Sommario
Foglie, fiori e steli di menta sono spesso utilizzati freschi o essiccati nelle tisane o come additivi in miscele di altre erbe e spezie non solo per offrire aroma e sapore, ma anche come rimedio per il trattamento di nausea, bronchite, flatulenza, anoressia, colite ulcerosa e disturbi al fegato.
Nel settore erboristico e farmacologico l’interesse e la molteplicità di impieghi hanno fatto della menta una delle piante officinali più importanti.
La menta è una pianta erbacea fortemente aromatica che tutti conoscono ed usano quotidianamente senza quasi rendersene più conto. Raggruppa centinaia di sottospecie, spesso differenti l’una dall’altra sia morfologicamente che nella loro composizione chimica. Queste differenze sono spesso determinanti per le loro caratteristiche organolettiche e per le proprietà officinali. Quindi, saperle riconoscerle consente di apprezzare al meglio le loro potenzialità benefiche.
Menta: cos’è
La menta appartiene alla famiglia delle Labiatae (ribattezzate Lamiaceae), un gruppo di piante diffuse in tutto il mondo, nelle regioni temperate e calde dell’area mediterranea, che si adattano bene ai terreni rocciosi e calcarei. Le piante di questa famiglia sono caratterizzate dalla presenza di ghiandole ricche di oli essenziali dalla forte profumazione, contenuti nei fusti e nelle foglie. Per questa ragione molte di queste sono comprese tra le erbe aromatiche e sono ampiamente utilizzate per le loro proprietà officinali.
Il genere Mentha è tra i principali della famiglia e raggruppa numerosissime specie di piante erbacee perenni, a carattere infestante, che ibridano facilmente tra loro, dando vita a una vasta gamma di sottospecie.
Questo rende praticamente impossibile determinare le specie più antiche che hanno dato origine al genere Mentha e rende difficoltoso il riconoscimento delle centinaia di varietà.
Nel tempo, il genere Mentha ha dato vita ad un assortimento di specie e cultivar e incroci, differenti nelle forme e soprattutto nella composizione aromatica, generando diverse sfumature di sapori che fanno della menta un’aromatica tra le più interessanti.
Differenza tra la menta e la menta piperita
Le piante sono piuttosto simili. La menta (nome botanico Mentha) cresce verticalmente, anche fino a 120 cm, con foglie piccole e rugose e fiori a grappolo rosa o sulle tonalità del blu.
La menta piperita, invece, è un ibrido tra la Mentha aquatica e la Mentha spicataha. Ha foglie più allungate, dentate, con una leggera peluria e un po’ più grandi della menta. I fiori sono di colore viola e cresce sopratutto come rampicante.
La diversità più rilevante tra le due piante la fa, invece, il mentolo. Infatti, la menta non contiene mentolo, o meglio, ne contiene molto poco, mentre la piperita ne contiene circa il 40%. A questo si deve quindi la sua tipica proprietà rinfrescante.
Ma è anche la presenza del carvone, una sostanza vegetale molto usata nei profumi e negli aromi, a renderla particolarmente fragrante e fresca.
La menta poi ha un sapore e un odore più delicato e tendente al dolce, mentre la piperita ha un gusto e un odore più deciso, proprio per la presenza del mentolo e di altre sostanze come il pulegone, pinene e mentone.
Anche in cucina gli usi sono diversi: la menta è preferita per i piatti salati, nelle macedonie o nello yogurt per il suo gusto più delicato, mentre la piperita per i dolci o per accompagnare pietanze più saporite come quelle a base di agnello.
Scopri il nostro approfondimento sulla menta piperita.
Proprietà nutrizionali delle menta
La composizione in macronutrienti della menta è scarsamente proteica, con pochi grassi e un quantitativo di carboidrati molto contenuti. Invece, abbonda la presenza di acqua.
Tra gli oligoelementi, la menta possiede una composizione ricca di ferro, calcio e potassio e altri sali minerali. Inoltre, vanta un completo assortimento di vitamine del gruppo B, vitamina C, provitamina A e folati in concentrazioni molto elevate.
Presenta anche un buon livello di fibra vegetale. Il quadro lipidico è composto di acidi grassi di ottima qualità, ovvero acido oleico (omega-9) e acido linolenico (omega-3).
Analizzando la composizione ed i principi attivi della menta, è risaputo che nelle foglie e nelle sommità fiorite della pianta si trovano gli organi, chiamati peli secretori, in cui si raccoglie la sostanza responsabile del suo tipico odore e sapore aromatico.
Questa sostanza, oleaginosa, bianco giallastra, opaca e con leggere sfumature verdastre si riscontra in percentuale di 0,3-0,5% nella foglia fresca ed oltre 1,1% nella foglia essiccata e viene detta olio essenziale o essenza.
Olio essenziale di menta
L’olio si estrae per infusione o distillazione. La composizione specifica percentuale dell’olio essenziale può differire da zona a zona di provenienza in base a molti fattori:
- specie
- differenze pedoclimatiche
- presenza o meno di certi microorganismi
- epoca della raccolta, ecc.
La percentuale media che si può comunque riscontrare in un olio con un buon valore merceologico è:
- 50-65% mentolo totale, di cui il 5% esterificato.
- Mentone 8-30%.
- Isomentone 6-10%.
- 1-8 cineolo circa il 10%.
Poi si riscontrano, in basse percentuali: alfa e beta-pinene, limonene, acetato di mentile e piperitone, menthofurano, e tanti altri.
L’essenza più pregiata e più apprezzata sia nell’industria dolciaria che farmaceutica è quella che contiene maggiori quantità di mentolo libero ed esterificato con un più basso contenuto di mentone.
Secondo molti autori, il prodotto piemontese risulta tra i migliori perché rispetta maggiormente questo rapporto Mentolo-Mentone.
Mentolo
Il mentolo è il componente più importante, responsabile della maggior parte degli effetti farmacologici della pianta.
È una sostanza cerosa, cristallina, trasparente o di colore bianco, che è solida a temperatura ambiente e si scioglie a temperature leggermente elevate. Il mentolo si trova anche negli oli essenziali di molte specie e ibridi del genere, soprattutto nella mentha:
- Arvensis.
- Piperita.
- Rotundifolia.
- Menta selvatica (Mentha longifolia)..
Oltre ai monoterpeni, nelle foglie di menta si trovano altri composti importanti in farmacologia come gli acidi:
- fumarico.
- Chetoglutarico.
- Caffeinico.
- Complesso polifenolico, che nel passato veniva considerato come tannino.
Inoltre, si riscontrano sostanze ad attività antibiotica, enzimi ossidanti e vitamina C.
Benefici della menta per la salute
Diverse specie di menta vengono utilizzate per:
- reumatismi.
- Dissenteria.
- Dispepsia
- Allergie cutanee.
- Brividi.
- Infezioni alla gola.
- Costipazione.
- Spasmi.
- Calcoli vescicali.
- Calcoli biliari.
- Diarrea.
- Mal di denti.
- Dispnea.
- Gastrodinia.
L’estratto di menta facilita l’attività biliare ed è usato spesso come correttivo nei preparati galenici per attenuare sapori spesso sgradevoli di alcuni preparati. L’olio essenziale, in dosi terapeutiche, ha effetti antinausea, antiemetici e di blando analgesico in alcune gastralgie. Invece, in soluzione oleosa si usa nelle forme catarrali di rinite.
Le pastiglie di menta hanno un’azione di antisettico del cavo oro-faringeo utile per combattere il cattivo odore dell’alito.
Attività antimicrobica e fungicida
L’attività antimicrobica esercitata dalla menta ne suggerisce l’uso per prevenire e curare tantissime patologie di natura infettiva da parte di microbi e funghi.
Per questo motivo, l’uso di prodotti a base di estratti oppure olio essenziale di menta è molto diffuso nel trattamento di irritazione della gola e della bocca, e nelle affezioni delle vie aeree. L’olio essenziale della menta è impiegato come germicida e nella cura del virus dell’herpes simplex, sia labiale che genitale.
Il potere antimicrobico del mentolo è un valido deterrente contro l’alitosi, ovvero l’alito cattivo. Questo fenomeno si genera a causa dell’accumulo della placca batterica sui denti. La placca provoca infiammazioni e sanguinamenti delle gengive. Il sangue prodotto viene digerito dai batteri con conseguente produzione di gas responsabili dell’alitosi.
L’utilizzo di collutori contenenti mentolo o sciacqui con degli infusi di menta favoriscono la salute orale ed eliminano o riducono i germi responsabili del cattivo odore.
È sufficiente anche masticare delle foglie fresche per mantenere in salute denti e gengive.
Proprietà digestive
Tra le più attenzionate dalla medicina popolare, le proprietà benefiche apportate all’apparato digestivo dalla menta sembrano fuori discussione. Il suo intervento avviene già a livello dello stomaco fino ad interessare l’intestino. In proposito la ricerca scientifica ha più volte indicato i preziosi effetti sul sistema gastrointestinale.
Le foglie di menta vengono spesso utilizzate nelle ricette a base di erbe per i disturbi gastrointestinali.
Il decotto viene usato come carminativo, nei momenti di maggiore difficoltà creata dai gas. La menta può essere consumata sotto forma di chutney, come salsa di accompagnamento, soprattutto in estate insieme al burro per fermare la diarrea. Il suo contenuto di mentolo e altri monoterpeni aiuta a prevenire la flatulenza. In infusione costituisce un altrettanto valido aiuto nell’espulsione del gas in eccesso dall’intestino.
La menta è anche efficace per il trattamento del dolore addominale. L’estratto di foglie di menta esercita effetti rilassanti sulla muscolatura liscia intestinale, coerenti con l’uso tradizionale della pianta per trattare disturbi gastrointestinali come diarrea e coliche, soprattutto nei casi cronici dei bambini.
Le proprietà della menta e, particolarmente del suo estratto, di agire come rilassante della muscolatura liscia possono rappresentare un valido giovamento contro i crampi mestruali alleviandone le situazioni dolorose.
L’olio essenziale di menta piperita si è dimostrato promettente come terapia per la sindrome dell’intestino irritabile, ma gli studi condotti in passato avevano ottenuto risultati variabili in termini di efficacia e tollerabilità. Invece, un recente studio ha messo a punto una formulazione progettata per il rilascio prolungato nell’intestino tenue. Un trattamento sicuro ed efficace in grado di fornire un rapido sollievo ai sintomi della sindrome dell’intestino irritabile.
Antimetico naturale
Alcune foglie di menta bollite in acqua insieme a semi di cardamomo o insieme al tè verde costituiscono una bevanda utile come antiemetico. Infatti, la sensazione di nausea che invita al vomito può essere tenuta sotto controllo grazie all’infuso.
Quindi, la bevanda esercita un’azione distensiva della muscolatura liscia involontaria generando rapidamente un effetto sedativo dello stimolo al conato.
Questa proprietà della menta torna particolarmente utile a chi soffre di mal di mare e di mal d’auto.
La sua efficacia è stata anche testata con successo su pazienti sottoposti a chemioterapia, riducendo la frequenza e l‘intensità di nausea e vomito.
Effetto antiossidante
Un corretto consumo di menta o dei suoi estratti permette all’organismo di utilizzare tutte le sue sostanze antiossidanti che ci aiutano a contrastare l’effetto di alcuni composti reattivi dell’ossigeno (ROS) prodotti dall’organismo durante il normale metabolismo cellulare.
Sono i noti “radicali liberi”, temibili nemici della nostra salute, riconosciuti come responsabili dello sviluppo di molti stati patologici, quali:
- malattie cardiovascolari.
- Tumori.
- Indebolimento dell’apparato visivo.
- Altri fenomeni connessi all’invecchiamento in generale, compresi demenza e l’Alzheimer.
Benefici alle vie respiratorie
Nel periodo di raccolta della menta a Pancalieri, cuore della coltivazione di quest’erba nel torinese, si spande nell’aria un fortissimo profumo di menta. Alcune persone, affette da problematiche respiratorie come asma, tosse, sinusiti e raffreddore, si organizzano abitualmente per presenziare alle operazioni e per godere degli effluvi aromatici che si liberano nell’area circostante.
L’inalazione delle parti essenziali volatili sembra di particolare aiuto per migliorare la salute delle vie respiratorie. Infatti, offre sollievo a fenomeni di irritazione a faringe e gola favorendo l’attività espettorante di muco e la liberazione della congestione delle vie aeree superiori, soprattutto se cronicizzate nel tempo.
Infatti, i suffumigi di vapori dell’olio essenziale di menta possono fornire lo stesso beneficio (3-4 gocce diluite nell’acqua da vaporizzare).
L’effetto è dovuto sia all’azione antimicrobica sia all’azione balsamica dei composti che costituiscono l’essenza della menta. Olio ed estratti di questa pianta rappresentano ottimi coadiuvanti nella terapia di cura di stati influenzali in cui si alterano le normali funzioni delle vie respiratorie. Svolgono un effetto regolatore delle secrezioni, riducono stati infiammatori e le affezioni catarrali delle vie aeree superiori.
La menta è efficace anche se assunta internamente, attraverso una bevanda calda in cui sciogliere qualche goccia di olio essenziale fino ad un massimo di 12 gocce al giorno.
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Menta: rimedio naturale per combattere il mal di testa
La cefalea di tipo tensivo è la forma più frequente di mal di testa. In sede di valutazione scientifica, il trattamento locale topico con olio di menta piperita si è dimostrato significativamente efficace. L’olio di menta piperita prende di mira la fisiopatologia del mal di testa in diversi modi.
L’efficacia è paragonabile a quella dell’acido acetilsalicilico o del paracetamolo. Tant’è vero che le soluzioni al 10% di olio di menta piperita in etanolo sono state autorizzate per il trattamento della cefalea di tipo tensivo negli adulti e nei bambini sopra i 6 anni.
È previsto nelle raccomandazioni e nelle linee guida per il trattamento delle rispettive società professionali ed è considerato un trattamento standard per la terapia acuta della cefalea di tipo tensivo.
Come usare la menta
Le piante officinali vengono avviate per il 72% delle loro quantità all’industria di produzione di liquori, all’industria farmaceutica e a quella cosmetica, per il 16% al settore erboristico e solo per il 12% ad uso alimentare.
Le parti utilizzate della menta sono principalmente le foglie delle parti aeree, anche se l’intera pianta possiede i principi attivi più preziosi.
Le foglie di menta si possono raccogliere tutto l’anno, anche se il momento più propizio è al momento della piena fioritura, per lo più nel mese di agosto.
Una volta raccolta, la menta va consumata subito oppure essiccata all’aria e all’ombra, in quanto anche secca mantiene il suo aroma fino ad un anno se ben conservata. Questa è la forma in cui solitamente si trova la menta in commercio, perché il mercato del fresco è molto ridotto o limitato alle piantine aromatiche in vaso.
Se invece osserviamo i prodotti derivati dalla menta, la forma più comune è quella dell’olio essenziale.
Essiccazione della menta
L’essiccazione è il trattamento attraverso il quale viene eliminata gran parte dell’acqua delle parti della pianta raccolte. Va eseguita in modo da bloccare la composizione chimica e le proprietà farmacologiche connesse, impedendone l’attività enzimatica, permettendo quindi la trasformazione della pianta in droga.
Attraverso l’essiccazione si evitano fermentazioni, gli ammuffimenti, e le variazioni di colore ed organolettiche (odore e sapore).
L’essiccazione è tanto migliore quanto più è completa, rapida ed eseguita a temperature quanto più contenute. Quella consigliata non deve superare i 40° C in modo da completare l’operazione in 5-10 giorni.
Inoltre, l’essicazione ben eseguita permette di mantenere e, anzi, aumentare le proprietà aromatiche caratteristiche della pianta. Infatti, la perdita dell’acqua aumenta la concentrazione degli oli essenziali. Inoltre, l’essiccazione può essere effettuata sia sfruttando la temperatura ambientale, sia quella artificiale. Pertanto, si distingue l’essiccazione:
- effettuata a calore naturale:
• effettuata al sole (parziale – totale)
• effettuata all’ombra (all’aperto – in ambienti aerati). - effettuata a calore artificiale:
• tradizionale (forni, essiccatoi)
• liofilizzazione.
In ogni caso, il materiale da essiccare va sempre disteso in strati sottili su superfici adatte, oppure in mazzetti. La pianta essiccata ha una notevole perdita di peso che varia principalmente a seconda della parte essiccata.
La rilevanza economica del prodotto essiccato è legata anche alla qualità del prodotto.
La menta qualitativamente più pregiata è la Menta piperita, soprattutto quella definita piperita Micham, seguita dalla Mentha arvensis di sapore più amaro e quindi riservata soprattutto all’estrazione del mentolo e dalla Mentha spicata da cui si ricava l’essenza “spearmint” in cui abbondano carvone e limonene.
Olio essenziale di menta: preparazione e utilizzo
Gli oli essenziali posso essere ricavati dalle piante di menta fresche o già essiccate per mezzo della distillazione. Le leggi fisiche e chimiche che regolano la distillazione di erbe aromatiche prevedono che la separazione avvenga fra acqua e oli essenziali (o essenze) contenuti.
La distillazione fornisce una resa molto variabile (0,15-0,30%) in rapporto alla qualità della materia prima e alle annate produttive.
Il fattore di pregio dell’olio essenziale risiede sia nelle proprietà organolettiche della materia prima utilizzata sia nella qualità del prodotto finito. L’olio essenziale è migliore se in esso abbonda il mentolo, libero ed esterificato, e se è bassa la percentuale di mentone che conferisce un odore aspro.
Sulla qualità e sulla composizione chimica dell’olio, comunque, influiscono molto le condizioni di ambiente e di coltura, oltre ai fattori varietali accennati.
L’essenza di menta viene largamente impiegata per:
- preparazione di prodotti medicinali, igienici e affini
- usi alimentari
- arte dolciaria
- industria dei liquori.
Le tecniche di estrazione da cui si ottengono prodotti adatti e consentiti dalla legge per un uso terapeutico sono la spremitura e la distillazione in corrente di vapore.
Invece, nell’industria cosmetica e per la preparazione dei profumi si utilizzano oggi in larga misura essenze estratte con l’impiego dei solventi volatili, in seguito, a loro volta, distillati.
Olio essenziale di menta: raccomandazioni per l’uso
Tuttavia, per quanto riguarda l’olio essenziale, è importante seguire alcune regole di comportamento e d’uso.
- Tenere fuori dalla portata dei bambini.
- Conservarlo in un luogo fresco e buio.
- Non applicarlo sulla pelle, perché provoca irritazione.
- Per uso topico è consigliata la diluizione in olio di mandorla o oliva nel rapporto di 1:4.
- Non utilizzarlo sulle parti del corpo più sensibili e delicate (ad es. occhi, parti genitali).
- Generalmente, si può assumere fino a tre volte al giorno, preferibilmente dopo i pasti, nel dosaggio di 3-4 gocce per volta diluite in un liquido o in un cucchiaino di zucchero seguito da un bicchiere d’acqua. L’assunzione può avvenire anche mescolata in un cucchiaino di olio d’oliva o altri oli commestibili (sempre fino ad un massimo di 4 gocce per volta).
- Negli adulti, il trattamento non deve essere continuativo per più di 3 settimane. Va intervallato da 2 settimane di interruzione.
- Evitare assunzione orale in gravidanza e allattamento e nei bambini di età inferiore a 3 anni.
- Per inalazione, l’olio può essere assunto mediante suffumigi. Diluire fino ad un massimo di 4 gocce in mezzo litro di acqua molto calda e inalare i vapori per circa 5 minuti. L’operazione può essere ripetuta un altro paio di volte al giorno.
Usi alternativi della menta
L’olio, opportunamente miscelato con altri oli, può essere impiegato anche per massaggi rilassanti.
In profumeria e cosmesi, sono numerose le preparazioni che fanno ricorso all’essenza della menta. Creme, gel ed emulsioni prevedono nella loro formulazione la presenza del mentolo come agente depurante e disinfettante della pelle e come riattivante della circolazione sanguigna nel trattamento di inestetismi (come cellulite, capillari e pesantezza articolare): donano un immediato sollievo di freschezza.
L’olio essenziale trova ampio utilizzo anche nei prodotti per il trattamento dei capelli, del cuoio capelluto e in generale della cute. Dalle lozioni agli shampoo, ai bagnoschiuma e alle creme specifiche per lenire scottature e punture di insetti.
Dentifrici e collutori
Anche tra i prodotti di igiene orale l’essenza della menta viene utilizzata in maniera preponderante per le virtù antimicrobiche, disinfettanti e rinfrescanti del cavo orale in dentifrici e collutori.
Aromaterapia
Infine, la profumazione ambientale fa spesso ricorso alla potenza aromatica della menta.
Se si dispone di un diffusore, con qualche goccia di olio essenziale di menta (1 per ogni mq), la fragranza di freschezza si spande donando un effetto rigenerante e purificante all’ambiente in cui si soggiorna e aiutando con le proprietà dei suoi componenti la concentrazione di chi studia o lavora, allontanando stress e nervosismo.
Insieme alla lavanda, l’olio di menta è tra i più importanti in aromaterapia.
Usi in cucina della menta
L’uso della menta è molto diffuso nella cucina di paesi in cui tradizionalmente si fa uso di molte spezie. India, Medio Oriente e Nord Africa ne fanno un consumo quasi quotidiano, inclusa l’abitudine di aromatizzare il tè con foglie di menta.
Seppure significativamente inferiore, il consumo di menta in cucina è comune anche in Italia, Spagna e Inghilterra.
Alcune preparazioni salate prevedono specificatamente l’impiego della menta. Sono piatti a base di carne a cui si può aggiungere una salsa a base di menta oppure carni e pesci da insaporire con una marinatura.
Infatti, il profumo e il sapore della menta si sposano bene con l’agnello, e con tutte le carni con sapore deciso. Inoltre, la mentuccia romana è un ingrediente fondamentale per la preparazione dei carciofi sott’olio.
Le foglie di menta fresca donano alle insalate, alle verdure o ai legumi un gusto e una freschezza particolari, soprattutto a quelle estive come pomodori, cetrioli, patate novelle bollite, melanzane grigliate e zucchine lessate.
Sono anche un’ottima aggiunta alle preparazioni a base di frutta con lamponi, fragole e altre bacche.
D’estate, poi, sotto forma di sciroppo, unito ad acqua e un cubetto di ghiaccio, la menta aiuta a trovare sollievo dalla canicola e a rinfrescare il corpo, reidratando i tessuti e reintegrando i minerali persi con la sudorazione.
E’ anche impiegata in bevande spiritose e liquoreria per aromatizzare grappe, liquori d’erbe, nonché in bevande analcoliche con azione calmante, tonica e digestiva.
Sembra che il forte liquore a base di menta piperita, ancora diffuso in tutta Europa abbia avuto origine nel Medioevo, quando fu prodotto allo scopo di profumare l’acqua nella quale venivano diluite alcune gocce.
L’industria dolciaria ne fa largo impiego nella preparazione di caramelle, sciroppi e gelati.
Le ricette con la menta
1 – Pesto di menta
Calorie totali: 322 / calorie a persona: 161
Ingredienti per 2 persone:
- 40 foglie di menta fresca
- 10 g mandorle (in alternativa si possono usare noci, nocciole o pinoli)
- 10 g Parmigiana Reggiano grattugiato
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- sale grosso q.b.
- pepe nero macinato q.b.
Scopri come preparare il pesto di menta.
2 – Polpette di ricotta e menta
Calorie totali: 1100 / calorie a persona: 275
Ingredienti per 4 persone
- 500 g ricotta di pecora
- 50 g di parmigiano
- 1 uovo
- sale q.b.
- pepe nero q.b.
- menta q.b.
- 30 g pane grattugiato
- farina q.b.
Scopri come preparare le polpette di ricotta e menta.
3 – Carciofi alla romana
Calorie totali: 410 / calorie a persona: 102
Ingredienti per 4 persone
- 4 carciofi
- 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 2 aglio spicchi
- sale q.b.
- prezzemolo q.b.
- menta q.b.
Scopri come preparare i carciofi alla romana.
4 – Ricetta senza glutine: tortine con fragoline di bosco e foglioline di menta
Calorie totali: 3470 / calorie a persona: 347
Ingredienti per 10 tortine
- 220 g farina di riso consentita
- 140 g farina di mais consentita
- 120 g zucchero a velo consentito
- 150 ml olio di semi di girasole
- 4 g lievito in polvere consentito
- 5 tuorli
- 400 g formaggio spalmabile light consentito
- 1 limone non trattato
- 200 g fragoline di bosco
- 10 foglioline menta
Scopri come preparare le tortine con fragoline e menta senza glutine.
5 – Granita al limone e menta
Calorie totali: 452 / calorie a persona: 75
Ingredienti per 6 persone
- 130 ml 130 ml di succo di limone (circa 3 limoni)
- 100 g zucchero
- 500 ml acqua
- limone bio scorza
- menta foglie q.b.
Scopri come preparare la granita al limone e menta.
6 – Salsa raita con la menta
Calorie totali: 115 / calorie a persona: 11
Ingredienti per 10 persone
- 125 g yogurt magro
- 2 cucchiai yogurt greco
- 15/20 coriandolo foglie
- 1 menta fresca pugno
- polvere di cumino tostato 1 cucchiaino
- Chaat Masala 1 cucchiaino.
Scopri come preparare la salsa raita con la menta.
Menta: controindicazioni e effetti collaterali
La menta è generalmente ben tollerata, salvo nei casi di allergia verso la pianta e a condizione che non vengano superate le dosi consigliate.
Sebbene la menta sia sulla lista GRAS della FDA (generalmente riconosciuta come sicura) l’erba e soprattutto la sua essenza potrebbero presentare qualche effetto collaterale.
La tossicità è legata al potere di assorbimento specifico e individuale. Infatti, si sono verificati casi in cui l’assorbimento orale di alcuni grammi di mentolo ha provocato solo forti sensazioni di fresco mentre applicazioni localizzate nel naso hanno determinato, per azione riflessa, casi mortali.
Quindi, i prodotti al mentolo non devono essere utilizzati direttamente sotto il naso di bambini piccoli e neonati a causa del rischio di apnea.
Occorre fare una certa attenzione nell’uso dell’olio essenziale di menta applicato sulla pelle perché può causarne l’irritazione. Inoltre, è sempre bene miscelare l’olio essenziale con altri oli meno aggressivi.
Anche le mucose, se assunto in concentrazioni o in dosaggi elevati, potrebbero risentirne.
Menta: botanica
Il genere della Mentha predilige terreni ben irrigati e climi temperati, con estati asciutte che favoriscono la formazione del mentolo, l’olio essenziale situato nelle ghiandole dell’epidermide posteriore delle foglie.
La pianta è estremamente robusta, resistente al freddo e al gelo. Anche se la parte aerea viene persa, questa può rigermogliare dalle radici a primavera, che si propagano ad una grande velocità. Infatti, è caratterizzata da radici molto sviluppate nel terreno che producono stoloni, cioè delle ramificazioni lunghe e sottili, che strisciano lungo il terreno e capaci di sviluppare radici in corrispondenza di ogni nodo e di dare origine a nuove piante.
Il fusto è di altezza variabile da specie a specie, dai 30 cm al metro, di colore verde scuro con sfumature verde-violacee e presenta una forma a sezione quadrangolare. Inoltre, è ramificato e portante un elevato numero di foglie crenate ovalo-oblunghe, con margini seghettati, ricoperte di peluria e disposte in posizione opposta a due a due.
All’apice del fusto, si trova l’infiorescenza di colore biancastro o roseo-violaceo, quasi sempre sterile, composta da fiori piccoli con calice a forma di campanula. Sono raggruppati in verticilli posti su brevi spighe che si sviluppano tra la fine della primavera e l’inizio dei mesi estivi.
La pianta è perenne e le foglie possono essere raccolte in ogni momento. Per l’erboristeria solitamente si raccolgono in prefioritura. Invece, per la distilleria, si raccoglie in piena fioritura, cioè nel momento stagionale in cui la pianta di menta presenta le più alte concentrazioni di costituenti chimici attivi tra cui l’olio essenziale. Questo momento è detto “tempo balsamico” e si colloca intorno alla seconda metà del mese di agosto. La pianta viene sfalciata alla base.
Dopo la raccolta le foglie possono essere essiccate all’aria e all’ombra, in quanto anche secche mantengono l’aroma. In alternativa, la menta può essere consumata fresca oppure essere distillata per ricavarne l’olio essenziale.
Le principali varietà di menta
Le specie che sono più diffuse nel nostro paese o che si utilizzano e si coltivano maggiormente sono:
Mentha spicata L. o Mentha viridis
È la “Menta gentile”, ma anche “Mentuccia” o “Menta romana”, che cresce spontanea in Europa, Africa settentrionale e in Asia Occidentale.
Ha un odore gradevole e penetrante. Possiede lunghe foglie glabre, brevemente picciolate, con evidente dentatura, lanceolate o di forma ovale allungata e acuta e dal colore verde chiaro. I fiori sono viola. È probabilmente la specie più coltivata negli orti casalinghi dopo la menta piperita ed è una delle specie di menta più usate in cucina, oltre che per la preparazione di cocktail, bevande e medicinali.
In ambito fitoterapeutico è soprattutto usata come antiemetico e le vengono attribuite proprietà antisettiche, antispasmodiche, digestive, dissetanti e calmanti. Da questo tipo di menta si ricava l’olio essenziale, detto spearmint oil, che viene utilizzato soprattutto per aromatizzare i dentifrici e i chewing-gum.
Mentha aquatica L. (o menta d’acqua)
Vive nei terreni acquitrinosi o molto umidi, molto comune in Italia. La specie comprende piante polimorfe, generalmente con fusti eretti e foglie ovali o lanceolate ricoperte di peluria e picciolate.
I fiori sono in verticilli, poco numerosi, con calice pubescente a denti stretti e un anello di peli nella corolla. Questa varietà della menta ha un odore molto forte.
La specie piperita
La Mentha piperita L., dall’aroma intenso, è un ibrido dall’incrocio della specie aquatica e quella spicata (o viridis). La pianta è alta circa 60-70 cm, con foglie ricoperte di peluria e ricche di ghiandole, e piccoli fiori di color viola.
Predilige un clima caldo e soleggiato, ma è in grado di sopportare il freddo. È la regina tra tutti i tipi di menta, la specie più coltivata, soprattutto nella varietà Menta officinalis, della quale si distinguono due forme:
- varietà “OfficinalisSole”, nota come “Menta Italo-Mitcham” o “Menta nera”. È la varietà più coltivata in quanto si adatta bene in vari habitat. Questa varietà è rinomata soprattutto nella zona di Pancalieri (To), rappresentando uno dei prodotti tipici della Provincia di Torino, area in cui si trovano le piantagioni di menta tra le più importanti d’Italia. Le foglie di questa varietà producono molto olio essenziale e per questo possiedono una profumazione molto intensa e penetrante.
- varietà “OfficinalisSole” forma “Pallescens Camus”, nota con il nome “Menta bianca” o “Menta piemontese” con foglie di color verde più chiaro e fiori bianchi. Anch’essa molto coltivata nella regione sabauda. Contiene meno olio essenziale rispetto alla Menta nera, ma ha una concentrazione di mentolo maggiore, rendendo il suo olio essenziale qualitativamente superiore rispetto alla Menta nera.
Arvensis
Arvensis L. o menta campestre è una specie di piante di menta dalle foglie largamente ovate o lanceolate di colore verde scuro con margine dentellato e fiori tubolari color lilla.
Questa specie ha dimensioni medie, dai 25 ai 50 cm di altezza, e cresce lungo i fiumi e i fossi oppure in terreni freschi ma ben drenati.
È tipica della Pianura Padana e delle zone submontane. Grazie al suo forte aroma con un retrogusto amarognolo, viene molto utilizzata in cucina, anche cruda, in particolare per insalate e liquori.
Longifolia (L.) o menta selvatica
E’ molto diffusa in Italia, specie lungo i fossi. Predilige i terreni alluvionali, paludosi o acquitrinosi. La si trova a partire dai 900 m fino ad arrivare ai 2000 m. È conosciuta anche come menta forte, con una decisa impronta affumicata nell’aroma. È molto usata in cucina, anche per la sua facile reperibilità. Si sposa bene sia con i dolci, sia con pietanze salate.
Viene anche usata frequentemente per ricette mediorientali come insalate di cous-cous, stufati, impasti di polpette.
Menta: cenni storici
Il genere Menta si pensa abbia avuto origine nei Paesi dell’Africa settentrionale e in alcune regioni che si affacciano sul Mediterraneo. La pianta era già conosciuta in tempi remoti per le sue proprietà medicinali e officinali. Alcune testimonianze archeobotaniche riportano il suo utilizzo da parte degli Egizi fin da prima del 3000 a.C.
La pianta era sacra ad Iside e al dio della medicina Thot e viene citata nel celebre Papiro di Ebers, massima opera dell’erboristeria egizia che risale al XVII secolo prima di Cristo.
Sembra che venisse utilizzata come aroma nella profumazione dei templi e nella preparazione di unguenti resinosi che venivano impiegati nelle imbalsamazioni, oltre che nella preparazione di oli cosmetici. Della menta parlano anche i Vangeli di Matteo (c.XXIII, 23) e Luca (c.XI, 42).
Medioevo
Nel basso Medioevo, era una pianta molto usata nelle farmacie dei conventi, dove frati erboristi preparavano medicamenti di ogni tipo, trattandosi di un’erba di facile reperimento, tanto da non dover essere coltivata negli orti.
Infatti, anticamente, la “commercializzazione” di prodotti come la menta era riservata a raccoglitori che, per esperienza tramandata oralmente, prelevavano dai pascoli o dal sottobosco la maggior parte delle erbe aromatiche.
In seguito al mutare di condizioni economico-sociali dovute, tra l’altro, all’aumento della domanda, in concomitanza di una diminuzione dei redditi agricoli, si iniziò a coltivare intensivamente alcune specie di menta. La menta trovava un ampio utilizzo sotto l’aspetto farmaceutico, grazie anche al suo piacevole aroma.
Menta e proprietà medicinali
La pianta della menta ha sempre continuato ad accompagnare la medicina rivelandosi di grande aiuto.
Ancora nel XIX secolo, il medico francese Trousseau la prescriveva per trattare il vomito, i dolori allo stomaco e anche contro la tosse. Senza soluzione di continuità, la menta è stata al fianco delle generazioni che si sono succedute dai tempi antichi ad oggi per varie applicazioni terapeutiche, come:
- antinfiammatorio
- anticatarrale
- antiemetico
- analgesico e contro nausea
- bronchiti
- flatulenze
- ulceri
- coliti.
Inoltre, per uso esterno contro prurito e mal di testa e come astringente e antisettico.
Coltivazione in Piemonte
Attualmente la regione italiana più rappresentativa per la coltivazione della menta è il Piemonte, soprattutto di Menta Piperita di cui, la maggior parte, viene distillata direttamente dalle aziende produttrici e in distillatori sociali.
La “Capitale” produttiva è situata intorno a un piccolo paese agricolo, Pancalieri, a pochi chilometri da Torino. Altre coltivazioni intensive sono state intraprese nelle zone intorno a Padova e Ferrara e nelle Marche.
La produzione italiana, purtroppo, non riesce a coprire l’intero fabbisogno nazionale. Tuttavia, in termini qualitativi, è considerata tra le migliori.
Fonti
- Banca dati di composizione degli alimenti per studi epidemiologici in Italia. BDA.