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Le spezie aggiungono gusto e aroma ai tuoi piatti. Ma sono anche degli ottimi rimedi naturali in grado di alleviare moltissimi disturbi e di aiutarti a mantenerti in salute. Nella cucina italiana sono diffusissime e, anzi, spesso il merito della bontà e della fama di alcuni piatti va proprio a loro.
Cosa sarebbe il risotto alla milanese senza il colore giallo e il profumo inconfondibile dello zafferano? E anche in altre tradizioni culinarie, le spezie indiane sono le protagoniste indiscusse di moltissime ricette tipiche, come il pollo al curry.
Ma le spezie hanno anche interessanti proprietà benefiche e curative, conosciute fin dall’antichità e sfruttate ancora oggi, che le rendono utili per contrastare piccoli malesseri ma anche patologie più serie.
Quali sono le spezie? Quali i loro effetti benefici? E come utilizzarle, sia in cucina che per i loro principi attivi? Ecco tutti i tipi di spezie dalla A alla Z.
Spezie: cosa sono
Il termine “spezie” identifica una grandissima varietà di sostanze aromatiche di origine vegetale, comunemente utilizzate in cucina per insaporire piatti e bevande.
L‘uso delle spezie ha origini antichissime, e non solo a scopo culinario. Infatti, molte spezie erano usate in ambito farmaceutico o medico come ingrediente base di molti preparati con finalità curative.
Ancora oggi, rappresentano degli ottimi rimedi naturali, per esempio nella medicina Ayurvedica, grazie alla loro ricchezza di principi attivi benefici.
In cucina le spezie varie sono imprescindibili per la preparazione di alcune pietanze. Si pensi solo al peperoncino, allo zafferano, alla cannella o alla vaniglia. Senza le spezie si perderebbe non solo il sapore ma anche le tante proprietà legate al benessere e alla salute.
Tutte le spezie più comuni in cucina
Ecco, in ordine alfabetico, una lista delle spezie più comunemente utilizzate in cucina e come rimedi naturali.
1 – Anice stellato
L’anice stellato è una spezia dall’aspetto inconfondibile a forma di stella, a 8 o 10 punte. In cucina viene usata essiccata, intera o macinata, soprattutto per la preparazione di dolci e liquori. E’ l’anice stellato, per esempio, a donare il suo aroma caratteristico simile a quello della liquirizia, alla sambuca, al pastis, all’ouzo e all’assenzio.
I suoi effetti benefici derivano soprattutto da uno dei suoi principi attivi, l’anetolo, che gli dona proprietà antinfiammatorie.
L’anice stellato svolge anche un’azione carminativa, digestiva, antiemetica (contro la nausea), antibatterica e antivirale che ne fa un utile alleato contro l’herpes labiale. Ha anche un’azione diuretica, benefica contro ritenzione idrica e cellulite.
2 – Cannella
Tra le spezie più usate in cucina, soprattutto per aromatizzare i dolci, la cannella ha anche numerose potenzialità sul fronte curativo. E’ infatti ricca di ferro, calcio, vitamina K e antiossidanti.
E’ un rimedio popolare contro influenza e raffreddore, ma soprattutto grazie alla presenza di polifenoli, sembra avere anche la capacità di migliorare la salute del cuore e mantenere basso il livello dei trigliceridi nel sangue.
Qualità che molte ricerche hanno confermato o che sono oggetto di ulteriori e più approfonditi studi da parte della comunità scientifica. Inoltre, svolge anche un’azione antibatterica e antifungina grazie alla presenza di cinnamaldeide, il principale componente attivo di questa spezia.
3 – Cardamomo
Il cardamomo è un piccolo frutto dai semi molto aromatici e dalle tante proprietà salutari.
E’ particolarmente ricco di sali minerali, ma anche di flavonoidi e carotenoidi ad effetto antiossidante.
Questo lo rende un’efficace protezione contro lo stress ossidativo, uno dei fattori che più entrano in gioco nell’invecchiamento precoce e nella comparsa di malattie croniche e degenerative come diabete e tumori. L’olio essenziale di cardamomo è anche un ottimo diuretico e disintossicante.
4 – Chiodi di garofano
I chiodi di garofano sono una spezia conosciuta sin dall’antichità e molto usata in cucina: inconfondibile l’aroma che conferiscono al vin brulé. Ma il loro utilizzo è molto diffuso anche in fitoterapia.
La presenza abbondante di un olio, l’eugenolo, conferisce ai chiodi di garofano numerose proprietà terapeutiche, in particolare antinfiammatorie, antimicrobiche, digestive, stimolanti della memoria, antiossidanti.
Un’azione, quest’ultima, potenziata dalla presenza dei flavonoidi. Questi composti della famiglia dei polifenoli favoriscono la microcircolazione sanguigna, rinforzano il sistema immunitario, mantengono in salute l’apparato cardiovascolare.
5 – Coriandolo
Del coriandolo sono utilizzate sia le foglie, dal sapore più pungente, indicate per condire verdure, carni e zuppe, sia i semi essiccati, simili al pepe e dal sapore dolciastro, usati interi o in polvere per aromatizzare carne e insaccati, come la mortadella.
I principi attivi del coriandolo si concentrano soprattutto nell’olio essenziale, mentre sono più blandi in foglie e semi. In particolare, questa spezia favorisce la digestione e ne attenua i disturbi, come la flatulenza, ha proprietà depurative, è in grado di abbassare i livelli di colesterolo e glicemia, svolge un’azione antinfiammatoria utile soprattutto contro artrite e reumatismi.
6 – Cumino
Il cumino, originario dell’Egitto e dell’Asia Centrale, è ormai una spezia molto diffusa anche nell’area mediterranea. I suoi semi, simili a quelli del finocchio, sono dei veri alleati dell’apparato gastrointestinale: ne regolano la funzionalità, facilitano la digestione, svolgono un’attività antispasmodica e carminativa.
Sono anche utili contro le coliche e, in genere, nei dolori addominali, anche di origine nervosa. Hanno inoltre proprietà antibatteriche, antiossidanti, immunostimolanti.
7 – Curcuma
La curcuma è una spezia dalle numerose proprietà benefiche, dovute soprattutto alla sua elevata concentrazione di antiossidanti, in particolare della curcumina, un pigmento giallo-arancio della famiglia dei polifenoli responsabile del suo colore caldo e brillante.
Ha proprietà antinfiammatorie e aiuta a prevenire patologie cardiache e degenerative.
Secondo la medicina ayurvedica, la curcuma svolge anche un’azione epatoprotettiva, contribuendo a favorire il buon funzionamento del fegato. La curcuma è molto usata anche per la cura della pelle: le donne indiane la utilizzano per moltissime finalità, per esempio contro funghi, irritazioni della pelle, ulcere e ustioni.
8 – Curry
Il curry è una miscela di spezie tra le più famose e utilizzate, originaria della cucina indiana ma diffusa un po’ in tutto il mondo.
Gli ingredienti fondamentali sono: curcuma (che gli dona il caratteristico colore giallo), coriandolo, cumino, cannella, chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, fieno greco (Helba), pepe nero e peperoncino.
Ma le miscele di curry sono tantissime, tanto che di curry si stima esistano oltre 600 varianti. Questo mix molto aromatico eredita i benefici delle spezie che lo compongono, in particolare l’azione antiossidante e antinfiammatoria della curcuma, l‘effetto digestivo del cumino, le proprietà depurative del coriandolo.
9 – Fieno greco
Il fieno greco è una pianta del genere Trigonella, a lungo utilizzata solo per nutrire il bestiame, ma poi sempre più sfruttata anche per l’alimentazione dell’uomo grazie alle sue tante proprietà.
Apporta vitamine, soprattutto A, C e del gruppo B, e sali minerali come calcio e ferro. Ma è soprattutto un’ottima fonte di fibre, che lo rendono utile per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e per rallentare l’assorbimento degli zuccheri: questa azione ipoglicemizzante ne fa un alleato in caso di diabete.
E’ una pianta dall’azione tonica e ricostituente, particolarmente raccomandata in convalescenza e contro stanchezza, inappetenza e anemia, grazie alla sua ricchezza di ferro.
Si trova in vendita sotto forma di semi, che possono essere usati per preparare i germogli oppure per tisane e infusi, o come integratore in capsule, da assumere dietro consiglio del medico o dell’erborista.
10 – Ginepro
Le bacche di ginepro sono una delle spezie più diffuse nella cucina italiana, molto usate per insaporire carni, zuppe, stufati, conserve in salamoia e ingrediente base per la produzione del Gin.
Questa pianta e le sue bacche sono state utilizzate per migliaia di anni, da molte culture, a scopo terapeutico per la loro azione diuretica, antisettica, antibatterica e nel trattamento dei problemi gastrointestinali grazie ai loro effetti antinfiammatori.
Inoltre, recenti studi hanno dimostrato le tante proprietà benefiche degli oli essenziali e dell’estratto derivati dal ginepro, che svolgono un’azione antiossidante e ipoglicemizzante oltre che, appunto, di contrasto all’infiammazione. Gli estratti hanno anche effetti protettivi sul tessuto nervoso e sul fegato.
11 – Ginseng
Il ginseng è una radice di origine cinese e coreana caratterizzata da incredibili virtù e forme. Nella medicina orientale l’utilizzo terapeutico della radice di ginseng ha una tradizione millenaria. Scoperto oltre 5000 anni fa, furono subito evidenti gli effetti benefici: forza, ringiovanimento e energia, anche sessuale.
Le specie botaniche più riconosciute al mondo sono due: il Ginseng asiatico (Panax Ginseng C. A. Meer) e il Ginseng americano (Panax quinquefolius L.). Sembra che il ginseng migliore sia quello rosso coreano.
Il Ginseng è diventato famoso per essere un tonico, un energizzante e un anti-stress naturale, utile per contrastare il diabete mellito ma anche per prevenire la demenza senile.
12 – Liquirizia
Gustata soprattutto sotto forma di “bastoncino” (la radice essiccata) o caramelle, la liquirizia è una radice dolce il cui consumo è diffusissimo. E che ha anche tante proprietà benefiche.
Aiuta a combattere i disturbi digestivi, le malattie della pelle e le infiammazioni del sistema respiratorio. Ha anche un effetto lassativo e si rivela utile per chi soffre di pressione bassa. Invece, deve essere evitata da chi soffre di pressione alta.
Il merito dei suoi benefici sta nella sua composizione, caratterizzata da un elevato contenuto di sali minerali e di composti preziosi, come cumarine, saponine triterpeniche, steroli e flavonoidi ad azione antiossidante.
In cucina, la liquirizia non è tra le spezie più utilizzate, ma può essere usata per insaporire le carni e preparare dolci come il gelato, oltre ad essere l’ingrediente base del liquore alla liquirizia.
13 – Noce moscata
La noce moscata è una delle spezie più ricercate, sia per i suoi utilizzi in cucina che per le sue proprietà medicamentose.
La medicina popolare ne tramanda moltissime: la noce moscata svolgerebbe un’azione analgesica, digestiva, lassativa e perfino afrodisiaca.
Inoltre, sarebbe efficace per alleviare i dolori muscolari, favorire la circolazione, stimolare l’appetito, combattere i calcoli biliari.
Di questa spezia è importante non abusare, perché accanto alle proprietà benefiche ha anche, se assunta in quantità molto elevate, un effetto neurotossico che può avere conseguenze anche molto serie per la salute.
14 – Paprika
La paprika è nata come spezia dal gusto piccante, ma nel tempo ne sono state introdotte anche varietà dolci, ed è caratterizzata da interessanti proprietà benefiche, spesso poco conosciute rispetto a quelle di altre spezie. I suoi effetti positivi dipendono dall’elevato contenuto di composti antiossidanti che contribuiscono a difendere l’organismo dall’azione dei radicali liberi.
La paprika, derivata dalla lavorazione ed essiccazione del peperone, a parità di peso contiene un concentrato di vitamine molto più elevato rispetto a quello dell’ortaggio crudo, da quelle del gruppo B fino alle vitamine C e alla provitamina A o betacarotene.
Un tesoro di nutrienti che rende questa spezia antinfiammatoria, utile per rinforzare il sistema immunitario e benefica per la salute del sistema cardiocircolatorio.
15 – Pepe
Il pepe è considerato il “re delle spezie”: è, infatti, la spezia più usata in cucina. Ma ha anche tantissimi utilizzi in medicina e in cosmesi, che lo hanno reso ricercatissimo fin dall’antichità. Nella medicina Ayurvedica veniva tradizionalmente utilizzato per i disturbi mestruali e per quelli di orecchio, naso e gola.
Il pepe è antimicrobico, antiossidante, antinfiammatorio, antibatterico e digestivo, a dispetto di quanto si tende comunemente a credere sulle spezie piccanti. Non danneggia la mucosa gastrica ma al contrario, sembra svolgere un’azione protettiva nei confronti dell’ulcera gastrica.
Esistono diverse tipologie di pepe tutte derivate dalla stessa pianta di Piper nigrum.
Pepe nero
E’ il frutto raccolto acerbo, prima della maturazione, e poi sottoposto a lavaggio e ad un bagno in acqua bollente e quindi essiccato fino al raggiungimento del caratteristico colore molto scuro. Il pepe nero possiede una decisa piccantezza e un profumo dall’aroma pungente, asciutto e speziato.
Pepe verde
Raccolto quando la bacca è ancora verde prima che il frutto raggiunga la completa maturazione. Il pepe verde può essere usato ancora fresco. Possiede una leggera piccantezza e un profumo dall’aroma erbaceo. Generalmente, è conservato in salamoia: questo metodo consente di preservare il suo tipico colore brillante e il suo sapore aromatico.
Pepe rosa
Sapevi che il pepe rosa in realtà non è una varietà di pepe? Per questa ragione, infatti, viene anche chiamato “falso pepe”. L’origine del nome è data dalla somiglianza tra le tre bacche di pepe rosa e i frutti del Piper Nigrum. Il suo aroma speziato e la sua leggera piccantezza la rendono una spezia molto versatile, usata nelle cucine di tutto il mondo.
Pepe bianco
Viene raccolto completamente maturo, sottoposto all’eliminazione del pericarpo attraverso ammorbidimento in bagno d’acqua, scorticamento del mesocarpo ed essiccazione. Essendo stato privato della buccia, dove si trovano concentrate le sostanze responsabili del senso di bruciore, risulta poco piccante e possiede un aroma molto delicato.
Pepe rosso
E’ il frutto raccolto maturo e per questo di colore rosso, sottoposto a lavaggio ed essiccato con in più un passaggio in salamoia o sottaceto. Risulta piccante, con un profumo pungente e un aroma balsamico.
Pimento o pepe di Giamaica
Il pimento della Giamaica è considerato una delle spezie più pregiate e aromatiche. È conosciuto anche come “pepe garofanato”, per via del suo aroma di garofano, “pimento vero”, “pimento di Giamaica” o “pepe della Giamaica”. L’aspetto del pimento è molto simile a quello del pepe nero, anche se le bacche di pimento sono più grandi delle drupe di pepe.
16 – Peperoncino
Grazie alla capsaicina, l’alcaloide che lo rende piccante, il peperoncino è benefico per la salute, ma anche per la dieta.
Infatti, viene definito un bruciagrassi naturale perché questa sostanza stimola il metabolismo e agisce sui depositi di grasso attraverso il processo della termogenesi.
Ma gli effetti positivi del peperoncino sono tantissimi: svolge un’azione vasodilatatrice che lo rende benefico per la salute cardiovascolare, ha proprietà antitumorali, è antinfiammatorio, digestivo, analgesico e rinforza il sistema immunitario.
Pepe di Cayenna
E’ in realtà una specie di peperoncino molto piccante che deriva dalla macinazione di peperoncini secchi e allungati, originari dell’America centrale e del sud. Molto utilizzato in cucina e anche per preparare la salsa di tabasco.
17 – Rafano
Il rafano è una spezia dall’aroma pungente e dal sapore molto particolare, con note balsamiche e piccanti. Del rafano si consuma soprattutto la radice, anche se l’utilizzo più comune è sotto forma di salsa, chiamata anche salsa di cren, tipica della cucina tedesca ed est europea e abbinata di solito ad arrosti o bolliti di carne, pesci e molluschi.
Tra i nutrienti che contiene spiccano composti bioattivi come la luteina e la zeaxantina, ad effetto antiossidante, e i glucosinolati. Tra questi, la sinigrina, che conferisce al rafano il suo sapore caratteristico, donandogli anche importanti proprietà antimicrobiche, antibatteriche, antinfiammatorie e antibiotiche, efficaci per esempio contro le infezioni causate da batteri patogeni come Salmonella, Helicobacter pylori ed Escherichia coli.
18 – Senape
Il termine “senape” viene comunemente associato alla salsa speziata spesso usata per insaporire piatti di carne, cruda o cotta, come tartare e arrosti.
Ma la senape in realtà è una pianta della famiglia delle Brassicacee o Crucifere (la stessa di cavoli e broccoli), da cui si ricavano i semi che, polverizzati, sono l’ingrediente base di questa salsa, insieme a zucchero, aceto di mele, acqua, olio extravergine di oliva, sale e eventuali altre spezie.
Esistono diverse varietà di senape, gialla o scura, accomunate dalle stesse proprietà benefiche: i semi sono ricchi di vitamine e sali minerali.
Oltre ad essere la base per la salsa di senape, possono essere gustati anche sotto forma di infuso contro il raffreddore, oppure usati per preparare composti da applicare localmente contro dolori muscolari, reumatismi e nevralgie. Una soluzione di semi di senape macinati e acqua rappresenta inoltre un aiuto per favorire la digestione.
19 – Sesamo
E’ una pianta erbacea della famiglia delle Pedaliaceae e originaria del Medio Oriente. Può raggiungere il metro d’altezza, produce fiori lilla e bianchi a campanula e dei piccoli frutti all’interno dei quali sono contenuti i noti semi oleosi di sesamo. Buoni, sfiziosi, nutrienti, amici della salute e capaci di insaporire tantissime ricette
Si pensa che il sesamo sia una delle piante più antiche tra quelle conosciute e coltivate dall’uomo. La sua coltivazione attualmente è molto diffusa in India e in Africa, dove l’olio estratto dal sesamo costituisce l’equivalente del nostro olio d’oliva. In questi paesi il sesamo è molto utilizzato in cucina e non solo.
I semi di sesamo, tostati, pestati e mescolati con sale marino integrale, sono anche la base del gomasio, l’alternativa sana al sale.
20 – Tamarindo
Il tamarindo è un albero tropicale originario dell’Africa, i cui frutti hanno l’aspetto di baccelli marroni contenenti dai 4 ai 12 semi. In cucina viene usato soprattutto per preparare marmellate, salse e sciroppi a cui dona le sue numerose proprietà benefiche. E’ noto soprattutto per il suo effetto lassativo, dovuto alla presenza di acido tartarico e acido malico, utile contro gli episodi di stitichezza.
Il tamarindo costituisce un alimento che va oltre il confine della spezia, pur essendo considerato tale. La cucina indiana e quella del sud-est asiatico ne fanno un abbondante uso, sotto qualsiasi forma, dalla semplice preparazione di delicate salse, condimenti chutney ad elaborate ricette curry e minestre di verdure e pesce o di verdure e legumi, nonché pietanze di carne o pesce.
21 – Vaniglia
La vaniglia, sotto forma di bacca o di estratto, è una delle spezie più usate in cucina, soprattutto per aromatizzare i dolci. Il principale composto fenolico della vaniglia è la vanillina, una sostanza estremamente aromatica ma anche dalle tante proprietà benefiche.
Grazie alla sua presenza, la vaniglia è un agente antinfiammatorio e un antisettico naturale, svolge un’azione antistress e antidepressiva, contrasta l’insonnia, favorisce la digestione.
22 – Zafferano
Lo zafferano, soprannominato “oro rosso”, è una spezia preziosa. Infatti, per ricavarne un solo grammo, servono ben 200 fiori di Crocus Sativus, il che spiega il suo costo piuttosto elevato.
Alcuni studi hanno eletto lo zafferano “re degli antiossidanti” per l’alto livello di carotenoidi che lo caratterizza e che gli dona proprietà antinfiammatorie e neuroprotettive.
Lo zafferano è indicato per il trattamento della depressione, da lieve a moderata. Sembra svolgere anche un’azione protettiva sul fegato e sull’apparato bronchiale, oltre ad avere effetti anti invecchiamento grazie alla ricchezza di antiossidanti.
Infatti, un primo piatto allo zafferano può contrastare l’effetto di circa il 20% dei radicali liberi prodotti in un giorno.
23 – Zenzero
Noto per il suo caratteristico sapore, fresco e pungente, lo zenzero è una spezia dai tantissimi benefici, ottima per insaporire i piatti ma anche molto salutare se consumata sotto forma di infuso.
Favorisce la digestione, protegge lo stomaco, è antinfiammatorio, allevia i dolori mestruali e, grazie alla sua azione sul microbiota intestinale, riduce la produzione di gas a livello del colon.
Merito dei composti fenolici di cui questa spezia è ricca, che svolgono un’azione antiossidante e di protezione dai radicali liberi.
Proprietà e benefici delle spezie
Usare le spezie per insaporire i piatti è un’ottima soluzione per eliminare o ridurre il sale, il cui consumo eccessivo rappresenta un rischio per la salute, soprattutto per quella del cuore.
Assumere troppo sodio, infatti, può favorire l’aumento della pressione arteriosa, compromettere la funzionalità renale e causare una maggiore ritenzione idrica nei tessuti, provocando gonfiore, specie alla gambe, e cellulite.
I LARN, ovvero i Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana, consigliano l’assunzione di 1,5 g di sodio al giorno per un adulto, pari a 3,75 g di sale.
Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non superare la quantità giornaliera di 5 g di sale da cucina (circa 2 g di sodio). Ma si calcola che gli italiani, in media, ne assumano circa 10 grammi al giorno. Le spezie rappresentano quindi un aiuto concreto per ridurlo.
Le loro caratteristiche nutrizionali variano da spezia a spezia, ma tendenzialmente le spezie sono una fonte di sali minerali, vitamine, fibre e sostanze antiossidanti.
Nutrienti che le rendono non solo utili come rimedio naturale per i piccoli malanni quotidiani, dall’influenza al raffreddore, dai dolori mestruali ai problemi digestivi, ma anche delle potenziali armi contro patologie più serie.
Come conservare le spezie
E’ consigliabile conservare le spezie all’interno di contenitori di vetro o coccio, meglio se dotati di chiusura ermetica per preservarne aroma e proprietà organolettiche, in un luogo fresco, asciutto e buio, a temperatura ambiente.
La luce, specie quella diretta, così come il calore e l’umidità le deteriorerebbero. Per lo stesso motivo, sono da evitare contenitori in plastica e sacchetti. E’ bene leggere sempre le indicazioni di consumo e conservazione riportate sulla confezione, per essere sicuri di utilizzarle al meglio, preservandone il più possibile l’aroma e le proprietà benefiche.
Spezie: consigli per usarle in cucina
Le spezie possono essere usate sia fresche che essiccate. Alcune spezie si prestano di più al consumo fresco (per esempio il rafano), altre più al consumo essiccato (per esempio lo zafferano).
Della maggior parte delle spezie si utilizzano i semi, interi o macinati, ma possono essere consumate anche le foglie, come nel caso del cardamomo.
Le ricette, sia da bere che da mangiare, che è possibile aromatizzare con le spezie, sono innumerevoli.
Bevande con le spezie
Le spezie possono essere usate per arricchire con le loro note aromatiche tantissime bevande. Tra queste: tè, sia freddo che caldo, tisane, acque detox con frutta e verdura, smoothie e cocktail, sia alcolici che analcolici.
Tra le bevande più conosciute che hanno le spezie tra i loro ingredienti principali ci sono:
- Latte d’oro, a base di latte, olio di cocco e curcuma.
- Vin brulé, bevanda calda a base di vino rosso aromatizzata con i chiodi di garofano.
- Sangria, bevanda alcolica spagnola preparata con vino rosso, frutta in infusione e cannella.
- Gin, che ha tra i suoi ingredienti base le bacche di ginepro.
- Ginger ale, soft drink analcolico a base di estratto di zenzero.
- Sambuca, il pastis, l’ouzo e l’assenzio, che devono il loro aroma all’anice stellato.
Le ricette con le spezie
Le spezie si prestano ad essere usate per insaporire le pietanze più svariate, dal riso alla carne, dal pesce alle verdure.
Sono le “regine” di tantissimi piatti tipici della cucina italiana, come il risotto allo zafferano, gli spaghetti aglio, olio e peperoncino, la pasta cacio e pepe o all’arrabbiata, oppure di specialità di altre tradizioni culinarie, come il pollo al curry indiano o i falafel, le celebri polpettine di ceci di origine mediorientale che hanno tra gli ingredienti il cumino, il gulash ungherese, insaporito con la paprika e il cumino, la salsa tzatziki, preparata con yogurt greco e cetrioli e aromatizzata con l’aneto.
Infine, le spezie danno un tocco inconfondibile anche a molti dolci tradizionali, come la cannella, che è tra gli ingredienti dello strudel di mele. Ma è anche ottima per preparare spuntini golosi come le mele alla cannella o le mele essiccate, oppure la vaniglia, comunemente usata sotto forma di baccelli o di estratto per aromatizzare tantissimi dolci, come torte, gelati e budini.
Le salse con le spezie
Le salse a base di wasabi, tahine, senape, mostarda, tabasco e salsa Worcester fanno parte di un variegato gruppo di ottimi condimenti che aggiungono un tocco di sapore e piccantezza a diverse preparazioni nelle cucine di tutto il mondo.
Il wasabi, originario del Giappone, è noto per il suo caratteristico sapore pungente e leggermente dolce, perfetto per accompagnare il sushi e il sashimi.
La tahine, invece, ottenuta dalla macinazione di semi di sesamo, è una salsa cremosa e delicata, comunemente usata nella cucina mediterranea e mediorientale, ideale per insaporire piatti come l’hummus o il falafel.
Le salse a base di senape e mostarda, leggermente piccanti, sono spesso utilizzate per condire hot dog, panini e carni grigliate.
Il tabasco, noto per il suo sapore intenso e piccante, è una salsa a base di peperoncino che aggiunge vivacità a piatti come il chili con carne e le uova strapazzate.
Infine, la salsa Worcester, un tipico condimento inglese dal gusto umami (detto dei cibi che stimolano la salivazione e quindi aiutano la digestione) che è ideale per marinare la carne, preparare cocktail come il Bloody Mary o dare un tocco in più a stufati e salse.
Insomma, queste salse apportano una varietà di sapori e sensazioni gustative in cucina, arricchendo la gastronomia mondiale con la loro versatilità e complessità aromatica.
Fonti