Sommario
La verbena è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Verbenacee, ricca di proprietà benefiche per l’organismo umano.
In fitoterapia si impiega sia la specie officinalis che quella odorosa per trattare stati d’ansia, infezioni batteriche ed infiammazioni. Il rimedio elettivo è costituito dall’infuso ma si possono utilizzare anche poche gocce di olio essenziale di verbena per godere di una piacevole sensazione di relax.
In erboristeria si impiegano due specie di verbanacee: la verbena officinalis e la verbena odorosa.
Verbena: che cos’è
E’ un arbusto erbaceo perenne o annuale appartenente alla famiglia delle Verbanaceae.
Il significato etimologico della parola ha origini sia latine che celtiche. Difatti discende dall’unione dei termini ‘verbenae’ e ‘ferfaen’ che si traducono rispettivamente in sterpi e in caccia pietra. Quest’ultima espressione fa riferimento all’usanza popolare di impiegare la verbena nel trattamento dei calcoli renali.
Alla pianta venivano conferite proprietà magiche tanto da essere considerata un’erba sacra dalle tribù indiane.
Si narra che fu utilizzata per cicatrizzare le ferite di Gesù crocifisso. Attualmente si impiega per benedire le chiese nella liturgia dell’Assunzione di Maria.
Inoltre, la pianta è ricca di proprietà terapeutiche, attribuibili, principalmente, alla presenza di un importante principio attivo chiamato verbenalina presente nella pianta medicinale.
Principali costituenti chimici della pianta officinalis
Glucosidi iridoidi | Verbenina |
Verbenalina | |
Hastatoside | |
Aucubina | |
Fitosterolo vegetale | Alfa sitosterolo |
Acidi triterpenici | Acido ursolico |
Acido oleanolico | |
Flavonoidi | Kaempferolo |
Luteolina | |
Apigenina | |
Scutellareina | |
Fenilpropanoide | Verbascoside |
Oli essenziali | Limonene |
Cineolene | |
Spathulenol | |
Ar-curcumene | |
Citrale |
Verbenalina
E’ il principale costituente attivo della specie officinalis e rientra nella classe dei glucosidi iridoidi. La maggior parte delle proprietà terapeutiche riconosciute alla verbena sono imputabili alla verbenalina. In particolare:
- Migliora la funzionalità cerebrale.
- Contrasta lo stress e l’insonnia.
- Riduce i fenomeni infiammatori.
Proprietà terapeutiche della verbena
La droga è costituita dalle parti aeree della verbena officinalis e dalle foglie della verbena odorosa.
Migliora la funzionalità cerebrale
L’estratto di verbena potrebbe apportare benefici in alcune condizioni neurologiche.
Studi scientifici dimostrano che la verbenalina è in grado di migliorare la funzionalità cerebrale compromessa dall’ictus. Il rimedio favorisce lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni nel cervello e migliora l’apporto di ossigeno, stimola la funzione mitocondriale.
I mitocondri necessitano di ossigeno per poter fornire il corretto apporto energetico alle cellule. Altrimenti si possono verificare ostacoli alla corretta attività cerebrale e una predisposizione allo sviluppo di patologie che colpiscono il sistema nervoso.
Inoltre, la pianta officinale funge da protettore nei confronti di cellule cerebrali e neuroni colpiti dalla malattia dell’Alzheimer.
Ansiolitico naturale
La tisana a base di verbena esercita un effetto rilassante sull’organismo umano in grado di alleviare stress, ansia e contrastare l’insonnia. Inoltre, gli estratti della pianta officinale potrebbero prevenire l’insorgenza di attacchi epilettici.
Tali proprietà sono ascrivibili ad una molecola di glucosio presente nella verbena, la verbenalina, che produce effetti psicoattivi. In passato si preferiva somministrare la verbena al posto del bromuro di potassio: un farmaco antiepilettico.
La verbena officinalis non apporta solo benefici al sistema nervoso centrale ma agisce direttamente sulle ghiandole surrenali, produttrici degli ormoni dello stress.
Attività antimicrobica
Il trattamento delle malattie infettive è diventato sempre più complesso a causa dell’aumento della resistenza degli agenti patogeni agli antibiotici. Gli estratti di verbena risultano particolarmente efficaci nel debellare le infezioni del tratto respiratorio superiore e di quello urinario.
La verbena è in grado di proteggere l’organismo dall’attacco dei batteri e dei funghi antibiotico-resistenti.
In particolare risulta efficace nei confronti dei seguenti agenti patogeni:
- Staphylococcus aureus. Un batterio gram positivo presente sulla cute che può provocare polmoniti, endocarditi ed osteomieliti.
- Escherichia coli. Microorganismo gram negativo presente nella flora intestinale. E’ responsabile di disturbi gastrointestinali, quali: diarrea con sangue, crampi addominali, nausea e vomito.
- Salmonella typhi. Un batterio gram negativo trasmissibile attraverso il consumo di cibo ed acqua contaminati da materiale fecale di persone infette. E’ l’agente patogeno responsabile del tifo e della febbre tifoide.
I composti chimici presenti nella pianta medicinale, in particolare il citrale, possiedono formidabili proprietà antibatteriche. Inoltre, i flavonoidi presenti nella verbena agiscono in sinergia con gli altri principi attivi, al fine di inibire l’ingresso batterico nell’organismo e per neutralizzare la tossicità che colpisce le cellule.
La verbena allevia le infiammazioni
La pianta è in grado di esercitare un’interessante azione antinfiammatoria andando a stimolare il sistema immunitario.
L’estratto di verbena svolge un’efficace azione antinfiammatoria sull’edema: gonfiore causato da un eccesso di liquido linfatico accumulato nei tessuti.
Studi scientifici dimostrano che in seguito alla somministrazione orale di una soluzione a base di verbenalina, l’infiammazione si è drasticamente ridotta del 60%.
Inoltre, i decotti a base della pianta officinale potrebbero costituire un ottimo rimedio nel trattamento della gengivite cronica.
Infatti, utilizzando, due volte al giorno, un decotto di verbena al posto del collutorio, si può registrare un visibile miglioramento delle condizioni della gengiva e un effettiva riduzione della placca dentaria.
Rimedio antidiarroico
Gli estratti di radice di verbena riducono significativamente il volume e la frequenza della diarrea.
L’attività antidiarroica è ascrivibile alla presenza dei flavonoidi e dei tannini presenti nella radice della pianta officinale. I tannini hanno un potenziale astringente, indispensabile per riuscire a gestire tale disagio.
I preparati a base di radice di verbena risultano efficaci anche nel contrastare la diarrea provocata dalla presenza di una componente infettiva.
Previene la litiasi renale
La verbena riesce a prevenire la formazione dei calcoli renali. Tale proprietà è riconducibile alla maggiore produzione di urina indotta dal consumo di soluzioni a base della pianta officinale.
Tale reazione è dovuta ad un processo irritativo renale provocato dalla verbena, a differenza di quanto avviene con i farmaci diuretici che promuovono la diuresi attraverso l’incremento dell’apporto di acqua e di sodio nel tratto urinario.
Tuttavia, un utilizzo costante e prolungato di fitopreparati a base di verbena potrebbe danneggiare la funzionalità renale.
Verbena officinalis: modalità d’uso
Uso interno
La verbena si assume sotto forma di tisana, decotto ed infuso.
In alternativa si può optare per la soluzione idroalcolica, formulata in gocce. In floriterapia la verbena diventa il fiore di Bach n. 31.
La verbenalina tende a degradarsi con l’essiccazione pertanto la pianta va utilizzata fresca o appena essiccata.
Infuso di verbena
Utile per alleviare emicranie, nevralgie, sciatica, sinusite, coliche renali e disturbi alla gola.
Aggiungere 15-20 g di verbena in un litro d’acqua bollente. Lasciare in infusione per dieci minuti dopodiché filtrare e assumere 2-3 tazze del rimedio, al giorno, lontano dai pasti.
Decotto ad azione antinfiammatoria ed antispasmodica
Versare mezzo litro di acqua in una pentola ed aggiungere 20 grammi della droga. Portare ad ebollizione il rimedio e lasciare sobbollire dolcemente sul fuoco, una decina di minuti. Dopodiché filtrare il composto, attendere che si raffreddi e consumarlo. Da assumere al bisogno.
Tintura vinosa di verbena per disturbi digestivi
Aggiungere 5 g della pianta medicinale in 100 ml di vino bianco secco, trasferirli in un contenitore a chiusura ermetica e lasciare riposare per 5 giorni. Ricordarsi di agitare il composto due volte al giorno. Successivamente filtrare e consumare un bicchierino prima dei pasti.
Tisana alla verbena per disturbi gastrici e tosse
Versare un cucchiaino della droga in taglio tisana, attendere 5 minuti e filtrare. Assumere due o tre tazzine quotidianamente dopo i pasti. In caso di inappetenza si consiglia di consumarla mezz’ora prima dei pasti.
Infuso rilassante
Utile per contrastare ansia, irritabilità ed insonnia.
Aggiungere un cucchiaio di fiori e foglie essiccate di verbena in 250 ml di acqua bollente. Lasciare in infusione per 5/10 minuti e assumere quotidianamente due tazze, per almeno un mese.
Tintura madre di verbena
Indicazioni terapeutiche: emmenagogo (favorisce le mestruazioni), espettorante, tonico nervino per depressione lieve ed allevia i dolori da ciclo mestruale. Le gocce vanno diluite in poca acqua.
Posologia
- Azione emmenagoga e per favorire la lattazione nelle puerpere: dalle 30 alle 60 gocce, 3 volte al giorno.
- Espettorante: dalle 30 alle 60 gocce dalle 5 alle 6 volte al giorno.
- In caso di depressione lieve: 100 gocce da una a due volte al dì.
- Azione analgesica: 30 gocce, tre volte al giorno.
Usi esterni
La verbena si trova in creme cosmetiche e pomate da stendere sulle aree affette da infiammazioni, irritazioni, ferite ed escoriazioni.
L’olio essenziale si può applicare sulle articolazioni doloranti e sulle fasce muscolari sofferenti. Inoltre, con le foglie fresche si possono realizzare impacchi terapeutici.
Infuso per mal di gola e gengiviti
Aggiungere 5 g di verbena in 100 ml di acqua bollente. Lasciare in infusione per 10 minuti dopodiché filtrare. Utilizzare l’infuso concentrato e tiepido per effettuare sciacqui e gargarismi, dopo i pasti principali. Procedere con il trattamento fino alla remissione del disturbo.
Cataplasma per le contusioni
Schiacciare 10 g di verbena e procedere ad una cottura con l’aceto. Applicare il rimedio giornalmente sulla zona sofferente e lasciarlo in posa per circa 20 minuti.
Suffumigi per la sinusite
Fare un decotto di verbena e trasferirlo in una bacinella. Inalare i vapori sprigionati coprendosi il capo con un asciugamano.
Impacco per i dolori reumatici
Ingredienti:
- Foglie fresche di verbena: 10 g
- Albume d’uovo
- Farina di segale: 1 cucchiaio.
Montare l’albume, incorporare la farina di segale e cuocere la miscela a bagnomaria. Tritare le foglie fresche di verbena ed aggiungerle al preparato. Successivamente applicare l’impacco sulla parte del corpo sofferente e attendere una ventina di minuti. Risciacquare con acqua tiepida.
Utilizzi della verbena odorosa
Uso interno
Tisana rilassante
Ingredienti:
- Foglie e fiori freschi o essiccati di verbena: 5 g
- Acqua: 125 ml
- Miele: 1/2 cucchiaino.
In 250 ml di acqua bollente aggiungere la droga della pianta, lasciare in infusione per 5-10 minuti e filtrare. Per addolcire usare del miele. Consumare il rimedio tiepido nel quantitativo di due tazze al giorno, per un mese.
Olio essenziale di verbena odorosa
Soluzione estratta dalle foglie della pianta Lippia citriodora, sprigiona una piacevole profumazione agrumata che inebria i sensi.
Utile sia per purificare l’aria di casa che per donare una sensazione di freschezza. Inoltre tiene alla larga gli insetti indesiderati. Si impiega in aromaterapia per rilassare il sistema nervoso, ideale nei periodi di forte stress.
Quest’olio essenziale non è adatto ad un uso orale. Non dev’essere mai applicato puro e direttamente sulla pelle ma necessita di una diluizione con un olio vegetale.
Diffusione ambientale
Versare da 2 a 10 gocce nel diffusore per ambienti o nella vaschetta del termosifone per dare all’aria di casa una piacevole profumazione agrumata. Inoltre, allevia tensioni psichiche e somatizzazioni di origine nervosa.
Aromaterapia
Unire qualche goccia oleosa a dei sali da bagno o al bicarbonato ed aggiungerli nell’acqua calda della vasca per poter beneficiare di una formidabile azione antistress.
In alternativa versare qualche goccia su un fazzoletto da tenere accanto al cuscino, per contrastare l’insonnia.
Massaggio rilassante
Applicare 2 o 3 gocce sulle tempie, diluite con dell’olio di jojoba, ed effettuare un delicato massaggio per alleviare l’emicrania e favorire il sonno.
Inoltre, puoi realizzare un massaggio sull’addome utile per placare il respiro, calmare l’ansia ed aiutare la digestione.
Altri usi: negli armadi e in lavatrice
Qualche goccia nell’armadio è un valido rimedio naturale anti-tarme.
Aggiungere 10-15 gocce di olio essenziale di verbena al detersivo e versarlo nella vaschetta della lavatrice. Oltre a pulire in profondità i tessuti conferisce a questi una piacevole fragranza fresca ed agrumata.
Vervain – fiore di Bach n.31
Rimedio floriterapico estratto dal fiore della verbena officinalis.
Vervain è indicato per coloro che sono rigidi sulle loro idee e non ammettono opinioni differenti. Non cambiano le loro convinzioni e tendono a voler convertire gli altri al proprio punto di vista.
In seguito al trattamento a base del fiore di Bach n.31 la persona sperimenterà una maggiore tolleranza verso il prossimo e procederà nel percorso della propria vita con maggiore moderazione ed equilibrio.
Posologia: 2-4 gocce da sciogliere sotto la lingua o diluite in mezzo bicchiere d’acqua. Da assumere 4 volte al giorno. La terapia deve essere protratta per almeno 20 giorni.
Verbena: effetti collaterali
La verbena è considerata una pianta medicinale sicura dalla Food and Drug Administration (FDA).
La pianta medicinale rilascia una particolare sostanza oleosa che può dare origine a fenomeni di dermatite da contatto caratterizzata da lievi eruzioni cutanee ed arrossamenti localizzati.
Pertanto prima applicare il rimedio, si consiglia di mettere alcune gocce di tintura madre sulla pelle e attendere un’oretta per verificare la reazione della pelle a contatto con la soluzione. In caso di eruzione cutanea si raccomanda di sospendere il trattamento. Raramente si sono registrate reazioni anafilattiche importanti.
Studi scientifici dimostrano che l’utilizzo di fitopreparati a base di verbena possono apportare un incremento del peso corporeo in gravidanza. Inoltre, possono generare anomalie fetali, in particolare una ridotta ossificazione ossea. Per tale ragione le donne in dolce attesa dovrebbero evitare di assumere prodotti a base di verbena.
Per precauzione si consiglia alle donne durante l’allattamento di astenersi dal consumo di verbena perché non è noto se i principi attivi della pianta possano essere escreti dal latte materno.
Inoltre, bere tisane a base di verbena potrebbe ostacolare l’assorbimento di ferro del 59%, pertanto le persone affette da anemia o stati carenziali di ferro dovrebbero astenersi dal consumarle.
In aggiunta, la vitamina K presente nella pianta medicinale può interferire con l’efficacia di alcuni farmaci impiegati per fluidificare il sangue, come il warfarin.
Alla luce degli effetti collaterali summenzionati si consiglia di chiedere il parere al proprio medico curante prima di assumere integratori a base di verbena.
Verbena: guida all’acquisto
La verbena in taglio tisana è disponibile sia sfusa che contenuta in bustine per l’infusione. I fitopreparati a base della pianta medicinale si possono trovare presso le erboristerie, negozi di alimenti biologici e rivenditori specializzati online.
L’olio essenziale di verbena odorosa contiene sostanze volatili, infiammabili e termolabili. Pertanto necessita di essere conservato in contenitori ben chiusi, distanti da fonti di calore e di luce.
Prediligere sempre prodotti 100% naturali, privi di coloranti artificiali e additivi chimici.
Verbena officinalis: botanica
La pianta possiede un fusto quadrangolare, pubescente e lignificato, dalla consistenza ruvida. La ramificazione si può manifestare alla base oppure all’apice del fusto eretto.
Il rizoma è breve e presenta una conformazione simile ad un fuso. Le foglie sono disposte in maniera diametralmente opposta e si contraddistinguono in inferiori, intermedie e superiori.
Le prime sono munite di picciolo e hanno una lamina crenata. Le intermedie, dalla forma pennatolobata, misurano all’incirca 6 cm. Alla base si evidenziano due grandi lobi che fanno apparire la foglia tripartita. Inoltre, il fogliame è tinteggiato di un particolare grigio-verde e la pagina inferiore è ricoperta da peli e nervature.
Le infiorescenze sono rivestite di un particolare colore che va dal rosa al lilla e ricordano vagamente le primule. Sono riunite in spighe terminali che si manifestano all’ascella di brattee di piccole dimensioni. Il calice è di tipo tuboloso e costituito da 4-5 denti mentre la corolla è rappresentata da un verticillo composto da 5 elementi.
La fioritura della verbena è piuttosto prolungata: inizia nel mese di giugno e termina a settembre inoltrato.
Il frutto consiste in un tetrachenio costituito da 4 logge contenenti ciascuna un seme.
Come coltivare la verbena
La verbena è originaria di un’area particolarmente estesa, che tocca il Mediterraneo inferiore e raggiunge il nord Europa.
Allo stato selvatico cresce nei pressi di campi, zone incolte, ruderi e ai margini dei boschi.
Ma non è difficile da coltivare poiché possiede un’elevata capacità di adattamento a nuovi ambienti. Predilige zone esposte a pieno sole e mal tollera il gelo, venti e piogge abbondanti.
Il terriccio ideale dev’essere soffice, poroso e dotato di una consistente sostanza organica. Ottimale è procedere con un substrato di coltivazione costituito da terriccio universale e sabbia al fine di favorire lo sgrondo dell’acqua proveniente dalle annaffiature.
Se coltivata in vaso, la verbena necessita di un terreno umido ma privo di ristagni idrici presenti nel sottovaso. Le annaffiature devono essere regolari durante la stagione estiva, in inverno invece si riducono fino a sospendersi, a seconda delle condizioni climatiche. Per promuovere la fioritura è necessario concimare la pianta con un fertilizzante ricco di fosforo, ogni 15 giorni.
La potatura dev’essere effettuata durante il periodo primaverile. D’estate è possibile recidere la parte alta della pianta per garantire una fioritura rigogliosa. Mentre in autunno è sufficiente eliminare semi e fiori secchi.
Si consiglia di non procedere con una potatura frequente perché potrebbe compromettere lo sviluppo della pianta.
Inseminazione
Per la riproduzione, si può procedere con la semina effettuata in semenzaio, da febbraio a marzo.
I semi bruni di piccolissime dimensioni devono essere miscelati a sabbia e si dispongono sulla superficie del substrato precedentemente bagnato. Successivamente ricoperti, per mezzo centimetro, da un sottile strato di terriccio. Il terreno va nebulizzato con acqua a temperatura ambiente.
I semenzai devono essere collocati in un luogo buio, ad una temperatura costante di 20° al fine di promuovere la germinazione dei semi. In seguito alla germinazione, i semenzai si trasferiscono in un luogo luminoso per stimolare la crescita della parte epigea della piantina. Quando la verbena comincia a svilupparsi rigogliosa è il momento adatto per metterla a dimora in buche realizzate a 20 cm di distanza tra di loro.
Propagazione per talea
Procurarsi alcune talee apicali, lunghe circa 8 cm, prelevandole da rami sani e vigorosi e togliere le foglie presenti nella parte bassa. Le parti recise si curano con un ormone radicante e successivamente si mettono a radicare in un composto costituito da sabbia e torba, ad una temperatura che va dai 16 ai 18 gradi.
Prima di procedere all’impianto, le buche realizzate devono essere ricoperte da un concime granulato, indicato per i gerani.
Le piante vanno collocate a 15 cm di distanza al fine di garantire uno sviluppo rigoglioso delle stesse.
Coltivazione in vaso
Porre sul fondo del vaso uno strato di argilla e ricoprirlo con una miscela costituita da due parti di terriccio e una di sabbia grossolana.
Le piantine di verbena sono di facile coltivazione in vaso, inoltre, le specie prostrate sono ideali per contenitori appesi. Il vaso ottimale dovrebbe essere particolarmente ampio e profondo per ottenere un corretto sviluppo delle radici e una crescita rapida della chioma.
Le piantine di verbena man mano che crescono richiedono un rinvaso in contenitori di dimensioni più importanti.
Verbena odorosa
Il suo nome botanico è Lippia citriodora ma è rinomata come erba Luigia. La pianta appartiene alla famiglia delle Verbanaceae.
E’ un arbusto rigoglioso che può raggiungere anche i tre metri in altezza, dotato di fusti e rami particolarmente flessibili. Le foglie hanno una consistenza ruvida ed una forma lanceolata e allungata. Se si prova a strofinarle tra le dita sprigionano una piacevolissima fragranza agrumata, simile al limone.
I fiori, di piccole dimensioni, sono disposti all’apice dell’arbusto e si colorano di bianco o di viola.
Al pari della verbena officinalis, l’erba Luigia possiede proprietà terapeutiche anche se in misura ridotta rispetto alla specie comune. In fitoterapia si impiega prevalentemente per trattare disturbi digestivi e stati ansiosi tramite la somministrazione di tisane o l’utilizzo dell’olio essenziale, ad uso topico.
La verbena odorosa sprigiona una piacevole fragranza agrumata sia intensa che dolce. Di sovente si impiega insieme ad altre spezie, quali: timo, basilico, menta ed erba cipollina nella preparazione di liquori e digestivi per aromatizzare oli ed aceti.
Fonti
- Integrated taxonomic information system – report US National Library of Medicine.
- Pubmed.
- Healthline.
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