Le patate sono un alimento davvero amato da tutti, così versatile in cucina e ingrediente ideale per ricette gustose e stuzzicanti. Contengono poi nutrienti essenziali e apportano poche calorie. Si trovano sui banchi del mercato praticamente tutto l’anno, tranne per le novelle che si raccolgono nel mese di giugno. Ma è vero che le patate fanno ingrassare? Scopri se è vero o se è solo uno dei tanti miti da sfatare sui cibi.
Le patate fanno ingrassare? Calorie e proprietà
Le patate sono un alimento apprezzato e consumato in tutto il mondo. Si tratta di radici tuberose provenienti dalla pianta Solanum tuberosum, appartenente alla famiglia delle Solanaceae.
Conosciute per la loro incredibile versatilità in cucina e per i tanti modi in cui si possono preparare e gustare, sono però alimenti dal buon profilo nutrizionale. Infatti, sono una fonte importante di carboidrati complessi e contengono vitamine del gruppo B, vitamina C e folati, nonché sali minerali come potassio e fosforo e fibre alimentari.
Le calorie delle patate sono appena 80 Kcal per 100 g; i grassi sono inesistenti e i carboidrati contano circa 18 g su 100.
Hanno però un indice glicemico non troppo basso, pertanto per chi deve tenere sotto controllo la glicemia è bene adottare alcuni accorgimenti per il consumo. Ad esempio: immergerle in acqua fredda a lungo prima della cottura, inserirle in un pasto povero di carboidrati semplici o con abbondanti fibre, proteine o grassi per ridurre l’indice glicemico del pasto e ovviamente limitare la quantità.
Quindi, le patate fanno ingrassare? No, in linea di massima non fanno ingrassare, visto il basso apporto calorico, anzi si possono inserire in un regime ipocalorico facendo attenzione alle quantità e alla modalità di cottura. Meglio, infatti, privilegiare la cottura al vapore e/o la bollitura. Cotte al forno o fritte sono sicuramente buonissime ma aumentano le calorie ingerite.
Inoltre, grazie alle fibre alimentari, aumentano il senso di sazietà, aiutando a frenare l’appetito e favorendo la riduzione dell’apporto calorico complessivo. Aiutano anche la salute intestinale rivelandosi ottime alleate per i disturbi intestinali. Bollite poi sono un ottimo emolliente (poiché assorbono l’acqua di cottura) e un alimento ideale per chi soffre di stipsi, di emorroidi o di diarrea. E poi, sono molto digeribili.
Quante patate mangiare al giorno?
Consumare una patata di medie dimensioni al giorno è salutare e non incide sulla salute metabolica. Tuttavia, è necessario cucinare le patate al vapore o bollite, evitando condimenti troppo ricchi. Quindi, un filo d’olio extravergine di oliva e poco sale sono il modo ideale per portarle a tavola, soprattutto se si segue una dieta ipocalorica per perdere peso.
L’ideale sarebbe consumarle un paio di volte a settimana, in quantità che non superano i 200 g per porzione.
Patate e dieta
Se le patate non fanno ingrassare vuol dire che sono un alimento concesso anche a dieta. L’apporto calorico è modesto a fronte però di un contributo nutrizionale di tutto rispetto.
È da tenere presente però il metodo di cottura e il condimento. Preferire le patate lesse o al vapore rispetto a quelle cotte in forno per limitare proprio l’uso dei grassi.
Fare anche attenzione alle porzioni e cucinarle con la buccia (lavandole accuratamente), per ottimizzare la presenza dei nutrienti e delle fibre. Non devono però essere abbinate ad altri cereali come pane, pasta o riso.
Ovviamente a dieta sono banditi condimenti come il burro, la panna o la pancetta. Le patate fritte, invece, non sono del tutto vietate: una volta al mese, in quantità moderate, sono perfino concesse dai nutrizionisti.
È importante, però, ricordare che le patate sono più caloriche delle verdure ed è bene considerarle un’alternativa ai cereali come pasta o riso, non come contorno.
Quando è meglio non mangiare le patate
Le patate sono un alimento nutriente e versatile, ma ci sono alcune situazioni in cui è meglio evitarle o limitarne il consumo.
Infatti, le patate hanno un alto indice glicemico, il che significa che possono causare picchi di zucchero nel sangue. Chi soffre di diabete, pertanto, ne deve moderare il consumo e tenere sotto controllo la glicemia.
Fanno parte della grande famiglia delle solanacee, che include anche pomodori, peperoni e melanzane. Nei casi di allergia o sensibilità a questi ortaggi sarebbe bene evitare di mangiarle.
Chi invece segue una dieta low-carb, cioè a basso contenuto di carboidrati, dovrebbe evitare le patate poiché sono ricche di carboidrati complessi.
Stesso discorso per chi segue una dieta priva di solanacee come la dieta paleo in cui le patate sono tra i cibi banditi.
Fonti