Sommario
Il cardo mariano, o cardo latteo, è una pianta erbacea dalle formidabili proprietà terapeutiche, soprattutto detox, antiossidanti, antinfiammatorie e soprattutto protettive e depurative per il fegato.
In ambito fitoterapico, la pianta officinale si usa sotto forma di tisana, decotto, tintura madre ed estratto secco. Invece, in cucina, si trasforma in un ingrediente gustoso e flessibile, prestandosi ad arricchire numerose ricette. Il sapore ricorda il carciofo, dalle note amare e pungenti, mentre l’aroma della radice sembra essere composto da uno misto tra le rape e le carote.
Che cos’è il cardo mariano
Il cardo mariano (Silybum marianum L. Gaertner; appartenente alla famiglia delle Asteraceae) è una pianta nota per le sue proprietà medicinali, in particolare per il fegato e disturbi come ittero e calcolosi biliare. Inoltre, è un ottimo alleato nel favorire la digestione.
Il cardo mariano, infatti, è riconosciuto come una delle erbe medicinali più potenti per il trattamento e la prevenzione delle malattie del fegato. Offre una forte protezione epatica dagli effetti nocivi di alcol e medicinali, grazie alle sue proprietà epatoprotettive e antitossiche. In particolare favorisce anche il rinnovamento delle cellule epatiche (epatociti).
I frutti non solo facilitano la secrezione biliare e stimolano le difese naturali del corpo, ma promuovono anche la rigenerazione del tessuto epatico.
Il nome “mariano” si ispira a un aneddoto della tradizione cristiana: si narra che le linee bianche sulle sue foglie derivino dalle gocce di latte della Vergine Maria durante l’allattamento di Gesù. Questa pianta, infatti, secerne un liquido che ricorda il latte, da cui il nome inglese “milk thistle” (cardo lattiginoso).
Della pianta solitamente si usano a scopi terapeutici i frutti, detti semi, ricchi di sostanze benefiche, tuttavia, anche le foglie sono utili per le loro funzioni toniche, stimolanti per la digestione e diuretiche. Il componente principale è la silimarina, una miscela di flavonolignani con la silibina, ma la pianta contiene anche acidi grassi, tannini e una varietà di flavonoidi, inclusa la quercetina.
Le proprietà antiossidanti della silimarina hanno inoltre ampio utilizzo nei trattamenti dermatologici e nella cosmesi.
Differenze tra cardo e cardo mariano
Il nome scientifico del cardo comune è Cynara cardunculus. Consiste in un ortaggio appartenente alla famiglia delle Asteraceae, la medesima del cardo mariano.
Il sapore del cardo comune è amarognolo ma presenta un retrogusto che rimanda alle caratteristiche organolettiche del sedano. Si presta a essere impiegato nella realizzazione di ricette culinarie, in sostituzione del carciofo.
Dal punto di vista terapeutico, il cardo comune possiede proprietà medicamentose similari al cardo mariano. In particolare, agisce come epatoprotettore, diuretico ed antiossidante.
Cardo mariano: proprietà e benefici
Il cardo mariano è noto per le sue tante virtù benefiche, soprattutto per il fegato, ma anche per la digestione, depurazione e la detossificazione.
È una pianta che ha un impatto favorevole sui livelli di trigliceridi nel sangue, sulla glicemia con un effetto protettivo sul cuore.
Inoltre, la silimarina è nota anche per le sue qualità galattogene, cioè favorisce la produzione di latte.
Ecco allora le principali proprietà del cardo mariano.
Cardo mariano e fegato
Il cardo mariano esercita un’azione protettiva sul fegato. E’ considerato un rimedio coadiuvante nel trattamento di disturbi al fegato causati da patologie epatiche, steatosi (o fegato grasso) ed epatiti.
Si impiega come agente protettivo del fegato atto a debellare alcune specie di tossine particolarmente dannose per l’organismo.
In particolare, riesce a contrastare efficacemente l’amatossina: un microrganismo che può risultare letale se accidentalmente ingerito.
Inoltre, l’assunzione di integratori a base di cardo mariano potrebbe apportare miglioramenti nella funzionalità epatica riducendo sia l’infiammazione del fegato che i danni all’organo provocati dalla flogosi.
Studi scientifici dimostrano che il cardo mariano è in grado di allungare le aspettative di vita nei soggetti affetti da cirrosi epatica: una patologia cronica e progressiva generata da un consumo eccessivo di bevande alcoliche.
Previene l’invecchiamento cerebrale
Grazie alle azioni antinfiammatorie ed antiossidanti ascrivibili al cardo mariano, vengono riconosciute proprietà neuroprotettive idonee a prevenire il declino della funzionalità cerebrale, dovuta all’avanzare degli anni.
La silimarina, in particolare, inibisce gli effetti nocivi dei radicali liberi prevenendo il danno ossidativo e il progressivo declino delle facoltà mentali.
Inoltre, il cardo mariano riesce a ridurre la concentrazione di placche amiloidi: formazioni extracellulari presenti nel cervello e composte da un accumulo della proteina amiloide e responsabili di malattie come l’Alzheimer.
Favorisce la produzione di latte materno
Il cardo mariano può aiutare le donne ad incrementare la montata lattea durante l’allattamento.
Infatti, rientra tra le piante ad azione galattogena, adatte ad accrescere la produzione di latte materno attraverso la stimolazione della prolattina.
Questa è un ormone che agisce sulle ghiandole mammarie e aiuta la partoriente nel mantenimento della lattazione.
Cardo mariano per alleviare i sintomi dell’asma
L’asma è una patologia infiammatoria cronica derivante da un’eccessiva reazione immunitaria di fronte alla presenza di un allergene. Questa condizione colpisce l’apparato respiratorio e si manifesta con: tosse, costrizione toracica, difficoltà a respirare, respiro sibilante.
La silimarina, presente nel cardo mariano, protegge le vie aeree dall’infiammazione provocata dall’asma allergica riducendo la sintomatologia annessa alla condizione di flogosi.
Rafforza il sistema immunitario
L’assunzione di fitopreparati a base di cardo mariano può potenziare le difese immunitarie, stimolando l’organismo a combattere contro le infezioni e a ridurre i processi di infiammazione cronica derivanti da un deficit del sistema immunitario.
Inoltre, presenta effetti immunomodulanti che promuovono le difese immunitarie e tengono sotto controllo l’iperattività del sistema immunitario responsabile dell’insorgenza di asma e della rinite allergica.
Rimedio ipoglicemico e ipocolesterolemizzante
La combinazione sinergica tra la silimarina, gli acidi grassi e gli antiossidanti presenti nel cardo mariano, rende la pianta officinale un rimedio elettivo contro l’iperglicemia.
Agisce in maniera analoga ad alcuni farmaci antidiabetici in quanto incrementa la sensibilità all’insulina abbassando contestualmente la glicemia.
I soggetti che assumono abitualmente integratori a base di Silybum marianum sperimentano un’effettiva riduzione del tasso glicemico a digiuno e dell’emoglobina glicata: un parametro utilizzato in laboratorio per valutare la concentrazione plasmatica nel sangue.
L’ipercolesterolemia invece è una condizione piuttosto pericolosa che predispone l’organismo ad un rischio elevato di insorgenza di malattie cardiache e ictus.
Studi scientifici rivelano che il cardo mariano è in grado di ridurre sia la concentrazione di colesterolo LDL (colesterolo cattivo) che il livello di trigliceridi presenti nel plasma.
Rinforza le ossa
L‘osteoporosi è una patologia sistemica che colpisce l’apparato scheletrico, generata da una ridotta densità minerale e da un progressivo deterioramento del tessuto osseo.
Una condizione che si manifesta con l’invecchiamento e provoca un incremento della fragilità ossea, esponendo il paziente ad un maggior rischio di fratture.
Il cardo mariano è considerato un rimedio elettivo nel trattamento dell’osteoporosi, in quanto, da un lato promuove la mineralizzazione ossea e dall’altro esercita un ruolo protettivo atto ad impedire la perdita della densità ossea.
Ricercatori scientifici indicano l’impiego di integratori come terapia complementare idonea a ritardare l’insorgenza della malattia ossea sistemica nelle donne in post menopausa.
Antiossidante naturale
La silimarina è considerata un potente agente antiossidante. Stimola la produzione del superossido dismutasi (un enzima che catalizza la trasmutazione del radicale libero in ossigeno), incrementa il glutatione cellulare e blocca la perossidazione lipidica.
Per tale ragione, è considerato un vero e proprio nemico dei radicali liberi.
Inoltre, la silibinina migliora la funzionalità delle difese antiossidanti contenute a livello intestinale, apportando effetti benefici sulla flora batterica del colon.
Rimedio naturale per trattare alcune patologie cutanee
Le principali costituenti chimiche del cardo mariano, la silibinina e la silimarina, risultano efficaci nel trattamento dell’invecchiamento cutaneo e della rosacea: un disturbo cutaneo che si manifesta con arrossamenti, pustole e brufoletti.
Tali proprietà terapeutiche sono riconducibili alle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie esercitate sinergicamente dalle componenti flavonolignane.
Inoltre, inibisce l’esaurimento del glutatione: una sostanza che agisce da antiossidante naturale prodotta dall’organismo stesso. Il ruolo principale del glutatione consiste nel contrastare efficacemente lo stress ossidativo inibendo l’insorgenza di patologie cardiache e neurodegenerative.
In aggiunta, il cardo mariano può costituire un valido rimedio naturale nel trattamento della psoriasi. Una condizione infiammatoria caratterizzata da arrossamenti, prurito e macchie cutanee.
Combatte l’acne
L’acne è una condizione cronica cutanea contraddistinta da un’infiammazione dei follicoli sebacei. Anche lo stress ossidativo assume un ruolo importante nello sviluppo di tale fastidiosa patologia.
Grazie alle proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie riconosciute al cardo mariano, gli integratori sono considerati dei validi alleati nella lotta contro l’acne.
Studi scientifici dimostrano che in seguito ad una somministrazione giornaliera di 210 milligrammi di silimarina, si registra un’effettiva riduzione del 53% delle lesioni cutanee provocate dall’acne. Tale risultato si evidenzia dopo un mese di trattamento.
Cardo mariano: come assumerlo
In erboristeria si utilizza sotto forma di:
- Tintura madre.
- Capsule.
- Polvere.
- Tisane.
- Decotti.
I frutti secchi e le foglie del cardo mariano possono essere consumati sotto forma di infuso, mentre la pianta è impiegata anche nella produzione della tintura madre e supplementi nutrizionali.
Gli integratori a base di cardo mariano devono includere un estratto della pianta standardizzato almeno all’1% in silimarina per essere efficaci.
Per preparare un’infusione di cardo mariano, si utilizza un cucchiaino di frutti secchi o mezzo cucchiaino di foglie essiccate, lasciandoli in infusione per 10 minuti in una tazza d’acqua calda. Si consiglia l’assunzione mezz’ora prima dei pasti.
La tintura madre di cardo mariano si assume, invece, diluendo 30 gocce in un po’ d’acqua, fino a tre volte al giorno prima dei pasti.
Per l’estratto secco di cardo mariano, la dose consigliata è di una compressa due volte al giorno.
Disponibile anche in commercio, l’olio di cardo mariano è estratto dai semi e apprezzato per le sue qualità antiossidanti e antinfiammatorie, dovute alla presenza di acidi grassi essenziali e vitamina E.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Non sono stati segnalati significativi effetti collaterali in seguito alla somministrazione orale di preparati a base di cardo mariano. Solo l’1% dei soggetti sottoposti all’assunzione di un sovradosaggio, protratto per lunghi periodi di tempo, ha riportato l’insorgenza di effetti collaterali manifestatisi con disturbi intestinali (nausea, diarrea e gonfiore).
Il cardo mariano può scatenare una reazione allergica in soggetti che presentano una accertata ipersensibilità alle Asteraceae.
Svolge un’azione ipoglicemizzante pertanto se ne sconsiglia l’impiego qualora sia in corso una terapia farmaceutica per il trattamento del diabete.
La pianta officinale svolge un’azione simil-estrogenica e potrebbe aggravare le condizioni di salute in soggetti colpiti da patologie di tipo ormonale. Se si presenta tale quadro clinico, si raccomanda di chiedere un previo parere al proprio medico curante prima di intraprendere un trattamento a base di Silybum marianum
Inoltre, se si assumono dei farmaci, è bene chiedere il parere del proprio medico a causa della possibile interferenza dei composti del cardio mariano sui principi attivi del medicinale.
Integratori di cardo mariano
Il cardo mariano è considerato il rimedio elettivo per depurare il fegato. Gli integratori si possono facilmente acquistare in erboristeria, farmacia, negozi di prodotti biologici e rivenditori specializzati online.
Il prezzo delle foglie di cardo mariano, in taglio tisana, è di circa 6 euro, nel formato da 100 g. Mentre la tintura madre è acquistabile al costo di 15 euro nella confezione da 100 ml.
Prediligere sempre prodotti naturali e puri al 100%, provenienti da agricoltura biologica certificata.
Il cardo mariano in cucina
È un ingrediente molto versatile e particolarmente gustoso, adatto ad arricchire il gusto di molteplici ricette culinarie. Il suo sapore è simile al carciofo mentre la radice si può utilizzare in sostituzione di rape e carote.
Le coste sono ideali arrostite e vengono cotte come la parmigiana al forno con l’aggiunta del pomodoro fresco, la mozzarella e il basilico. Invece, le parti fibrose e coriacee presenti nel cardo mariano si possono frullare ed incorporare in vellutate, zuppe e passati.
I capolini, dalla consistenza tenera, sono adatti alla preparazione di risotti e condimenti per primi piatti.
Le foglie tagliate grossolanamente si possono consumare crude aggiunte all’insalata mista. In seguito alla cottura sono una valida alternativa agli spinaci e alle biete da costa. Ideali per realizzare tortini salati, cannelloni, ripieni per ravioli e contorni.
Come pulire e conservare il cardo mariano
Prima di tutto procedere con l’eliminazione delle foglie separandole dai cespi. Togliere i filamenti legnosi con l’utilizzo di un coltello o con uno sbuccia verdure. Dopo aver eseguito un’accurata pulizia, lasciarlo in ammollo in una soluzione di acqua e limone per smorzare il gusto amarognolo del vegetale.
Tutte le parti vegetali sono commestibili e ricche di proprietà terapeutiche.
Per poter conservare al meglio le parti vegetali è possibile procedere con l’essiccazione delle foglie, dei semi e delle radici. Dopo averli ridotti in piccoli pezzi, lasciarli riposare in un luogo ben arieggiato.
Ad essiccazione completata, trasferire le parti vegetali in sacchetti di carta o in barattoli di vetro muniti di chiusura ermetica.
Fonti
- Ludovico Abenavoli, Milk thistle (Silybum marianum): A concise overview on its chemistry, pharmacological, and nutraceutical uses in liver diseases.
- Kasi Pandima Devi, A Mini Review on the Chemistry and Neuroprotective Effects of Silymarin.
- Jung-Lye Kim, Antiosteoclastic activity of milk thistle extract after ovariectomy to suppress estrogen deficiency-induced osteoporosis.
- Francesco Di Pierro, Clinical efficacy, safety and tolerability of BIO-C (micronized Silymarin) as a galactagogue.
- Wenfeng Liu, Potent inhibitory effect of silibinin from milk thistle on skin inflammation stimuli by 12-O-tetradecanoylphorbol-13-acetate.
- SIF Magazine