Sommario
Il timo, nome comune usato per indicare la pianta Thymus vulgaris, è una pianta cosmopolita che abbonda nel bacino del Mediterraneo. E’ una pianta xerica, ovvero che necessita di condizioni di particolare siccità e soleggiamento, per crescere rigogliosa. In queste condizioni, la pianta assume un aspetto a cespuglio basso molto profumato e gradevole alla vista. A ciò si aggiunge l’aspetto del tutto peculiare che la contraddistingue quando si verifica la fioritura. Questo evento è caratterizzato dalla comparsa di tantissime infiorescenze a forma di piccole spighe di un colore variabile dal bianco al lilla, anch’esse molto profumate. Tale caratteristica è connessa con l’abbondanza di olii essenziali di cui questa pianta è attiva produttrice e che ne sanciscono l’enorme successo in campo erboristico e fitoterapico. Inoltre, questi olii rendono il timo molto apprezzato anche nel campo della cosmesi nonché in quello dei fitocomplessi utili nell’ambito sanitario.
Le virtù e i benefici legati al consumo di timo sono studiati da molti secoli essendo state scoperti, per la prima volta, nell’Antica Grecia. Infatti, basti pensare che già nell’antichità, il timo veniva usato per curare disturbi gastrointestinali e delle vie aeree.
Inoltre, tutte queste proprietà sono legate alle molecole di tannini di cui è ricca questa pianta. In particolare, una molecola sembra garantire questa efficacia: il timolo. Questa molecola ha proprietà antivirale ed è uno stimolante immunitario. Inoltre, le sostanze contenute nell’olio di timo garantiscono proprietà antisettiche e balsamiche.
L’uso culinario del timo viene effettuato quasi esclusivamente per il sapore che la sua aggiunta riesce ad arrecare ai piatti. Infatti, il suo aroma è molto apprezzato su carni e pesce. In aggiunta, il timo ha la capacità di stimolare l’appetito favorendo la giusta assimilazione dei grassi. Infatti, soli 5 g di questa spezia possono contribuire fino al 10% del fabbisogno giornaliero di calcio e a buona parte di quello di ferro.
Timo: cos’è
Il timo appartiene alla famiglia delle Lamiaceae (note anche come Labiate). Si tratta di una famiglia caratterizzata da circa 3000 specie tutte più o meno in grado di produrre olii essenziali. Tra le specie più rappresentative della famiglia rientrano sicuramente il basilico, la salvia, la menta, l’origano e la maggiorana.
Origine del nome
L’origine del nome della pianta è dibattuto ed esistono due ipotesi, entrambe derivanti da parole greche. Da un lato si pensa possa derivare dal nome θύμον (si pronuncia thýmon). Questa parola assume il significato di ‘coraggio’, ‘forza’. Deve tale origine al fatto che si ipotizzava che annusandone l’odore, questo fosse in grado di risvegliare virtù ardimentose anche in persone più pavide.
Poi, dall’altro lato, si fa riferimento al tipico odore di questa pianta aromatica ipotizzando l’origine del suo nome dalla parola greca che significa ‘profumo’.
Il timo nella mitologia
Le leggende narrano che, grazie al suo profumo, il fiore del timo sia il preferito dalle fate.
Distribuzione geografica
La pianta di Thymus vulgaris cresce spontanea in tutto il bacino del Mediterraneo e del Caucaso:
- tutta Europa
- Transcaucasia
- Anatolia
- Asia mediterranea
- Africa settentrionale.
Infatti, predilige luoghi molto soleggiati e, di conseguenza, caratterizzati da suoli molto aridi, con netta preferenza per le zone marine e per i suoli ghiaiosi o rocciosi. Quindi, è proprio questo aspetto che rende così alta la concentrazione di molecole nel suo olio essenziale, garantendo le molteplici proprietà di questa specie.
Varietà del timo
Il genere Thymus presenta moltissime specie (circa 350), tutte molto simili tra loro e di difficile identificazione. Tra le più note, oltre alla protagonista di questo articolo, il Thymus vulgaris, ci sono Thymus citriodorus, molto amato per il caratteristico profumo di limone, e il Thymus serpyllum, forma maggiormente selvatica.
Valori nutrizionali del timo
Calorie 276 Kcal
Sali minerali
- sodio: 55 mg
- calcio: 1890 mg
- ferro: 123,6 mg
- fosforo: 201 mg
- magnesio: 220 mg
- manganese: 7,867 mg
- potassio: 814 mg
- rame: 0,86 mg
- zinco: 6,18 mg.
Vitamine
- A: 190 µg
- B1: (Tiamina): 0,513 mg
- B2: (Riboflavina): 0,399 mg
- B3: (Niacina): 4,94 mg
- B6: (piridossina): 0,55 mg
- beta-carotene: 2264µg
- folati: 274 µg
- C: (Acido scorbico:) 50 mg
- E: 7,49 mg
- K : 1714,5 µg.
Timo: proprietà medicinali
E’ una spezia calorica ma va anche considerato che l’uso che ne viene fatto, è di pochi grammi.
Però, va sottolineato che tale potere calorico è legato all’alto contenuto di carboidrati dal basso indice glicemico e di grassi mono e polinsaturi. Questi aspetti regalano al timo proprietà carminative e lenitive. A ciò, va aggiunto anche il ruolo essenziale legato alla ricchezza in fibre, sia insolubili che solubili, utili a favorire una piena regolarità intestinale.
Un vero integratore alimentare in ferro
Un aspetto sicuramente rilevante è legato al contenuto di ferro in 100 g di prodotto.
Dall’alto dei suoi 123,6 mg di ferro, il timo può essere considerato uno degli alimenti a maggior contenuto di questo elemento. Infatti, i Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti (LARN) proposti dalla Società Italiana di Nutrizione Umana, raccomandano un fabbisogno giornaliero di 10 mg negli uomini e 18 nelle donne. Ciò lo configura come un utilissimo supplemento alimentare per individui che soffrono di anemia sideropenia (malattia ematologica).
Una fonte rilevante di calcio
100g di timo (non è possibile consumare questa quantità di timo ma si usano sempre i 100g come unità di riferimento), sono in grado di garantire un apporto di calcio pari a due volte la quantità raccomandata giornaliera. Infatti, in 100g di timo, possiamo trovare fino a circa 1900 mg di calcio.
Quindi, in una porzione giornaliera di timo (pari a circa 5g) troviamo circa il 10% del fabbisogno quotidiano di calcio.
Altri minerali
Il timo è un vero ‘multivitaminico’ perché spicca l’abbondanza di potassio e magnesio, utili per la salute del sistema cardiocircolatorio e di quello muscolo-scheletrico.
Vitamine
La pianta di timo garantisce un ottimo introito di vitamine del gruppo B nonché della vitamina A e della vitamina K. Quindi, agisce come supporto del sistema immunitario e di quello nervoso.
Benefici per la salute
Antisettico, antibatterico, antinfiammatorio
Questi sono i principali benefici ottenuti dall’utilizzo di questa pianta che sono noti da secoli.
Basti pensare che vengono citati in un saggio sulle piante medicamentose, pubblicato nel periodo del Rinascimento, noto come Herbario novo. I principali effetti antisettici del timolo si esplicano sul tratto oro-bronchiale, nel trattamento di varie problematiche:
- bronchite
- faringite e sinusite
- rinofaringite e rinosinusite
- otite
- tonsillite.
Antifungino
A tal riguardo, diversi studi scientifici testimoniano l’efficacia dell’olio essenziale di timo contro la Candida albicans, l’Aspergillus niger e il Cryptococcus neoformas.
Antiossidante
Anche questa azione è svolta soprattutto dal timolo, molecola alcolica in grado di contrastare la formazione di molecole derivanti da stress ossidativo.
Timo e fegato
Quest’ultimo beneficio è in realtà quello meno studiato perché ipotizzato solo recentemente.
Infatti, si è visto che il consumo di timo possa aiutare il fegato nel processo di metabolismo del colesterolo riducendo i livelli circolanti nel sangue. Inoltre, di pari passo, si è anche ipotizzato un ruolo epatoprotettivo del timo sul fegato quando la specie viene assunta contemporaneamente all’assunzione di alcol.
Tuttavia, bisogna ricordare che sono studi molto recenti, che devono ancora essere confermati da ulteriori ricerche in questo ambito.
Timo: un rimedio naturale per curarsi
I campi di utilizzo del timo sono svariati, nelle sue differenti forme.
Proprio per questo motivo, il timo e i suoi derivati risultano molto utili nel trattamento di svariate condizioni fisiologiche nonché patologiche.
Difatti, risulta essere utilissimo nel trattamento delle infezioni delle vie aeree, per via della forte azione antibatterica ed antinfettiva legata ai composti tanninici di cui è ricco. Inoltre, queste proprietà chimiche lo rendono utile anche nel trattamento di infezioni delle vie:
- urinarie
- muscolari
- reumatiche.
Nel primo caso, se ne consiglia il consumo per ingestione, sotto forma di tisana, di miele o di spezia. Invece, in tutti gli altri casi, appare più utile se utilizzato sotto forma di olio essenziale.
Sempre sfruttando le sue proprietà antinfiammatorie, l’infuso di timo può essere utile nel trattamento di problematiche della pelle quali dermatiti ed acne, ad uso topico.
Cosa curare col timo
L’insieme di tutte queste proprietà, fa sì che gli organi bersaglio dell’azione benefica del timo, siano molti:
- bocca
- bronchi e bronchioli
- cavo oro-faringeo e laringe
- cistifellea, fegato e vie biliari
- gola
- intestino
- mucosa boccale e nasale
- organi digestivi
- organi emuntori
- sistema uditivo
- organi vocali
- polmoni
- seni paranasali
- sistema immunitario
- sistema nervoso
- stomaco
- tessuto cutaneo
- tonsille
- vie aeree superiori
- vie urinarie.
Una curiosità sulla tisana o sul decotto di timo
Sembrerebbe che l’azione antinfiammatoria ed antibatterica si possa esercitare anche su delle ferite. Se queste vengono medicate con del cotone idrofilo bagnato in una tisana al timo, la ferita ha meno probabilità di infettarsi e cicatrizza prima.
Controindicazioni del timo
Non sono note controindicazioni legate al consumo di timo anche se ne sconsiglia l’abuso in gravidanza per via della sua azione emmenagogo.
In aggiunta, data la capacità del timo di interagire con la funzionalità degli ormoni tiroidei, si sconsiglia un consumo elevato in soggetti ipotiroidei in quanto potrebbe causare tireotossicosi.
Timo: modalità d’uso
Sono tantissimi gli usi che si possono fare delle foglie essiccate, dei fiori e dei semi di timo.
Tisana di timo
Le tisane di timo possono essere usate sia ad azione topica, per la disinfezione di ferite, afte, o problematiche della pelle, sia per via orale.
In quest’ultimo caso, possono essere preparate tisane a diverse concentrazioni di timo, utili in varie modalità.
Ad esempio, ad una concentrazione dell’1%, l’infuso può essere ingerito (lo si può ottenere con 2 cucchiaini di estratto secco di timo infuso il 300 ml di acqua). Al contrario, concentrazioni maggiori non andrebbero ingerite.
Per esempio, per effettuare gargarismi lenitivi contro infiammazioni o infezioni orofaringee, si consiglia una concentrazione al 3% mentre per uso topico si può arrivare fino al 15%.
Olio essenziale di timo
Tutta la pianta di Thymus vulgaris è fortemente aromatica ma sono le spighe fiorite a fornire l’olio essenziale. Quindi, per ottenere ciò, si sfrutta il meccanismo della distillazione basata sul vapore.
L’olio ottenuto, dal tipico colore rosso e molto concentrato, viene ulteriormente distillato per renderlo meno irritante. In questa seconda distillazione, il colore rosso viene perso e l’olio assume il tipico colore bianco. Questo olio è caratterizzato dalla presenza di eteri tra cui spiccano il borneolo, il carvacrolo e molte forme di tannini.
Infatti, ciò che rende unico l’olio essenziale di timo è la presenza di una specifica molecola eterea nota come timolo. Infatti, la sua concentrazione è molto alta all’interno dell’olio essenziale di Thymus vulgaris, al punto da arrivare quasi al 40% della concentrazione totale di tutte le molecole eteree.
Miele di timo
Si tratta probabilmente della forma meno nota attraverso la quale è possibile sfruttare le piante di timo. Questo prodotto si basa sullo sfruttamento delle grandi quantità di nettare che produce e che le api possono usare.
Il miele di timo mantiene le proprietà lenitive ed antisettiche della pianta e favorisce, di conseguenza, l’attività espettorante.
Può essere consumato assoluto oppure aggiunto a delle tisane, su della frutta, all’interno di un vasetto di miele. In qualsiasi forma venga consumato, il consiglio è di evitare di riscaldarlo altrimenti rischierebbe di perdere le sue proprietà. Quindi, se vogliamo aggiungerlo ad una tisana, facciamolo quando questa non è eccessivamente calda.
Timo in fitoterapia
Le compresse contenenti estratti secchi di timo vengono utilizzate per la loro azione diuretica ed emmenagogo (capacità di far affluire sangue verso l’area pelvica, favorendo, per esempio, la comparsa delle mestruazioni).
Ricette di bellezza con il timo
Una curiosità sull’olio essenziale di timo
Una proprietà, di certo non primaria del timo, è però di sicuro interesse per tutti coloro che soffrono di capelli grassi. Infatti, sembra che l’aggiunta di una goccia di olio essenziale di timo allo shampoo (purché esso sia non eccessivamente aggressivo sulla cute), possa aiutare a ridurre la produzione di sebo del cuoio capelluto.
Il risultato saranno capelli meno grassi e pelle della testa meno oleosa.
Le proprietà del timo sono molto apprezzate in cosmetica ed è un ingrediente molto utilizzato nella composizione di creme e maschere. Inoltre, l’olio essenziale di timo, molto concentrato in principi attivi, è molto efficace per trattare problemi di pelle.
ATTENZIONE: usa l’olio essenziale di timo con parsimonia.
Il timo per combattere i problemi di pelle
Questa pianta è un antisettico ed è consigliata soprattutto per le pelli grasse e le pelli a tendenza acneica. Inoltre, aiuta a combattere le infezioni cutanee come herpes e micosi. Infatti, le sue virtù purificanti aiutano a combattere funghi e batteri.
Per preparare una cura efficace in casa, puoi usare delle garze sterili bagnate con 2 cucchiai di timo e 100 ml di acqua bollente. Una volta raffreddate, puoi applicare le garze imbevute sulle zone da trattare.
Per dare sollievo alla pelle acneica, basta mettere a bollire 100 ml di acqua e aggiungere un po’ di timo e lasciare sul fuoco per una decina di minuti. Poi, lasciare in infuso per una ventina di minuti e aggiungere il succo di un limone. Può essere applicato diverse volte al giorno sulla pelle con il cotone imbevuto della lozione.
Trattamento con timo per iperidrosi (sudorazione dei piedi)
Soffri di iperidrosi? Prova questo bagno ai piedi almeno 2 volte a settimana.
In una pentola piena d’acqua fresca (2 litri), aggiungi 3 pugni di timo fresco e porta il tutto a ebollizione. Lascia in infuso per 30 minuti e versa il contenuto in una bacinella. Immergi i piedi e lasciali ammollo per una quindicina di minuti.
Timo: usi in cucina
Si ritiene che spolverare del timo sui legumi in cottura, possa aiutare a ridurre il gonfiore addominale e l’effetto flautogeno causato da questi ultimi.
1 – Omelette con caprino e carote al timo
Calorie Totali: 1192/ Calorie a Persona: 298
Ingredienti per 4 persone
- 100 g farina di grano saraceno finissima consentita
- 1 uovo
- 200 ml latte di soia consentito
- 1 chilo di carote colorate
- 10 fili erba cipollina
- 160 g formaggio caprino
- 10 rametti timo fresco
- 3 cucchiai olio extravergine di oliva
- sale q.b.
- pepe q.b.
Scopri come preparare l‘omelette con caprino e carote al timo.
2 – Carote arrostite con miele, timo e nocciole tostate
Calorie Totali: 955 / Calorie a Persona:318
Ingredienti per 3 persone
- 15 carote (circa 1 kg)
- 1 spicchio d’aglio
- foglioline di timo fresco q.b.
- 3 cucchiai olio extravergine d’oliva
- 2 cucchiai miele chiaro.
- 1/2 bicchiere vino bianco
- sale grosso q.b.
- 30 g nocciole tostate.
Scopri come preparare le carote arrostite con miele, timo e nocciole tostate.
3 – Involtini di manzo ripieni di pane ed erbe aromatiche
Calorie Totali: 943 / Calorie a Persona: 236
Ingredienti per 4 persone
- 4 fettine di manzo circa 110 g a fettina
- 3 fette pane in cassetta circa 50 g
- 40 g parmigiano grattugiato
- 100 ml vino bianco
- 1/4 spicchio aglio
- 1 cucchiaio olio EVO
- maggiorana q.b.
- erba cipollina q.b.
- timo q.b.
- rosmarino q.b.
- salvia q.b.
- sale q.b.
- pepe q.b.
Scopri come preparare gli involtini di manzo con erbe aromatiche.
4 – Pesce spada alla siciliana
Calorie Totali: 1040 / Calorie a Persona: 260
Ingredienti per 4 persone
- 600 g pesce spada in tranci
- 300 g pomodorini
- 50 g olive verdi denocciolate
- 10 g capperi sotto sale ben sciacquati
- 4 cucchiaini olio extravergine d’oliva
- 30 ml vino bianco
- 1 cipolla rossa di Tropea
- origano fresco q.b.
- timo q.b.
- sale q.b.
- pepe q.b.
Scopri come preparare il pesce spada alla siciliana.
Timo: botanica
Il timo, noto con differenti nomi popolari quali Pepolino, Peperino, Piperella, Semirino, è un piccolo arbusto che a stento raggiunge i 40 cm di altezza.
In realtà la sua altezza varia molto tra la specie spontanea e quella coltivata. Infatti, in questo secondo caso, è possibile ottenere piante dal tipico portamento prostrato (ossia striscianti al suolo) oppure piante erette che assumono un aspetto molto simile a quello di un classico arbusto.
Il timo è una pianta sempreverde che fiorisce tra maggio ed luglio.
Tutte queste caratteristiche, abbinate alla sua xericità, rendono questa pianta ideale per la realizzazione di splendidi tappeti erbosi fitti. In aggiunta, la ricchezza in olii essenziali, contribuisce a rendere questi tappeti, soprattutto quando li si calpesta, in grado di rilasciare un inebriante profumo.
Fusto
Il sottile fusto del timo è di color bruno verdastro e, da esile, tende a lignificare dopo 4-5 anni e a creare dei fitti cespugli. Ciò avviene perché ogni fusto è in grado di sviluppare moltissime ramificazioni laterali.
Foglie
Le foglie sono veramente effimere data la loro ridotta dimensione. Partono dal fusto con un piccolissimo picciolo ed appaiono di forma lanceolata. Vivendo in ambienti particolarmente xerici, le foglie giovani (ossia quelle più tenere) tendono a ripiegarsi sui margini assumendo una forma simile a dei piccoli cilindri. Questo aspetto è uno dei motivi del successo di questa specie in ambienti molto caldi e soleggiati. Altra strategie difensiva è la presenza di peluria sulle foglie mature le quali, da verde chiaro quando giovani, assumono un colore grigio cinereo da mature.
Fiori
I fiori sono molto piccoli e non sono mai isolati bensì raccolti in piccole spighe e hanno colori che variano dal bianco al lilla passando per tantissime sfumature intermedie.
Infatti, il colore dei fiori varia in base alla quantità di sole, alla temperatura, all’umidità e al tipo di suolo.
I fiori sono in grado di produrre molto nettare considerando le ridotte dimensioni. Questo aspetto rende il timo una pianta mellifera, ovvero molto amata dalle api per produrre un dolce miele assai pregiato.
Frutti
Si tratta di piccole capsule secche (acheni) caratterizzate da 4 loculi (tetracheni) e prendono il nome di schizocarpi.
Habitat
Questo arbusto predilige un terreno ben drenato, leggero, anche arido e un po’ alcalino. La sua ‘rusticità’ gli permette di resistere per periodi non eccessivamente lunghi, a temperature ben al di sotto degli 0 gradi. Infatti, sono state osservate piante di timo in grado di resistere anche a -15°C.
Come coltivare il timo
Data l’ampia versatilità e il bell’aspetto delle piante di timo, la sua coltivazione rappresenta un tema che attira molto interesse. A tal riguardo, il Thymus vulgaris può essere fatto crescere sia al suolo che in vaso sufficientemente grande, posizionandolo in luoghi ben soleggiati. Fatto ciò, per il resto la pianta necessita veramente di poche cure.
Una curiosità: tenere il timo in una zona molto soleggiata, ne migliorerà anche l’aroma e il sapore.
Tipo di terreno
Essendo una pianta da clima mediterraneo soleggiato, predilige suoli a pH leggermente basico, intorno a 7.5-8. Non serve utilizzare terra particolarmente arricchita ed argillosa in quanto rischierebbe di far marcire le radici trattenendo troppa acqua. Al contrario, è fortemente consigliato l’utilizzo di ciottoli che rendano il suolo ben drenato.
Tipi di propagazione
Seme
Questa tipologia di riproduzione si effettua in inizio primavera. Si deve porre il seme in un vaso con terriccio misto a sabbia o ghiaia, per favorire il drenaggio dell’acqua. In aggiunta, il seme deve essere ricoperto da pochissima terra perché ha bisogno che vi arrivi la luce per favorire la germinazione
Talea
In questo tipo di propagazione, sono necessarie temperature leggermente più alte e una maggiore durata del giorno rispetto a quanto richiesto per la crescita da seme. Dunque, dovrebbe essere effettuata tra aprile e maggio oppure in tarda estate inizio autunno. In entrambi i casi, il procedimento si basa sulla capacità di un rametto, una volta tagliato dalla pianta madre, di sviluppare un nuovo apparato radicale.
Divisione
Questa propagazione deve il nome al fatto che si basa su una divisione meccanica del cespuglio effettuata mediante l’uso di una piccola zappa. La conseguenza di ciò è che la pianta riuscirà a sviluppare due individui completi a partire da due metà.
Annaffiatura
La pianta di timo richiede veramente poca acqua ma è consigliabile dargliela comunque ad intervalli regolari.
L’unica eccezione è rappresentata dal periodo dell’impianto. Infatti, in questa fase di attecchimento della pianta al suolo, è utile annaffiarla con maggiore continuità ma senza esagerare in quantità. Se ciò avvenisse, si rischierebbe di favorire la formazione di marciumi radicali.
Timo: cenni storici
Come si può evincere facilmente dall’etimologia del suo nome, la storia sull’utilizzo del timo vede la sua origine nel periodo dell’antica Grecia. In alcuni trattati botanici scritti da Teofrasto (371 a.C. – Atene, 287 a.C.), è possibile rinvenire, tra i nomi di varie specie di piante citate, anche quello del timo.
Nella descrizione fatta da Teofrasto, tra le principali virtù del Thymus vulgaris, vi è quella di pianta in grado di essere incenerita come fosse incenso. Per questa sua qualità, la pianta veniva considerata quasi sacra ed usata durante i riti religiosi, soprattutto quelli in cui venivano effettuati sacrifici per ingraziarsi i favori delle divinità.
Cenni storici sul timo: il Medioevo
È nel Medioevo che la pianta ottiene la sua consacrazione come specie vegetale in grado di infondere coraggio. Infatti, veniva utilizzata dai cavalieri proprio per questa finalità. In quanto pianta virtuosa, erano spesso le mogli dei combattenti a farne dono ai mariti prima che essi scendessero sul campo di battaglia.
I cavalieri lavavano il corpo con acqua di timo e bevevano tisane a base di timo.
Cenni storici sul timo: al giorno d’oggi
Uno dei due usi principali di questa pianta è legato alla sua capacità di produrre olii essenziali.
Il secondo uso è quello ornamentale, dovuto al portamento cespuglioso che la pianta assume, anche in natura, in contesti di macchia Mediterranea. Della serie, uniamo l’utile al dilettevole.
Difatti, perché non approfittare contemporaneamente della bellezza di questa pianta e della sua capacità di fornirci una serie di prodotti le cui virtù nutrizionali e medicamentose, sono indubbie? Per questo motivo, le piante di timo sono molto comuni in tantissimi giardini, pubblici o privati, soprattutto nell’Italia centro-meridionale. Ciò per via delle perfette condizioni climatiche che si osservano in queste zone d’Italia, favorenti la crescita ottimale del timo.
Link esterni
- Department of Agriculture, Agricultural Research Service. 2011. USDA National Nutrient Database for Standard Reference.
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