Cagliari, una città dal cuore antico, un ricco patrimonio di bellezze naturalistiche, tante prelibatezze della tavola, dal pesce ai dolci.
I colori di Cagliari
Se siete fortunati, arrivando a Cagliari troverete ad accogliervi “il popolo rosso”(“sa genti arrubia” in sardo) dei fenicotteri rosa nello stagno di Molentargius: una scena davvero emozionante. Da qualche anno, tra l’altro, questi eleganti uccelli acquatici, antichi frequentatori della Sardegna, non solo sostano, ma hanno incominciato a nidificare in questa zona umida di importanza mondiale alle porte del capoluogo sardo. Un bel biglietto da visita, per una città meno conosciuta di quanto meriterebbe, e certamente trascurata dai turisti che ogni estate affollano le coste sarde.
Cagliari riserva non poche sorprese, a cominciare dal suo cuore antico, il quartiere Castello che domina la città, con le sue viuzze strette. Qui c’è l’antica Cattedrale, recentemente restaurata, dove si può ammirare il seicentesco Santuario dei Martiri. Superbo il panorama che si ammira dal Bastione di Saint Remy. Ma è da non perdere anche la medievale Torre pisana dell’Elefante, così definita per la presenza di una scultura a foggia di elefantino, simbolo stesso della città. Ricco di decori in stile Liberty è poi il Palazzo Civico sulla via Roma, salotto del capoluogo sardo.
Le bellezze di Cagliari
Ma l’interesse di Cagliari non finisce qui: a partire dall’antico anfiteatro romano, incuneato in una valletta, a moderne architetture e sistemazioni urbanistiche, come quella appena aperta di fronte al grattacielo del T Hotel (www.thotel.it). Sono diversi sono i volti di questa città che ha da poco eletto uno dei sindaci più giovani d’Italia. Stretto è ovviamente il rapporto degli abitanti di Cagliari con il mare, segnato in particolare dalla vicinanza della spiaggia del Poetto. Una distesa di sabbia finissima lunga 8 chilometri. Quante città, in Italia, possono disporre di una spiaggia così vicina al centro?
La ricchezza gastronomica di Cagliari
L’altro vantaggio di Cagliari è la particolarità e ricchezza dal punto di vista enogastronomico. Nei suoi locali trovate la maggior parte dei vini sardi di qualità e molti dei piatti più tipici dell’isola. Un locale come il T restaurant ha capito queste potenzialità e si sta muovendo di conseguenza. Da alcuni mesi lo chef Massimiliano Balia e il suo vice Raimondo Atzeni presentano una carta semplice e stagionale, tutta a base di ingredienti biologici. Proposte vegetariane o ricette tipiche ben segnalate ed eseguite, oltre a dei menu degustazione comprensivi di vini sardi in abbinamento, al prezzo che altrove spendereste in pizzeria.
Ecco dunque la possibilità di assaggiare un antipasto di pesce molto particolare come la burrida (gattuccio in agro di aceto rosso e noci). Ma anche un primo tipicamente sardo come la fregula di grano duro. Per i secondi, a voi la scelta fra pesce o carne. Nel secondo caso, lasciando per un’altra occasione il classico porceddu, vi consigliamo di provare la gallinella ruspante al mirto, prima di concludere con una degustazione dei grandi formaggi sardi. Ma potete anche chiudere con qualche classico della pasticceria isolana come le seadas, a base di pasta sfoglia, formaggio e miele.