Ti capita di avere il sonno agitato e di svegliarti spesso la notte? Sei più a rischio di soffrire di un attacco di emicrania. Ma non il giorno successivo, bensì due giorni dopo. Lo ha scoperto uno studio condotto presso il Brigham and Women’s Hospital di Boston, che ha rivelato che le persone il cui sonno è frammentato durante la notte sono a maggior rischio di sperimentare un episodio di emicrania non il giorno successivo, ma due giorni dopo. La ricerca è pubblicata sulla rivista Neurology.
Sonno frammentato e emicrania: lo studio
Molti studi hanno evidenziato un legame tra emicrania e sonno di cattiva qualità, insufficiente o eccessivo. I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston, guidati dalla dottoressa Suzanne Bertisch, hanno voluto indagare in modo più approfondito questa relazione, per comprenderla meglio. Hanno quindi condotto uno studio di coorte prospettico su 98 adulti, di 35 anni di età in media, che avevano avuto frequenti episodi di emicrania, ma per meno di 15 giorni al mese.
I partecipanti allo studio hanno compilato diari elettronici due volte al giorno, registrando qualità del sonno, eventuali mal di testa e altre abitudini legate alla salute per un periodo di 6 settimane.
La quantità e la qualità del loro sonno sono, inoltre, state misurate attraverso attigrafi di cui ognuno è stato dotato per 6 settimane.
Durante il periodo di studio, si sono verificati oltre 800 episodi di emicrania.
Dall’analisi dei dati è emerso che dormire per 6,5 ore o meno ogni notte e avere un sonno di scarsa qualità non era correlato ad episodi di emicrania.
I ricercatori hanno invece osservato che il sonno frammentato, cioè la tendenza a svegliarsi spesso, faceva aumentare il rischio di soffrire di emicrania due giorni dopo: la probabilità di un attacco era pari al 39%.
“La bassa efficienza del sonno – ha detto la dottoressa Bertisch -, che identifica la quantità di tempo che trascorri sveglio a letto cercando di addormentarti, è associata ad emicrania non il giorno immediatamente successivo, ma il giorno dopo”.
I ricercatori hanno dichiarato che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere le implicazioni cliniche e neurobiologiche della frammentazione del sonno e il rischio di emicrania.
Fonte: Medical News Today