Sommario
La carruba fa parte della famiglia delle leguminose ed è stata recentemente riscoperta dopo un lungo periodo di tempo.
Difatti, l’albero che produce la carruba evoca un senso di maestosità e di forza della natura che supera le barriere del tempo e delle avversità, donando dolci frutti al sapore di cioccolato.
Complice un passato fatto di povertà e di privazioni, quando il frutto costituiva l’unico cibo disponibile per sfamare le popolazioni più indigenti, specialmente durante i periodi di carestie e di guerre. Tuttavia, oggi ci siamo fortunatamente accorti delle numerose qualità della carruba che la rendono un alimento versatile, prezioso e salutare.
Carruba: che cos’è
La carruba è il frutto della pianta di carrubo che fa parte della famiglia delle Fabaceae con il nome di Ceratonia siliqua L., note come Leguminose. Quindi di fatto è un legume.
Originaria delle regioni del Mediterraneo, è comunemente nota come carruba, carrubo o albero del carrubo. L’albero della carruba è un sempreverde con foglie lucenti e piccoli fiori, e produce i suoi frutti noti come carrube.
Le carrube sono podi legnosi di colore marrone scuro, simili a baccelli, contenenti piccoli semi duri. Questi frutti hanno un sapore dolce e una consistenza cremosa quando polverizzati. La polvere ottenuta dalla macinazione delle carrube è spesso utilizzata come sostituto del cacao, conosciuto anche come “cacao di carob” o “cioccolato della carruba”. Questo è particolarmente apprezzato in alcune diete e per coloro che sono intolleranti al cioccolato.
Carruba: valori nutrizionali
La composizione chimica della polpa dipende da: cultivar, origine geografica e grado di maturazione della carruba.
In media, la parte preponderante è costituita dal 50% circa di carboidrati, principalmente saccarosio, glucosio e fruttosio. Anche la parte fibrosa risulta importante, composta da cellulosa ed emicellulosa.
Nella parte minerale prevalgono il potassio e il calcio, accompagnati da una rilevante presenza di manganese, ferro e fosforo. Sono altresì presenti piccole quantità di lipidi ma di ottima qualità, dove solo una modesta porzione è composta da acidi grassi saturi e la porzione più cospicua è rappresentata da acidi grassi insaturi e polinsaturi come l’acido linoleico.
Tuttavia, le proteine non costituiscono una voce fondamentale per essere un legume, solo 3,3 g. Infine, la carruba è fonte di diverse vitamine. In particolare, le più rilevanti sono quelle del gruppo B e la vitamina E.
La carruba è un alimento alquanto nutriente, circa 253 kcal ogni 100 g, soprattutto a causa del contenuto zuccherino.
Infine, molto interessante è il contenuto in pectine e tannini.
Carruba: valori nutrizionali per 100 g
MINERALI | |
Potassio (mg) | 827 |
Calcio (mg) | 348 |
Fosforo (mg) | 79 |
Magnesio (mg) | 54 |
Sodio (mg) | 35 |
Selenio (µg) | 5.3 |
Ferro (mg) | 2.9 |
Zinco (mg) | 0.92 |
Rame (mg) | 0.55 |
Manganese (mg) | 0.51 |
VITAMINE | |
Tiamina – B1 (mg) | 0.05 |
Riboflavina – B2 (mg) | 0.46 |
Vitamina B6 | 0.37 |
Niacina (mg) | 1.90 |
Folati (µg) | 29 |
Vitamina A (µg) | 1 |
Vitamina E (mg) | 0.63 |
Fonte: Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia e CREA Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione
Carruba: composizione chimica per 100 g
Acqua (g) | 10 |
Energia (kcal) | 253 |
Proteine (g) | 3.3 |
Lipidi (g) | 0.7 |
Colesterolo (mg) | 0 |
Carboidrati disponibili (g) | 49.9 |
Fibra totale | 23.1 |
Fonte: Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia e CREA Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione
Carruba: benefici per la salute
La carruba, frutto dal sapore dolce e dalla consistenza cremosa, offre una serie di benefici per la salute grazie alle sue proprietà nutrienti.
Ricca di fibre, antiossidanti e nutrienti essenziali, questa leguminosa ha dimostrato di apportare diversi vantaggi, inclusi il sostegno alla digestione, la gestione del peso e la regolazione dei livelli di zucchero nel sangue. Esploriamo più approfonditamente i benefici che la carruba può apportare al nostro benessere complessivo.
Un sostituto del cioccolato che fa bene alla linea e al cuore
La polvere di carruba viene spesso utilizzata come alternativa al cioccolato in molti prodotti dietetici perché possiede un efficace potere saziante derivante dall’abbondanza di fibre, e perché permette di inibire l’azione di alcuni enzimi digestivi ad opera dei tannini.
Ricchezza in fibre
Infatti, la ricchezza in fibre è importante non solo per regolare le funzioni intestinali, ma perché permette all’organismo di regolare l’assorbimento intestinale dei grassi e degli zuccheri esercitando un effetto positivo sul profilo glicemico e lipidico del sangue.
Ciò contribuisce a mantenere sotto controllo il livello di colesterolo LDL, quello “cattivo”, e i trigliceridi, aumentando il colesterolo “buono” HDL ed evitando la formazione di pericolosi depositi sulle pareti dei vasi sanguigni. Queste placche sono la principale causa di squilibri pressori e di importanti patologie cardiache.
Protezione vascolare
L’abbondanza nelle carrube di potassio e la ridotta quantità di sodio risultano particolarmente utili per l’equilibrio dei liquidi nell’organismo e, quindi, per il controllo dei livelli pressori del sangue, a beneficio della protezione del sistema cardiovascolare. Anche il magnesio, presente in buona quantità in questo frutto, agisce come co-fattore che aiuta a sostenere il normale tono vascolare e a migliorare la sensibilità all’insulina.
Inoltre, il suo tenore calorico e zuccherino apporta circa 100 kcal in meno ogni 100 g rispetto al cioccolato e non contiene sostanze eccitanti come la teobromina presente nel cacao.
Carruba e disturbi gastrointestinali
Come d’uso nella tradizione popolare, i semi e i baccelli, ridotti in farina, venivano usati come anti-diarroici e come regolatori della motilità intestinale.
Difatti, la carruba è molto utilizzata, ancora oggi, come trattamento per:
- Diarree croniche.
- Disturbi gastrointestinali.
- Stipsi.
Contrastare la diarrea
Se il consumo di polpa fresca di carruba ha una blanda azione lassativa, consumare la polpa secca o la farina è utile per regolare le funzioni intestinali e per contrastare la diarrea.
Inoltre, la fibra e i tannini presenti aiutano a eliminare le tossine responsabili di attacchi di diarrea acuta perché, a differenza di quello che accade ai tannini della maggior parte delle altre piante, quelli della carruba non si dissolvono in acqua.
Carruba contro le coliche
Difatti, i tannini, grazie al loro potere astringente, possono coadiuvare nella terapia antidiarroica, intervenendo nella prevenzione della crescita batterica dannosa all’intestino e riducendo la formazione dei gas intestinali che provocano il dolore tipico della colica.
Invece, le pectine conferiscono proprietà curative e preventive per forme patologiche a carico dell’apparato digerente, mentre gli zuccheri naturali aiutano ad addensare le feci molli.
La gomma di carruba svolge un’azione benefica nel trattamento del reflusso gastroesofageo e attenua anche i sintomi del colon irritabile.
Contro l’osteoporosi
Le carrube sono ricche di numerosi minerali fra i quali vi sono il calcio e il fosforo.
Entrambi sono importanti per la salute dell’apparato scheletrico. Difatti, il calcio è il minerale fondamentale per la costituzione delle ossa così come il fosforo che contribuisce a prevenire l’osteoporosi.
Un prodotto ipoallergenico
Le carrube non creano fenomeni allergici. Sono frutti che non contengono glutine e quindi possono essere tranquillamente consumate anche da chi soffre di celiachia.
Infatti, come sostituto del glutine, la farina di semi di carruba è ideale come addensante e stabilizzante e per questo viene utilizzata nella composizione di molti cibi sia per l’alimentazione umana che per quella animale.
Al naturale o in polvere, sono alimenti che si possono definire naturalmente “biologici” perché le piante che le producono non sono oggetto di trattamenti e non necessitano di particolari interventi fitosanitari.
Quindi, questo fatto contribuisce a rendere il prodotto sicuro e privo di eventuali sostanze che potrebbero generare intolleranze o allergie.
Usi in cucina
Le popolazioni della Sicilia, un tempo, preparavano i mustazzoli o mostaccioli, biscotti, pasta, dolci, mostarda, marmellata di polpa macinata.
Questa tradizione sopravvive a livello locale, ma in generale il frutto tal quale è poco utilizzato.
Più facile trovarlo inserito nella preparazione di altri alimenti. Attualmente sono numerosi i prodotti alimentari di larghissima diffusione che contengono farina di semi di carruba, da sola o in combinazione con altri ingredienti.
Con il frutto intero torrefatto, in diversi Paesi europei, si ottiene un gustoso surrogato del caffè e del cioccolato. In Turchia, dalla polpa si ricavano liquori e nei Paesi Arabi paste, Tamarindo, sorbetti e sciroppo.
Smoothie con carruba, banana e pera
Calorie a persona: 233
Ingredienti
- banana matura 1
- pera piccola 1
- polvere di carruba 2 cucchiaini
- latte vaccino 150 ml
- lamponi freschi q.b.
Scopri come preparare lo smoothie con carruba, banana e pera.
Carruba o cacao?
Spesso si usa la carruba al posto del cacao, tuttavia nonostante le somiglianze tra i due alimenti, ci sono alcune differenze non trascurabili.
La farina di carruba è dolce e ha un sapore che ricorda le noci e il caramello, mentre il cacao ha un gusto amaro. È quasi priva di grassi, cosa che non si può dire per il cacao.
Inoltre, il cacao non solo è più amaro ma contiene caffeina e teobromina (un alcaloide che ha effetti simili alla caffeina) e un composto chiamato tiramina, spesso associato al mal di testa, poiché agisce a livello di neurotrasmettitori come noradrenalina, epinefrina e dopamina. La farina di carrube, invece, non contiene queste sostanze.
Carruba: come consumarla e conservarla
Comunemente, le carrube possono essere consumate fresche o secche o, in alternativa, passate leggermente al forno.
Baccelli
L’impiego classico è quello al naturale: i baccelli maturi sono come una dolce barretta energetica al gradevole gusto di cioccolato. Però, occorre fare attenzione perché all’interno si trovano i semi durissimi.
A differenza del cioccolato, la carruba è molto più dolce, grazie all’elevato contenuto di zuccheri (quasi il 50%).
La polpa macinata dei baccelli dà una farina ricca di fibre e sali minerali, utilizzata come surrogato del cacao per la preparazione di bevande e dessert.
Farina di carruba
Una farina particolare, destinata al consumo umano, è quella che viene denominata commercialmente con il nome di “Carcao”. Trova largo impiego nelle produzioni dolciarie ed è notevolmente apprezzata per il gusto gradevole e l’elevato contenuto di zuccheri.
Le sue caratteristiche di base ne fanno un surrogato della polvere di cacao, con il vantaggio di avere un contenuto di grassi molto basso, un’assenza quasi totale di teobromina e un elevato contenuto in zuccheri invertiti.
Quindi, il carcao è ampiamente impiegato sia nella produzione di alimenti dietetici sia nel settore dei dolciumi; può essere utilizzato da solo o in combinazione con il cacao, in quanto non ne modifica né il gusto né il colore.
La farina di polpa può essere aggiunta anche agli integratori minerali.
Il principale interesse della coltivazione del carrubo oggi è rivolto alla produzione della farina di semi, LBG (Locust Bean Gum), che trova ampia applicazione come additivo tecnologico in diverse preparazioni alimentari, facendo così riscoprire e rivalutare questo frutto spesso dimenticato.
Frutti e semi
I semi, durissimi, non sono commestibili al naturale. Tuttavia, possono essere macinati, in modo da ottenere una farina dai molteplici usi, che contiene un’altissima quantità di carrubina, sostanza che ha la capacità di assorbire acqua in quantità pari a 100 volte il suo peso. È molto impiegata infatti per “gelatinizzare” le sostanze liquide.
Inoltre, i frutti si conservano per molto tempo, in luogo fresco e asciutto e costituiscono una riserva di salute ed energia pronta all’uso.
Carruba: guida all’acquisto
La carruba impiega più di un anno per giungere a maturazione. Si sviluppa durante l’autunno, con un accrescimento iniziale molto lento che accelera in primavera, aumentando in maniera visibile dall’estate fino all’inizio dell’inverno, quando raggiunge la sua massima dimensione. Quindi, sulla pianta, si può assistere alla contemporanea presenza di frutti ormai maturi e frutti appena formati che matureranno l’anno successivo. Quelli che possono essere raccolti sono quelli più scuri.
Tuttavia, non è molto frequente vedere la carruba esposta in vendita fresca sui banchi di ortofrutta, tanto nei punti vendita della distribuzione organizzata quanto nei negozi specializzati.
Difatti, è più semplice trovare prodotti lavorati, come farine di baccello e/o di semi. Invece, numerose sono le proposte pubblicate sui principali siti di vendita on line, in ogni forma, dal fresco all’essiccato e al lavorato.
1 – Farina di semi di carrube in polvere
- Farina di semi di Carrube 250g senza glutine
2 – Indigo Herbs Polvere di Carruba Biologica
- Una dolce alternativa al cioccolato.
- Provato per aiutare a digerire e aiutare a calmare i problemi dello stomaco.
- Mangiato in Medio Oriente per migliaia di anni.
3 – Farina di Semi di Carrube
- Contenuto della confezione: 130 g
- Certificazione biologica: EG-Bio
4 – Neutro per Gelati con Farina di Guar e Semi di Carrube
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5 – Carruba in polvere 1 Kg
- semi puri
- naturale puro
- senza additivi
Carruba: controindicazioni ed effetti collaterali
È stato osservato che le carrube aumentano l’effetto delle statine e di altri farmaci per abbassare il colesterolo.
Tuttavia, in caso di diabete potrebbero alterare i livelli di insulina. Questa interazione con i farmaci è da tenere in debita considerazione ed è sempre opportuno dissolvere ogni dubbio consigliandosi con il proprio medico curante.
Inoltre, a causa dell’elevato contenuto in tannino, la polpa dei frutti può avere un lieve effetto irritante nel caso se ne dovesse assumere una grande quantità.
Link esterni
- Centro di ricerca per alimenti e la nutrizione- CREA.
- Healthline.
- Medical News Today.