Sommario
La gramigna è la pianta infestante per eccellenza, invade ogni centimetro del terreno prescelto ostacolando la crescita degli arbusti adiacenti. La denominazione scientifica della gramigna comune è Agropyron repens ma è conosciuta anche con i nomi di: grano selvatico ed erba cattiva.
La pianta, grazie alla presenza dell’agropirene e della triticina nella composizione chimica, vanta interessanti proprietà terapeutiche. In particolare svolge un’eccellente azione antinfiammatoria e diuretica in grado di contrastare le infezioni alle vie urinarie e di combattere la ritenzione idrica.
In erboristeria il rimedio elettivo è costituito dal decotto, ma è possibile usufruire delle proprietà terapeutiche della graminacea anche sotto forma di tintura madre.
Gramigna: cos’è
Il nome botanico della gramigna comune è Agropyron repens e consiste in una pianta infestante appartenente alla famiglia delle Graminacee. Cresce in terreni argillosi ed umidi e si può trovare facilmente nei pressi delle aree incolte. In particolare predilige i cigli delle strade e i margini dei fossati.
La pianta è originaria del Nord America ma è presente allo stato selvatico anche nei continenti americani, in Europa, in Asia e in Australia.
Il significato etimologico della parola Agropyron è di origine greca e deriva dal connubio dei termini agros e puros che tradotti significano ‘grano selvatico’. L’epiteto fa riferimento alla similitudine esistente tra le spighe della gramigna e quelle del grano (Triticum sativum).
Le proprietà terapeutiche della graminacea sono conosciute da secoli. L’illustre botanico e medico greco Dioscoride impiegava la pianta nel trattamento delle difficoltà urinarie, riconoscendo le virtù diuretiche della droga.
Invece, nella medicina Ayurvedica, la pianta officinale si eleva ad erba sacra, offerta in dono al Dio Ganesh (raffigurato come un elefante con quattro braccia) e si utilizza prevalentemente per le sue proprietà:
- emostatiche
- diuretiche
- astringenti
- depurative.
La gramigna è una pianta particolarmente infestante e molto resistente, con radici profonde. Si sviluppa rapidamente e attacca le colture adiacenti. Inoltre, presenta un’elevata resistenza agli agenti atmosferici ed al calpestamento.
Per tale motivo si definisce erba cattiva. Il proverbio ‘l’erba cattiva non muore mai’ fa riferimento al carattere invadente della graminacea.
Principali costituenti chimici
- Carboidrati: fruttosio, glucosio, inositolo e mannitolo
- Sostanze mucillaginose (10%)
- Pectina
- Triticina
- Glicosidi cianogenetici
- Flavonoidi
- Saponine
- Oli volatili (0.05%)
- Olio essenziale (0.01 – 0.02%): agropirene
- Monoterpeni (25%): carvacrolo, carvone, anetolo, timolo e mentolo
- Sesquiterpeni
- Acido silicico
- Acido p-cumarico
- Vanilloside (glicoside della vanillina)
- Acido p-idrossibenzoico
- Sali di potassio
- Ferro
- Zinco.
Agropirene
E’ una molecola e costituisce il 95% dell’olio essenziale presente nella composizione chimica della gramigna. L’agropirene è il diretto responsabile delle proprietà antisettiche ed antinfiammatorie riconosciute alla pianta officinale. Agisce efficacemente su alcuni disturbi che colpiscono i reni e le vie urinarie.
Triticina
E’ un carboidrato isometrico derivato dal fruttosio, che conferisce alla pianta la sua spiccata azione diuretica.
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Gramigna: benefici terapeutici
La droga è costituita dal rizoma.
Efficace per combattere la cellulite
La cellulite causata da un ristagno dei liquidi corporei può essere efficacemente ridotta attraverso l’impiego di rimedi naturali ad azione diuretica e drenante.
La gramigna, grazie alla presenza della triticina, esercita un‘importante funzione diuretica. Infatti, agendo sul sistema linfatico e su quello renale riesce ad eliminare i liquidi in eccesso, attraverso un incremento della diuresi.
Tale meccanismo d’azione favorisce la riduzione della pelle a buccia d’arancia e dona al corpo una minore sensazione di pesantezza e gonfiore agli arti inferiori.
Azione ipoglicemica
L’estratto acquoso di gramigna esercita un‘interessante azione ipoglicemica. In seguito alla somministrazione quotidiana di 20mg della droga, per chilo corporeo, si registra un’effettiva diminuzione dei livelli di glicemia presenti nel sangue.
La normalizzazione dei parametri della glicemia si verifica dopo sole due settimane di trattamento. La pianta medicinale non interferisce sulla secrezione di insulina.
La gramigna può ridurre il colesterolo
L’assunzione costante di un estratto acquoso liofilizzato di gramigna agisce sul metabolismo dei grassi.
Il rimedio apporta una significativa riduzione dei trigliceridi plasmatici e una diminuzione modesta dei livelli di colesterolo LDL presenti nel sangue, dopo una sola settimana di assunzione.
Gli effetti della pianta sul colesterolo permangono nelle due settimane successive alla fine del trattamento.
Antinfiammatorio naturale
La crema contenente l’estratto secco di gramigna agisce efficacemente nel trattamento della dermatite allergica da contatto. Dopo una settimana di applicazione, l’eritema e l’edema risultano visibilmente ridotti.
Inoltre, la crema accelera il recupero dell’epidermide nell’arco di 4-5 giorni dall’applicazione. Gli effetti antinfiammatori prodotti dalla gramigna sono equiparabili a quelli derivanti dall’uso del glucocorticoide: un ormone steroideo che agisce sia sulla risposta infiammatoria che su quella immunitaria, riducendole.
Invece, le proprietà antiflogistiche sono esercitate dall’agropirene: un principio attivo presente nell’olio essenziale della pianta, con proprietà antinfiammatorie ed antisettiche per le vie urinarie.
Diuretico ed antisettico
Il mannitolo, uno zucchero presente in quantità generose nella gramigna, funge da diuretico osmotico: agisce sia inibendo il riassorbimento di acqua e potassio che incrementando l’osmolarità del filtrato renale e del sangue. Quindi, attraverso tale meccanismo d’azione, promuove l’eliminazione delle urine.
Le proprietà diuretiche riconosciute alla pianta officinale sono imputabili anche alla presenza delle saponine e della vanillina tra i principi attivi che costituiscono la droga.
Infatti, grazie all’azione antibatterica esercitata dalla pianta medicinale, la gramigna viene altresì impiegata nel trattamento delle infezioni urinarie.
Ad alcuni pazienti affetti da infezioni del tratto urinario e della vescica sono state somministrate 50-60 gocce di un estratto fluido a base di Agropyron repens, 3 volte al giorno. I risultati sono stati sorprendenti: il 53% dei pazienti ha dichiarato un netto miglioramento dei sintomi in seguito al trattamento.
Inoltre, soggetti affetti da disturbi alla minzione hanno assunto un estratto fluido di gramigna contenente etanolo al 20% per la durata di un mese, nel quantitativo di 60 gocce, 3 volte al giorno. Hanno sperimentato un’effettiva riduzione della sintomatologia derivante da alcune condizioni patologiche quali:
- disuria
- nicturia
- adenoma prostatico
- prostatite
- cistite.
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Trattamenti
E’ un ottimo rimedio per:
- Contrastare l’iperglicemia. L’utilizzo di prodotti a base della graminacea è in grado di ripristinare i corretti parametri plasmatici della glicemia.
- Ridurre i lipidi nel sangue. Gli estratti acquosi di gramigna intervengono sul metabolismo dei grassi.
- Trattare le infiammazioni. La crema contenente un estratto acquoso della pianta officinale è in grado di curare con successo la dermatite allergica, l’eritema e l’edema. Inoltre, l’agropirene contrasta le flogosi che colpiscono le vie urinarie.
- Curare le infezioni alle vie urinarie e favorire la diuresi. La pianta agisce da diuretico osmotico e tratta efficacemente i sintomi originati da alcune patologie che interessano il tratto urinario.
Usi della gramigna in erboristeria
Si impiega in ambito terapeutico sotto forma di rizoma essiccato in:
- decozione
- estratto liquido
- tintura madre.
Il rimedio elettivo, ad uso interno, è costituito dal decotto. Ad uso esterno, le proprietà curative della gramigna si sfruttano attraverso l‘applicazione di impacchi locali.
Uso interno
Decotto diuretico ed antinfiammatorio
Aggiungere a 150 ml di acqua bollente un cucchiaino di rizoma sminuzzato. Lasciare bollire il rimedio per 2/3 minuti dopodiché toglierlo dalla fiamma. Lasciare in infusione la droga per 7/8 minuti ed infine filtrare con un colino. Consumare il rimedio dalle due alle tre volte al giorno, lontano dai pasti.
Rimedio naturale contro la cistite e la ritenzione idrica
Incorporare in 150 ml di acqua 30 grammi di rizoma, lasciare cuocere la soluzione per qualche minuto dopodiché toglierla dal fuoco.
Attendere cinque minuti, avendo cura di coprire il rimedio con un coperchio, e filtrare con un colino a maglie strette. Buttare via la parte superficiale della soluzione acquosa e procedere con una seconda cottura del rimedio.
Consumare il decotto così ottenuto 2/3 volte al giorno, lontano dai pasti. Si raccomanda di non superare il dosaggio massimo giornaliero di 30 g.
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Tisana dimagrante
Ingredienti:
- 20 g di rizoma di gramigna
- 20 g di corteccia di frangula
- 50 g di foglie di vite rossa
- 10 g di sommità di rosmarino.
Procedimento: in un pentolino lasciar bollire circa 250 ml di acqua. Dopodiché aggiungere le droghe indicate e lasciar riposare il rimedio per circa 5/7 minuti. Filtrare con un colino e assumere la tisana dopo i pasti principali.
Tintura madre
Utile per favorire un corretto drenaggio dei liquidi e migliorare la funzionalità delle vie urinarie. Inoltre, svolge un’efficace azione depurativa dell’organismo.
Posologia: 50/60 gocce da assumere due volte al giorno, disciolte in poca acqua.
Estratto liquido
Promuove la funzionalità depurativa dell’organismo e tratta i disturbi alle vie urinarie. Efficace anche nel migliorare il drenaggio dei liquidi.
Si consiglia la somministrazione di 10 ml del rimedio diluiti in acqua sia calda che fredda, da assumere da una a tre volte al giorno. Il prodotto va mescolato prima dell’impiego e dolcificato a piacere.
Integratore a base di estratto secco di gramigna
Migliora il drenaggio dei liquidi corporei ed agisce sulla funzionalità delle vie urinarie.
Il dosaggio giornaliero raccomandato è di 3 capsule, da assumere lontano dai pasti principali con un sorso d’acqua.
Uso esterno
Soluzione contro il prurito e l’orticaria
Aggiungere i rizomi in taglio tisana all’acqua bollente, per circa 15 minuti. In seguito, filtrare e procedere con l’applicazione sulla zona sofferente imbevendo del rimedio un dischetto di cotone. Stendere con un leggero massaggio circolare fino al completo assorbimento.
Eseguire il trattamento almeno 4 volte al giorno fino alla remissione della problematica.
Gramigna in omeopatia
La pianta si impiega con successo nella medicina omeopatica nel trattamento delle:
- infezioni urinarie
- cistiti
- disuria
- gonorrea.
Si può trovare in commercio sotto forma di:
- tinture madri
- gocce orali
- granuli da sciogliere sotto la lingua.
- Aiuta a depurare l'organismo
- Favorisce il drenaggio dei liquidi corporei
- Promuove la funzionalità delle vie urinarie
Gramigna: controindicazioni
L’assunzione di prodotti a base di gramigna è solitamente ben tollerata. L’azione diuretica esercitata dalla pianta medicinale potrebbe facilitare l’insorgenza dell’ipokaliemia: una condizione causata da un’eccessiva diminuzione plasmatica dei livelli di potassio.
Per tale ragione un consumo eccessivo e prolungato del rimedio andrebbe evitato. In particolare dovrebbero astenersi dall’assunzione coloro che presentano un edema originato da patologie cardiache e renali.
Non ci sono fonti attendibili in merito alla sicurezza della gramigna in gravidanza o allattamento, per precauzione si consiglia di evitarne il consumo.
Inoltre, si raccomanda di non somministrare il rimedio ai soggetti di età inferiore ai 18 anni.
Interazioni farmacologiche
L’assunzione contestuale della gramigna con farmaci diuretici può causare uno squilibrio idro-elettrolitico. Una condizione che interferisce sul rapporto tra liquidi ed elettroliti (quali: sodio, potassio e cloruro) compromettendone il corretto funzionamento.
Guida all’acquisto
I fitopreparati a base di gramigna si possono acquistare in erboristeria o presso i rivenditori specializzati online. Una volta aperte le confezioni, conservare i rimedi in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla portata dei bambini.
Riporre la tisana in un contenitore a chiusura ermetica avendo cura di disporla lontano da fonti di calore e di luce. Prediligere sempre rimedi erboristici provenienti da agricoltura biologica, privi di additivi di sintesi e che riportino nell’etichetta la denominazione scientifica della pianta officinale. Inoltre, verificare che i prodotti siano naturali al 100%.
Il prezzo della tisana alla gramigna nel formato da 100 g si aggira intorno ai 6 euro. Invece la tintura madre pura, nel formato da 100 ml, costa all’incirca 17 euro.
Gramigna: botanica
La gramigna comune è una pianta erbacea dotata di lunghi rizomi bianchi sotterranei dalla struttura ramificata e strisciante.
Dalla parte ipogea si originano delle radici e dei fusti eretti ed avventizi, di consistenza ruvida, che si sviluppano intrecciandosi fino ad 80 cm in altezza. L’apparato radicale colonizza il terreno diventando particolarmente infestante.
La droga della pianta è costituita dal rizoma appiattito, spesso all’incirca 3/4 mm. La primavera definisce il tempo balsamico della gramigna poiché in questo periodo la pianta ha un’elevata concentrazione di principi attivi. La raccolta si può comunque effettuare durante tutto l’anno.
Le foglie sono strette e rivestite da una peluria disposta sulla pagina superiore, presentano una lamina lanceolata e l’apice acuminato. Le fioriture verdi si manifestano in estate e formano delle piccole spighe dalla forma appiattita, simili a quelle del grano.
Il frutto è costituito da una cariosside: un’infruttescenza secca ed indeiscente contenente un solo seme. La gramigna predilige delle temperature che si aggirano tra i 25 e i 35 gradi, al di sotto dei 14 gradi il suo sviluppo si arresta.
L’erba cattiva ha una natura particolarmente infestante ed è facilmente riconoscibile dalla conformazione tipica del fusto: lo stelo è di modeste dimensioni e dà origine ad un fogliame simile ai fili d’erba.
L’arbusto invade i terreni carenti di nutrienti e di sostanze organiche. Quando si trova in queste condizioni favorevoli al suo sviluppo, si espande a tal punto da occupare ogni centimetro quadrato del terreno, ostacolando la crescita delle piante adiacenti. Ma la sua indole infestante ha anche un risvolto positivo in quanto funge da pioniera in terreni di difficile coltura andando a ripristinare l’ecosistema vegetale e le decomposizioni.
Per eliminare definitivamente la gramigna è sufficiente un diserbante sistemico: un erbicida che, penetrando nell’apparato radicale, riesce a debellare l’intera pianta.
La gramigna rossa
Si annoverano ben 150 specie di gramigna presenti in tutto il mondo. In particolare, le varianti più diffuse nel nostro territorio sono: l’Agropyron repens e la Cynodon dactylon, conosciuta come gramigna rossa. Entrambe le graminacee possiedono le medesime proprietà terapeutiche.
La specie Cynodon dactylon è conosciuta anche come gramigna per prato.
Il significato etimologico del nome botanico ha origini greche e discende dalle parole kunos e odous che tradotte significano rispettivamente ‘cane’ e ‘dente’. L’epiteto fa riferimento all’utilizzo della graminacea come purgante, da parte dei cani.
La pianta consiste in un macroterma che si sviluppa quando sussistono delle particolari condizioni termiche caratterizzate da elevate temperature e scarsa umidità.
In inverno, quando la temperatura scende al di sotto dei 10/12 gradi, la pianta va in dormienza: si decolora sino ad ingiallirsi completamente e rimane secca per tutta la stagione fredda. Con l’arrivo della primavera, la gramigna per prato si riveste nuovamente di verde.
La Cynodon dactylon, al pari della gramigna comune, è un’erba infestante che si coltiva per arricchire i prati erbosi. E’ acquistabile in commercio sotto forma di un miscuglio semplice costituito dai semi della pianta.
Fonti
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