Sommario
La pianta del corbezzolo è soprannominata, per il suo simbolico Tricolore, “Albero italiano”. Infatti, in autunno assume una caratteristica triplice colorazione: il bianco dei fiori, il rosso dei frutti ed il verde delle foglie, colori simbolo della nostra bandiera italiana.
Le foglie hanno qualità antibatteriche e antinfiammatorie, proprietà che esplicano brillantemente nel tratto urogenitale, nell’intestino e nello stomaco. In cucina, le foglie di corbezzolo sono utilizzate anche per aromatizzare formaggi e migliorarne la conservazione. Invece, le bacche dal sapore piacevolmente acido sono ricche di vitamina C, vitamina E e molte altre sostanze antiossidanti. Hanno potere astringente.
Si consumano sia fresche, così da mantenere integre le qualità benefiche, ma si possono anche conservare sotto forma di gustose marmellate. I fiori di corbezzolo sono molto apprezzati dalle api, per il sapore del loro nettare. Da quei fiori le api preparano uno dei mieli più particolari e ricercati: il pregiato miele di Corbezzolo.
Corbezzolo: cos’è
Il Corbezzolo (Arbutus unedo) è un arbusto spontaneo di origine europea appartenente alla famiglia delle Ericaceae, la stessa del mirtillo. La sua origine è molto antica, tant’è che viene citato in un passo dell’Eneide.
Può essere anche coltivato in giardino, come pianta ornamentale. Inoltre, è molto utilizzato in erboristeria grazie alle sue numerose proprietà benefiche, presenti non solo nei frutti, ma anche nelle foglie e nei fiori.
Pianta longeva, bellissima, caratterizzata da una crescita rapida, riesce a dare allegria agli spazi verdi con giochi di colore che hanno la loro massima esaltazione soprattutto in autunno. Il suo folto fogliame ha una tonalità verde opaco mentre i fiori, di color bianco, e le bacche di un vivace rosso-arancio, sono presenti in contemporanea durante l’autunno, periodo di fioritura dei fiori e di maturazione delle bacche nate dai fiori dell’anno precedente.
Valori nutrizionali del corbezzolo
100 grammi di corbezzoli apportano circa 76 calorie e contengono:
- 0,8 g di proteine
- 11 g di zuccheri
- 8 mg di vitamina C.
Proprietà e benefici dei corbezzoli
La maggior parte delle proprietà benefiche sono dovute alla notevole presenza dei tannini, sostanze polifenoliche che rendono utile questa pianta in fitoterapia come disinfettante delle vie urinarie. Mentre, per la presenza di un’altra sostanza, l’arbutina, un glucoside idrochinonico, viene utilizzato in caso di cistiti ed infiammazioni urinarie in genere.
Tuttavia, va detto che il contenuto di arbutina presente nel corbezzolo è nettamente inferiore a quello dell’uva ursina. In tempi recenti nel corbezzolo sono stati isolati alcuni altri componenti:
- iridoidi gardenoside
- asperuloside.
Inoltre, il fitocomplesso estratto dal corbezzolo assicura proprietà disinfettanti e antinfiammatorie.
Sotto forma di infuso, le foglie sono adatte in caso di flogosi intestinale. Invece, la sua tintura madre trova impiego nelle affezioni prostatiche ed uretrali poiché è in grado di interrompere la cascata di eventi che favoriscono l’uretrite, consentendo la riparazione della mucosa uretrale.
Le bacche mature invece, sono ricche di:
- zuccheri
- pectina
- ferro
- carotene
- nicotinamide
- tiamina
- riboflavina
- vitamina C.
Le bacche mature hanno anche proprietà astringenti e antidiarroiche.
Infine, il miele di corbezzolo ha proprietà diuretiche, balsamiche e disinfettanti.
Controindicazioni
Il frutto di corbezzolo ha proprietà astringenti ed è pertanto sconsigliato se si soffre di stipsi.
Inoltre, gli alcaloidi che contiene la pianta possono creare disturbi più o meno gravi all’apparato digerente. Quindi, occorre non eccedere con le dosi per non arrecare danni a livello gastrointestinale.
Infine, ricordiamo che anche il corbezzolo, come tutti i prodotti erboristici, può avere interazioni con farmaci per cui è sempre opportuno informare il proprio medico curante prima di assumerlo.
Corbezzolo: come consumarlo e guida all’acquisto
Del corbezzolo si usano le foglie, i frutti e i fiori.
Il frutto va consumato fresco e ben maturo, tra fine ottobre e dicembre o conservato in gustose marmellate.
Le foglie vengono messe in infusione con acqua bollente per circa 10-15 minuti in modo da estrarne tutti i principi attivi e le sostanze benefiche. Dopo il tempo di infusione, basta filtrare il liquido ottenuto e assumerlo zuccherato o anche amaro.
La Tintura Madre, le foglie e il miele ricavato dai fiori sono facilmente reperibili nelle farmacie, parafarmacie ed erboristerie. Scegliere sempre rimedi di provenienza certificata.
Miele di corbezzolo per combattere il raffreddore
Il miele di corbezzolo è uno dei mieli più ricercati e pregiati e i motivi del suo apprezzamento da parte degli estimatori sono tanti.
Intanto la sua produzione da parte delle api avviene prima del periodo invernale, stagione in cui le api hanno una bassa produttività e questo spiega il suo alto valore commerciale.
Inoltre è una miniera di proprietà benefiche e sostanze antiossidanti: svolge un ruolo protettivo a carico delle vie urinarie e ha proprietà astringenti e antiasmatiche.
Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antisettiche viene consigliato anche per alleviare il mal di gola e prevenire i malanni di stagione.
Tisana per combattere la cistite
Per il trattamento della cistite e di altre infezioni urinarie si consigliano 1-2 tazze al giorno di infuso, preferibilmente la sera prima di coricarsi. Oltre alle foglie, puoi usare anche i fiori di corbezzolo con lo stesso procedimento.
Mettere in infusione circa 20 g di fiori in 300 ml di acqua bollente e lasciare riposare per 15 minuti. Filtrare il liquido e bere almeno tre tazze al giorno fino alla scomparsa dei sintomi.
Invece, la posologia generalmente consigliata di Tintura Madre è di 20 gocce diluite in mezzo bicchiere di acqua, da bere prima dei pasti principali due volte al giorno.
Corbezzolo: usi in bellezza
Il corbezzolo si utilizza anche in cosmesi, grazie alle sue proprietà:
- antiossidanti
- purificanti
- antibatteriche.
Inoltre, ha la capacità di schiarire le macchie della pelle grazie al suo contenuto in arbutina. L’infuso di foglie di corbezzolo si rivela un ottimo tonico per la pelle del viso, ed è anche utilizzato per pulire a fondo l’epidermide.
Tonico astringente con foglie di corbezzolo
Per realizzare il tonico si lasciano le foglie in infusione in una tazza di acqua bollente per 10-15 minuti. Questo tonico è ideale sia per le pelli mature, grazie alle sostanze antiossidanti che contrastano la formazione dei radicali liberi e l’invecchiamento della pelle, sia per le pelli giovani, in quanto il suo potere astringente favorisce la chiusura dei pori. Infatti, in commercio si trovano numerose creme che contengono i principi attivi contenuti nel corbezzolo.
Usi in cucina del corbezzolo
1 – Tisana di fiori di corbezzolo
Per la tisana occorre:
- 5 grammi di fiori di corbezzolo
- 250 ml d’acqua.
Versare i fiori nell’acqua calda e lasciare riposare per 15 minuti, poi filtrare. Sorseggiare la tisana quando è ancora calda.
2 – Tisana di foglie di corbezzolo
Ecco cosa occorre:
- 7 g di foglie di corbezzolo
- 250 ml d’acqua.
Versare le foglie di corbezzolo nell’acqua calda e lasciare riposare per 15 minuti, poi filtrare. Bere la tisana quando è ancora calda.
3 – Aceto di corbezzolo
Aceto al corbezzolo
I frutti acerbi possono essere utilizzati per aromatizzare l’aceto, insieme a qualche foglia di alloro. Dopo circa un mese, avrai un aceto leggermente più dolce dell’aceto normale.
4 – Confettura di corbezzoli
Ingredienti
- 1 chilo di polpa di corbezzoli maturi
- 350-700 g di zucchero di canna
- scorza di un limone non trattato
- 1 bicchiere di acqua.
Preparazione
Lavare i frutti e porli in una pentola capiente. Far cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti. Poi passarli al setaccio e aggiungere la scorza di limone grattugiata e l’acqua. Rimettere sul fuoco mescolando fino ad ottenere un composto denso.
Infine, versare la confettura di corbezzoli in barattoli precedentemente sterilizzati e conservate in un luogo fresco e asciutto.
Botanica: come coltivarlo
In Italia la pianta di corbezzolo è presente in tutta la Penisola ed è interessante sapere che il Conero, importante promontorio dell’Appennino Umbro-Marchigiano, deve il suo nome proprio al Corbezzolo. Infatti, il termine Conero, deriva dal greco antico Komaros, che tradotto vuol dire Corbezzolo e significa letteralmente Monte dei corbezzoli.
Sono tante le virtù di questa pianta e non risiedono soltanto nella sua bellezza estetica, ma anche nelle numerosissime proprietà benefiche contenute nei frutti, nelle foglie e nei fiori. Una pianta dunque tutta da scoprire.
Come coltivare il corbezzolo
Coltivarlo è alquanto facile. Infatti, questa pianta non ha bisogno di molte cure per mantenersi vitale e fruttifera. Ha un rapido accrescimento e una grande longevità, tant’è che può sopravvivere diversi secoli.
Ecco quali sono le necessità del corbezzolo: preferisce terreni acidi, con una buona dotazione di sostanza organica, ben drenati ma freschi. Inoltre, questa pianta ama esposizioni soleggiate ma sa resistere molto bene al freddo, anche se è consigliabile proteggerla durante l’inverno, soprattutto se la pianta è giovane, fino ai tre anni.
Invece, nei periodi caldi, occorre dare alla pianta abbondante acqua. La potatura va eseguita solo all’occorrenza, in primavera o in autunno, asportando soltanto i rami privi di fiori, danneggiati o malati. Invece, sono assolutamente da eliminare i polloni che crescono alla base della pianta, poiché potrebbero sottrarre importanti nutrienti ai rami principali.
Cenni storici
La storia narra che Plinio il Vecchio, siamo intorno al 50 a.C. , non amasse molto il sapore asprigno delle bacche di corbezzolo, e che da qui provenga il nome botanico della pianta, Arbutus unedo.
Infatti, “Arbutus” richiama un termine che definisce il gusto aspro delle bacche, “unedo” proviene dal latino “unum edo” che tradotto vuol dire: ne mangio uno.
Anche Ovidio fa riferimento alle bacche del corbezzolo definendole fragole di monte che la terra generosamente donava agli uomini.
Più avanti nel tempo, il poeta Giovanni Pascoli celebrò l’Italia e il tricolore con la sua poesia Ode al Corbezzolo in cui, in maniera simbolica, propone un parallelismo tra il cespuglio di corbezzolo ed il tricolore, esprimendo il suo forte sentimento nazionalistico.
Invece, nella tradizione contadina e popolare di alcune zone del centro Italia, le bacche erano consumate durante la festa che si celebrava il 28 Ottobre come in una sorta di rito dei “baccanti”. I suoi rami erano posti sull’uscio di casa come benvenuto per gli ospiti. Inoltre, le bacche simboleggiavano l’amore e la gelosia, per il colore esterno rosso e la polpa gialla.
Invece, spostandoci in alcune località della Sardegna rurale, ancora oggi i rami sono utilizzati per costruire il su pilìsu, lo strumento che serve a rompere la cagliata del latte.
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