Nell’isola che quest’anno è Capitale italiana della cultura, girando a piedi o con i piccoli bus che per l’occasione sono gratuiti, non potrete non notare i cartelli stradali dedicati a grandi nomi della letteratura o del cinema italiani.
Particolare gratitudine i procidani hanno per Elsa Morante, che qui ambientò il suo romanzo “L’isola di Arturo” del 1957. E per Massimo Troisi, l’attore di San Giorgio a Cremano è letteralmente venerato in tutta la Campania, ma qui in modo particolare.
Perché a Procida sono girate le scene più toccanti e significative del suo ultimo film “Il postino”, uscito postumo nel 1994.
Spiagge e vedute su tutti i lati
Nel precedente articolo abbiamo detto della Corricella, antico porticciolo di pescatori diventato una vera icona mondiale di Procida. Ma qui il mare si raggiunge in pochissimi minuti da qualsiasi abitazione.
D’estate si possono scegliere spiagge ampie come la Chiaiolella o piccole insenature, che offrono panorami estremamente suggestivi anche fuori stagione.
Vivara, l’isola dell’isola
Un’altra curiosità da non perdere è l’isoletta di Vivara, unita a Procida da un piccolo viadotto pedonale.
E’ una riserva naturale molto particolare, purtroppo quasi del tutto preclusa al pubblico. Le foto dall’alto rivelano la sua origine vulcanica, comune del resto a Procida.
Limonaie, limoni e limoncello
Curiosando lungo le stradine di Procida, noterete certamente decine di limonaie molto ben curate. Le si scopre per caso all’interno di portoncini aperti occasionalmente, o in bellissimi giardini esposti alla vista dei passanti.
I limoni procidani sono un vanto locale. Sono imparentati geneticamente con le due denominazioni della costa campana: limone ovale di Sorrento e limone sfusato di Amalfi. Danno origine anch’essi a un ottimo limoncello preparato artigianalmente da ogni famiglia isolana.
Entrano poi come ingredienti nella cucina dell’isola, che potete conoscere in dettaglio grazie al recente volume di Valeria Di Meglio “Amma cucenà” (Edizioni Estemporanee).
© Bruga