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I sintomi della gravidanza sono diversi per ciascuna donna. Anzi, alcune donne si sentono così in forma che non sospettano nemmeno di essere incinte. Se, invece, la mattina hai un senso di nausea, il seno è un po’ dolente oppure ti senti molto stanca e assonnata, o il ciclo non si decide ad arrivare, potresti essere incinta.
Ma quali sono i primi sintomi della gravidanza? Come si riconoscono? È possibile avere una gravidanza senza sintomi?
Vediamo allora quali sono i segnali che il nostro corpo ci invia, che indicano l’inizio della gestazione e quando si manifestano dopo il concepimento.
Sintomi gravidanza, quando compaiono e perché
Solitamente i primi sintomi della gravidanza compaiono dopo almeno 15 giorni dal concepimento, quindi circa un paio di settimane dopo il rapporto sessuale. Alcune donne raccontano di “sentire” di essere incinte fin dal giorno del concepimento, ma accade molto raramente.
Nella norma, occorre più tempo per la comparsa dei sintomi gravidici. Ma c’è anche chi non si accorge di nulla fino al primo mese di gravidanza.
I tempi e le peculiarità dell’inizio della gestazione sono diversi per ogni donna, quindi capire l’arrivo di una gravidanza e dopo quanto compaiono i sintomi è abbastanza difficile, visto che ogni donna vive il suo specifico percorso ed è un mondo a sé.
Le prime avvisaglie di un bimbo in arrivo, inoltre, possono manifestarsi anche a distanza di alcuni giorni o settimane dalla mancata mestruazione.
Vediamo quindi nel dettaglio quali sono i sintomi di gravidanza più frequenti e comuni a molte donne.
Quali sono i primi sintomi di gravidanza?
Il primo e il più immediato è l’assenza del ciclo mestruale. Ma non è l’unico, seguono poi, man mano che la gestazione procede: mal di pancia, aumento del volume del seno, nausea, vomito, sonnolenza e stanchezza, sbalzi d’umore, ecc.
Vediamo quindi nello specifico i primissimi sintomi di una gravidanza.
Mestruazioni assenti
Tra i sintomi di gravidanza dei primi giorni c’è senza dubbio il famoso ritardo. È, infatti, l’assenza del ciclo il primo avvertimento di una possibile gestazione. Questo perché le mestruazioni sono il risultato dello sfaldamento dell’endometrio, il tessuto più interno che riveste l’utero, la cui funzione è di accogliere e nutrire il feto durante la gravidanza.
Per questo motivo le mestruazioni sono assenti se si è incinte: la loro comparsa segnalerebbe uno sfaldamento dell’endometrio e quindi la perdita del feto.
Può capitare invece che nei primi giorni di gestazione si manifestino delle “false mestruazioni”, cioè piccole perdite ematiche che si verificano al momento dell’impianto dell’ovulo fecondato nell’utero. Solitamente durano poco ma possono “mimare” una mestruazione.
Tuttavia, un ritardo nel ciclo o la sua mancanza non sempre indicano l’arrivo di una gravidanza. Ansia, stress, diete troppo rigide, rapida perdita di peso, eccessiva attività fisica, carenze nutrizionali, infezioni dell’apparato riproduttivo o alcune malattie possono determinarne l’assenza (amenorrea).
Per fugare ogni dubbio si può acquistare in farmacia un test di gravidanza. Con un ciclo regolare di 28 giorni si può eseguire già nei primi giorni di ritardo. In caso di esito positivo è però sempre consigliabile confermare il risultato attraverso esami specifici del sangue prescritti dal proprio medico.
Dolori, sensibilità e alterazione del volume del seno
L’aumento di volume del seno e la sensazione di tensione e gonfiore sono tra i primi e più diffusi sintomi di gravidanza, soprattutto nella prima settimana. Il seno diventa molto sensibile, tanto da provare quasi fastidio al contatto con i vestiti.
È un sintomo piuttosto fastidioso e spesso associato a un cambiamento della cute del seno e dei capezzoli che diventano più scuri. Sull’areola poi possono anche comparire alcune piccole protuberanze (tubercoli di Montgomery).
La causa di tutto ciò sono gli ormoni, che hanno il compito di rafforzare e preparare la ghiandola mammaria alla produzione di latte. Durante il primo trimestre, infatti, la ghiandola aumenta di volume sotto la spinta ormonale (estrogeni, progesterone, prolattina, ACTH ).
Si tratta tuttavia di una sensazione tipica anche della fase premestruale, la differenza è che, in caso di gravidanza, il sintomo non si attenua ma si accentua sempre di più.
Spossatezza, stanchezza e sonnolenza
Anche la stanchezza e un senso di spossatezza che rendono faticose le normali attività quotidiane sono tra i sintomi iniziali di gravidanza.
A queste si associano la sonnolenza e la voglia di dormire. Sono tutti messaggi che il corpo invia perché la donna ha bisogno di riposo, di rallentare e adattarsi al nuovo stato.
La gravidanza, infatti, richiede una grande preparazione da parte dell’organismo e quindi molta energia. È il progesterone l’ormone che induce il corpo a cambiare ritmo ed è importante assecondare la voglia di riposo quando si presenta. Quest’ormone, infatti, ha il compito di:
- Preparare la mucosa uterina ad accogliere l’embrione, rendendola più spessa e morbida.
- Rilassare la muscolatura liscia, per evitare che l’utero, durante l’impianto dell’ovocita, possa contrarsi ed espellere l’ovulo.
- Diminuire anche la pressione sanguigna: per questo motivo alcune donne nei primi giorni di gravidanza avvertono capogiri e perfino svenimenti.
Sintomi gravidanza: la sintomatologia dalle prime settimane ai primi mesi
È nel primo mese di gravidanza che si avvertono sintomi un po’ più specifici, anche se ancora simili a quelli tipici del ciclo mestruale.
Oltre al mal di schiena e a un po’ di mal di pancia (tipici anche dell’arrivo delle mestruazioni), possono verificarsi delle piccole perdite di sangue, disturbi gastrointestinali (gonfiore, stitichezza o flatulenza) e soprattutto nausea e una salivazione più marcata del solito.
Ogni organismo comunque è diverso, quindi la sintomatologia è piuttosto variabile.
Vediamo allora quali sono i più comuni segnali di gravidanza nelle prime settimane dopo il concepimento.
Mal di pancia
La fecondazione vera e propria, cioè l’incontro fra la cellula uovo e lo spermatozoo, avviene nella tuba di Falloppio. Da qui l’embrione, dopo qualche giorno, raggiunge l’utero, vi si annida e inizia a ricavarsi un suo spazio. L’impianto si completa più o meno al ventunesimo giorno del ciclo.
Questa operazione può “irritare” l’utero, che reagirà contraendosi e provocando così dei piccoli dolori al basso ventre.
Sono i cosiddetti “crampi da impianto”, comuni a molte donne, che possono anche precedere la scadenza mestruale e rientrano nell’ampia e varia gamma dei primissimi sintomi della gravidanza. Questo sintomo è tuttavia sovrapponibile a quello del periodo premestruale e perciò non basta a indicare la presenza di una gravidanza.
Mal di testa
La causa principale del mal di testa nelle donne è la variazione ormonale. Infatti, in più della metà delle donne che soffrono di emicrania, il disturbo è associato al ciclo mestruale (emicrania mestruale).
L’instabilità ormonale è tipica della gravidanza, così come della menopausa, quindi soffrire di mal di testa quando si è incinte capita a molte donne, soprattutto nelle prime settimane di gestazione.
Possono esserci poi anche altri motivi, come stanchezza, insonnia, tensione emotiva, tensioni muscolari, ecc.; ma anche l’aumento fisiologico del volume di sangue (tipico delle prime fasi) anche a livello cerebrale.
È dunque un disturbo piuttosto comune, sia nelle donne che ne soffrivano già prima, sia in chi non ne ha mai sofferto.
Solitamente il mal di testa in gravidanza dura poche settimane, per poi migliorare o sparire del tutto negli ultimi mesi, senza danneggiare mamma e nascituro, anche se può pregiudicare un po’ il benessere della donna.
Nausea e disturbi dell’appetito
La nausea mattutina è il sintomo più comune della gravidanza e si manifesta solitamente tra la 5° e l’8° settimana, per poi “sparire” dopo il primo trimestre. È anche quello che convince più facilmente la donna a eseguire un test di gravidanza.
Ne soffre circa l’80% delle donne incinte e si accompagna il più delle volte a episodi di vomito. Alla nausea gravidica si associano anche una percezione alterata del gusto, un’aumentata sensibilità agli odori e inappetenza.
L’ormone responsabile è la gonadotropina corionica (HCG), che ha la funzione di stimolare il corpo luteo a produrre progesterone. È presente nell’organismo solo in caso di gravidanza, per questo è uno degli indicatori principali dello stato di maternità.
Vomito e iperemesi gravidica
Nel primo trimestre di gestazione, come abbiamo visto, nausea e vomito sono disturbi abbastanza comuni.
Tuttavia, in alcuni casi, si manifestano con più frequenza e intensità e con episodi difficilmente controllabili. Si parla allora di iperemesi gravidica che, a differenza delle nausee mattutine, si caratterizza per episodi di vomito ripetuti e persistenti, impedendo alle donne perfino di alimentarsi in modo adeguato.
Tale condizione, infatti, può comportare disidratazione, rapida perdita di peso, infossamento degli occhi, riduzione della minzione, chetosi e carenze nutritive.
La causa principale sarebbe il rapido aumento dei livelli di estrogeni nell’organismo, ma non è ancora del tutto certo.
Perdite vaginali
Secrezioni vaginali, di colore chiaro e un po’ lattiginose, sono un altro sintomo piuttosto comune in questi mesi. L’aumento del livello di estrogeni determina, infatti, un maggiore afflusso di sangue nell’apparato genitale, in particolare sulle ghiandole vaginali che aumentano la produzione di muco.
Se le perdite sono tuttavia associate a bruciore o sono maleodoranti, è opportuno verificare se è in atto una vaginite.
Aumento della fame
Nelle prime settimane di gravidanza la donna può oscillare tra questi due estremi: tanta fame o inappetenza. Nel primo caso, sono tipiche le “voglie”, cioè un forte desiderio di cibi particolari; l’inappetenza, invece, è strettamente collegata alla nausea.
È sempre necessario fare attenzione al peso, evitando la scusa di dover “mangiare per due”. Un aumento ponderale in gravidanza può, infatti, comportare complicanze durante la gestazione e il parto.
Minzione frequente
È piuttosto frequente in caso di gravidanza avvertire la necessità di fare pipì più spesso del solito (pollachiuria).
Anche in questo caso la responsabilità è del progesterone che rilassa la muscolatura liscia (per evitare che l’utero espelli l’ovocita fecondato) anche della vescica e dell’uretra, limitando la capacità di trattenere l’urina. Man mano che il bimbo cresce poi, il suo peso esercita anche una certa pressione sull’apparato urinario.
Sbalzi d’umore
Passare abbastanza rapidamente dal riso al pianto è un segno tipico in gravidanza e anche uno dei più frequenti.
Soprattutto nel primo trimestre, gli sbalzi di umore, con irritabilità, ansia, malumore e tristezza, alternati ad allegria ed euforia, sono del tutto normali. Ci si commuove per un nonnulla o ci si arrabbia con molta facilità.
Le cause sono diverse: da una parte c’è un certo disorientamento nei confronti del corpo che cambia, anche dovuto alle variazioni ormonali; dall’altra, un po’ di ansia o di paura per il nuovo periodo della vita che sta per iniziare, sono più che giustificate.
Crampi
I crampi, cioè contrazioni muscolari brusche e involontarie, spesso caratterizzano il terzo trimestre di gravidanza e non è un caso che si manifestino proprio in questo periodo.
In questa fase, infatti, le ossa e i muscoli sono sotto stress per l’aumento di peso e i crampi sono il sintomo di questo sforzo extra da parte dell’apparato muscolo-scheletrico.
Nonostante il disagio per la futura mamma, non comportano rischi per la salute del bimbo o della donna e generalmente si risolvono spontaneamente dopo il parto.
Stitichezza e diarrea
La gravidanza e le modificazioni ormonali portano qualche cambiamento anche nella regolarità intestinale. Il protagonista è sempre il progesterone che, rilassando la muscolatura intestinale, rallenta la peristalsi, cioè le contrazioni necessarie per il transito del cibo nell’intestino.
È tipica la stitichezza ma si possono verificare anche episodi di diarrea. A parte gli ormoni, anche cambiare abitudini alimentari (ad esempio la presenza di nausea induce a bere poca acqua) e l’aumento progressivo della pancia sono aspetti che giocano un ruolo importante.
È quindi fondamentale curare l’alimentazione, cercando di consumare più frutta e verdura accuratamente lavate. Una delle complicanze della stitichezza, infatti, sono le emorroidi che possono diventare anche piuttosto dolorose e impegnative.
Diagnosi e test di gravidanza: cosa fare in caso di sintomi
Quando si avvertono i primi sintomi, si può decidere di eseguire il test di gravidanza acquistandone uno in farmacia. Si tratta di un esame basato sul dosaggio nelle urine di un ormone chiamato gonadotropina corionica (beta-HCG).
Quando avviene l’impianto dell’ovocita nell’utero, la beta-HCG immessa nel sangue stimola il corpo luteo (il residuo del follicolo ovarico dopo l’ovulazione) a produrre progesterone, l’ormone fondamentale non solo per l’annidamento ma anche per la regolare gestazione.
Se l’esito è positivo, il ginecologo può prescrive il dosaggio delle beta-HCG del sangue per confermare il risultato. Seguirà poi la visita ginecologica, misurando anche il peso corporeo e la pressione del sangue (misurazioni che andranno ripetute per tutta la durata della gravidanza).
Tra i primi esami da fare in gravidanza prescritti dal ginecologo ci sono poi:
- Analisi del sangue: come l’emocromo completo, le transaminasi (per la funzionalità epatica), la glicemia (il livello di glucosio nel sangue) o altri test per individuare malattie specifiche, dosaggio degli ormoni tiroidei, ecc.
- Analisi delle urine per verificare lo stato di salute del fegato e dei reni, la presenza di eventuali di patologie come il diabete o infezioni delle vie urinarie e dell’apparato genitale.
- Ecografia, a partire dal primo trimestre, per verificare lo stato di salute del feto.
Si tratta di esami di routine, tuttavia, se la gravidanza è a rischio o ci sono malattie pregresse, il medico potrà prescrivere ulteriori e specifiche indagini diagnostiche.
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Sei incinta? Cosa fare nei primi mesi di gravidanza
Hai scoperto di essere incinta? Niente paura, si inaugura una nuova fase della vita, che va affrontata nel miglior modo possibile, sia fisicamente, sia psicologicamente, fin dall’inizio. È vero, i disturbi della gravidanza, come abbiamo visto, non sono pochi. Poi, alcune gravidanze sono particolarmente difficili, altre più semplici. Ciò che conta è mettere in campo tutte le strategie necessarie per affrontare i 9 mesi più importanti della vita di una donna.
Per prima cosa è fondamentale adottare uno stile di vita sano, fatto di tranquillità, moderato esercizio fisico e un regime alimentare equilibrato. È fondamentale curare il benessere non solo della futura mamma, ma anche del bimbo in arrivo. È opportuno quindi evitare di bere alcolici, smettere di fumare e assumere farmaci solo dietro stretto controllo medico.
Seguendo una dieta sana e bilanciata, l’organismo avrà a disposizione tutti i nutrienti necessari. Tuttavia è importante il giusto apporto di vitamina D e acido folico (0.4 milligrammi dietro prescrizione medica), la cui carenza può causare al neonato gravi disturbi del sistema nervoso centrale, al cervello e al midollo spinale.
Quindi, è necessario seguire scrupolosamente le indicazioni del medico per un’alimentazione corretta che permette al nascituro di crescere e svilupparsi correttamente. È anche preferibile evitare di prendere troppo peso.
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Come calcolare le settimane di gravidanza?
Il calcolo delle settimane di gravidanza è fondamentale per conoscere la data più probabile del parto e per seguire, passo dopo passo, lo sviluppo del bambino.
La durata della gravidanza è per convenzione di 40 settimane che si contano a partire dalla data di inizio dell’ultima mestruazione. In altre parole, se alla data di inizio dell’ultima mestruazione si sommano 40 settimane si ottiene la data presunta del parto.
Ma in che modo è possibile calcolare la settimana di gravidanza? Per saperne di più puoi leggere il nostro approfondimento Calcolo delle settimane di gravidanza: la guida completa.
Consigli utili per affrontare i sintomi più comuni di gravidanza
Di seguito alcuni consigli utili per alleviare il più possibile i disturbi più comuni e fastidiosi della gravidanza.
- Ridurre ansia e stress, magari con l’aiuto di tisane rilassanti.
- Riposare ogni volta che se ne sente la necessità, assecondando le richieste del corpo.
- Per scongiurare la nausea (che si manifesta soprattutto a stomaco vuoto) fare dei piccoli spuntini tra un pasto e l’altro.
- Seguire una dieta sana e bilanciata ricca di frutta e verdura.
- Cercare di non assumere alimenti stimolanti come caffè, tè o bibite energizzanti.
- Evitare di bere alcolici (possano provocare seri danni al feto) e di fumare.
- Bere più acqua possibile per idratare il corpo.
- Curare l’igiene intima usando prodotti non aggressivi che non alterano la flora batterica vaginale.
- Non indossare abiti troppo stretti o biancheria intima sintetica che possono irritare la zona genitale e causare vaginiti.
- Praticare una moderata attività fisica, come la ginnastica, o passeggiare, anche per ridurre lo stress.
Fonti
- Ministero della Salute, Gravidanza fisiologica.
- Uppa – Speciale gravidanza
- WHO- Recommendations on antenatal care for a positive pregnancy experience.
- World Health Organization, WHO recommendations on antenatal care for a positive pregnancy experience.