Sommario
Il dragoncello è una pianta erbacea di origini siberiane, che viene coltivata in Occidente come erba aromatica a scopo culinario, ma anche terapeutico. In cucina viene utilizzato principalmente per la preparazione di salse, come condimento per carni e pesce. Infatti, grazie al suo aroma delicato e versatile, può essere impiegato per la realizzazione di numerose ricette.
Che gusto ha il dragoncello? Ha un sapore aromatico, pungente, un po’ amaro, con note che ricordano la menta e il sedano. Il gusto rimane inalterato e intenso anche durante la cottura, per questo può essere usato come valido sostituto del sale.
L’efficacia terapeutica del dragoncello è dovuta principalmente alla presenza di vitamine, minerali e composti aromatici. Infusi, decotti ed olii essenziali preparati a partire dalle foglie di dragoncello sono molto utilizzati in fitoterapia, come diuretici, digestivi, rinforzanti del sistema immunitario e molto altro.
Dragoncello: cos’è e a cosa serve
Il dragoncello (conosciuto anche come estragone, o erba dragona), il cui nome scientifico è Artemisia dracunculus (L.), è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Asteraceae, come finocchio, anice e assenzio.
Dove cresce il dragoncello? E’ originario dei territori della Siberia (Asia Settentrionale). Invece, in Europa è coltivato come erba aromatica, per essere utilizzato in cucina ed in fitoterapia.
Perché si chiama dragoncello? Il termine “dragoncello” deriva dal latino dracontium, a sua volta originato dal greco drakon, che significa drago, o serpente.
Il nome di questa pianta rimanda ad un “piccolo drago”, ma il significato va ricercato nella traduzione “serpente”. Alcuni ipotizzano che il termine “dragoncello” sia stato attributo per la forma delle radici, che ricordano un groviglio di serpenti. Mentre altri ritengono che l’origine del nome sia dovuta alla capacità della pianta di curare dai morsi di serpente.
Caratteristiche botaniche della pianta
- Radici: sono rizomi, si propagano facilmente.
- Fusto: legnoso, eretto, sottile e ramificato, raggiunge un’altezza di 120-150 cm.
- Fiori: piccoli, di colore giallo paglierino, raccolti in infiorescenze, fioriscono tra luglio e settembre.
- Frutto: è un achenio di colore scuro, grande 1-2 mm, matura a fine ottobre.
- Foglie: di colore verde lucido, lanceolate, con margine liscio, lunghezza 2-8 cm e sottili 2-10 mm.
Come si coltiva il dragoncello?
Parente stretto dell’assenzio, del carciofo e della camomilla, questa pianta è coltivata anche in Italia per le sue foglie, utilizzate in cucina sia fresche che essiccate.
Produce semi che raramente sono fertili, quindi la propagazione avviene tramite divisione del cespo: una tecnica in cui si dividono in più parti le radici di una pianta adulta, per produrre nuove piantine.
Se desideri coltivarlo senza dover acquistare una piantina, sappi che in Italia è raro trovare il dragoncello in natura, ad eccezione di alcune zone del Piemonte. Quindi, la soluzione migliore per coltivare questa pianta aromatica è acquistare una piantina dal vivaio.
Predilige climi temperati ed è consigliabile coltivarlo in zone esposte al sole, al riparo dal vento e dalle intemperie.
Inoltre, per via delle radici particolarmente ramificate, è necessario distanziare ogni pianta di 40-50 cm. Richiede un terreno ben concimato, poco umido e ben drenante. Non necessita di irrigazione abbondante, soprattutto in inverno, quando la pianta entra in riposo vegetativo. Infatti, in questa stagione è consigliabile potarla, o coprirla, per proteggerla dalle gelate.
Proprietà e benefici del dragoncello
A cosa fa bene il dragoncello? Le foglie di dragoncello sono ricche di composti nutraceutici dal grande valore nutrizionale, che apportano numerosi benefici per la salute umana. Applicato ad uso esterno è utile per curare le ferite e le ustioni. Mentre, assunto per via orale, come spezia, infuso, o tisana, si rivela un ottimo rimedio naturale, in quanto:
- Regola il ciclo mestruale. Normalizza i valori degli ormoni sessuali che influenzano le mestruazioni. Inoltre, ha proprietà carminative e antispasmodiche che aiutano ad alleviare i dolori mestruali.
- Antiossidante. Contiene composti fenolici e flavonoidi che hanno potenti proprietà antiossidanti e aiutano a neutralizzare i radicali liberi, proteggendo le cellule dai danni ossidativi che possono contribuire all’invecchiamento e a varie malattie.
- Digestivo. Una delle proprietà più note del dragoncello è la sua capacità di stimolare la digestione. La pianta, infatti, favorisce la produzione di enzimi digestivi, aiutando a digerire e ad alleviare disturbi gastrointestinali come indigestione e meteorismo.
- Antinfiammatorio e antibatterico. Gli estratti di dragoncello possono avere effetti antinfiammatori e proprietà antibatteriche naturali. Può aiutare a combattere i batteri patogeni nel cavo orale, favorendo la salute dentale.
- Fonte di micronutrienti. È una buona fonte di vitamine e minerali, tra cui la A, la C e il ferro. Sono tutte sostanze che supportano il sistema immunitario, promuovono la salute della pelle e dei capelli.
Come si usa il dragoncello in cucina?
Il dragoncello è una spezia tipica della cucina francese. È comunemente usata nella salsa vinaigrette, dove si accompagna ad asparagi, carciofi, funghi e cavolfiori.
Si abbina bene anche con ortaggi come i pomodori, le insalate, le minestre di verdura e le salse alle erbe. Nei brodi di carne, marinature, stufati di carne e pesce, invece, aggiunge una leggera piccantezza.
Può dare un tocco raffinato a salse come la maionese e per aromatizzare l’aceto e la senape.
Il sapore del dragoncello ricorda quello dell’anice, con un retrogusto amarognolo, che ricorda un mix “menta e finocchio”, ma più delicato. Pertanto, può essere facilmente impiegato in cucina in sostituzione di queste spezie o in associazione ad altre erbe aromatiche per creare una sinergia di sapori.
Si sposa bene con le preparazioni di carne, uova e pesce, ma può essere anche utilizzato per condire piatti di pasta ed insalate, o come ingrediente di salse e sughi.
Salse famose con il dragoncello
- Salsa Bernese: è una salsa tipica francese, preparata con burro chiarificato, tuorlo d’uovo, scalogno e dragoncello.
- Tartare: la preparazione di questa salsa è simile a quella della maionese e prevede l’utilizzo di tuorli, aceto, vino bianco, olio, arricchita con un trito di capperi, cetriolini ed erbe aromatiche (dragoncello o prezzemolo).
- Salsa toscana al dragoncello: questa ricetta viene preparata unendo dragoncello, prezzemolo, mollica di pane, aceto, olio d’oliva, sale e pepe, ed è spesso utilizzata come accostamento alla carne lessata.
- Olio o aceto aromatizzati al dragoncello: è sufficiente inserire alcune foglie fresche nella bottiglia per creare un condimento speziato in grado di dare maggior sapore alle pietanze.
Si consiglia di preferire le foglie fresche e di aggiungerle a fine cottura, ove la ricetta lo permette. Infatti, l’esposizione prolungata ad alte temperature, così come l’essiccazione, fanno sì che vengano in parte perse le proprietà aromatiche di questa pianta.
Ricette con il dragoncello
Dove si usa il dragoncello in cucina? Ecco alcune ricette scelte per te da Melarossa.
1 – Salsa bernese. Adatta per condire la carne, in particolare quella rossa, e il pesce, si può preparare anche in versione più leggera senza il burro. In questo modo diventa più accessibile per chi è a dieta perché non contiene grassi.
2 – Insalata di riso con pesto di dragoncello. L’insalata di riso è un grande classico dell’estate che alle lunghe può diventare ripetitivo. E allora perché non condirla in modo nuovo per renderla diversa e particolare? La variante dell’insalata di riso con pesto di dragoncello non solo è squisita ma anche davvero originale.
3 – Salmone al forno con finocchi e dragoncello. E’ una ricetta gustosa, un secondo piatto leggero e digeribile, ottimo per variare il tuo menù e consumare il salmone abbinato ad una fonte di fibre. Nella nostra ricetta cucineremo i filetti di salmone con un contorno sfizioso e sano, a base di finocchi e aromatizzato al dragoncello per un tocco di aroma in più..
Dove si compra il dragoncello?
Il dragoncello è reperibile online, in erboristeria, nei supermercati e nei negozi di generi alimentari più riforniti, in forma di:
- Polvere, da utilizzare come spezia in cucina, al costo di 15-20 euro/kg (il dispenser da tavolo, contenente 100 g di prodotto, è acquistabile mediamente a 2 euro/pz.).
- Foglie essiccate, per preparare infusi, tisane, o decotti, a 3-5 euro il sacchetto (100 g).
- Olio essenziale, con valore di mercato pari a 10-15 euro a fiala.
- Il dragoncello francese è altamente aromatico e ha un sapore simile alla liquirizia, con un aroma...
- Foglie di dragoncello biologico, coltivate con cura ed essiccate lentamente in Francia.
- Una delle quattro "fines herbes" della cucina francese. Viene utilizzato per pollo arrosto, uova,...
Si può usare non soltanto come spezia per insaporire i tuoi piatti, ma anche per preparare un ottimo liquore al dragoncello che ha proprietà digestive e si può facilmente produrre in casa lasciando in infusione le foglie della spezia in una miscela di acqua, alcol e zucchero.
Come usare il dragoncello secco? Per preparare ottime tisane, infusi e decotti, un ottimo rimedio per depurare l’organismo, favorire la digestione e la diuresi. Inoltre, se assunte prima di coricarsi, migliorano il riposo.
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Olio essenziale
Assunto per via orale (2 o 3 gocce) è indicato contro: mal di pancia, disturbi digestivi e alterazioni dell’alvo (colite, stitichezza, flatulenza e meteorismo).
Inoltre, applicato esternamente sulla pelle ha azione lenitiva e antidolorifica, allevia l’infiammazione. L’olio essenziale facilita la rigenerazione dei tessuti per la rimarginazione delle ferite e delle bruciature. Invece, per diffusione, è efficace contro: tosse, asma e rinite allergica (polline, polveri, ecc.).
Invece, una crema idratante, realizzata a partire dagli olii essenziali di dragoncello, è in grado di contrastare l’invecchiamento cellulare e conferire alla pelle un effetto tonico e lucente.
Controindicazioni
Il dragoncello apporta grandi benefici per la salute. Tuttavia, come per la maggior parte delle erbe aromatiche, è bene non eccedere nel consumo, per evitare il verificarsi di effetti avversi.
In particolare, il dragoncello contiene Estragolo, un composto organico presente anche nei semi di finocchio ed in altre erbe aromatiche appartenenti alla famiglia delle Asteraceae. Possiede proprietà citotossiche e carcinogene. Quindi, se assunto a piccole dosi non rappresenta un problema per la salute umana, mentre se assunto in grande quantità, o in condizioni particolari di salute, può avere effetti nocivi.
Inoltre, dovrebbero astenersi dal consumare il dragoncello:
- Soggetti allergici, con una forte sensibilità verso componenti presenti nelle piante appartenenti alla famiglia delle Asteraceae.
- Donne in gravidanza, in quanto i principi attivi contenuti nella pianta, in dosi elevate, possono avere effetti abortivi.
- Coloro che assumono farmaci anticoagulanti, o antiepilettici.
Dragoncello: cenni storici
Originario dell’Asia, alcune fonti riportano che giunse in Italia in epoca medioevale, grazie alle crociate organizzate da Carlo Magno, il quale lo portò in Toscana e lo fece coltivare nell’Abbazia di Sant’Antimo, nei pressi di Montalcino. Tuttavia, altre fonti testimoniano che le proprietà benefiche di questa pianta erano note in epoca antecedente alla nascita di Cristo.
- Nell’antica Grecia era conosciuto con il nome di artemisia, in onore della dea Artemide, per la sua capacità di regolarizzare il ciclo mestruale.
- Plinio il Vecchio, nell’antica Roma, ne esaltava le proprietà terapeutiche, come digestivo ed antidolorifico.
- Manoscritti di epoca medioevale gli riconoscono proprietà curative e lo ritraggono come rimedio per morsi di bestie selvatiche e di serpenti.
Infine, gli inglesi lo chiamavano l’oro di Mary a causa del colore brillante dei fiori e, durante il periodo coloniale, lo utilizzavano nella prevenzione dallo scorbuto, nelle loro spedizioni navali.
Conclusioni
Il dragoncello è una pianta versatile in cucina e ricca di benefici per la salute. Le sue proprietà antiossidanti, digestive, antinfiammatorie e antibatteriche, unite al profilo nutrizionale, la rendono una spezia da inserire senza problemi in una dieta equilibrata.
Inoltre, il suo sapore aromatico e unico, più intenso se abbinato al succo di limone e all’aceto, valorizza molte pietanze.
Fonti
- Aglarova, A. M., Zilfikarov, I. N. e Severtseva, O. V. 2008. Biological characteristics and useful properties of tarragon (Artemisia dracunculus L.). Pharmaceutical Chemistry Journal.
- Chaleshtori, R. S., Rokni, N., Razavilar, V. e Kopaei, M. R. 2013. The evaluation of the antibacterial and antioxidant activity of Tarragon (Artemisia dracunculus L.) essential oil and its chemical composition. Jundishapur Journal of Microbiology.
- Da Legnano, L. P. 1996. Il libro completo delle erbe e piante aromatiche. Il loro uso in erboristeria, cucina e profumeria. Edizioni Mediterranee.
- Obolskiy, D., Pischel, I., Feistel, B., Glotov, N. e Heinrich, M. 2011. Artemisia dracunculus L.(tarragon): a critical review of its traditional use, chemical composition, pharmacology, and safety. Journal of agricultural and food chemistry.