Sommario
Con l’arrivo dell’estate si intensificano anche le punture degli insetti. Nella maggior parte dei casi sono fastidiose, ma innocue. Possono provocare dolore, prurito, arrossamento e gonfiore e guarire nel giro di pochi giorni.
Ma, per alcune persone, le punture di insetti sono causa di reazioni allergiche anche gravi. Per questo motivo è importante saper riconoscere le punture dei più comuni insetti, per poter agire al meglio in caso di emergenza. Inoltre, occorre prevenirle con buone pratiche e consigli da seguire soprattutto in situazioni a rischio.
Cosa sono le punture di insetti e come riconoscerle
Le punture degli insetti sono comuni e, di solito, innocue. I morsi e le punture di insetti, nella maggior parte dei casi, causano un rigonfiamento rossastro della cute, talvolta doloroso e/o pruriginoso.
I sintomi di una puntura variano a seconda del tipo di insetto e della sensibilità soggettiva.
I più comuni sono:
- gonfiore
- ponfo nella zona interessata
- eruzione cutanea
- arrossamento
- prurito intenso
- dolore.
Tuttavia, se la persona è allergica, il veleno inoculato dal pungiglione può provocare uno shock anafilattico.
Lo shock anafilattico è uno scompenso del sistema circolatorio e respiratorio che si manifesta con:
- pallore
- sudorazione
- nausea
- vomito
- difficoltà respiratorie.
In questi casi, è richiesto l’intervento immediato di un medico o bisogna andare al pronto soccorso.
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Perché gli insetti ci pungono
Le punture degli insetti possono essere:
- difensive
- alimentari.
Nel primo caso, la puntura è causata da un meccanismo di difesa. Infatti, gli insetti possono utilizzare il pungiglione iniettando sostanze tossiche e velenose per proteggere i loro alveari o nidi. Questi insetti, di solito, attaccano solo se provocati.
Un insetto può pungere anche per nutrirsi. Infatti, gli insetti cosiddetti ematofagi mordono per poter succhiare il sangue.
La reazione, in genere, si traduce nella comparsa localizzata di lievi irritazioni e prurito intenso, che tendono a risolversi entro un paio di giorni. Questo effetto è tipico nel caso degli insetti come zanzare e tafani.
Insetti che pungono: quali sono?
Gli insetti che possono mordere o pungere, sono vari. È importante conoscerli per potersi difendere al meglio e prevenire eventuali effetti indesiderati.
Gli insetti che pungono per nutrirsi, detti ematofagi, sono:
- zanzare
- tafani
- pappataci.
Quelli che pungono per difendersi sono:
- api
- vespe
- calabroni.
A seconda dell’insetto, si crea un singolo ponfo, oppure più microlesioni.
Non solo insetti: anche gli aracnidi sono pericolosi
Pur non appartenendo alla famiglia degli insetti, anche gli aracnidi (ragni, acari e zecche) possono provocare lo stesso effetto, in particolare:
- ragni
- zecche.
Come detto, nella maggior parte dei casi, i morsi o le punture non sono gravi e i disturbi scompaiono in poche ore o giorni.
In alcuni casi, però possono infettarsi, causare reazioni allergiche pericolose o trasmettere malattie infettive.
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Punture di insetti? Cosa fare?
In caso di puntura di insetto è bene essere preparati e sapere cosa fare per alleviare dolore e fastidi, ma anche come agire in casi di allergia.
L’ISS (Istituto Superiore di Sanità), a questo proposito, spiega come comportarsi.
In particolare, in caso di morso o puntura di insetto è necessario:
- Rimuovere con attenzione il pungiglione.
- In caso di morso di zecca, va rimossa la zecca intera.
- Applicare sulla ferita per almeno 10 minuti prodotti freddi (acqua fredda, fazzoletti bagnati in acqua fredda o ghiaccio) per ridurre il gonfiore.
- Non grattare o sfregare la ferita e l’area attorno, anche se prude, per ridurre il rischio di infezione.
- Evitare di usare medicamenti “tradizionali” o “fatti in casa” quali aceto o bicarbonato di sodio.
- Chiedere in farmacia o al proprio medico prodotti per ridurre il dolore, il prurito e il gonfiore.
Normalmente la ferita e i disturbi regrediscono in 2-3 giorni.
Quando consultare il medico o andare al pronto soccorso in caso di punture di insetti
Se i disturbi causati dalla puntura o dal morso di un insetto persistono, è consigliabile contattare il proprio medico.
In particolare, se:
- Il morso o la puntura causano preoccupazione.
- I disturbi (sintomi) non regrediscono o iniziano a peggiorare dopo 2 o 3 giorni.
- Il morso o puntura riguardano la bocca, la gola, la zona vicino agli occhi.
- L’arrossamento attorno al morso si espande (almeno 10 cm di diametro) e l’area diventa gonfia o dolente.
- La ferita mostra segni di infezione, pus, dolorabilità, arrossamento, rigonfiamento.
- Compaiono febbre, rigonfiamento dei linfonodi e dolori muscolari e articolari, mal di testa, tosse secca, affaticamento.
Infine, ecco in quali casi andare subito al pronto soccorso o chiamare il 118.
- Difficoltà di respirazione.
- Rigonfiamento della faccia, della bocca o della gola.
- Nausea o vomito.
- Aumento della frequenza del battito cardiaco (tachicardia).
- Capogiri e senso di debolezza.
Come riconoscere l’insetto dalla puntura
Ogni puntura o morso di insetto ha le sue caratteristiche. È importante saperle distinguere per agire in modo corretto.
Una puntura di zanzara si presenta come una piccola bolla sotto pelle più o meno arrossata, rotonda, che provoca prurito e fastidio. La bolla compare poco tempo dopo la puntura e scompare nel giro di 2-3 giorni.
I pappataci in genere provocano punture molto pruriginose e spesso di dimensioni più ampie rispetto a quelle delle zanzare. Le punture si localizzano per lo più su caviglie e gambe e colpiscono soprattutto di notte.
Le punture delle cimici non sono dolorose, ma possono causare una reazione allergica alla saliva dell’insetto, che comporta fastidio, prurito e irritazione cutanea. Sono difficili da riconoscere e vengono spesso confuse con le punture di altri insetti.
Le punture e morsi di calabroni, vespe e api sono molto dolorose. Infatti, questi insetti hanno un pungiglione all’estremità del corpo che può essere lungo anche diversi millimetri. Il pungiglione è attaccato a una cavità interna al corpo che contiene il veleno.
Il veleno è molto tossico anche se le quantità iniettate sono ridotte e poco pericolose per l’uomo.
Le punture di questi imenotteri spesso provocano arrossamento, rigonfiamento o edema – in genere appare una parte bianca al centro dell’arrossamento -, dolore e prurito.
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Puntura di zanzara
D’estate, le punture di zanzare sono le più diffuse e fastidiose. Provocano arrossamento, gonfiore e prurito. La reazione della tua pelle è causata dalla saliva della zanzara che contiene particolari enzimi. Una volta punto, il fisico aumenta la produzione di istamina, un composto azotato che ricopre un ruolo fondamentale nelle risposte infiammatorie e allergiche. L’istamina provoca una dilatazione dei vasi sanguigni e di conseguenza il tipico gonfiore, prurito e arrossamento.
Inoltre, la quantità di istamina rilasciata dal corpo non è uguale per tutti: per questo alcuni sono più sensibili alle punture di zanzara.
In caso di puntura, bisogna sciacquare la parte con acqua fredda o tamponarla con ghiaccio.
Infatti, il freddo provoca una contrazione dei vasi sanguigni e permette al tuo corpo di ridurre la quantità di sangue in eccesso presente nella zona. In questo modo anche l’arrossamento e il gonfiore si attenueranno.
Puntura di vespa e ape
Fra gli insetti che pungono, api e vespe, sono quelli che fanno più paura perché le punture sono molto dolorose. Le api pungono solo se provocate, mentre le vespe anche quando sono semplicemente disturbate mentre ronzano intorno a noi.
Il pungiglione delle vespe è poco uncinato e consente loro di infliggere più di una puntura.
Al contrario, quello delle api ha numerosi uncini che, dopo la puntura, lo ancorano alla pelle della vittima provocando, al distacco, lo strappo di tutto l’apparato addominale dell’insetto e la sua morte. Il pungiglione che resta conficcato nella pelle deve essere rimosso con attenzione per non rompere il sacco e spremere così altro veleno.
Il veleno di questi insetti contiene sostanze irritanti che provocano arrossamento, gonfiore e dolore intenso. Il pericolo più grave derivante delle punture di vespe e api è rappresentato dalle reazioni allergiche che possono provocare anche la morte in un individuo ipersensibile.
Per questo, è importante conoscere i sintomi premonitori per poter intervenire e raggiungere il più vicino posto di Pronto Soccorso.
Puntura di calabrone
I calabroni si nutrono di insetti e linfa, per cui non sono attratti dal cibo e pungono solo se provocati. Vivono nei boschi, in campagna e nelle zone suburbane. Vivono in colonie e costruiscono i loro nidi nelle cavità di alberi, ma anche fra i muri, nei camini, nei granai o nelle casette per uccelli.
Si può convivere pacificamente con i nidi di calabroni, l’importante è non attaccarli. Il calabrone tende a pungere la sera e la sua puntura è molto dolorosa.
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Puntura di tafano
Le punture dei tafani provocano prurito e in genere si risolvono in tempi brevi e senza conseguenze serie. Fanno male perché questi insetti tagliano la pelle con le loro fauci mentre mordono. Per questo motivo i segni possono durare a lungo e provocare infezioni.
È bene quindi, lavare e disinfettare la parte colpita, mettere del ghiaccio per attenuare il gonfiore e una pomata al cortisone per ridurre gli effetti infiammatori.
Puntura di pappataci
I pappataci sono piccoli moscerini che appartengono all’ordine dei ditteri. Hanno una proboscide corta rivolta verso il basso con cui l’insetto punge e succhia. Sono ematofagi, cioè si nutrono di sangue umano e animale, ma solo le femmine, per portare a maturazione le uova.
I maschi, invece, sono degli insetti glicifagi e si cibano di sostanze zuccherine.
Non ti accorgi subito di essere stato punto dai pappataci. Te ne rendi conto quando le punture iniziano a provocare dolore, prurito, ponfi arrossati su gambe e caviglie ma anche su mani, collo, braccia o schiena. Un eventuale eritema indica una reazione allergica alla puntura. Altrimenti i ponfi guariscono in pochi giorni.
Puntura di cimici
Le cimici da letto, note anche come cimici dei letti o cimici del materasso, sono dei piccoli insetti succhiatori di sangue, che tendono a vivere nelle camere da letto e a pungere nel corso della notte. Le punture delle cimici non sono pericolose e non trasmettono malattie.
Però, provocano una sensazione fastidiosa, perché possono dar luogo ad arrossamenti cutanei e a prurito.
I medici prescrivono creme contenenti corticosteroidi o antistaminici per alleviare i sintomi causati dalle punture.
Puntura e morso di aracnidi: zecche e ragni
Puntura di zecca
La zecca è un parassita in grado, con il suo morso, di trasmettere diverse malattie, tra cui:
- borreliosi di Lyme
- rickettsiasi
- febbre ricorrente
- malattie virali.
Tra queste, la più seria e pericolosa è l‘encefalite da zecca o TBE.
Per essere contagiati basta un solo morso. Le zecche proliferano nelle aree boschive umide, ombreggiate o ricche di vegetazione spontanea. È difficile accorgersi di essere stati morsi, perché le zecche sono minuscole e solo dopo un po’ cominciano a dare fastidio.
Se trovi una zecca, devi toglierla subito utilizzando delle pinzette a punta fine per non schiacciare il corpo. In alternativa, puoi usare gli strumenti disponibili forniti nei kit per la rimozione di zecche e pulci. La zecca va afferrata il più vicino possibile alla cute, per evitare che la testa rimanga nella ferita e poi va estratta tirando verso l’alto. Successivamente lavare con acqua e sapone la zona in cui sei stato morso.
Inoltre, l‘Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda la vaccinazione contro la TBE per le persone che vivono o visitano frequentemente le aree endemiche. Una profilassi raccomandata anche in Italia, nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, per i residenti nelle regioni a rischio.
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Puntura di ragno
Il morso di ragno non è pericoloso e, tranne casi di allergie, guarisce da solo.
In Italia, i ragni pericolosi per l’uomo sono:
- Vedova Nera
- Ragno Violino.
I morsi all’uomo sono accidentali e avvengono quando il ragno si trova a stretto contatto con la pelle. Il morso del ragno non è avvertito sul momento, ma può iniziare a dar fastidio dopo 2-8 ore.
Il veleno iniettato può provocare gravi ulcerazioni e necrosi delle parti colpite che hanno bisogno di molto tempo per guarire. Si possono accompagnare a febbre e a una eruzione cutanea sul corpo che provoca prurito.
Più raramente si possono verificare sintomi come:
- debolezza
- dolori articolari e muscolari
- insonnia
- irrequietezza
- faringite
- rash cutaneo.
Per le forme lievi, i consigli sono quelli di:
- riposare
- applicare impacchi freddi
- comprimere e mantenere sollevata la parte colpita (in caso degli arti).
Se dopo un giorno la ferita peggiora, devi rivolgerti al medico.
Punture di insetti: rimedi naturali
- Olio di Melaleuca australiano puro al 100%
- Altissime concentrazioni di cineolo e terpinenolo aderenti agli standard australiani
- Multiuso ad azione antimicrobica
Puoi difenderti dalle punture di insetti con vari rimedi naturali che possono tenerli lontani.
Citronella
La citronella, nota anche come lemongrass, è originaria dell’India. È conosciuta soprattutto come rimedio contro le zanzare. È molto semplice preparare uno spray anti zanzare naturale.
Ecco cosa ti serve:
- foglie di citronella
- alcol alimentare
- acqua.
Metti a macerare 2 pugni di rizomi e 2 pugni di foglie di citronella finemente triturati in 1 litro di alcol per una settimana tenendo il contenitore al buio. Dopo una settimana, filtra e allunga con acqua. Così, è pronto per essere frizionato sulla pelle.
Inoltre, gli oli essenziali sono molto utili per allontanare gli insetti in modo atossico. Puoi versarne qualche goccia in una spugnetta e lasciarla sul davanzale della finestra, in modo da tenere lontane le zanzare. Oppure diluirne qualche goccia in acqua e utilizzare questa soluzione per le pulizie domestiche. L’odore degli oli essenziali è tanto piacevole per il nostro olfatto quanto sgradito agli insetti.
Olio di eucalipto
L’olio d’eucalipto è un prodotto 100% naturale che funge da repellente per allontanare gli insetti e da antinfiammatorio. Si tratta di uno dei rimedi più antichi contro le zanzare in quanto la sua applicazione sulla pelle le allontana.
Per questo motivo, è un eccellente “compagno di viaggio” se decidi di andare in montagna o in campagna. Infatti, mescolandolo allo shampoo o alla crema idratante, agisce in modo efficace contro gli insetti.
Rosmarino
Il rosmarino è una pianta aromatica utilizzata per la sua intensa profumazione come antidoto contro gli insetti che infestano le piante e per tenere lontani dalla tua casa scarafaggi e zanzare.
Tea tree oil
Infine, l’olio essenziale di tea tree (noto anche come olio di melaleuca), che proviene dall’Australia. Conosciuto per le sue proprietà antisettiche, antimicrobiche e antinfiammatorie, respinge non solo le zanzare ma anche zecche, api, cimici dei letti, pulci, formiche e ragni.
Come prevenire le punture di insetti
Esistono delle buone norme da rispettare per prevenire le punture e i morsi degli insetti.
L’istituto superiore di Sanità indica le seguenti precauzioni.
- In presenza di vespe, api o calabroni allontanarsi con calma evitando di infastidirle o di tentare di colpirle.
- Indossare maniche lunghe e pantaloni lunghi all’aperto, non stare a piedi nudi ma indossare le scarpe.
- Applicare repellenti contro gli insetti sulla pelle esposta seguendo attentamente le indicazioni per il loro impiego.
- Evitare l’uso di profumi e di deodoranti, saponi e shampoo molto profumati perché potrebbero attrarre gli insetti.
- Prestare attenzione quando si è vicino a piante in fiore, spazzatura, acqua stagnante e in aree esterne in cui è presente del cibo perché si tratta di zone in cui possono raggrupparsi insetti.
- Se in prossimità dell’abitazione sono presenti nidi di insetti o alveari, evitare di avvicinarsi e contattare esperti e personale specializzato per la loro eliminazione.
- Evitare di campeggiare vicino all’acqua (fiumi, laghi, torrenti, paludi), dove zanzare e tafani sono più abbondanti.
- Mosche, tafani e zanzare sono abbondanti anche in prossimità di pascoli o stalle di animali, evitare di sostare o campeggiare nelle loro vicinanze.
- Tenere alimenti e bibite, soprattutto quelle zuccherine o dolci, coperte e al riparo dagli insetti, api e vespe possono introdursi nelle lattine e nelle bottiglie aperte da cui si sta bevendo.
- Porte e finestre chiuse o porre zanzariere e protezioni per impedire l’ingresso degli insetti.
- Tenere chiusi i vetri dell’auto per impedire, soprattutto mentre si guida, l’ingresso di insetti nell’abitacolo.
Se in passato si sono verificate reazioni intense o disturbi gravi in seguito a morsi e punture d’insetti, è molto importante prendere tutte le possibili precauzioni per evitare che ciò avvenga di nuovo.
Fonti
- Istituto Superiore di Sanità- ISS.
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