Sommario
L’ho scoperta nei mesi di lockdown un po’ per caso, come Cristoforo Colombo che cercando l’Asia finì in America … Avevo appena letto il bel libro di Teresa Ciabatti “La più amata” e stavo facendo qualche sopralluogo per capire meglio alcune location (il romanzo è ambientato a Orbetello e nei comuni adiacenti di Grosseto e Monte Argentario, oltre che nella capitale). Una mattina sono andata nella zona del Pozzarello, fra Orbetello e Porto Santo Stefano, e mi sono trovata a percorrere una strada pedonale e ciclabile che corre quasi parallela, sul lato mare, alla provinciale percorsa dalle auto.
Le gallerie del trenino ora si fanno a piedi o in bici
Tratti all’aperto fra ville e alberghi si alternano a gallerie più o meno lunghe, ben illuminate, dalle quali ogni tanto si può uscire in direzione del mare e delle spiagge. E’ ciò che rimane dell’antica ferrovia fra Orbetello, la cui stazione è ancor oggi molto attiva lungo la dorsale tirrenica, e Porto Santo Stefano, che dalla fine della seconda guerra mondiale non è più collegato via treno.
Una riconversione casuale ma riuscita
La prima parte del percorso, nel comune di Orbetello, è stata trasformata una ventina d’anni fa in una pista ciclabile e pedonale, molto popolare tra residenti e villeggianti. La parte finale, fra Pozzarello e il porto di… Porto Santo Stefano, è invece diventata un percorso che d’estate porta velocemente e senza auto alle spiagge più vicine.
Negli altri mesi è una bella passeggiata da percorrere – come abbiamo visto fare – con pattini, bici, sedie a rotelle o a piedi, mentre le auto sfrecciano a lato e in alto, sulla strada panoramica che regala anch’essa bellissimi scorci.
Tre chilometri di lavori eroici
Questo tratto finale, di circa tre chilometri, fu scavato nella roccia all’inizio del secolo scorso in un paio d’anni; ancor oggi si intuiscono la fatica e la perizia necessarie per quella realizzazione. La vita della ferrovia fu breve, perché è stata in esercizio fra l’inizio del primo conflitto mondiale e la fine del secondo.
Una fine ingloriosa e poi la rinascita
Negli anni Settanta si pensò di riattivarla, ma all’inizio degli Ottanta arrivò la bocciatura ministeriale e si decise di togliere i binari e riutilizzarla in vario modo. Una decina d’anni fa la breve epopea di queste locomotive a vapore divenne oggetto anche di un libro pubblicato da Effigi a firma di Gualtiero Della Monaca: “La ferrovia Orbetello-Porto S. Stefano – Storia e immagini del trenino Baccarini”.
Qualche assaggio di pesce
Alla fine della passeggiata, non perdete l’occasione di provare i piatti di pesce ben cucinati e presentati al ristorante “Dal Greco”, sul lungomare di Porto Santo Stefano. La materia prima è ottima e c’è anche un pizzico partenopeo, data l’origine della famiglia titolare del locale.
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