Sommario
Nella parte meridionale della Toscana sono famose le mura prive di tetto di San Galgano. E’ una bellissima abbazia cistercense risalente al 1200 e poi andata in rovina nei secoli successivi. Essendo a pochi chilometri da Siena, è ben conosciuta e richiama turisti da tutta Europa. Invece, assai meno note sono le rovine del monastero di San Bruzio. Si trovano a un paio di chilometri da Magliano in Toscana, un fascinoso borgo medievale con vista sulla Maremma fino al mare dell’Argentario.
Sulle prime questi ruderi non sembrano nemmeno veri, ma appaiono quasi come una quinta teatrale lasciata lì nella piana dopo qualche rappresentazione open air. Eppure ci sono e sono autentici: parlano di un’antica storia che pare nasca intorno all’anno Mille, quando si sarebbe dato avvio alla costruzione del monastero ad opera di maestranze lombarde.
Ruderi di San Bruzio: pochi resti, ma di grande fascino
Oggi rimane poco: gli archi a sostegno della cupola, l’abside, qualcosa del transetto, la base del tiburio.
Sembra quasi un miracolo, considerando lo stato di abbandono in cui versano, che queste rovine non siano state pesantemente vandalizzate.
Forse l’antica leggenda che aleggia tra le vecchie mura tiene lontani i tanti sciacalli delle innumerevoli opere d’arte che costellano il territorio italiano.
Infatti, si narra che tra i ruderi di San Bruzio si rechi di tanto in tanto il Destino per accontentare le anime dei supplichevoli …… Non so se lo incontrerò o se non mi imbatterò prima in un altro personaggio leggendario di cui si narra a Magliano. La strega vendicatrice che si aggira nei pressi dell’ultramillenario ulivo che porta il suo nome, posto vicino alla Chiesa della Santissima Annunziata, gioiello architettonico del Quattrocento, eretta dove sorgeva un tempio pagano.
Mura possenti e panoramiche
Territorio davvero immaginifico, ricco di necropoli etrusche, questo della Maremma alle spalle della laguna di Orbetello, dove la vista non si stanca mai di spaziare sul verde intenso di quella che un tempo era una malsana palude.
Bellissimo il panorama che si gode dal camminamento delle mura medievali di Magliano, recentemente tornato al suo splendore e perfettamente percorribile nella parte che guarda verso il mare.
Il centro storico di Magliano riserva poi altre sorprese come la pieve di San Martino, con un bel portale decorato da due draghi, forse antica Domus dei Templari, o anche il centro di documentazione archeologica, dove si può ammirare una tomba etrusca a grandezza naturale.
La “spia della Maremma”
Ma spostiamoci di qualche decina di chilometri e raggiungiamo la cosiddetta “Spia della Maremma”.
Siamo a Manciano, altro borgo antico, così chiamato perché dalla sommità del Cassero Senese, sede del palazzo municipale, si controllava a 360 °C il territorio circostante, dal Monte Amiata alle isole dell’arcipelago toscano.
Nei giorni più nitidi, si riesce a vedere addirittura la Corsica! Il vasto territorio del comune di Manciano comprende anche una perla termale, Saturnia. Ma anche l’affascinante riserva naturale di Montauto e il delizioso borghetto di Montemerano, sede di un noto ristorante stellato, “da Caino”, da provare prima o poi.
Qualche altra proposta gastronomica
Però, se volete contenere la vostra spesa, vi consigliamo un locale del centro di Manciano molto accogliente e dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.
“Da Paolino”, Via Marsala 41, dove potrete provare i gustosi gnudi (ravioli nudi) al tartufo, gli squisiti piatti a base di cinghiale, e per finire una paradisiaca mousse di ricotta di pecora al cioccolato. Imperdibile!
Reportage fotografico di Magliano
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