Le ciliegie sono un frutto estivo amato davvero da tutti, grandi e piccini. Si sa poi che una tira l’altra. Per fortuna possiedono tanti micronutrienti utili per la salute e sono povere di calorie.
Si trovano sui banchi del mercato da fine maggio a fine luglio e sono perfette per l’estate perché idratanti e rinfrescanti. Saziano facilmente, ci fanno sentire pieni più velocemente, frenano l’appetito e non contengono grassi. Quindi, le ciliegie fanno ingrassare?
Scopri a cosa fanno bene e quante se ne possono mangiare anche a dieta e senza sensi di colpa.
Le ciliegie fanno ingrassare? Un mito da sfatare
Le ciliegie sono un frutto goloso ma amico della linea e ricchissimo di virtù benefiche. Inoltre, contengono buone quantità di melatonina, una sostanza naturale prodotta dal cervello che ha il preciso compito di regolare i cicli sonno-veglia. Per questo, mangiarne un po’ ogni giorno può aiutare a riposare meglio.
Pur contenendo un discreto quantitativo di zuccheri (9 g/100 g), le ciliegie hanno un basso indice glicemico, vale a dire che sono un tipo di frutta che alza poco la glicemia e sono dunque ben tollerate dai diabetici e da chi deve dimagrire.
Quindi, le ciliegie fanno ingrassare? No, le ciliegie non fanno ingrassare. Con appena 38 Kcal per 100 g sono invece un frutto ideale per chi deve perdere peso. Rientrano quindi tra i frutti meno calorici a disposizione ma ricchi di micronutrienti.
Tuttavia, anche se non fanno ingrassare, è sempre bene non mangiarne in gran quantità ma consumarle con moderazione all’interno di una dieta bilanciata.
Contengono poi molta acqua, quindi aiutano non solo l’idratazione ma anche grazie alle fibre alimentari, aumentano il senso di sazietà aiutando a frenare l’appetito.
Per questo motivo sono particolarmente adatte se si segue una dieta ipocalorica. Sono ideali anche per chi fa sport, per recuperare i liquidi persi durante l’attività fisica e reintegrare i sali minerali, soprattutto il potassio. Infatti, una porzione di ciliegie racchiude circa il 10% del fabbisogno giornaliero di questo minerale. Quindi sono molto utili per migliorare l’attività muscolare.
Se vuoi saperne di più leggi il nostro approfondimento sulle ciliegie.
Quante ciliegie mangiare al giorno?
Si possono consumare tra i 150 e i 200 g al giorno di ciliegie ma divise in più porzioni. Sono ideali a colazione o a merenda, oppure per soddisfare la voglia di dolce dopo cena. Le ciliegie, infatti, sono un ottimo snack serale, prima di andare a letto, grazie al loro contenuto di melatonina che favorisce il riposo notturno.
Ovviamente, anche se le ciliegie non fanno ingrassare, è bene non esagerare. L’ideale sarebbe consumarle come spuntino, a metà mattina o nel pomeriggio, ma anche a colazione, magari insieme a uno yogurt bianco e dei cereali integrali.
Sono quindi un frutto ideale per mantenere la linea. Se invece si è a dieta, meglio contenersi sulle 12-15 ciliegie al giorno (più o meno 100-120 g, dipende dalla grandezza).
Per consumarle senza ingrassare e senza sensi di colpa, la scelta migliore è mangiarle fresche, al naturale. Succhi o marmellate ovviamente contengono zuccheri aggiunti che impattano sull’apporto calorico.
Ma delle ciliegie non si butta niente, nemmeno i gambi che hanno proprietà benefiche. Infatti, se si fanno essiccare, sono utili per preparare ottime tisane drenanti poiché hanno un’azione detox e diuretica, favorendo il benessere delle vie urinarie e aiutando a contrastare la pancia gonfia.
Ciliegie e dimagrimento: il rapporto con la dieta
Le ciliegie sono uno dei frutti ammessi nella dieta proprio per le loro poche calorie che si bilanciano con diverse virtù nutrizionali.
Se si sta seguendo una dieta ipocalorica, è bene consumarle al naturale per limitare l’assunzione di zuccheri. Crude, infatti, ne contengono una decina di grammi ogni etto. Le diverse preparazioni, come le marmellate o i succhi, invece, spesso contengono zuccheri aggiunti che ovviamente aumentano l’introito calorico.
Si trovano in commercio anche le ciliegie essiccate che contengono molte fibre e favoriscono la salute dell’intestino e contrastano l’eccessiva produzione di succhi gastrici durante la digestione. Ciò è particolarmente utile per le persone che soffrono di reflusso gastroesofageo. Sono buone mangiate da sole, ma anche aggiungendole alle insalate per un pasto più appetitoso.
Tuttavia, è importante ricordare che le ciliegie essiccate, come la maggior parte della frutta secca, saziano meno della frutta al naturale e contengono più zucchero. Il rischio è di mangiarne troppe, pertanto a dieta è meglio limitarne il consumo.
Anche il succo di ciliegia è concesso a dieta, ma solo se privo di zuccheri aggiunti. Alcuni studi hanno rilevato che l’antocianina, una sostanza che conferisce il colore rosso delle ciliegie e dalle proprietà antiossidanti, è utile per contrastare l’obesità. Inoltre, insieme ad altri composti bioattivi, può anche accelerare il metabolismo, aiutando a bruciare i grassi più velocemente.
Quando evitare di mangiare ciliegie
Che succede se si mangiano troppe ciliegie? Essendo ricche di fibre, in questo caso potrebbero causare disturbi gastro-intestinali, soprattutto se si soffre di colon irritabile, come diarrea e crampi addominali. Inoltre, per la loro azione blandamente lassativa è consigliato un consumo moderato ai bambini.
Ma le fibre delle ciliegie, sia solubili che insolubili, aiutano comunque a digerire il cibo più lentamente e a controllare i livelli di zucchero nel sangue. Infine conferiscono volume alle feci, facilitando il transito intestinale.
Detto questo, le ciliegie non hanno particolari controindicazioni e possono essere consumate da chiunque salvo nei casi di intolleranza o allergia.
Un altro aspetto da tenere presente è l’effetto ipotensivo di questo frutto, quindi è bene fare un po’ di attenzione se si soffre di pressione bassa. Inoltre, contengono una buona quantità di melatonina naturale che favorisce la sonnolenza.
Fonti:
- Cleveland Clinic, The Cherry on Top: 8 Health Benefits of Cherries.
- Agricoltural and food chemistry, Purified Blueberry Anthocyanins and Blueberry Juice Alter Development of Obesity in Mice Fed an Obesogenic High-Fat Diet.