Sommario
Entrare nel mondo del Kriya Yoga vuol dire immergersi in una pratica antica e potente, in un cammino millenario verso la conoscenza interiore e la realizzazione spirituale. Il Kriya Yoga infatti non è solo una pratica, ma un viaggio di esplorazione interiore, una scoperta del proprio essere più profondo.
Chi pratica Kriya Yoga è disposto ad abbracciare un processo di trasformazione personale profonda, una via per calmare la mente, alleviare lo stress e connettersi con la propria essenza spirituale. Come? Attraverso antiche tecniche di meditazione, controllo del respiro e lavoro con l’energia vitale.
Si tratta di un viaggio straordinario verso l’equilibrio, la saggezza e la tranquillità, verso la scoperta del proprio potenziale nascosto e l’autorealizzazione.
Cos’è il Kriya Yoga: definizione e principi di base
Il Kriya Yoga è una sorta di risveglio spirituale. E’ una forma di Yoga che enfatizza la pratica della meditazione, la connessione con la divinità interiore e soprattutto il raggiungimento dell’illuminazione spirituale.
La filosofia di base parte dal presupposto che ogni essere umano è già l’essere spirituale che sta cercando di diventare. Ogni azione compreso il sentiero Kriya è uno strumento per raggiungere questa consapevolezza.
Diventa dunque uno stile di vita basato sulla consapevolezza del respiro, sulla meditazione e sulle tecniche specifiche di yoga che aiutano a cambiare la vita, sviluppare la mente, il corpo e l’intelletto, a dare consapevolezza all’anima.
E’ adatto a tutti e non richiede Asana dolorose, per tanto va bene ai praticanti che non hanno familiarità con altre discipline fisiche così come a chi è abituato a tenersi in movimento o a meditare nei luoghi più angusti della terra.
Significato
La parola “Kriya” deriva dal sanscrito ed è composta da due parole: Kri che significa “azione” o “movimento” e Ya che sta per “anima”. Nel suo insieme la parola fa riferimento al lavoro continuo che una persona deve fare per migliorarsi senza mai dimenticare la propria anima. Si ha così la possibilità di trasformare la propria vita esteriore e interiore e renderla ricca di calma, amore, pace e gioia.
Per raggiungere questo traguardo gli adepti non devono meditare solo qualche ora al giorno, ma devono vivere tutta la loro vita rispettando questo credo con coerenza e decisione.
Principi base
La pratica è tradizionalmente insegnata da un maestro qualificato a uno studente attraverso un processo di iniziazione che avviene solitamente in un ambiente protetto e segreto. Così facendo s’impedisce a chiunque di violare e strumentalizzare questo importante momento di condivisione.
Nonostante la segretezza di alcune tecniche, è possibile tracciare una linea ben chiara di quelle che sono le caratteristiche generali del processo, in modo da avere un’idea di cosa aspettarsi durante la pratica del Kriya Yoga. Di seguito le fasi.
- Iniziazione: La pratica inizia con un rito d’iniziazione eseguito dal maestro e dal praticante, in cui quest’ultimo apprende le tecniche che il maestro ritiene esser più adatte a lui/lei. Questo momento è considerato sacro e come è stato già detto, avviene in un ambiente spirituale e protetto.
- Tecniche di respirazione: Così come altre tipologie di Yoga, anche il Kriya comprende tecniche di respirazione specifiche, volte al controllo e alla consapevolezza del respiro. Secondo gli Yogi questa fase è essenziale per purificare il corpo e calmare la mente.
- Meditazione: Considerata una parte fondamentale del Kriya, durante la meditazione, il praticante si concentra sulla consapevolezza del respiro, sulle energie sottili e sul raggiungimento di uno stato di profonda calma e consapevolezza interiore.
- Visualizzazioni e mantra: Nella pratica possono essere utilizzati immaginazione e suoni sacri (mantra) per concentrare la mente e purificare l’energia del corpo.
- Costanza e disciplina: Lungo il sentiero Kriya i praticanti sono incoraggiati a mantenere una pratica regolare e a seguire le istruzioni del loro maestro con devozione.
- UTILIZZO UNIVERSALE: il tappetino per yoga è ugualmente adatto per principianti e avanzati e può…
- DELICATO SULLA PELLE E PRIVO DI SOSTANZE NOCIVE: Il nostro tappetino yoga soddisfa i più elevati…
- COMFORT E SOSTEGNO: con uno spessore di 5 mm, il tappeto yoga antiscivolo protegge le articolazioni…
Punti di incontro con altre forme di Yoga
Ogni forma di yoga è un mondo a sé, con pratiche, Asana, mantra che possono essere considerate uniche. Allo stesso tempo, però, esistono delle caratteristiche che accomunano tutte o alcune delle forme di yoga.
Il Kriya Yoga ha, per esempio, dei punti d’incontro con Raja Yoga, Bhakti Yoga e Jnana Yoga, per quanto riguarda l’obiettivo spirituale. In tutte queste forme infatti il raggiungimento dell’illuminazione spirituale è il fine ultimo della pratica.
Allo stesso modo, la pratica della Meditazione, considerata parte fondamentale del Kriya, si ritrova anche nello Hatha Yoga, dove però la meditazione può essere usata insieme a posture e respirazione.
L’Equilibrio Mente-Corpo-Spirito è un altro elemento di unione tra Kriya e altre forme di Yoga, anche se il percorso per raggiungere questo equilibrio può variare.
Differenze Principali
Iniziazione e segretezza sono due delle differenze principali tra il Kriya Yoga e le altre forme di Yoga. La pratica, infatti, nel Kriya viene tradizionalmente insegnata da maestro a studente attraverso questo processo d’iniziazione in cui le tecniche specifiche sono spesso mantenute segrete. Diverso è nelle altre forme dove le tecniche sono insegnate apertamente nei corsi di yoga e nei libri.
Anche l’approccio alle Asana (Posizioni Yoga) e il Pranayama (Controllo del Respiro) sono diversi. Nel Kriya, sono importanti ma non parti integranti della pratica come invece avviene nell’Hatha Yoga.
E ancora, in alcune tradizioni del Kriya Yoga, la fede e la devozione al maestro spirituale possono essere molto spiccate, mentre in altre forme di Yoga non è una caratteristica distintiva, può esserci come no.
Origini e storia del Kriya Yoga
Il Kriya è stato reso più ampiamente conosciuto grazie a Lahiri Mahasaya, un maestro yogi del XIX secolo che visse a Varanasi, in India. Lahiri Mahasaya affermò di aver ricevuto le pratiche del Kriya Yoga direttamente da Babaji, un misterioso maestro Yogi che è considerato una figura spirituale leggendaria nell’induismo.
Lahiri Mahasaya trasmetteva gli insegnamenti del Kriya ai suoi discepoli, tra cui Sri Yukteswar Giri. Sri Yukteswar Giri fu un altro importante maestro di Kriya e fu il guru di Paramahansa Yogananda.
Paramahansa Yogananda è stato uno dei più noti divulgatori del Kriya nel mondo occidentale attraverso il suo libro “Autobiografia di uno Yogi” e attraverso l’organizzazione che ha fondato nel 1920 a Los Angeles, la Self-Realization Fellowship.
Attraverso i suoi insegnamenti, il Kriya ha guadagnato popolarità in tutto il mondo e ha continuato ad essere praticato e insegnato da numerosi maestri e organizzazioni yogiche.
Oggi, ci sono diverse organizzazioni e tradizioni che insegnano il Kriya in tutto il mondo. Ognuna di queste tradizioni può avere variazioni nelle pratiche specifiche, ma l’obiettivo principale rimane la realizzazione spirituale attraverso la meditazione, il controllo del respiro e il lavoro con l’energia vitale.
Per tutti questi motivi, il Kriya è diventato una delle pratiche Yogiche più rispettate e amate nel mondo, attraendo praticanti provenienti da diverse tradizioni spirituali e culturali. La sua popolarità è attribuita alla sua efficacia nel portare i praticanti verso uno stato di profonda consapevolezza e illuminazione spirituale.
Tecnica di meditazione e pratica del Kriya Yoga
Le tecniche di meditazione specifiche del Kriya Yoga sono considerate sacre e vengono trasmesse personalmente dal maestro all’allievo, ma grazie agli yogi che ne hanno diffuso i principi nel mondo e soprattutto a Paramhansa Yogananda, oggi possiamo conoscere alcuni elementi distintivi.
Le tre tecniche basilari di meditazione sono:
- Gli esercizi di ricarica o energizzazione: sviluppati nell’anno 1916, servono a preparare il corpo alla meditazione. Durano circa 15 minuti e aiutano il corpo ad eliminare lo stress e le tensioni nervose. Si eseguono alternando respiro e concentrazione creando sequenze in grado di rinforzare ogni parte del corpo e la mente.
- La concentrazione: chiamata concentrazione di Hong-So (dal sanscrito “io sono spirito”), serve ad aumentare la concentrazione nascosta dentro ogni individuo. I praticanti possono essere guidati a rivolgere l’attenzione all’interno, allontanandosi dalle distrazioni esterne e portando la consapevolezza ai livelli più profondi della coscienza. Grazie ad essa si impara a comandare il pensiero e l’energia.
- La meditazione con il mantra Om: è una tecnica che mostra come usare il massimo potenziale della concentrazione al fine di sviluppare l’io divino. Si pratica ripetendo ritmicamente il mantra Om, considerato il suono primordiale. Il suono della vita.
Come praticare il Kriya Yoga
In questo paragrafo impareremo come praticare il Kriya Yoga seguendo i principali passi. Se decidi di praticarlo a casa, il primo passo è creare uno spazio tranquillo e confortevole.
Esercizi di energizzazione
Prima di iniziare è importante prendersi qualche minuto per preparare sia il corpo che la mente, con esercizi di ricarica.
Da in piedi, inizia concentrandoti sul respiro e fa che diventi lento e costante. Mentre inspiri ed espiri, sii consapevole dell’aria che entra ed esce dal tuo corpo. Trascorri qualche momento per rilassarti e abbandona ogni tensione o stress.
Una volta raggiunto questo stato mentale e fisico, puoi iniziare a praticare la tecnica di meditazione Hong-So.
Tecnica di meditazione Hong-So
Mettiti comodo, seduto con la schiena eretta, con la colonna vertebrale dritta. Con gli occhi chiusi, guarda il punto a metà tra le sopracciglia sulla fronte.
Inspira lentamente, contando fino a otto. Trattieni il respiro per gli stessi otto conteggi mentre concentri la tua attenzione sul punto tra le sopracciglia. Ora espira lentamente contando fino a otto. Ripeti da tre a sei volte.
Dopo aver inspirato ed espirato completamente, quando entra il respiro successivo, pronuncia mentalmente Hong (fa rima con song, canzone in inglese). Poi, mentre espiri, dì mentalmente So (fa rima con saw, visto in inglese).
In questa fase non tentare di controllare il tuo respiro, lascia semplicemente che il suo flusso sia completamente naturale. Prova a sentire che il tuo respiro stesso produce silenziosamente i suoni di Hong So . Inizialmente prova a sentire il respiro nel punto in cui entra nelle narici.
Sii il più attento possibile. Se hai difficoltà a sentire il respiro, puoi concentrarti, per un po’, sul processo respiratorio stesso, sentendo il diaframma e il torace espandersi e contrarsi.
A poco a poco, man mano che diventi più calmo, prova a sentire il respiro sempre più in alto nel naso. Assicurati che il tuo sguardo sia mantenuto fisso sul punto tra le sopracciglia durante tutta la pratica. Non permettere ai tuoi occhi di seguire il movimento del respiro. Se scopri che la tua mente ha vagato, riportala semplicemente alla consapevolezza del respiro e del mantra. Pratica questa tecnica finché ne hai voglia.
La meditazione con mantra Om
Dopo aver completato la fase precedente, puoi passare alla tecnica di meditazione usando il mantra Om.
Questa tecnica consiste nella ripetizione ritmica del mantra Om e si esegue chiudendo le orecchie per isolarsi dal mondo e immergersi nel proprio Sé. In questo modo, si utilizza il massimo della concentrazione con lo scopo di scoprire le proprie qualità divine.
Soltanto dopo circa un anno di pratica di queste fasi, è possibile iniziare a praticare le varie posture associate al Kriya Yoga. Inizia con le posture di base e poi passa a quelle più avanzate man mano che ti senti più a tuo agio con la pratica.
Muoviti lentamente e con consapevolezza, ogni movimento è uno sforzo cosciente. Mentre pratichi, concentrati sul respiro e sii consapevole delle sensazioni nel tuo corpo.
Tutti i benefici del Kriya Yoga
La pratica regolare del Kriya è spesso associata a diversi benefici che coinvolgono tutte le sfere: fisica, emotiva e mentale. Anche se questo è vero in generale, è importante notare che i benefici possono variare da persona a persona e dipendono da quanto tempo un praticante dedica all’attività e dalla costanza con cui si pratica.
I maggiori benefici attribuiti al Kriya Yoga sono:
- Riduzione dello Stress: promuove il rilassamento profondo attraverso la meditazione e il controllo del respiro, favorendo la riduzione dei livelli di stress e ansia.
- Aumento della Calma e della Serenità: La pratica regolare può portare a una calma mentale e alla serenità emotiva, permettendo alle persone di affrontare le sfide quotidiane con maggiore obiettività.
- Miglioramento della Concentrazione e della Chiarezza Mentale: La meditazione e la focalizzazione della mente nel Kriya Yoga possono perfezionare la concentrazione, la chiarezza mentale e la capacità di prendere decisioni ponderate.
- Aumento dell’Energia Vitale: Il Kriya lavora con l’energia vitale (prana) nel corpo, aiutando a migliorare il flusso di energia e aumentando la vitalità.
- Miglioramento del Sonno: Molte persone riportano un miglioramento nella qualità del sonno dopo aver iniziato a praticare il Kriya Yoga regolarmente.
- Sviluppo Spirituale: è un percorso spirituale che se fatto bene può portare a un maggiore consapevolezza di sé, alla comprensione della propria natura spirituale e alla connessione con il divino o con l’universo.
- Sviluppo di Relazioni Positive: La pratica può migliorare la compassione, l’empatia e la tolleranza, contribuendo a relazioni più sane e positive con gli altri.
- Miglioramento della Salute Fisica: La riduzione dello stress e l’aumento dell’energia possono avere un impatto positivo sulla salute fisica, contribuendo a ridurre il rischio di malattie correlate allo stress.
- Crescita Personale: può contribuire alla crescita personale, all’autodisciplina e all’aumento della consapevolezza di sé.
Quali muscoli vengono usati durante la pratica?
E’ principalmente una pratica di meditazione, controllo del respiro e lavoro con l’energia vitale (Prana). Non è una forma di Yoga che si concentra principalmente sull’esercizio fisico o sull’attivazione dei muscoli come alcune forme di yoga dinamico.
Tuttavia, durante la pratica, è importante mantenere una posizione del corpo eretta e confortevole per consentire una respirazione profonda e senza ostacoli. Di conseguenza, i muscoli posturali della schiena, dell’addome e del pavimento pelvico sono quelli più coinvolti.
Inoltre, alcune tradizioni incorporano anche tecniche di Pranayama, che coinvolgono il controllo del respiro. Queste tecniche possono richiedere l’uso consapevole dei muscoli respiratori, come i muscoli intercostali e il diaframma, per regolare il flusso d’aria nei polmoni.
Quando fare Kriya Yoga e a chi è consigliato
Il Kriya Yoga è consigliato per coloro che cercano una pratica spirituale profonda e desiderano esplorare la propria connessione con l’universo o il divino.
E’ indicato per chi desidera ridurre lo stress, l’ansia e migliorare il proprio benessere emotivo attraverso la meditazione e il controllo del respiro, ma anche per chi cerca una crescita personale, l’autorealizzazione e un maggiore livello di consapevolezza di sé.
Il Kriya Yoga è per coloro che sono disposti ad essere guidati da un maestro qualificato ed essergli devoti e anche per coloro che cercano maggiore stabilità emotiva, profonda tranquillità e serenità interiore.
Può essere consigliato a diverse persone in base alle loro esigenze e obiettivi personali. Tuttavia, è importante notare che è una pratica spirituale profonda che richiede un impegno serio, dedizione e disciplina. Quindi sì a cercatori spirituali, a persone stressate e ansiose, a chi vuole migliorare, a praticanti di altre forme di Yoga, ma soprattutto sì a persone disposte ad impegnarsi seriamente con volontà e determinazione.
Per tutti questi motivi è davvero importante trovare un maestro qualificato, professionale e di fiducia.
Le varianti di Kriya Yoga
Sebbene la pratica si basi sempre sulle stesse tecniche di respirazione, meditazione e controllo dell’energia vitale, ci sono delle specifiche che possono variare in base alla tradizione e al maestro che insegna la pratica.
Le varianti più conosciute sono:
- Lahiri Mahasaya Kriya Yoga: Una delle forme più tradizionali, che risale a Lahiri Mahasaya, un famoso maestro yogi del XIX secolo. Le pratiche iniziarono a diffondersi più ampiamente grazie a lui e ai suoi discepoli.
- Self-Realization Fellowship (SRF) Kriya : Questa variante è stata divulgata da Paramahansa Yogananda attraverso l’organizzazione che ha fondato e che si chiama Self-Realization Fellowship.
- Kriya della Babaji’s Kriya Yoga Order of Acharyas: Si tratta di un’altra organizzazione che insegna la pratica basandosi sulla tradizione di Babaji, un leggendario maestro spirituale dell’India. Viene insegnata da un gruppo di insegnanti chiamati Acharyas.
- Ananda Kriya : E’ una variante insegnata dalla comunità Ananda, fondata da Swami Kriyananda, un discepolo di Paramahansa Yogananda. Gli insegnamenti di Ananda Kriya Yoga combinano i principi tradizionali del Kriya e l’approccio di Paramahansa Yogananda.
- Kriya della Himalayan Tradition: Questa forma, fondata da Swami Rama, combina gli insegnamenti Yogici dell’Himalaya con le pratiche del Kriya. Gli insegnamenti sono basati sulla tradizione yogica dell’Himalaya, che comprende una varietà di tecniche di meditazione e yoga.