Ha meno di 3 mila abitanti, ma fra i tanti visitatori estivi ha potuto contare anche su Andrea Camilleri, che per molti anni ha villeggiato nella frazione di Bagnolo. Santa Fiora è senza dubbio la perla fra i comuni dell’Amiata, che nel loro complesso offrono una quantità insospettabile di motivi di interesse. Nei mesi scorsi il piccolo comune, che già fa parte dei “Borghi più belli d’Italia” e del club delle Bandiere arancioni del Touring, ha pubblicizzato l’offerta di affitti molto bassi per chi intenda trasferirvisi e utilizzarlo come base per lo smartworking.
Nobiltà e miniere del passato
La piazza Garibaldi su cui si affaccia il Municipio è il punto di partenza della visita, che si svolge a piedi fra stradine pulite e ben tenute, che di tanto in tanto offrono bassorilievi incastonati nelle facciate delle abitazioni. Il palazzo municipale, prima sorpresa, apparteneva ai conti Cesarini Sforza, un cui ramo si imparentò con i locali Aldobrandeschi. Il piano terra dell’edificio, ricco di affreschi, ospita anche il Museo che racconta l’epopea delle miniere di mercurio, per secoli attive nella zona del Monte Amiata.
Il tesoro dei Della Robbia
A poca distanza c’è una chiesa che è un vero insospettabile gioiello: la pieve delle Sante Flora e Lucilla, che risale al 1100. Ma è alla fine del Quattrocento che l’intervento dei Della Robbia la trasforma in uno scrigno di ceramiche invetriate splendide e ben conservate, che da sole meriterebbero il viaggio!
Una peschiera contro l’afa
Se poi ci aggiungete le altre chiese del centro storico, e soprattutto la Peschiera, luogo magico capace di dare un senso di fresco anche nelle giornate più torride dell’estate, ecco spiegato il successo crescente di questo borgo. La Peschiera nasce per raccogliere le acque del fiume Fiora, dal quale si rifornisce d’acqua tutta la Maremma, al fine di allevare le trote degli Aldobrandeschi. Furono poi gli Sforza a trasformarla in un parco-giardino che si può ammirare e frequentare ancor oggi.
Castagne e funghi in tavola
Ultimo pregio di Santa Fiora è il cibo: se l’autunno amiatino offre castagne e funghi, anche le altre stagioni si fanno gustare. Suggeriamo il centrale Barilotto in via Carolina, che nel periodo estivo offre un piacevole dehors e una cucina curata in cui spiccano i primi a base di farina di castagne.
Ti è piaciuto il nostro articolo? Condividilo su Pinterest!