Sommario
Il caffè decaffeinato è una bevanda pensata per chi non vuole rinunciare al gusto e all’aroma ricco e avvolgente del caffè senza gli effetti stimolanti della caffeina.
Il processo di decaffeinizzazione, infatti, mantiene intatte le note aromatiche che caratterizzano il caffè tradizionale.
Scopri allora i benefici, le varietà disponibili sul mercato e i consigli per scegliere il caffè decaffeinato perfetto per tutti i gusti.
Cos’è il caffè decaffeinato
Detto comunemente deca, è una bevanda molto simile al caffè, ma senza caffeina. In realtà ne contiene alcune tracce, ma insignificanti. Quindi, è un caffè uguale in tutto e per tutto a quello “normale”. La differenza è l’assenza della caffeina.
La caffeina ha effetti sul sistema nervoso, è uno stimolante che può anche accelerare i battiti cardiaci. Infatti, sono noti i possibili effetti collaterali, soprattutto in chi soffre di insonnia, di cuore o di pressione alta.
Quindi la decaffeinizzazione è un procedimento utile per far gustare un buon caffè anche a chi è più sensibile alla caffeina, preservando le proprietà organolettiche e gustative della bevanda.
Come si ottiene? Si parte dai chicchi del caffè sottoposti però a un processo di rimozione della caffeina che li trasforma in “decaffeinati”. La legislazione fissa dei parametri molto rigidi sulla quantità ammessa di solventi da utilizzare nel processo di decaffeinizzazione.
La decaffeinizzazione quindi è un processo industriale per eliminare la caffeina dai semi di caffè che, alla fine del procedimento, ne conterranno soltanto circa l’1,5-2,0%.
Per la sua messa in commercio, la confezione deve riportare una serie di indicazioni secondo il regolamento. Ad esempio, la dizione “caffè decaffeinato“, accompagnata da “caffeina non superiore a 0,10%” se si tratta di caffè crudo o torrefatto, e “caffeina non superiore a 0,30%” se si tratta di estratto di caffè, liofilizzato oppure essiccato.
Oggi, comunque, il processo di decaffeinizzazione è sicuro, regolamentato e privo di rischi.
Benefici del caffè decaffeinato
Il caffè decaffeinato, nonostante non contenga caffeina, non solo conserva il gusto e l’aroma, ma racchiude alcuni benefici per la salute.
Per prima cosa, apporta circa 9 Kcal per 100 ml, quindi è adatto a chi segue una dieta ipocalorica, ovviamente senza aggiungere zucchero.
Contiene antiossidanti, vitamine e minerali, che aiutano a proteggere le cellule dai danni dei radicali liberi.
Poi non interferisce con il sonno, perché non contiene caffeina dall’azione stimolante che può causare ansia e insonnia in alcune persone.
Infine, riduce anche il bruciore di stomaco, perché è meno acido del caffè normale e non irrita la mucosa gastrica.
Si può bere il caffè decaffeinato in gravidanza?
Sì, è possibile e non è controindicato. La quantità di caffeina nel caffè deca, infatti, è così bassa che consente anche alle donne incinte di poterlo bere con tranquillità.
È quindi più sicuro rispetto al caffè normale che, invece, contiene una quantità maggiore di caffeina. La caffeina, infatti, è uno stimolante che può attraversare la placenta e avere effetti negativi sul bambino nelle fasi di crescita, come basso peso alla nascita o ritardo nello sviluppo.
Il decaffeinato è pericoloso per la salute?
Visto il processo cui è sottoposto, alcune persone possono considerare il deca come una bevanda che fa male o è perfino rischiosa per la salute a causa dei metodi utilizzati per eliminare la caffeina.
Invece, il processo di decaffeinizzazione è un procedimento sicuro e le sostanze impiegate sono testate a norma di legge dalle autorità sanitarie.
Il caffè decaffeinato: quanto se ne può bere?
Nonostante la decaffeinizzazione, la caffeina non è totalmente assente, ma sensibilmente ridotta. Per legge, infatti, ne può restare una percentuale minima (inferiore allo 0,1%).
Pertanto, è sempre bene non abusarne e regolarsi su una quantità di circa 3 tazzine al giorno. Basta un po’ di attenzione e di buon senso per continuare a concedersi il piacere di un caffè.
Differenze tra caffè normale e decaffeinato
La differenza tra le due bevande è un tema dibattuto da molti appassionati. Ma c’è davvero una differenza così sostanziale?
Su fronte del gusto, recentemente, il caffè decaffeinato si avvicina sempre di più al suo cugino “normale”. In passato, invece, il decaffeinato era spesso criticato per il suo sapore poco deciso, ma i produttori hanno compiuto progressi significativi.
Le persone sottoposte a dei test “alla cieca” hanno dimostrato che non ci sono particolari differenze di gusto tra il deca e il caffè normale. Anche il processo di decaffeinizzazione sembra non influire significativamente sulla qualità del caffè decaffeinato. La qualità poi si trova nel chicco e nella lavorazione, non nella quantità di caffeina.
Come viene prodotto il caffè senza caffeina?
Esistono diverse modalità per rimuovere la caffeina dai chicchi di caffè, la maggior parte delle quali utilizza acqua, solventi organici o anidride carbonica. I chicchi di caffè sono immersi nel solvente fino all’estrazione di almeno il 97% di caffeina; dopodiché il solvente è rimosso.
La caffeina si può eliminare anche utilizzando anidride carbonica o un filtro a carbone attivo. Il metodo è noto come “Swiss Water Process”.
La prima fase del processo di decaffeinizzazione serve per facilitare l’estrazione della caffeina dai chicchi di caffè. Questo si ottiene gonfiando i chicchi con acqua e vapore per alterare la loro struttura cellulare. Successivamente, si procede con l’estrazione vera e propria, utilizzando un solvente chimico, che verrà poi rimosso durante la terza fase. La fase di recupero del solvente è fondamentale, poiché ci sono dei limiti stabiliti per legge sui residui consentiti.
A questo punto, il caffè è asciugato affinché l’umidità non superi l’11%, poi è confezionato e sottoposto ad analisi per verificare che i residui del solvente, l’umidità e la caffeina residua rispettino quanto indica la legge.
Per garantire la qualità del prodotto finale, si eseguono tre tipi di analisi:
- Residuo di solvente.
- Residuo di caffeina (non superiore al 0,1% del peso).
- Grado di umidità (non superiore all’11%).
A seconda del solvente utilizzato nel processo, la decaffeinizzazione assume nomi diversi:
- Metodo europeo. Utilizza solventi come il diclorometano o l’acetato di etile, che agiscono specificamente sulla caffeina e si eliminano con il vapore acqueo.
- Metodo ad acqua. Sebbene l’acqua sia il solvente più noto, non sempre produce risultati ottimali, poiché può influire sul sapore dei chicchi. In questo metodo, l’acqua è saturata con aromi di caffè per preservarne il gusto.
- Metodo ad anidride carbonica concentrata. Impiega l’anidride carbonica per “catturare” la caffeina, ma richiede un processo più costoso.
Controindicazioni
Nonostante la somiglianza nel gusto e nella qualità, ci sono alcune considerazioni da tenere presenti. Innanzitutto, il termine “caffè senza caffeina” può essere fuorviante, poiché il decaffeinato contiene comunque una piccola quantità di caffeina.
Un altro aspetto riguarda il processo di decaffeinizzazione, che potrebbe provocare reazioni allergiche o intolleranze in individui particolarmente sensibili.
Ciò che conta è non esagerare con le quantità, ma berlo con moderazione.
Conclusioni
Il caffè decaffeinato è una bevanda ideale per chi vuole godersi un buon caffè senza gli effetti stimolanti della caffeina.
È prodotto attraverso un processo di decaffeinizzazione che rimuove gran parte della caffeina presente nei chicchi di caffè. Sebbene abbia meno caffeina, mantiene comunque il sapore distintivo del caffè, offrendo una bevanda più leggera che non presenta effetti collaterali come l’ansia o l’insonnia.
E’ disponibile in diverse varietà, da quello solubile al macinato fresco, tutte soddisfacenti per il palato degli amanti del caffè.
Fonti