Sommario
Tra musei del mare, specialità tipiche e i luoghi di De Andrè, ecco perché visitare Genova.
Cosa vedere a Genova
La maggior parte dei turisti, soprattutto quelli con figli piccoli, si reca a Genova per il bellissimo Acquario. Ottimo motivo, ma la città ligure offre molto, molto di più. Per esempio, fra le cose meno conosciute io raccomando l’Ospitale della Commenda di San Giovanni di Prè, costruzione molto antica risalente al 1180. Riaperto nel 2009 dopo quaranta anni di restauri, fa rivivere al visitatore la realtà dell’accoglienza di tanti secoli fa, quando era luogo di supporto e assistenza per pellegrini e crociati, sani e malati, ricchi e poveri, in partenza o di ritorno dalla Terrasanta.
L’allestimento è spettacolare e interattivo. Vagando nella sala che un tempo ospitava gli infermi e avvicinandosi ai muri, questi si animano con i personaggi dell’epoca. È così possibile fare la conoscenza di Frate Guglielmo, praeceptor dell’Ospitale, di Al Idrisi, erudito e naturalista medievale, di Saladino, condottiero e sultano, e di molti altri.
A sottolineare l’identità storico-marinara di Genova e la sua vocazione allo scambio, ci sono altri due siti che consiglio caldamente: il Galata Museo del Mare e il Museo Navale di Pegli. Il primo è la massima espressione, insieme all’Acquario e ai Magazzini del Cotone, della profonda trasformazione dell’area portuale di Genova. Al Galata Museo, se si vuole, si può passare un’intera giornata, ripercorrendo la storia della marineria. È un Museo del mare a tutto tondo, dove lo spirito di avventura di Cristoforo Colombo accompagna il visitatore dall’inizio alla fine. Interessante anche il Museo Navale di Pegli, allestito in una bella villa rinascimentale appartenuta a Giovanni Andrea Doria, con collezioni che ci raccontano la storia marinara delle riviere liguri e non solo di Genova.
Una pausa gastronomica a Pegli
Dopo tutto questo girovagare è ben meritata una sosta gastronomica. Proprio a Pegli c’è un posticino imperdibile per il pesce, rivisitato in mille modi dalla giovane e brillante chef Tina Cosenza. Si tratta del ristorante Teresa, in Piazza Lido 5-6R, dov’è opportuno prenotare.
I musei di Genova
Nei musei italiani cosiddetti minori capita spesso di trovare straordinarie opere d’arte, peraltro inattese. Una di queste è il monumento funebre a Margherita di Brabante, capolavoro trecentesco nato dalle mani dello scultore Giovanni Pisano, custodito nel Museo di Scultura della Liguria. Purtroppo, ciò che oggi si vede sono solo i resti di un’opera grandiosa. Sono comunque sufficienti per apprezzare l’intensità e l’espressività del momento in cui Margherita, moglie dell’imperatore Enrico VII, volge lo sguardo al cielo, sorretta da due angeli.
Andate poi al Museo Diocesano, dove non troverete non solo candelabri e altri oggetti sacri che caratterizzano in genere questo tipo di museo. La maggiore sorpresa arriva dal Blu di Genova, antenato dei jeans. Ma in un allestimento fascinoso e un po’ misterioso, si possono ammirare anche i Teli della Passione, realizzati in fibra di lino tinta con il blu indaco, alcuni dei quali risalenti alla prima metà del Cinquecento. La principale attrazione della città doriana sono i Palazzi dei Rolli, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
I Palazzi dei Rolli costituiscono il primo esempio in Europa di realizzazione di un progetto urbanistico avviato dall’autorità pubblica secondo un Master Plan, diremmo oggi. Il progetto era caratterizzato da un vincolo di ospitalità molto particolare: i proprietari dei Palazzi erano infatti obbligati ad accogliere i personaggi illustri in visita a Genova, che così mostrava il meglio di sé.
Se amate la musica e la “scuola genovese” dei cantautori, dedicate un po’ del vostro tempo a un grande artista del Novecento prematuramente scomparso: Fabrizio De André. Un modo per onorarne la memoria è un passaggio a Via del Campo e, in particolare, al Museo della Canzone d’Autore, che organizza visite guidate alla Città Vecchia di Faber.
In giro per Nervi e Boccadasse
Vicino al centro di Genova, il quartiere di Nervi è una meta da non perdere. Nonostante una notevole densità abitativa, Nervi continua a esercitare il fascino di un luogo residenziale ricco di belle dimore, giardini, parchi. Ma soprattutto, di una piacevolissima passeggiata lungo il mare, intitolata ad Anita, la sfortunata moglie di Giuseppe Garibaldi.
Un altro elemento di attrazione è la collezione Wolfsoniana, dal nome dell’uomo d’affari e collezionista Mitchell Wolfson Jr. Inserita nel circuito dei Musei e Parchi di Nervi, è un insieme artistico-naturalistico da godere appieno col bel tempo. Nervi è infatti un sito ideale per l’ampiezza dei suoi parchi ricchi di piante mediterranee ed esotiche, un vero polmone verde per Genova.
Facendo ritorno al centro di Genova, non dimenticate di fare due fermate: Boccadasse e l’Abbazia di San Giuliano. Nel borgo di Boccadasse, pur un po’ soffocato dal contesto metropolitano, si respira ancora l’atmosfera di un porticciolo di pescatori, defilato e appartato. L’Abbazia di San Giuliano, nonostante il lungo periodo di abbandono, conserva le tracce del suo grande passato. Una sosta interessante, percorrendo il lungomare di Genova, quel Corso Italia paragonato a volte alla Promenade des Anglais di Nizza.
Le gastronomie di Genova
Non potete lasciare Genova senza avere provato le sue pasticcerie storiche che meritano un altro salto nel centro. Qui, tra il Pandolce, la torta di Mazzini, la Zena (dal nome in dialetto di Genova), i canditi, i confetti, le gelatine di frutta, è impossibile non commettere qualche peccato di gola.
Una segnalazione golosa, nel segno della tradizione e del centro storico di Genova che dicono essere il più grande d’Europa. È Sà Pesta in Via dei Giustiniani 16R, dove vi aspetta una farinata strepitosa.