Il raffreddore in Italia colpisce 4 persone su 5, almeno due volte all’anno. Ma sono soprattutto gli italiani coloro che si ammalano con maggiore incidenza rispetto a francesi e tedeschi. E’ quanto emerge da una ricerca condotta da IPSOS per Vicks. Una volta aggrediti dal virus i malcapitati passano dai 2 fino ai 5 giorni in compagnia di starnuti e fazzoletti e non è tutto. Tuttavia almeno due pazienti su tre dichiarano di essere afflitti da più di un sintomo contemporaneamente come mal di gola, tosse e naso che cola, che sono considerati i sintomi più fastidiosi.
Lo studio europeo
Stando ai risultati della ricerca condotta per Vicks, in diversi Paesi, su un campione statisticamente rappresentativo di 500 uomini e donne dai 16 ai 65 anni per ogni Paese, con un’incidenza del 94%, gli italiani si ammalano molto più facilmente di raffreddore e influenza rispetto a francesi (81%) e tedeschi (82%).
Ma c’è anche una buona notizia: siamo i primi a sentirci meglio.
Infatti, in media i giorni di malattia sono 4, mentre i francesi si trascinano il malessere per 5 giorni, i tedeschi addirittura arrivano a combattere con i sintomi del raffreddore per 5.5 giorni di fila.
Anche nella classifica della sintomatologia più fastidiosa ci sono differenze tra i diversi Stati, se per gli italiani i sintomi più noiosi sono:
- mal di gola (17%)
- tosse (16%)
- naso che cola (15%).
Invece per i francesi è soprattutto quest’ultimo (18%) e per i tedeschi è la congestione nasale (24%).
Conseguenze del raffreddore
Inoltre per gli italiani una delle preoccupazioni maggiori quando si ha il raffreddore è il non riuscire a dormire. Per sei italiani su dieci non riposare bene è uno degli impedimenti maggiori nell’affrontare la successiva giornata.
Infatti, questo ha un impatto negativo sulle attività diurne, dal lavoro (45%) alla possibilità di godersi la giornata 33%.
L’importanza del sonno non è solo questione di performance: studi clinici evidenziano come un buon riposo notturno possa avere un ruolo chiave nel rafforzare le difese immunitarie, aiutando a riprendersi più rapidamente da raffreddore e influenza. Hanno ben ragione quindi le persone colpite da raffreddore a preoccuparsi del proprio sonno dal momento che il 90% dei malati si sveglia di notte e di questi la metà arriva a interrompere il sonno una o due volte a notte, principalmente per via della tosse, del naso chiuso, del naso che cola e del mal di gola.
Invece, molta differenza c’è nel modo di affrontare la giornata: il 55% degli intervistati in Italia non va al lavoro in media per 2.2 giorni, peggio di noi i tedeschi con il 65% che rimane a casa per in media 3.8 giorni, molto più virtuosi i francesi con il 37% che non va a lavoro solo per 1.4 giorni.
Il raffreddore è una tra le patologie di origine virale più comune a livello mondiale, si trasmette per via aerea, respirando piccole particelle salivari infette oppure anche dal contatto con oggetti contaminati.
Come prevenire il raffreddore
Inoltre per prevenire il raffreddore l’alimentazione ha un ruolo fondamentale. I cibi ricchi di vitamina C sono quelli da preferire come agrumi, kiwi e melograno. Anche alcune spezie sono in grado di stimolare il sistema immunitario come zenzero e curcuma. Da non trascurare anche i probiotici contenuti nello yogurt. Inoltre il movimento all’aria aperta è un’arma vincente nel rendere più forte l’apparato respiratorio.
Vale sempre la buona regola del lavarsi accuratamente le mani come forma di difesa.
Infine, per la terapia circa la metà degli italiani e dei tedeschi scelgono farmaci da banco (50% e 55%), seguiti dal 42% dei francesi.