Sommario
Il narcisismo è un tratto di personalità ritenuto normale e adattivo per il funzionamento dell’individuo sano.
Tuttavia, quando si trasforma in narcisismo patologico si vive in un mondo in cui si è assorbiti completamente da sé stessi e da pensieri di grandiosità e ammirazione assoluta. In questo caso il narcisista si caratterizza per la visione di sé stesso come superiore e grandioso, per la necessità costante di ammirazione e per la mancanza di empatia.
Nel narcisista, il fallimento e le critiche sono devastanti, possono condurre a depressione e scatti di rabbia. Dietro questo dipinto in cui il narcisista sfrutta il prossimo e pensa solo ai suoi interessi, si nasconde un’autostima fragile e vulnerabile che viene protetta (senza consapevolezza) da questi comportamenti.
Purtroppo, l’impatto del narcisismo è significativo non solo sul funzionamento dell’individuo che ne soffre ma anche e soprattutto su chi lo circonda, sui familiari, sui partner e sulla società.
Narcisismo: significato e definizione
Narcisismo indica un individuo innamorato di sé stesso. Quando la vanità diventa eccessiva, l’empatia non c’è e ci si preoccupa esclusivamente di sé stessi e dei propri bisogni, si varca il confine con il disturbo.
Il narcisismo fa riferimento al mito greco di Narciso, un uomo bellissimo che innamorato della sua stessa immagine riflessa muore annegato per raggiungerla. Esistono diverse versioni della storia ma tutte riconducono ad un bisogno naturale di avere e mantenere una buona immagine di sé.
In psicologia, il narcisismo è una componente naturale e auspicabile dell’essere umano. Il problema nasce quando l’interesse e il bisogno di apparire come eccellente diventano una vera e propria ossessione. Invece, quando il bisogno di attenzione e di ammirazione non viene soddisfatto e il disagio che si prova diventa tragedia e motivo di rabbia, ostilità e crudeltà, allora il narcisismo sconfina nel disturbo.
Il narcisista ha fame di autostima e non importa il modo in cui si ciba di questa. Infatti, molto spesso le vittime dei narcisisti sono coloro che sono a loro fianco come familiari, partner e colleghi.
Sebbene i narcisisti facciano di tutto per soddisfare questo bisogno di grandiosità, successo e fama, non riescono a godere del successo e si sentono costantemente insoddisfatti. Proteggono la loro debole autostima dietro una maschera che portano costantemente e che non sanno di indossare.
Una maschera che li rende pericolosi per gli altri e, alle volte, anche per sé stessi.
Narcisismo patologico: cos’è
Il disturbo narcisistico di personalità è un disturbo che minaccia il funzionamento sociale, familiare e lavorativo dell’individuo che ne soffre e di chi lo circonda.
Il narcisismo sano e quello patologico si collocano lungo un continuum che va da un estremo all’altro, cogliere il punto esatto in cui il primo si trasforma nel secondo è molto difficile.
Infatti, il rispetto per sé stessi, l’amor proprio, una buona autostima, sono necessari e funzionali nella vita di tutti i giorni.
Il narcisismo e i comportamenti narcisisti vengono considerati diversamente in funzione della fase del ciclo evolutivo che una persona sta attraversando.
In adolescenza, come anche nella così chiamata crisi di mezza età, comportamenti in cui si ha una profonda attenzione verso sé stessi e verso come si appare, sono ritenuti relativamente accettabili perché sono comportamenti dettati da una “fase” di vita.
La mancanza di autostima tipica di queste fasi non dovrebbe presentarsi in ogni momento della vita. La grandiosità e l’eccessiva ricerca di attenzioni e di successo nate per compensare la preoccupazione per l’autostima e la vulnerabilità determinano il disturbo e le sue conseguenze.
Il narcisismo patologico è caratterizzato da tre aspetti principali che sono:
- Grandiosità
- Necessità di costante ammirazione
- Mancanza di empatia.
A queste caratteristiche principali si affiancano il sentirsi speciale, l’invidia e il disprezzo verso gli altri. Il narcisista è talmente concentrato su sé stesso che non riesce a riconoscere l’esistenza dell’altro, adducendo delle pretese di riconoscimento e successo irrealizzabili.
L’impatto che il narcisismo patologico ha è molto evidente e significativo in molti ambiti della vita come quello:
- Familiare
- Relazionale
- Lavorativo
- Sociale.
Tipologie di narcisismo
Sottotipi del disturbo narcisistico di personalità: covert e overt
Una classificazione tipica differenzia il narcisismo “overt”, che corrisponde alla descrizione presente nel DSM 5 (Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, American Psychiatric Association, 1994) e il narcisismo “covert”, più difficilmente riconoscibile.
Narcisismo overt
Il narcisista esplicito o manifesto si presenta come:
- Arrogante
- Sicuro di sé
- Dominatore
- Estroverso
- Esibizionista
- Aggressivo.
Questo tipo di narcisista è poco attento ai bisogni e alle emozioni altrui e incentrato su sé stesso. È egocentrico, con pensieri di superiorità e disprezzo, e comportamenti di arroganza.
I comportamenti disfunzionali e i sintomi sono tutti visibili e facilmente identificabili. Al contrario la vulnerabilità alla base del disturbo e tutte le fragilità che hanno condotto a tali comportamenti vengono nascoste da un’autostima esagerata e da un sé grandioso.
Narcisista covert
Il narcisista covert o celato, come quello overt, mostra indifferenza verso l’altro e presunzione.
Tuttavia, esso è caratterizzato da un atteggiamento:
- Introverso
- Vulnerabile
- Ansioso
- Ipersensibile.
Molto spesso si presenta timido e anche se fantastica su idee di superiorità non lo lascia trapelare. Egli mostra:
- Apparente empatia
- Vergogna
- Ansia
- Apparente modestia e apparente bassa autostima
- Isolamento sociale
- Ritiro.
Però, in segreto aspira al successo e crede di meritare riconoscimenti che non arrivano.
Narcisismo covert e overt si collocano agli antipodi di un continuum dove si posizionano altre tipologie con caratteristiche che tendono verso una parte o l’altra.
Narcisismo inconsapevole e ipervigile
Molti autori suggeriscono suddivisioni alternative, come quella di Gabbard in narcisista “inconsapevole” e “ipervigile”.
Il narcisista inconsapevole non ha consapevolezza dell’altro e dell’impatto che ha sull’altro. Ha bisogno di essere sempre al centro dell’attenzione, si mostra arrogante e aggressivo. Parla agli altri con atteggiamento di superiorità ma non stabilisce contatto visivo né parla “con” loro.
Il narcisista inconsapevole parla delle sue imprese e sembra essere impermeabile alle critiche. Cerca di impressionare gli altri con le sue storie ma esclude gli altri dalla conversazione. La sua descrizione ricalca i criteri del DSM-5.
Invece, il narcisista ipervigile si mostra sensibile alle critiche altrui, è maniacalmente attento a ciò che gli altri dicono e alle loro reazioni.
Si sente sempre offeso, umiliato e giudicato per qualunque cosa detta o fatta. È timido, si vergogna ed evita di farsi coinvolgere in qualunque attività per non esserne poi escluso.
Non si mette in luce per la vergogna e la paura di essere umiliato. Però, profondamente desidera essere al centro dell’attenzione e soddisfare il suo bisogno di grandiosità. Cerca di rimanere nascosto per evitare che la sua autostima sia intaccata e cerca di apparire come pensa si debba essere per venire accettati.
Su questa scia, Ronningstam descrive due tipi di narcisista: arrogante e timido.
Il narcisista “timido” ricalca la descrizione del narcisista ipervigile, introverso, vergognoso e isolato per paura di un rifiuto. Invece, il narcisista “arrogante”, ricalca la definizione di narcisista overt; quindi, presenta grande senso di superiorità e poca empatia.
Narcisismo maligno
Un caso a parte è il così chiamato narcisismo “maligno” o manipolatore perverso che si colloca a metà strada tra il disturbo narcisistico di personalità e il disturbo antisociale di personalità.
Il narcisista maligno mostra sia sintomi e comportamenti tipici del narcisismo, come la grandiosità, sia comportamenti antisociali e aggressivi.
Il senso di grandiosità tipico del narcisista è alimentato da:
- Crudeltà
- Sadismo
- Dominio che impone sugli altri.
Infatti, molto spesso questo tipo di narcisista manifesta deliri di onnipotenza e soddisfazione a seguito di comportamenti sadici verso gli altri (dolore e paura).
Mostra senza timore, sadismo, crudeltà e rabbia, diffidenza verso gli altri e mancanza di sentimenti.
Non mostra ansia, molto spesso è paranoico, pensa di poter fare quello che vuole, quando vuole.
Questi individui mentono in ogni istante e in ogni occasione e tale comportamento è pervasivo di ogni relazione, anche con il terapeuta.
Sono manipolatori e ipocriti, criticano e insultano costantemente il partner o chi hanno al fianco per pura soddisfazione personale. Utilizzano ricatti morali, minacce e la colpevolizzazione per raggiungere i propri scopi e soddisfare i propri bisogni.
Manipolano attraverso bugie e lusinghe, creano dipendenza nell’altro anche attraverso l’intromissione nelle decisioni altrui. Tuttavia, a differenza del disturbo antisociale di personalità, il narcisista maligno prova un lieve senso di colpa e rimorso.
Sintomi e avvisaglie del narcisismo
Il narcisista costruisce un’immagine di sé diversa da quella reale per proteggere la propria autostima dalle critiche.
La sintomatologia varia in base alla gravità e alle caratteristiche della personalità dell’individuo che ne soffre.
I sintomi
- I narcisisti mostrano un esagerato senso di superiorità, si considerano migliori degli altri e pensano di dover ricevere un trattamento speciale. Credono di meritare potere e successo illimitati e tutto ciò che si possa desiderare. Pensano di non essere apprezzati e valorizzati abbastanza e necessitano costantemente di ammirazione e attenzione.
- Hanno un livello molto elevato di perfezionismo ma nonostante i successi o i risultati ottenuti si sentono insoddisfatti e vuoti. Applicano lo stesso perfezionismo anche a coloro che li circondano ritenendo che solo altre persone al loro livello possano comprenderli e stargli vicino.
- Si sentono offesi e umiliati in ogni circostanza e occasione. Vivono in un mondo fatto di continue competizioni sempre alla ricerca di critiche. Queste hanno un effetto devastante sull’individuo. Anche quando vengono ignorate volutamente hanno delle conseguenze sul comportamento verso gli altri o sui pensieri verso sé stessi. Spesso soffrono di ansia da prestazione e le relative complicazioni diventano motivo di umiliazione e devastazione.
- A seguito di critiche o di un fallimento, il narcisista manifesta ostilità e arroganza. Può manifestare ansia sociale, evitamento, ritiro sociale e depressione. Questi stati possono condurre a scatti di rabbia incontrollata, abuso di sostanze e aggressività verbale e fisica diretta verso sé stessi o gli altri.
- I narcisisti non provano empatia verso gli altri o la provano in maniera lieve, per questo non hanno problemi nello sfruttare il prossimo per raggiungere i propri obiettivi e soddisfare i propri bisogni. Provano disprezzo ed invidia nei confronti degli altri.
Come riconoscere un narcisista
Oltre ai sintomi principali possiamo includere altri piccoli indizi per capire se chi abbiamo di fronte sia un narcisista o meno.
Abbiamo detto che il narcisista è una persona profondamente innamorata di sé ma che nasconde una grande fragilità e vulnerabilità.
Egli vuole mostrare un’immagine di sé differente, potente e impermeabile agli eventi negativi.
- La conversazione è un monologo, ama parlare di sé stesso e non considera gli altri. Interrompe i discorsi altrui per attirare su di sé l’attenzione. Quando è in difficoltà utilizza discorsi senza un filo logico, salta da un argomento all’altro e rimescola le carte per poter far sentire in colpa la vittima e accusarla del problema.
- Utilizza la manipolazione e le critiche per disorientare l’altro e renderlo insicuro.
- Sembra affascinante, carismatico e con una buona autostima.
- Gode nel far sperimentare emozioni negative all’altro, mettendolo a disagio, utilizzano lo scherzo per ferire, offendere e umiliare.
- Non ammette di aver sbagliato ed è molto invidioso.
- Molto spesso utilizza minacce e insulti soprattutto quando è in preda alla rabbia per aver fallito o per essere stato scoperto. In questo caso si vendica su chi ha di fronte insultandolo su aspetti che riguardano la sua fisicità, pensieri e comportamenti.
- Usa la calunnia e la diffamazione per denigrare la vittima alle sue spalle nei confronti di amici e parenti.
- Presenta sbalzi d’umore.
Le 4 fasi del comportamento narcisista
Il narcisista mette in atto un comportamento in loop composto di 4 fasi a durata variabile.
Love bombing
Rappresenta la prima fase. Qui il narcisista manipolatore, dopo aver scovato la sua “preda”, inizia con il farla sentire la più importante di tutte mettendola sul piedistallo. La travolge con complimenti e promesse, progetti e una vita insieme. Una volta conquistata, si passa alla seconda fase.
Gaslighting
Costituisce una vera e propria violenza psicologica. Il narcisista utilizza la menzogna come mezzo per distorcere la realtà e far dubitare la vittima di sé stessa.
Il narcisista mette in dubbio ogni azione e comportamento della vittima convincendola che il problema è lei e le sue reazioni aumentando il suo senso di colpa.
Insinuando che i suoi ricordi e percezioni siano sbagliati e non veritieri la rende insicura, acquisendo sempre più controllo sui suoi pensieri. Quando la sofferenza della vittima arriva al culmine si entra nella terza fase.
Scarto
In questa fase il narcisista scarta la vittima perché perde interesse. Si allontana (scarto agito) o si fa allontanare (scarto indotto) con comportamenti che colpevolizzano la vittima come il silenzio punitivo.
Il ritorno
Il narcisista potrebbe ritornare anche a distanza di mesi, in occasioni speciali o tramite terze persone.
Quando lo farà, la vittima placherà la sua sofferenza e sarà più predisposta a fare cose che prima non avrebbe fatto. Attenzione, il narcisista tornerà solo per interesse personale perché la riconquista è una battaglia che può accrescere la sua autostima e far ricominciare il ciclo.
Cause, traumi e fattori di rischio del narcisismo patologico
Il narcisismo patologico sembrerebbe essere causato dall’interazione di diversi fattori: ereditari, ambientali e culturali.
Cause
Alcuni studi suggeriscono che la componente familiare svolga un ruolo cruciale nello sviluppo della personalità narcisista.
La famiglia è il primo luogo (che si frequenta più assiduamente nelle prime fasi dello sviluppo e dell’adolescenza) in cui si sviluppa e si fortifica l’autostima.
Molto spesso i narcisisti nella loro infanzia hanno vissuto in una famiglia in cui i genitori non sono stati in grado di sostenerli e di prestare loro le giuste attenzioni e cure.
Generalmente questi genitori danno molta importanza al successo e criticano aspramente il fallimento. Crescere in un ambiente familiare ostile o disfunzionale può condurre ad un comportamento narcisista.
Questo comportamento a cavallo tra adolescenza e prima età adulta può sfociare in vero e proprio disturbo.
In ambienti iperpermissivi, ipercritici e iperprotettivi il bambino non riesce a crearsi un’autostima sana e si sviluppano degli schemi maladattivi.
Tali schemi sono caratterizzati dal senso di inadeguatezza e vergogna, di superiorità e ricerca di attenzione, successo e gloria. A tutto questo si aggiunge la componente genetica, i tratti di personalità, le relazioni sociali e le esperienze negative relazionali.
ll narcisismo si configura dunque come una reazione compensatoria al non essere stati o al non essersi sentiti abbastanza amati o in grado di affrontare e fare qualcosa in età infantile.
Fattori di rischio
Tra i fattori di rischio rientra il tipo di attaccamento con la madre.
Un attaccamento insicuro e l’incapacità genitoriale di far fronte ai bisogni del bambino e di reagire congruamente alle sue emozioni sembrerebbero un fattore molto importante.
Tuttavia, anche se il bambino cresce e mostra un attaccamento sicuro con la madre, si possono incontrare fattori di rischio legati alla relazione genitore-bambino, insegnante-bambino.
Infatti, abusi psicologici e sessuali dove vi è una sproporzione in termini di potere potrebbero innescare forme cliniche del disturbo narcisistico.
In questo quadro rientrano anche le angherie formulate nei confronti del bambino da parte di coetanei, bande e bulli per dimostrare la propria superiorità.
È ovvio che non tutti coloro che si trovano in queste condizioni sviluppano un disturbo di personalità come quello narcisistico. Infatti, in questo caso intervengono i fattori caratteriali, i tratti di personalità e la genetica.
Complicazioni del disturbo
Le complicazioni del disturbo narcisistico di personalità riguardano in primo luogo l’individuo che ne soffre. Molto spesso, si riscontrano in tali pazienti:
- Disturbi depressivi
- Abuso di sostanze
- Pensieri e comportamenti suicidari
- Difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Nelle relazioni interpersonali chi soffre per il comportamento del narcisista è chi gli è più vicino, quindi il partner, la famiglia o gli amici. In questi casi le relazioni sono sempre tossiche e creano in chi le vive dei disagi psicologici che sfociano molto spesso in disturbi psicologici o psichiatrici.
Come è facile intuire la pericolosità per gli altri sta soprattutto nella manipolazione e nella distorsione della realtà. Questi sono gli strumenti che i narcisisti utilizzano per ottenere e per soddisfare i propri bisogni di ammirazione e rassicurazione.
In questo senso il collegamento con la criminologia e piccoli e grandi reati è veloce. A causa di questo bisogno di attenzione e ammirazione alcuni narcisisti perpetrano crimini efferati soprattutto quando si ha a che fare con un profilo narcisistico-antisociale (narcisismo maligno).
Per la criminologia molti narcisisti sono responsabili di aver messo in scena delle grandi e colossali truffe camuffate da beneficenza.
In questi casi ciò che spinge il narcisista è il senso di superiorità che il narcisista prova quando trae in inganno l’altro che si mostra inferiore. Anche la criminalità da colletti bianchi sarebbe da imputare a questa tipologia di profilo psicopatologico. Persone che si credono oltre le regole, appartenenti a classi sociali elevate con aspirazione al successo e al potere.
Dalla diagnosi alle terapie: come guarire dal narcisismo
Il disturbo narcisistico di personalità è caratterizzato da grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia. Le caratteristiche necessarie per fare la diagnosi devono essere sempre presenti, pervasive e patologiche.
Diagnosi quantitativa
Il disturbo narcisistico di personalità viene diagnosticato sulla base dei criteri diagnostici descritti dal DSM-5. È sufficiente che l’individuo mostri un modello caratterizzato da almeno 5 delle 9 caratteristiche descritte, che rientrano in 4 aree che devono essere valutate: cognizione, affettività, funzionamento interpersonale e controllo degli impulsi.
Le 9 caratteristiche sono:
- Ha un senso grandioso di sé, ha un’infondata sensazione di importanza e grandiosità (ad esempio esagera i risultati, pensa di essere superiore e di essere riconosciuto come tale senza necessariamente esserlo).
- È frequentemente assorbito da fantasie di successo illimitato, potere, influenza sugli altri, gloria, bellezza, intelligenza o amore ideale.
- Crede di essere “speciale” e “unico” e che la sua specialità non possa essere riconosciuta da tutti. Inoltre, pensa che solo altre istituzioni, persone “speciali” o di alto status sociale possano comprenderlo e stargli accanto.
- Ha bisogno di ammirazione costantemente e incondizionatamente.
- Crede di meritare un trattamento speciale, di meritare dei privilegi e favori e che tutti debbano soddisfare le sue aspettative nel modo di trattarlo.
- Si caratterizza per sfruttamento interpersonale servendosi degli altri per raggiungere i propri obiettivi.
- Non mostra empatia, è incapace di riconoscere ed entrare in contatto con i sentimenti, emozioni e bisogni altrui.
- È spesso invidioso degli altri e crede che gli altri provino invidia verso di lui.
- Mostra comportamenti arroganti e sprezzanti nei confronti degli altri, superiorità e superbia.
Diagnosi qualitativa del narcisismo
Oltre alla diagnosi quantitativa se ne aggiunge una qualitativa, ibrida che valuta:
- Il funzionamento del Sé e interpersonale che può essere adattivo o compromesso (di grado lieve, moderato, grave, estremo).
- Presenza di tratti patologici di personalità.
- Funzionamento del Sé: è necessario valutare sia la capacità dell’individuo di autovalutarsi oggettivamente, sia la stabilità di questa autovalutazione nel tempo. È necessario valutare anche la capacità dell’individuo di perseguire obiettivi a breve e a lungo termine e mantenere comportamenti costruttivi e prosociali autodirezionandosi nel mondo.
- Funzionamento interpersonale: bisognerà valutare l’empatia e la capacità di instaurare rapporti profondi, intimi e duraturi con altre persone.
- Tratti patologici di personalità: fa riferimento alla valutazione dell’affettività negativa, del distacco o introversione, dell’assenza di consapevolezza dell’altro e dei suoi bisogni, della disinibizione e dello psicoticismo.
Spesso in questi pazienti vi è comorbilità con altri disturbi che vanno tenuti in debita considerazione per l’inquadramento e la delineazione di un piano d’intervento.
Tra questi rientrano:
- Disturbo depressivo maggiore
- Anoressia nervosa
- Abuso di sostanze, alcol, cibo e farmaci.
Molto spesso, si affiancano alla sindrome complicandone e aggravandone il quadro.
Il quadro sintomatologico simile ad altre patologie psichiatriche e ad altri disturbi di personalità richiede necessariamente una diagnosi differenziale.
Il professionista, pertanto, dovrà differenziarlo dal disturbo bipolare, dal disturbo antisociale di personalità e dal disturbo istrionico di personalità.
Test diagnostici specifici
SCID-5-PD
(Structured Clinical Interview for DSM-5 Personality Disorders; First, Williams, Benjamin, e Spitzer, 2016). È un questionario somministrato da personale formato e qualificato.
La SCID-5-PD prevede anche la possibilità di utilizzare un questionario auto-somministrabile per effettuare una analisi preliminare prima dell’intervista con il professionista.
L’intervista strutturata inizia con un’indagine generale della vita del paziente reperendo informazioni relative allo status sociodemografico, istruzione, lavoro, rapporto con la giustizia, comportamento quotidiano e così via.
La seconda parte è costituita da un’intervista basata sul DSM-5 che valuta ogni criterio diagnostico per i disturbi di personalità.
Il Narcissistic Personality Inventory
(NPI; Raskin e Hall, 1979; Raskin e Terry, 1988) è un questionario autosomministrato. Attualmente è formato da 40 item.
Ogni item è costituito da due affermazioni relative ad atteggiamenti e comportamenti personali che sono antitetiche. Il paziente deve scegliere tra queste due affermazioni quale meglio rispecchia il suo essere.
Oltre ad un punteggio totale, l’NPI permette di valutare anche altri aspetti della personalità tramite le sottoscale: Autorità, Esibizionismo, Superiorità, Sentirsi in Diritto, Manipolazione, Auto-sufficienza e Vanità.
Hypersensitive Narcissism Scale
(HSNS; Hendin & Cheek, 1997; Fossati et al., 2009), anche questo autosomministrato. Il questionario è composto da 10 item ognuno dei quali è costituito da un’affermazione che descrive il modo di sentirsi e di comportarsi.
L’individuo deve indicare quanto l’affermazione lo descrive utilizzando una scala Likert a 5 passi dove 1 corrisponde a “per niente” e 5 a “molto tipico”. Esso viene utilizzato principalmente per valutare la presenza o meno del narcisismo covert.
Narcisismo: cure e rimedi
Il narcisista patologico generalmente si rivolge ad un professionista per disturbi non apparentemente legati alla sua personalità.
È possibile che l’individuo si rivolga allo psicologo per:
- Sintomi depressivi
- Attacchi di panico
- Abuso di sostanze.
Anche ultimatum da parte dei familiari o dei partner possono condurre il narcisista dal professionista.
I sintomi e i comportamenti legati al disturbo narcisistico di personalità, come la superiorità, la grandiosità, invece, vengono vissuti come ego-sintonici. In altre parole, questi comportamenti non sono vissuti come in contrasto con il proprio essere o come problematici, anzi vengo visti come desiderabili.
Il disturbo narcisistico di personalità è un disturbo di difficile trattamento, spesso è opportuno affiancare ad un trattamento psicoterapeutico anche un trattamento farmacologico.
Tuttavia, il trattamento farmacologico ha avuto scarsi risultati sulla cura dei disturbi di personalità in senso stretto perché i farmaci non possono agire sui tratti di personalità.
Ma sono molto utili nella gestione dei disturbi secondari legati al disturbo narcisistico di personalità come i disturbi dell’umore. La collaborazione psichiatra-psicoterapeuta è necessaria perché a volte tale disturbo è associato a disturbi depressivi o d’ansia molto gravi.
Sicuramente la psicoterapia sembra essere il trattamento migliore per i disturbi di personalità.
Narcisismo e terapia cognitivo comportamentale
Essa è volta a modificare gli schemi disfunzionali alla base del disturbo per raggiungere un benessere psicologico nel quotidiano (familiare, lavorativo etc). Attraverso un percorso costruito insieme al terapeuta la terapia:
- Aiuta a sostituire pensieri maladattivi e irrealistici con altri adattivi e funzionali.
- Aiuta a correggere il “pensiero tutto o nulla” tipico dei narcisisti. Loro, infatti, tendono ad avere pensieri e a valutare sé stessi e gli altri o come superiori o come senza valore, non ci sono vie di mezzo.
- Acquisizione di maggiore consapevolezza del proprio valore reale, sostituendo le aspettative irrealistiche su di sé con altre più realistiche.
- Migliore gestione della rabbia tipica del disturbo.
- Migliora le abilità sociali, e aiuta a comprendere la relazione tra il proprio comportamento e gli effetti che ha sul prossimo.
- Aiuta a migliorare l’empatia e l’instaurazione di legami e relazioni intime con l’altro tenendo in considerazione il proprio e gli altrui bisogni ed emozioni.
La Schema Terapy
Come la terapia cognitivo-comportamentale, la schema terapy si basa sulla collaborazione terapeuta-paziente e ha l’obiettivo di rieducare il paziente e modificare gli schemi disfunzionali creati.
Questo approccio ha lo scopo di insegnare al paziente a soddisfare i bisogni primari insoddisfatti (causa dei sintomi e comportamenti) attraverso relazioni interpersonali sane.
- Facilita il paziente nell’identificazione dei problemi e degli schemi alla base del disturbo. Aiuta il paziente a comprendere la relazione che sussiste tra questi schemi e i problemi nella vita.
- Assiste il paziente nel soddisfare i bisogni psichici non appagati nel passato attraverso una “limited reparenting”.
- Aiuta il paziente a sostituire questi schemi disfunzionali con altri adattivi rafforzando il suo Sé in modo sano. Fa questo attraverso tecniche esperienziali /emotive, tecniche comportamentali, cognitive e relazionali.
- Rende il paziente sempre più autonomo nelle relazioni sociali, lavorative e familiari.
Terapia metacognitiva
Anche questa terapia si basa sulla relazione terapeuta-paziente.
- Aiuta il paziente a riconoscere e a gestire meglio gli schemi mentali disfunzionali.
- Migliora la funzione metacognitiva del paziente, la capacità autoriflessiva di comprendere le proprie emozioni, sentimenti e bisogni e il loro intervento negli schemi disfunzionali.
- Aiuta a migliorare le relazioni interpersonali.
- Aiuta il paziente a non mettere in atto comportamenti solo per aumentare la propria autostima.
Fonti
- Sokolova, Y. (2019). Il Disturbo Narcisistico di Personalità: modelli teorici a confronto, diagnosi e modalità relazionale. Passerino Editore.
- Manuale MSD– disturbi della personalità.
Ti è piaciuto il nostro articolo? Condividilo su Pinterest.