Sommario
Il sandalo citrino è una piccola specie arborea che vanta un ciclo vitale secolare. Appartenente alla famiglia delle Santalaceae, il santalum album è rinomato per l’inconfondibile profumazione rilasciata dal durame. Infatti, la fragranza è intensamente legnosa ma al contempo particolarmente dolce, per questo motivo l’essenza di sandalo è destinata massivamente dall’industria del profumo.
In erboristeria, si usa l’olio di sandalo per far fronte a diversi disturbi che vanno dagli stati ansiosi alle malattie della pelle. Questo rimedio fitoterapico è molto utilizzato anche nella medicina ayurvedica e in aromaterapia.
La pianta del sandalo non ha particolari effetti collaterali però il consiglio è di seguire le dosi raccomandate dall’erborista.
Sandalo: cos’è
Il nome botanico del Sandalo citrino è Santalum album L. E’ una piccola specie arborea appartenente alla famiglia delle Santalaceae. La pianta è nativa dell’Indonesia, dell’Australia e dell’India meridionale ma si sviluppa anche in zone subtropicali. Predilige zone umide e piovose che hanno un clima che si aggira tra lo zero e i 38 gradi.
Il significato etimologico del nome sandalo discende dalla lingua sanscrita e deriva dalla congiunzione di chandanam e candrah. Due termini che tradotti significano rispettivamente “legno per bruciare l’incenso” e “splendente“. Invece, l’epiteto album fa riferimento alla colorazione chiara del durame.
Esistono altre specie arboree attribuibili al genere Santalum, tra cui il sandalo australiano spicatum e la pianta hawaiana ellipticum. Queste ultime si distinguono dal sandalo citrino perché non hanno quella piacevolissima fragranza rilasciata dal legname.
Infatti, la fragranza caratteristica del sandalo citrino ha note sia legnose che floreali. E’ la base essenziale per realizzare profumi e acque di colonia.
- Schiuma da barba
Legno di sandalo
Quell’intensa profumazione legnosa che inebria i sensi viene rilasciata dal durame della pianta.
La parte più giovane del tronco è priva di fragranza ed ha riscosso un discreto successo nell’artigianato. Infatti, l’alburno del sandalo è stato sfruttato nella torneria meccanica e impiegato per fabbricare:
- strumenti musicali
- opere sacre
- pipe
- mobili.
In India, a questo particolare tipo di legno vengono conferite proprietà magiche in quanto si narra che il legno di sandalo sia in grado di tenere distanti gli spiriti maligni.
Proprietà magiche del sandalo
In India, il legno di sandalo assume connotazioni magiche sin dagli albori. L’incenso al sandalo era utilizzato per la realizzazione di rituali di protezione. Infatti, tale usanza discendeva dal fatto che il sempreverde era in grado di debellare gli attacchi dei parassiti.
Le mura delle case e dei templi indiani erano impregnate dalla fragranza rilasciata dagli incensi al santalum album al fine di veicolare l’energia verso i regni divini.
Secondo gli indiani, il legno bruciato di sandalo ha delle vibrazioni molto positive che facilitano lo svolgimento di pratiche di magia devozionale ed angelica. Inoltre, l’incenso indiano favorisce la meditazione inducendo il praticante alla pace, alla purificazione ed al rilassamento. Il fumo aromatico rilasciato dalla bruciatura del legno di sandalo dona serenità.
Componenti chimiche dell’olio essenziale di sandalo
- Alcoli sesquiterpenici: 90%
- α-Santalolo: 50-60%
- β-Santalolo: 20-25%
Le oscillazioni in percentuale della composizione chimica dell’olio di santalum dipendono da:
- specie arborea
- età della pianta
- zona dove viene coltivata
- periodo di raccolta
- procedimento di estrazione impiegato.
L’Organizzazione Mondiale per la Normazione ISO fissa dei parametri standard dei costituenti chimici ai quali l’olio del sandalo indiano si deve conformare. Stabilisce infatti una percentuale che si aggira tra il 41 e il 55% per l’α-Santalolo e un’oscillazione che va dal 16 e al 24% per il β–Santalolo.
Santalolo
Gli elementi chimici denominati α-santalolo e β-santalolo sono particolari composti organici sesquiterpenici, massivamente compresi nelle componenti attive costituenti il santalum album.
Questi alcoli vantano interessanti proprietà terapeutiche, le principali azioni sono:
- antivirali
- antimicrobiche
- neurolettiche
- nutritive della pelle.
Proprietà terapeutiche dell’olio di sandalo
La polvere idrolizzata del legno di sandalo ha proprietà antinfiammatorie, ipotensive, antivirali ed insetticide. Queste azioni sono state riscontrate in seguito al compimento di determinati screening farmacologici.
Questo rimedio erboristico viene impiegato per il trattamento di:
- malattie da raffreddamento
- bronchiti
- problemi dermatologici
- patologie cardiache
- astenia
- disturbi gastrici
- febbre
- emicrania
- infezioni urinarie
- infiammazioni del tratto orofaringeo
- disturbi epatici e alla cistifellea.
L‘olio di sandalo sarebbe in grado di abbassare il livello di glicemia presente nel sangue e contrastare gli effetti dannosi prodotti dai radicali liberi.
Studi rilevano che tali proprietà terapeutiche sono imputabili alla presenza dell’α-santalolo che riesce a debellare i microorganismi pericolosi per la nostra salute. Inoltre, il santalum ha un’efficace azione antimicrobica ed antiossidante dovuta alla presenza di sesquiterpeni e di acido shikimico tra le sue componenti attive.
Grazie all’effetto antinfiammatorio attribuibile ai santaloli, l’olio di santalum album veniva impiegato, nella medicina popolare antica, per trattare:
- stasi linfatica
- vene varicose
- linfonodi ingrossati.
Legno di sandalo indiano
Inoltre, il legno di sandalo indiano era popolare anche nella medicina cinese, dove assume la nomenclatura di tan xiang. La pianta officinale veniva sfruttata per fronteggiare:
- malattie dermatologiche
- fenomeni di dissenteria
- ansia
- cistite
- astenia
- gonorrea
- frigidità
- disturbi gastrici
- affezioni dolorose causate da polmoni e cuore.
Medicina Ayurvedica
L’olio estratto dal santalum album è anche molto utilizzato nella medicina Ayurvedica con azione:
- antisettica
- antipiretica
- diaforetica
- espettorante
- diuretica
- stimolante
- carminativa
- cicatrizzante
- antinfiammatoria
- antispasmodica
- astringente.
Medicina indiana
Inoltre, nella medicina indiana viene altresì impiegato per curare:
- psoriasi
- insolazioni
- palpitazioni
- vaginiti
- uretriti
- herpes
- disuria
- infezioni del tratto urinario
- gonorrea.
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Sandalo: benefici per la salute
Rimedio naturale per malattie dermatologiche
Le proprietà emollienti, idratanti, lenitive e rinfrescanti dell’olio di sandalo lo rendono un efficace rimedio nella cura dei disturbi di secchezza e di infiammazioni della pelle.
Uno studio scientifico, effettuato in vitro, ha sperimentato l’efficacia dell‘olio essenziale di sandalo sul virus dell’herpes simplex ottenendo risultati positivi in ordine alla potenzialità antivirale del santalum album.
Quindi, grazie all’azione dell’α- e del β-santalolo, è un valido rimedio per il trattamento di:
- xerosi cutanea
- dermatite seborroica
- psoriasi
- allergie
- eczemi
- acne.
L’eccesso di sebo viene eliminato, attraverso l’impiego di preparati a base di santalum album, soprattutto quando il disturbo è cagionato dal batterio stafilococco.
Inoltre, l’olio essenziale di sandalo è efficace nella cura di verruche e macchie cutanee.
Sandalo per combattere ansia e stress
L’olio di sandalo ha un’efficace azione rilassante sul sistema nervoso, alleviando:
- stati di ansia
- preoccupazioni
- disagi
- paure.
Infatti, è efficace anche come rimedio coadiuvante nella cura della depressione e dell’esaurimento nervoso. Studi rivelano anche l’efficacia del sandalo nel placare stati di agitazione che causano:
- emicranie
- insonnia
- tensione muscolare.
Inoltre, l’azione dei santaloli risulta utile nella cura dei disturbi del sonno. Infine, l’α-santalolo funge da antagonista nei confronti della dopamina D2 e di un recettore della serotonina producendo effetti similari alla clorpromazina: una componente chimica neurolettica impiegata per curare le psicosi.
Rimedio naturale per tosse e bronchite
Grazie alle proprietà lenitive ed emollienti, l’olio di sandalo è efficace per trattare infezioni che interessano il tratto respiratorio. Quindi, risulta efficace nella cura della bronchite cronica e della tosse secca.
Olio di sandalo: come usarlo
E’ un olio essenziale che ha sostanze volatili vegetali estratte da diverse specie di Santalaceae. Per realizzare questo fito complesso si sfruttano prevalentemente le piante del Sandalo Indiano (Santalum album) e del Sandalo australiano (Santalum spicatum).
Questo prezioso prodotto erboristico è ottenuto attraverso un particolare processo di distillazione a vapore che utilizza i trucioli ricavati dal durame delle diverse specie di sandalo.
L’olio di sandalo per le sue intense note legnose viene utilizzato in diversi settori, oltre a quello erboristico. Ad esempio, in cosmetica, è utilizzato per produrre fragranti creme idratanti. Invece, nell’industria del profumo per realizzare unguenti sacri. Inoltre, è un ottimo aromatizzante per alimenti.
L’erbario De Materia Medica scritto da Dioscorides consiglia di assumere 1,5 grammi di olio di sandalo al giorno per la cura di:
- disturbi alle vie urinarie
- sintomatologie dolorose
- affezioni febbrili
- rinforzare la muscolatura cardiaca.
Massaggio per stimolare la circolazione degli arti inferiori
Mescolare in un cucchiaio colmo di olio di mandorle dolci, alcune gocce di essenza di sandalo. Massaggiare la gamba, partendo dalla parte alta della coscia fino a raggiungere le dita dei piedi, con movimenti lenti e circolari. Dopodiché ripetere il medesimo procedimento in senso contrario ossia partendo dalle caviglie e risalire fino a qualche centimetro dal ginocchio.
Il trattamento deve durare almeno 5 minuti per gamba.
Bagno rilassante all’olio di sandalo
Qualche goccia di olio essenziale di sandalo aggiunta nell’acqua calda della vasca da bagno potenzierà l’efficacia del rimedio. Infatti, il vapore dilata i pori della pelle e consente una migliore penetrazione delle sostanze volatili e attraverso l’olfatto la fragranza attiverà direttamente il cervello.
Mediante questo duplice meccanismo d’azione, puoi sperimentare un’ineguagliabile sensazione di piacevole rilassatezza e godere di un sonno ristoratore.
Se desideri dare un tocco leggermente afrodisiaco, aggiungi, nella vasca da bagno, 5 gocce di olio essenziale. Se sei una donna, opta per le note delicate della rosa. Invece, per gli uomini, si consiglia di prediligere un’altra pianta officinale, come il patchouli che presenta una fragranza più decisa.
Aromaterapia per purificare l’aria
Miscelare in un diffusore riempito di acqua, tre gocce di olio essenziale di sandalo con altrettante gocce di bergamotto. Le essenze sprigionate vengono immagazzinate nel corpo attraverso l’inspirazione e sono in grado di:
- favorire la concentrazione e l’attenzione, riducendo lo stress e l’emicrania di origine nervosa
- placare la tosse. Questa miscela aromaterapica svolge un’interessante azione protettiva a livello respiratorio. Grazie alle proprietà balsamiche e disinfettanti, che agiscono in sinergia, questo rimedio erboristico è in grado di tenere lontane: raucedine, tosse secca, bronchiti.
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Sandalo: guida all’acquisto
In commercio, si possono trovare numerosi prodotti sintetici che riproducono la tipica fragranza del legno di sandalo.
Per acquistare un ottimo prodotto erboristico puro, privo di additivi di sintesi, è importante verificare che sull’etichetta sia specificata la nomenclatura botanica della pianta dalla quale è stato estratto l’olio: il santalum album.
Inoltre, bisogna diffidare dalla dicitura ‘olio profumato‘ che trovate nell’INCI perché spesso dietro a tali termini si celano essenze di sintesi. Gli oli essenziali di sandalo, creati in laboratorio, generalmente provengono dagli Stati Uniti.
Infine, per accertarsi ulteriormente della purezza del prodotto è necessario che il fitocomplesso aderisca agli standard fissati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Infatti, il protocollo stabilisce un minimo alcolico pari al 90%.
Controindicazioni
Elevate assunzioni di olio essenziale di sandalo possono stimolare il citocromo p-45: un enzima responsabile dei danni a carico dei reni. Tuttavia, questa conseguenza si verifica qualora il rimedio sia stato impiegato oralmente e per periodi di tempo piuttosto lunghi.
Ma, eccetto per la questione del sovradosaggio, diversi studi scientifici hanno dimostrato l’inesistenza di effetti collaterali rilevanti derivanti dall’utilizzo del rimedio non solo a scopo erboristico ma anche ad uso cosmetico ed alimentare.
Sandalo: botanica
Il sandalo è una specie arbustiva sempreverde tra i 4 e i 9 metri di altezza e il suo ciclo vitale è secolare. Infatti, il portamento dell’albero può essere sia eretto che tentacolare. Quest’ultima caratteristica consente alle santalaceae di agganciarsi ad altre specie arboree.
Oltre al sandalo citrale possono coesistere ben 300 tipi differenti di piante che collaborano alla crescita del sandalo. Questa peculiarità garantisce al santalum album un sufficiente apporto di macronutrienti, quali:
- azoto
- potassio
- fosforo.
Inoltre, la presenza delle piante ospiti dona all’arbusto centenario una confortevole zona d’ombra. La corteccia assume una tonalità che va dal rosso al marrone e talvolta può sembrare quasi nera. Nelle giovani piante, la superficie è liscia per diventare ruvida con il passare degli anni.
Il durame si presenta chiaro con una colorazione che va da una sfumatura verde al bianco, motivo per cui al nome botanico santalum è stato aggiunto l’epiteto album.
Olio essenziale
Il legno ha un prezioso olio essenziale che rilascia un delicato profumo erboso quando la pianta è giovane. Infatti, al compimento del decimo anno d’età, la fragranza della pianta si intensifica fino ad assumere la sua connotazione aromatica tipica.
Le foglie hanno una conformazione lanceolata e una consistenza sottile. Sono disposte sullo stelo in modo diametralmente opposto. Sulla pagina superiore, il fogliame si presenta lucido e glabro e si tinge di un particolare verde brillante. Nella parte inferiore, le foglie assumono una tonalità glauca.
Le infiorescenze si presentano con piccoli fiorellini, aggregati in pannocchie, di colore bianco; i quali, con l’avanzare degli anni, assumono sfumature rosate.
Frutto
La pianta, dopo i primi tre anni di vita, produce il frutto. E’ una bacca dalla forma sferica di consistenza carnosa, la sua colorazione subisce una metamorfosi nel corso degli anni. Infatti, inizialmente si tinteggia di verde per poi trasmutarsi in nera al termine della maturazione. Inoltre, la fioritura sboccia dopo il settimo anno di età, all’inizio della primavera.
Invece, i semi vengono alla luce dopo il quinto anno di vita del sandalo e vengono catturati dagli uccelli che li spargono sul terreno circostante.
Habitat ideale
Il Santalum album giace prevalentemente nelle foreste presenti in prossimità di zone costiere. Eppure, la specie arborea può sedimentarsi, allo stato spontaneo, fino ai 700 metri s.l.m.
Quindi, il sandalo citrino predilige terreni rossi, granulosi e sufficientemente drenati, ma si adatta anche ad altri tipi di terreno.
Ma, l’habitat ideale della santalacea deve avere una temperatura che va dallo zero ai 30°C e un clima piovoso che registra un indice delle precipitazioni annuali quantificabile in 500 millimetri.
Coltivazione del sandalo citrino
La coltivazione dell’albero del sandalo, in Italia, viene effettuata prevalentemente a scopi decorativi.
Tuttavia, risulta alquanto difficile far crescere tale specie arborea in zone che presentano una temperatura particolarmente rigida.
Infatti, i luoghi prediletti dal sandalo sono quelli esposti ai raggi solari per gran parte della giornata ma che, al contempo, riescono a fornire alla pianta una buona protezione dalle raffiche di vento.
Inoltre, il terreno deve essere ben drenato ma totalmente privo di ristagni idrici. Ad esempio, il terriccio ideale può essere sia sabbioso che ferroso-argilloso purché abbia un Ph che assume valori che vanno dal 6 al 7,5.
Nelle aree che presentano un suolo arido, il sandalo deve essere annaffiato regolarmente e costantemente, almeno un paio di volte a settimana. In estate, si consiglia di procedere all’irrigazione mattutina e serale.
Poiché il santalum non è in grado di assimilare autonomamente i nutrienti presenti nel terreno, la pianta non richiede concimazione. Il sandalo citrino deve essere collocato nelle vicinanze di specie arboree azoto fissatrici, in modo tale che santalacea sia in grado di assorbire, da queste piante, tale elemento chimico.
Infatti, il sandalo ha un apparato radicale parassitario, il quale, legandosi alle piante ospiti, ruba a queste ultime i nutrienti necessari al suo sviluppo.
Quindi, la distanza tra il santalum e la pianta ospite dev’essere di almeno due metri per evitare che la crescita del sandalo venga compromessa dall’ombra che riceve dalla presenza di un’altra specie arborea.
Le piante ospiti ideali per un rigoglioso sviluppo della santalacea sono:
- acacia
- cassia
- cajanus
- casuarina.
Riproduzione per seme
La moltiplicazione della pianta di sandalo avviene prevalentemente per seme.
Le sementi hanno una consistenza particolarmente solida. Ma, per facilitare la germogliazione dei semi bisogna tenerli in ammollo in acqua per un periodo di 24 h. Successivamente, vanno esposti ai raggi solari e quando cominciano a fessurarsi sono pronti per la germinazione.
Al verificarsi di questo evento, la pianta è pronta per essere interrata. Le sementi vanno disposte in buche profonde un paio di cm e il terreno deve essere annaffiato regolarmente fino alla comparsa dei germogli, che fanno capolino dopo circa due mesi dalla semina.
Per facilitare lo sviluppo della piantina, quest’ultima dev’essere irrigata ogniqualvolta il terreno sottostante si inaridisce. Le giovani santalaceae devono essere prelevate con tutta la radice e la terra che le ricopre e riposte in buche di 30 cm disposte ad almeno tre metri di distanza le une dalle altre.
Nelle zone caratterizzate da un clima caldo, l’ideale è procedere all’impianto durante i primi mesi autunnali e collocare le piantine in una zona esposta a nord.
Potatura
La potatura deve essere effettuata durante i primi cinque anni di vita della pianta e rivolta verso i rami più bassi, in modo da aiutare il sandalo allo sviluppo di una chioma rigogliosa. Anche la pianta ospite dev’essere potata per evitare che il suo sviluppo in altezza superi quello del santalum con il rischio di danneggiare la pianta indiana in seguito ad attacchi parassitari.
Infine, eventuali erbe infestanti, che si attaccano al tronco del sandalo, devono essere sradicate perché potrebbero sottrarre le riserve idriche necessarie al sempreverde.
Cenni storici
L’India era la maggiore produttrice mondiale di olio di sandalo, ma questo primato è venuto meno nel ventunesimo secolo in seguito a difficoltà di maturazione e di coltivazione della piantagione estensiva. In India l’uso del legno di sandalo e del relativo olio risale a circa 2000 anni fa.
Il legname veniva prevalentemente impiegato per la realizzazione di templi mentre l’olio veniva sfruttato per pratiche religiose. Al fine di ostacolare un eccessivo depauperamento del santalum album, il governo indiano ha impedito l’esportazione della pianta.
Nelle aree mediterranee del territorio indiano, le piantagioni di sandalo, il cui tronco aveva dimensioni notevoli, diventarono di proprietà demaniale. Tale disposizione rimase in vigore fino al 2002 e anche il taglio degli alberi di sandalo doveva avvenire in conformità a determinati parametri sanciti in determinati regolamenti.
Tuttavia, queste normative hanno influito massivamente sulla produzione annuale di olio di sandalo registrando una perdita di 3.700 tonnellate dal 1970 al 2011. Quindi, per frenare il declino, sono state promosse iniziative volte ad incentivare gli agricoltori alla coltivazione di nuove piantagioni di sandalo.
Specie protette
Attualmente, in India, il santalum citrinum rientra nella categoria delle specie protette allo scopo di frenare l’eccessiva raccolta della pianta selvatica.
Inoltre, al fine di soddisfare le importanti richieste dell’essenza di sandalo da parte dell’industria di profumi, è stato sintetizzato lo isobornyl cyclohexanol. E’ un composto chimico che ha caratteristiche organolettiche similari alla fragranza di sandalo.
La specie del Santalum spicatum, pianta autoctona del continente australiano, viene massivamente coltivata nel territorio d’origine. Nel 2020 due piantagioni di tipo commerciale, presenti nel paese dei canguri, si sono interessate alla coltivazione del sandalo indiano. Le aziende implicate in questa iniziativa sono:
- Quintis che possiede ben l’80% della fornitura di legno del santalum album a livello mondiale
- Santanol che adotta per le sue attività una politica etica e sostenibile.
Invece, nello Sri Lanka, per la produzione del legno vengono raccolte le piante di sandalo che hanno all’incirca 7 anni di età. Interi alberi del santalum album vengono sradicati, incorrendo nel rischio dell’estinzione della specie.
Infine, piantagioni di santalum album, di esigue dimensioni, si sono sviluppate in:
- Malesia
- Indocina
- Cina
- Filippine
- isole del Pacifico.
Fonte
- ISA– Organizzazione Internazionale per la Normazione.
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