Sommario
Il prugnolo (Prunus spinosa) è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Rosaceae.
Il pruno selvatico si riconosce per la presenza di un fitto intreccio di ramificazioni ricoperte da numerose spine. Tale tratto caratteristico rende il prugnolo un’essenza costituente delle siepi interpoderali. Mentre i frutti della pianta (prugnole) sono particolarmente apprezzati in cucina per la preparazione di marmellate, sciroppi e liquori.
Sono note anche le proprietà terapeutiche del prugnolo selvatico che, grazie alla presenza di preziosi principi attivi, esercita un’interessante azione depurativa, diuretica, antinfiammatoria e febbrifuga.
Cos’è il prugnolo o prugnolo selvatico
Prunus spinosa è il nome botanico del prugnolo selvatico: una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Alla pianta si attribuiscono anche i nomi volgari pruno selvatico, strozzapreti e strangolacane.
E’ una pianta che cresce allo stato spontaneo in Europa, in Asia e nell’Africa settentrionale prediligendo i margini boschivi, i sentieri e le aree soleggiate. Inoltre dà vita a macchie spinose impenetrabili che fungono da protezione agli uccelli e ad altri animali.
I frutti costituiscono una ricca fonte di vitamina C, tannini e acidi organici. Si impiegano, principalmente, nella preparazione di confetture, marmellate, salse, sciroppi, gelatine e bevande alcoliche. Invece con i fiori eduli si possono arricchire insalate e diversi piatti.
In ambito erboristico sono molto apprezzati i fiori e le prugnole, ricchi di preziosi componenti attivi, che agiscono da antinfiammatori, diuretici e depurativi del sangue.
Principi attivi
Le principali componenti attive del prugnolo sono rappresentate da: flavonoidi e acidi grassi.
Minerali e vitamine
MINERALI | |
Calcio | 19.859–34.234 µg |
Potassio | 1202.822–18,706.98 µg |
Sodio | 530.11 µg |
Zinco | 0.350–1.803 µg |
Manganese | 1.868–4.58 µg |
Magnesio | 8.574–11.827 µg |
MINERALI | |
Calcio | 19.859–34.234 µg |
Potassio | 1202.822–18,706.98 µg |
Sodio | 530.11 µg |
Zinco | 0.350–1.803 µg |
Manganese | 1.868–4.58 µg |
Magnesio | 8.574–11.827 µg |
Proprietà e benefici del prugnolo
In campo fitoterapico, il pruno selvatico si sfrutta principalmente per le proprietà diuretiche, antinfiammatorie, depurative, febbrifughe, astringenti e stomachiche.
Derivanti dall’azione dei tannini, dei flavonoidi e degli acidi fenolici presenti nella pianta officinale.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sui flavonoidi.
Migliora la digestione
Il prunus spinosa promuove la digestione e agisce sui disturbi intestinali intervenendo sul gonfiore, la dispepsia e la diarrea.
Con l’assunzione di tisane, preparate mettendo in infusione due cucchiaini di fiori essiccati di prugnolo, si può ottenere un’efficace stimolazione dell’appetito. Inoltre pare che consumando moderatamente la marmellata di prugnolo sia possibile trattare l’indigestione e il mal di stomaco.
Allevia i disturbi respiratori
Un preparato erboristico realizzato con le infiorescenze del pruno selvatico risulta particolarmente utile nel lenire i malesseri che colpiscono le vie respiratorie.
In particolare gli infusi riescono a tenere alla larga il raffreddore e la tosse. Pare che assumere un decotto preparato con la corteccia del prugnolo agisca da febbrifugo.
Detossificante del corpo
Nota è l’azione depurativa del pruno selvatico. La pianta è in grado di eliminare qualsiasi sostanza tossica circolante nel sangue.
Tale proprietà terapeutica è ascrivibile alla rutina: un bioflavonoide dall’azione disintossicante presente in concentrazioni importanti tra le componenti attive della pianta. Sembra che i fitopreparati a base di prugnolo riescano a prevenire l’insorgenza della gotta e dei reumatismi.
Un rimedio per i disturbi alla vescica e ai reni
Grazie alle proprietà diuretiche riconosciute ai fiori del prugnolo si può agire sulla ritenzione dei liquidi. Inoltre la pianta riesce a lenire significativamente i crampi alla vescica.
Riduce la fatica
Il decotto a base di corteccia essiccata di prugnolo produce un effetto calmante sui nervi, riduce la fatica accrescendo la vitalità.
Invece con un infuso ottenuto mettendo in infusione mezzo cucchiaino di fiori secchi della pianta è possibile alleviare insonnia, brividi e mancanza di interesse che caratterizzano l‘arrivo della menopausa.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla menopausa.
Lenisce il mal di gola
Il prugnolo può aiutare a trattare lievi infiammazioni che colpiscono la mucosa della bocca e della faringe. In caso di mal di gola si possono fare dei gargarismi utilizzando il succo fresco estratto dai prugnoli maturi.
Con un infuso a base di foglie della pianta si possono lenire le tonsille infiammate effettuando dei gargarismi, due o tre volte al giorno.
Inoltre avendo proprietà antinfiammatorie, astringenti e lassative, il succo del prugnolo si può impiegare come collutorio antibatterico. Per rimuovere gli agenti patogeni responsabili del mal di gola, della tosse e di altre infezioni del cavo orale. Risulta utile anche in caso di alitosi.
Elisir di bellezza
La polpa dei frutti di prugnolo è spesso presente tra gli ingredienti delle maschere di bellezza dall’azione astringente. Applicando direttamente sul viso un estratto dei frutti della pianta è possibile donare alla pelle una maggiore elasticità e un aspetto più giovanile.
Tale azione terapeutica è ascrivibile alla spiccata presenza di vitamina C e dei tannini nel rimedio.
Come si usa il prugnolo?
Il prugnolo selvatico in erboristeria
Nelle preparazioni fitoterapiche il prugnolo si utilizza, solitamente, sotto forma di gemmoderivato ottenuto dalle gemme appena raccolte.
Agisce da tonico-stimolante sull’organismo debilitato da malattie, inquinamento e situazioni stressanti. Inoltre in commercio si possono acquistare le bacche e le foglie essiccate della pianta per preparare infusi.
Gemmoderivato concentrato di Prunus spinosa
Integratore alimentare analcolico contenente gemmoderivati concentrati di prugnolo. La droga della pianta si raccoglie in primavera e viene estratta con il metodo della lavorazione a freddo.
E’ uno stimolante dell’appetito nei bambini e negli adulti, riduce i tempi di convalescenza donando energia all’organismo. Inoltre allevia gli effetti collaterali dei farmaci senza incidere sulla loro efficacia facilitando l’eliminazione delle tossine accumulate.
Posologia raccomandata:
- Bambini da 1 a 3 anni: 1,4 ml.
- Bambini da 4 a 6 anni: 2 ml.
- Bambini da 7 a 10 anni: 3,5 ml.
- Adulti: 5 ml.
Diluire il prodotto in acqua. Se si preferisce, assumere le tre dosi in un’unica soluzione. Per i bambini di età inferiore ai 3 anni somministrare previo parere del medico curante.
Dopo l’apertura conservare il rimedio fuori dal frigorifero.
Infuso per disturbi gastrointestinali
Aggiungere 60 grammi di fiori essiccati di prugnolo in un litro d’acqua bollente. Lasciar riposare per dieci minuti. Successivamente filtrare e assumere una tazza al mattino.
Il rimedio regolarizza i processi digestivi risultando particolarmente utile nel trattamento della diarrea ed esercita un’interessante azione tonificante.
Decotto di prugnolo
Bollire 7 drupe in 250 ml di acqua per 5 minuti. Attendere 7 minuti di infusione e filtrare. Il decotto si può assumere puro o con l’aggiunta di poco miele ottenendo una bevanda dal sapore delicato.
Per beneficiare maggiormente dall’azione ricostituente e stimolante del rimedio, si consiglia di assumere tre tazze della soluzione al giorno.
Rimedio floreale di prugnolo
Dona gioia e speranza a chi si sente depresso. Assumere 4 gocce sotto la lingua, 4 volte al giorno.
Rimedio contro la leucorrea
Aggiungere 10 grammi di foglie essiccate di prugnolo in un litro di acqua bollente. Attendere 15 minuti di riposo. Dopodiché filtrare e impiegare per lavaggi locali.
Gargarismi per il mal di gola
Versare 20 grammi di frutti di prugnolo in un litro di acqua bollente. Lasciar riposare per 15 minuti, filtrare ed utilizzare per effettuare risciacqui del cavo orale.
Utile anche in caso di gengiviti.
Per fermare l’epistassi
Il liquido di cottura delle prugnole si può impiegare per realizzare dei tamponi nasali efficaci per fermare l’epistassi (emorragia nasale). Basta impregnare delle garze sterili nella soluzione utilizzandole come tampone nasale.
Come preparare l’oleolito di prugnolo
Si raccolgono le infiorescenze aperte di prugnolo tra le 9 e le 11 del mattino durante le giornate soleggiate e non ventilate.
In seguito riporre i fiori in barattoli di vetro e ricoprirli di una miscela composta da un cucchiaio di olio di mandorle e dal medesimo quantitativo di olio di jojoba e di olio extravergine d’oliva.
Chiudere con un coperchio il contenitore che ospita il rimedio e scuotere energicamente per un paio di minuti. Dopodiché mettere la soluzione a bagnomaria in acqua calda per mezz’ora e lasciar macerare in un luogo semibuio per 48 ore. Filtrare più volte eliminando la parte acquosa e conservare in flaconi di vetro scuro da 30 ml.
Con l’oleolito di pruno selvatico si possono eseguire massaggi, in particolare sul ventre e sulla zona lombare, per trattare coliche e stipsi nei bambini e nei neonati.
E’ un olio rinforzante, riscaldante e tonificante della pelle utilizzato, di sovente, durante la gravidanza. Inoltre aiuta a trattare la spossatezza diventando un prezioso compagno durante la stagione fredda.
Il prugnolo in cucina
In ambito culinario, i piccoli frutti del prugnolo si usano per preparare marmellate e sciroppi.
Oltre ad essere adatti ad insaporire arrosti di cacciagione e ad essere presenti nel ripieno di torte dolci e salate. Dalle foglie essiccate si può ottenere un ottimo tè, dal sapore aromatico, indicato per lenire il mal di gola. In diverse regioni italiane, il prugnolo diventa l’ingrediente elettivo di un prezioso liquore.
I fiori commestibili arricchiscono le insalate e si prestano alle decorazioni di dolci al cucchiaio.
Sciroppo di prugnolo: elisir di lunga vita
Lavare ed asciugare 500 grammi di prugnole, raccolte in autunno (preferibilmente dopo le prime brinate), e lasciarle macerare per 24 ore. Per procedere con la bollitura insieme a 500 grammi zucchero di canna e ad una stecca di vaniglia. In seguito imbottigliare lo sciroppo bollente e consumare da solo a cucchiaini prima dei pasti o in aggiunta allo yogurt.
Ideale a colazione aggiunto al muesli per iniziare la giornata con il pieno di energia. Diluendolo in acqua fredda o calda, insieme a del succo di limone, diventa una gustosa bevanda da bere sia in estate che in inverno. Inoltre regala un sapore particolare a crepes, budini, gelati e torte cremose.
Dal punto di vista terapeutico, lo sciroppo di prugnolo svolge un’efficace azione tonica, stimolante e ricostituente. Inoltre disinfetta il tratto gastrointestinale e risulta leggermente lassativo.
Durante i periodi di stress, affaticamento e convalescenza si consiglia di assumere lo sciroppo a cucchiaini più volte al giorno.
Liquore di prugnolo
Il prodotto è un digestivo dolce, aromatico e profumato caratteristico della provincia di Piacenza. Si prepara con i frutti del prugnolo selvatico raccolti dopo le prime gelate invernali.
Una variante del liquore, chiamata ‘lacrima di spino nero’ si prepara anche nelle Marche e prevede la macerazione delle drupe di prugnolo insieme all’uva vernaccia e ad altre bacche.
Ingredienti
- Slcool puro a 95°: un litro.
- Acqua: un litro.
- Zucchero: 600 grammi.
- Frutti di prugnolo: un chilo.
Preparazione
Lavare con cura le prugnole asciugandole poi con un canovaccio o della carta da cucina. Riporre in una ciotola capiente e aggiungere l’alcool puro fino a ricoprirle completamente.
Chiudere il recipiente e mettere a macerare per un mese lontano da fonti di luce e di calore agitando il contenitore una volta al giorno. Decorso il periodo di macerazione, preparare uno sciroppo con acqua e zucchero e procedere con la bollitura a fuoco lento sino al completo scioglimento dell’edulcorante. Filtrare il liquore con un colino a maglie strette e imbottigliarlo.
Si può decidere di consumarlo subito o farlo insaporire per un mese in un luogo buio. Ottimo servito freddo.
I frutti del prugnolo, tolti dall’alcool, si possono riutilizzare per realizzare un gustoso vino aromatizzato. Basta macerare i frutti in un litro di vino per circa 20 giorni, filtrare e imbottigliare.
Il liquore si conserva per qualche mese sia in frigorifero che in freezer.
Altri usi
Il legno è considerato un valido combustibile resistente. Quando assume piccole dimensioni trova impiego nella produzione di materiali agricoli, bastoni da passeggio ed intarsi.
L’arbusto da siepe
Per merito della presenza di spine e del fitto intreccio dei rami, il prugnolo viene coltivato principalmente con lo scopo di costituire una siepe impenetrabile che funga da barriera protettiva. Inoltre, la pianta, resistendo bene alle avversità e all’inquinamento, è ideale per recintare orti, frutteti, abitazioni private e parchi pubblici.
Le bacche della pianta rimangono aderenti ai rami per lunghi periodi di tempo, motivo per cui il prugnolo è particolarmente presente nei giardini in veste di arbusto ornamentale.
Guida all’acquisto
I rimedi erboristici si possono acquistare presso erboristerie e rivenditori specializzati sia fisici che online. Prediligere il prodotto naturale, proveniente da agricoltura biologica certificata, privo di coloranti artificiali e additivi di sintesi.
Il costo del gemmoderivato analcolico di prugnolo è di circa 17 euro nel formato da 100 ml.
Controindicazioni
I rimedi a base di prugnolo non sono adatti alla somministrazione in gravidanza o allattamento perché i principi attivi presenti nella pianta possono addirittura provocare malformazioni congenite.
Tra le componenti del pruno spinoso sono presenti i glicosidi dell’acido cianidrico che, qualora vengano ingeriti in dosi massicce, possono causare un’insufficienza respiratoria.
Inoltre con l’assunzione per lunghi periodi di preparati a base della pianta si può verificare debolezza, stordimento, battito cardiaco irregolare e collasso cardiovascolare.
Botanica
Il prugnolo è un piccolo arbusto di tipo caducifoglio. Lo sviluppo della pianta è piuttosto lento ma può agevolmente raggiungere i 5 metri in altezza. Il tronco fissurato presenta una corteccia cenerina lucida mentre le ramificazioni, dense di foglie, sono ricoperte le lunghe e acuminate spine.
Si tratta di una pianta latifoglie caratterizzata da un fogliame verde scuro ed ovato. Le numerose infiorescenze, dalla profumazione intensa, si tinteggiano di bianco manifestandosi tra marzo e aprile.
I frutti, chiamati prugnole, sono delle drupe violacee che giungono a maturazione in autunno. Si ricoprono di una patina denominata pruina contenente un singolo seme duro e giunti a maturazione assumono un particolare sapore acidulo-dolciastro. Delle infruttescenze è ghiotta la fauna selvatica.
Il prugnolo ben tollera il clima freddo e la presenza di parassiti adattandosi a diverse varietà di suoli.
Fonti
- Oana-Raluca Negrean, Blackthorn-A valuable source of phenolic antioxidant with potential health benefits.
- E. Varga, Polyphenolic compound analysis and antioxidant activity in fruits of Prunus spinosa L.
- A Marchelak, Bioactivity Potential of Prunus spinosa L. Flower Extract.