Sommario
Non tutti sanno che la Maremma offre, in una località molto famosa all’interno del comune di Orbetello, una strana convivenza fra case lussuose risalenti a poche decine di anni fa e resti di un altrettanto lussuoso insediamento romano risalente a più di duemila anni fa.
Siamo ad Ansedonia. La vista spazia sulla costa della Toscana meridionale con il Monte Argentario di fronte. Poi, si distende lungo il tombolo della Feniglia che delimita a est la laguna di Orbetello, visibile in tutta la sua estensione. Ma, se lo sguardo si sposta a sud verso il lago di Burano, si ferma (purtroppo!) su una devastante opera umana, la centrale di Montalto di Castro.
In questo stesso luogo, proprio sul sito più alto del promontorio di Ansedonia, sorgeva il Capitolium. Era un tempio dedicato alla Triade Capitolina (Giove, Giunone e Minerva) della città di Cosa. Era un’ importante colonia romana fondata nel 273 a.C. dopo la vittoria di Roma su Vulci, grande centro di potere etrusco.
Il posto è molto evocativo di un’organizzazione magistrale del territorio, che porta i segni della maestria degli antichi Romani. Infatti, sembra che la direzione dei canali che solcano qui l’agro maremmano sia ancora quella impressa dai coloni dell’epoca!
Entro le mura possenti
Non è necessario essere archeologi per apprezzare le possenti mura che circondano i resti di Cosa. Per fortuna, sono state recentemente restaurate, almeno in parte, e si può ammirare la vision urbanistica della città con il foro rettangolare, centro pulsante della città, e le case disposte lungo le strade ortogonali.
Sembra quasi di rivivere la vivacità di questo presidio romano, ben testimoniata nel vicino Museo Archeologico Nazionale di Cosa. Purtroppo non sopravvisse alla crisi dell’epoca repubblicana, cedendo il passo agli eventi storici successivi, fino al cambiamento del nome stesso in Ansedonia e alla distruzione totale nel XIV secolo da parte di Siena.
La nascita di Ansedonia
Sempre Roma nel destino di Cosa-Ansedonia.
Infatti, verso l’inizio degli anni ’50 del secolo scorso questo splendido promontorio, ormai inselvatichito e comunque suggestivo, fu oggetto di un’ulteriore trasformazione del territorio da parte di un ingegnere romano. Guido Tarantelli s’innamorò del luogo.
Fu così che nacque Ansedonia come centro esclusivo di villeggiatura con le sue ville immerse nel verde della macchia mediterranea, quasi completamente nascoste. Quindi, Ansedonia si salvò da una selvaggia speculazione edilizia che non ha invece risparmiato alcune parti dell’Argentario e non solo.
Ansedonia: una spiaggia ricca di storia
Ancora oggi possiamo godere della tranquillità e della bellezza di questi siti, nonché delle vicine spiagge.
Una delle quali, la Tagliata, ci riporta all’antica Cosa, che conserva i segni indelebili dell’antico Portus Cosanus con l’ingegnosa fenditura nella roccia (la Tagliata appunto) realizzata per evitare l’insabbiamento del porto stesso.
Purtroppo, l’attuale incuria toglie un po’ di fascino al luogo, che è meta in estate di molti bagnanti, forse non tanto sensibili a queste importanti testimonianze.
Il ristorante da non perdere
La zona è ovviamente ricca di ristoranti dove gustare buoni piatti a base di pesce.
Uno fra tutti, che raccomando vivamente, non solo per la bontà del cibo, ma anche per l’accoglienza dei proprietari, è “Il Cavaliere” in Via Pantini 3 a Orbetello Scalo. Non fatevi scoraggiare dalla location, provatelo!
Ansedonia: fotoracconto di un viaggio
Ti è piaciuto il nostro articolo? Condividilo su Pinterest.