunto, ricordando che questa delizia è una buona fonte di energia grazie alle numerose proprietà benefiche contenute nei fichi.
Proprietà del fico
I fichi hanno un’origine che affonda le sue radici nel Mediterraneo. La leggenda narra che la lupa che nutriva Romolo e Remo riposava all’ombra di una pianta di fico. A Roma i suoi frutti erano considerati sacri per tradizione culturale e culinaria, alimento immancabile nei momenti di luculliano piacere.
Il nome scientifico della pianta è Ficus carica e appartiene alla famiglia delle Moraceae. Il fico è un frutto ricchissimo di:
- Sali minerali come calcio, potassio, ferro, sodio, fosforo, manganese, magnesio, rame, zinco, selenio
- Vitamine A, del gruppo B, C, E, K, J.
Un alimento molto nutriente, contiene inoltre beta-carotene e gli acidi grassi Omega 3 e Omega 6. Il fico è un energizzante naturale e il suo consumo permette l’assunzione di zuccheri facilmente assimilabili, fonte di energia e di salute.
E’ inoltre antiossidante e antinfiammatorio, regola la pressione sanguigna e aiuta a contrastare il sodio in eccesso. Grazie al contenuto di Omega 3 e 6 è alleato del cuore, degli occhi, delle ossa e dei denti. Secondo gli ultimi studi, il fico previene il rischio delle malattie oncologiche soprattutto il tumore al seno e al colon.
Un toccasana per ossa e denti, oltre che per le donne in gravidanza, poiché ricco di calcio; protegge anche il sistema cardiovascolare grazie al contenuto di antocianine presenti soprattutto nella buccia.
100 grammi di prodotto fresco apportano 65 calorie, mentre la stessa quantità di quello secco arriva a 280 calorie. La sua polpa è sconsigliata alle persone che soffrono di diabete ma è particolarmente indicato il consumo delle sue foglie per la capacità di abbassare l’insulina.
Marmellata di fichi: buona e sana come tanti secoli fa
La marmellata di fichi è una specialità tipica della Puglia, esportata dal sud al nord Italia. Questi frutti scuri e chiari, piccoli e grandi, sono particolarmente dolci nelle regioni meridionali; questo perché raggiungono una perfetta maturazione e vengono raccolti nelle ore più calde e asciutte.
La storia del fico risale a tempi remoti. Sembra sia stata la prima pianta coltivata 11.000 anni fa in Mesopotamia e, nell’Antico Testamento, il fico è simbolo di fertilità assieme alla vite. Nell’antica Grecia era molto consumato perché considerato afrodisiaco, tanto che con la parola “sykon“, fico, erano chiamati i genitali femminili. Furono i romani, grandi estimatori di questo frutto, ad estenderne la produzione in tutto il Mediterraneo. Ancora oggi Turchia, Egitto, Algeria sono i maggiori produttori.
Marmellata come conservazione per la frutta
Nella bella stagione i frutti maturano copiosi ma sono facilmente deperibili. Ad escogitare per primi un metodo per mantenere la frutta furono gli antichi greci, i quali la facevano bollire con il miele e le mele cotogne – come scrive Apicio nel suo ricettario del IV-V secolo dopo Cristo.
Spesso sono nate anche leggende sulle origini della marmellata o confettura (ora si usano entrambi i nomi, anche se il primo prevede solo quelle realizzate con agrumi); sembra che Caterina d’Aragona, sposa di Enrico VIII, sentendo la mancanza dei frutti della sua terra, fece escogitare un metodo per poterli conservare e gustare. Anche Maria De Medici incentivò la preparazione di composti di frutta per guarire dalla sua debolezza.
Così come i nostri avi, magari non nobili ma spinti dall’esigenza di conservare la frutta, idearono le confetture; quella di fichi fu tra le prime e più frequenti, grazie ai costi irrisori e alla dolcezza del frutto. Ai giorni nostri si continua a prepararle con soddisfazione in casa. Basta prestare molta attenzione alle norme igienico-sanitarie per il mantenimento.
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