Ho avuto la fortuna di tornare agli Uffizi lo scorso mese di febbraio. È stata una grande opportunità, perché ho potuto ammirare le opere esposte con tranquillità, senza l’oppressione della calca dei turisti “mordi e fuggi” dell’epoca pre pandemica.
I corridoi della Galleria
Camminare lungo i corridoi su cui si aprono le diverse sale è una passeggiata molto particolare. Consente di ammirare gruppi statuari di straordinaria potenza, fino ad arrivare di fronte al Laocoonte cinquecentesco di Baccio Bandinelli. Dramma, pathos, energia, disperazione sono le emozioni trasmesse da questo gruppo scultoreo. Ha per protagonista lo sfortunato sacerdote troiano cantato da Virgilio, avvolto con i suoi figli nelle soffocanti spire di due serpenti.
Due giganti: Michelangelo e Raffaello
Non lontano dal Laocoonte, si apre la sala del Tondo Doni di Michelangelo. Fu proprio il ricco mercante fiorentino a commissionare il Tondo che porta il suo nome a Michelangelo, che compose una Sacra Famiglia dalla forza plastica degna di una scultura. Assoluta protagonista ne è la Madonna in abiti dai colori definiti pop. In un gioco di dialoghi incrociati, non manca nemmeno la testa di uno struggente Alessandro Magno morente del I secolo a.C., che pare abbia fatto da modello al Buonarroti.
Le Annunciazioni degli Uffizi
Altre splendide Madonne sfilano davanti ai nostri occhi stupefatti. E così si rimane incantati di fronte alla raffinata bellezza della Maria di Simone Martini al cospetto dell’Angelo. Si passa poi alla leggiadria dell’Annunciazione di Sandro Botticelli, senza dimenticare l’aura misteriosa che aleggia intorno all’Angelo e alla Madonna di Leonardo.
Una pausa tra tanta bellezza
È possibile prendersi un break tra i divini capolavori degli Uffizi, grazie a un buon ristorante interno che riserva una sorpresa speciale: una terrazza a pochi metri dalla facciata di Palazzo Vecchio. Mai pranzo fu più inspirational!
© Bruga
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