Alla scoperta di Amsterdam, una città dalle mille sfumature di colore. Musei, bellissimi palazzi, grande senso dell’accoglienza e, soprattutto, tante golosità da assaggiare.
Amsterdam la bella
Se per la Spagna il Siglo de oro è stato in realtà un periodo di quasi duecento anni, che copre il Cinque e il Seicento, per i Paesi Bassi il Secolo d’oro corrisponde al solo Seicento. In quel periodo l’indipendenza, la scoperta delle prime colonie e i proventi dei commerci internazionali creano un contesto favorevole, tra l’altro, alla nascita di artisti poi divenuti famosi in tutto il mondo come Rembrandt, Vermeer, Frans Hals o Avercamp. Li trovate in una perfetta cornice espositiva nel Rijksmuseum di Amsterdam.
Siamo al centro del “quartiere dei musei”, proprio di fronte alla ormai famosa scritta col nome della città che è diventata scenario obbligato per l’esercito del selfie.
L’edificio che lo ospita risale a quasi 150 anni fa, su progetto di quell’architetto Kuypers che ha realizzato anche la (assai simile) Stazione ferroviaria centrale di Amsterdam. Bello perché ampio, luminoso, accogliente, ricco di servizi al visitatore , dall’app gratuita che fa anche da audioguida, ai bagni pulitissimi e ai lockers per lasciare all’ingresso tutto ciò che darebbe fastidio durante la visita. Un luogo riposante per le centinaia di divanetti e panche, ricco ma non ridondante grazie a scelte espositive oculate.
Oltre a una fornitissima biblioteca, il museo possiede opere di grande bellezza e fama, che richiamano l’attenzione di tutti i visitatori. Grazie anche alle sue notevoli dimensioni, possono essere viste senza stress da decine di persone contemporaneamente. È il caso della “Ronda di notte” di Rembrandt, che occupa un’intera parete sorvegliata da due vigilantes.
Gli altri musei: Van Gogh e Stedelijk
Per raggiungere i musei dovete passare per Spui, deliziosa piazzetta storica su cui si apre il Begijnhof, altra istituzione emblematica della vita sociale di Amsterdam. Accedendo da Spui, trovate un ampio cortile preceduto da una chiesa protestante. Su questo cortile, in parte chiuso al transito dei turisti, si affacciano la più antica casa in legno della città e altre 160 abitazioni. Riservate dal 1300 fino a 50 anni fa, erano destinate a persone anziane accudite dalle “beghine”, sorta di suore laiche o di assistenti sociali volontarie. Oggi nelle case del Begijnhof convivono persone anziane povere e studenti, che in cambio del loro “presidio” ricevono una sistemazione centrale e non troppo cara.
Superata Spui, è tutto un sorprendente viaggio fra ponti e canali. Che lo facciate a piedi, in bici o negli eleganti tram, in un quarto d’ora sarete al Rijksmuseum e agli adiacenti musei Van Gogh e Stedelijk. Di quest’ultimo vale la pena di parlare, perché il contenitore è interessante almeno quanto il contenuto. I quadri, le sculture e gli oggetti di arte e design moderni e contemporanei sono inseriti in un ampio spazio che risulta dalla fusione di un edificio di fine Ottocento con una parte inaugurata nel 2012. Anche qui biglietto costoso e servizi di livello, ma obiettivamente lo Stedelijk resta il numero tre in ordine di importanza.
Il museo Van Gogh è stato completamente rinnovato 5 anni fa. Solo 37 anni visse l’artista, oggi tra i più popolari, che dagli impressionisti francesi apprese l’utilizzo della luce, rielaborato poi con uno stile tutto personale. Il museo di Amsterdam consente di seguire la breve e pregnante vita artistica del pittore. Non potremmo peraltro godere del museo se la vedova del fratello Theo, morto poco dopo il pittore, non avesse raccolto e portato in Olanda le opere di Vincent. Grazie poi alla generosità di un suo nipote, agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso, i dipinti ereditati approdarono al museo che aprì nel 1973.
L’architettura di Amsterdam
Quanto all’architettura contemporanea, anche qui ci sarebbe molto da girare. Ma se avete poco tempo sono da vedere alcuni edifici in centro o comunque facilmente raggiungibili, come l’intero aeroporto di Schiphol. Gli altri sono a poca distanza dalla già citata Stazione di Cuypers. Se vi mettete di fronte ad essa, li trovate tutti sulla destra, lungo una piacevole passeggiata sull’acqua. Il primo di questi landmark è la Openbare Bibliotheek Amsterdam, luogo di grande bellezza e funzionalità. Un lato dell’edificio, quello sull’acqua, è dotato di finestroni che consentono una straordinaria vista sulla città. Ma potrete ammirare anche l’edificio che si trova giusto di fronte, al termine di un bel ponte: il Nemo di Renzo piano (foto sotto), museo della scienza rivolto soprattutto ai più piccoli.
Ritornando verso la stazione potete ammirare, a lato dell’OBA, l’altrettanto bell’edificio del Conservatorio. E dopo libri, scienza e musica, è ora di scoprire il nuovo museo del cinema, lo spettacolare Eye Museum che si raggiunge traversando la stazione e prendendo l’apposito ferry gratuito che in cinque minuti vi ci porta.
Amsterdam: dove mangiare in città
Altra tappa d’obbligo per provare il lato migliore della cucina olandese tradizionale, è Haesje Claes in Spuitstraat 273, alle spalle del già citato Begijnhof. È un locale storico, in varie abitazioni d’epoca, organizzato per accogliere gli stranieri, senza essere per questo una trappola per turisti.
La cucina è tipica, ma consente anche di evitare un eccesso di carni e formaggi, scegliendo zuppe, piatti di pesce con le caratteristiche aringhe e anguille, e anche ottime proposte vegetariane. Se poi siete orientati verso una cucina decisamente vegetariana o vegana, vi segnalo i vari locali di una piccola e graziosa catena che si chiama SLA. Anche qui un ottimo rapporto qualità–prezzo e una scelta limitata ma raffinata di piatti e di ingredienti.