Sommario
Un tour nella Stoccolma di Stieg Larsson alla scoperta dei luoghi resi celebri dalla trilogia “Millennium”.
Il fascino di Stoccolma
Per chi promuove il turismo a Stoccolma, la trilogia “Millennium” di Stieg Larsson è stata una inaspettata e clamorosa pubblicità, per giunta ripetuta in varie ondate. Prima il libro, poi la versione cinematografica realizzata in patria, infine quella hollywoodiana appena uscita a firma di David Fincher. Per milioni di lettori e di spettatori, un ripetuto invito a percorrere – per esempio – strade e stradine di un quartiere come Södermalm, che fino all’uscita del libro non era certo fra le mete turistiche più gettonate.
Detto questo, non è certo Södermalm l’unico quartiere da visitare a Stoccolma, e neppure il più interessante. Östermalm, dove si svolgono parecchi eventi del terzo libro di “Millennium”, è decisamente più elegante. Organizzarsi da sé per il tour nella Stoccolma di Larsson, di Blomkvist e di Lisbeth Salander non è difficilissimo, ma a darci una mano ci sono molti siti internet e soprattutto i giri guidati organizzati dal Museo della città. Nel museo si può comprare anche la “Millennium map” con tutti i riferimenti necessari.
La tappa di Saltsjöbaden
Un salto nella elegante località termale di Saltsjöbaden è assolutamente consigliato. Ci si arriva facilmente con un trenino dalla stazione dei treni extraurbani di Slussen: altro luogo larssoniano, peraltro, a pochi metri dalla redazione della rivista Millennium. Dalle parti di Saltsjöbaden, tra l’altro, abita la sorella di Blomkvist, Annika, alla quale l’autore ha curiosamente attribuito un marito e dunque un cognome italiano, Giannini.
L’isola di Sandhamn
Sempre restando ai riferimenti del primo volume, ricorderete che dopo il cruento ma felice esito della sua indagine Blomkvist si ritira, un po’ da solo e un po’ in compagnia di Lisbeth, a scrivere gli articoli e il libro della sua rivincita in una casetta situata sull’isola di Sandhamn (“Porto sabbioso”). Si trova 50 chilometri a est di Stoccolma ed è una delle più belle fra le 24mila isole dell’arcipelago sul quale è sorta la capitale svedese. Niente auto, solo biciclette e per i trasporti più complessi bici col rimorchio. Le strade sono sentieri, le ville sono eleganti ma abbastanza spartane per i nostri standard. Alberghi e ristoranti sono talmente pochi che in un fine settimana di tempo discreto i posti sono difficilissimi da trovare e si mangia in vari turni.
In compenso, ci si arriva facilmente con un battello dalla località di Stavsnäs, raggiungibile in bus da Slussen, o con un più costoso battello dal centro di Stoccolma. Nella Trilogia non se ne parla, ma una delle cose più curiose nate negli ultimi anni a Stoccolma è il carcere – albergo al centro dell’isola di Långholmen, a poca distanza da Slussen. Se volete passare una notte in una camera che prima della ristrutturazione del 2008 era una cella, questo è il posto da prenotare.
Il quartiere di Hammarby – Sjöstad
Da visitare è certamente il quartiere di Hammarby – Sjöstad, uno dei motivi che hanno fruttato a Stoccolma il titolo di Capitale Verde d’Europa. Un quartiere sorto sul mare, come dice il nome, in quella che fino a pochi anni fa era una periferia deindustrializzata e malfamata. Ora è un‘area modello, ben collegata con metro più ferry o metro più tram e fornita di piste ciclabili, biblioteche e altri servizi pubblici. Sede di sperimentazione delle ultime scoperte in tema di energie rinnovabili, raccolta differenziata e bioarchitettura. Insomma, un posto da vedere,: in una giornata calda, c’è anche una piattaforma circolare per farsi il bagno.
La cucina svedese
Quanto al mangiare, la tradizionale cucina svedese è croce e delizia dei nutrizionisti. Da un lato offre molto pesce, dalle aringhe al salmone, dall’altro mette a rischio i benefici degli omega 3 con dolci ottimi, opulenti e ricchi di grassi animali come la torta Princess.
Negli ultimi anni, come nella vicina Danimarca, si sono affermati chef che hanno profondamente innovato il panorama. Queste tendenze si esprimono in locali come il lussuoso Opera Kallaren, dello chef italosvedese Stefano Catenacci. Ma anche nei ristoranti di Mathias Dahlgren nel Grand Hotel di Stoccolma. Non lontano, ma molto più abbordabile, il ristorantino di pesce di Lisa Elmqvist, proprio all’interno del Saluhall, lo storico mercato coperto di Östermalmstorg. Cibi e atmosfere più tradizionali nei due locali larssonian-blomkvistiani. Il primo è Kvarnen, birreria vivace e piena di memorabilia calcistiche, il secondo è invece Mellqvist Kaffebar, il luogo perfetto dove prendere un caffelatte in tazza proprio come il protagonista della Trilogia.