Con le restrizioni imposte – giustamente – per contenere il contagio, e l’isolamento che ne consegue, il rischio è che si manifestino disturbi mentali e da stress.
Secondo una ricerca pubblicata su The Lancet, il confinamento domestico imposto è stato correlato a effetti psicologici negativi con sintomi di:
- stress post-traumatico
- confusione
- rabbia
- frustrazione
- irritabilità
- scarsa concentrazione
- indecisione
- calo delle prestazioni lavorative
- riluttanza al lavoro
Il tutto si accompagna a noia, stress e ansia provocati da informazioni inadeguate sull’emergenza sanitaria, il timore di perdite finanziarie e del posto di lavoro.
Da non sottovalutare, infine, la stigmatizzazione delle persone contagiate, abbinata alla quarantena, che può avere effetti anche a lungo termine.
La limitazione della libertà personale anche se in condizioni di agio come il proprio domicilio è un’esperienza spiacevole per coloro che la subiscono.
“La separazione dai propri cari, la perdita di libertà, l’incertezza sullo stato della malattia e la noia possono, a volte, creare effetti sgradevoli ed esacerbare disturbi come ansia, depressione, aggressività”, spiega Johann Rossi Mason, giornalista, medico scientifico, coach e autrice del libro ‘Cervello senza limiti’.
Quindi, coping, accettazione e resilienza: sono queste le strategie che possiamo mettere in atto per superare al meglio questo momento difficile e dalla durata incerta.
Scopri tutto sulla resilienza.
Come affrontare le avversità
Nei momenti di crisi, in quelli più critici, attiviamo naturalmente delle risorse che non sapevamo di avere. Per esempio, le ricerche hanno dimostrato che in periodi di guerre e carestie, diminuiscono i suicidi.
Il motivo è che nella mente si attiva uno spiccato istinto di sopravvivenza. Del resto, è anche quello che testimoniano molti sopravvissuti ai lager nazisti.
Anche se l’isolamento imposto dall’emergenza coronavirus è diverso, è altrettanto vero però che ci ritroviamo in un esilio con tanto spazio mentale a cui non tutti sono abituati.
Quindi, il rischio è che invece che come opportunità, questo spazio sia usato male per alimentare paure e pensieri catastrofici sul futuro.
Dunque, per non cadere in questa trappola, utilizza questo tempo per fare progetti, coltivare la creatività e strutturare nuove abitudini che aiutino a mantenere il nostro equilibrio mentale, come la meditazione.
Neuroni: sfruttiamone tutte le potenzialità
Il nostro cervello ha circa cento miliardi di neuroni: “Uno dei segreti è pungolarli, stimolarli e divertirli, perché temono la noia”, aggiunge ancora Rossi Mason.
Come? Risolvendo puzzle, usare la mano non dominante per mangiare o scrivere, silenziare uno dei cinque sensi. Sono tutti modi per far attivare il cervello.
Infatti, in mancanza di stimoli, dati i pochi contatti sociali e le scarse esperienze di vita di questi giorni, puoi risvegliare il cervello e fargli mobilitare risorse che erano inattive.
In aggiunta, puoi provare a inventare finali alternativi a film o eventi storici, inventare storie e favole, capovolgere le tue ipotesi e metterti nei panni degli altri, impara qualche parola di una lingua straniera.
Il tuo corpo: non trascurarlo
Prima di tutto, bevi molto: il corpo e le cellule sono composte per il 40-50% di acqua. Anche con un deficit idrico lieve, il cervello ne soffre.
Impara a respirare profondamente: inspira, trattieni ed espira contando lentamente fino a sei per ogni fase.
Scrivi le frasi preferite e che sono di ispirazione, coltiva nuove idee e progetti, sogna ad occhi aperti, dedicati a case nuove, creati un rifugio mentale.
Sapersi adattare alla situazione
Nessuno ama i cambiamenti imposti dall’esterno e l’obbligo di rimanere in casa risulta estremamente stressante man mano che passano i giorni.
Siamo costretti a ridisegnare sia pure per un certo periodo le nostre esistenze e ad adattarci. Ecco, adattamento e accettazione di una situazione sono le parole chiave di questo momento storico
Aiuta il fatto che le imposizioni alla minore libertà siano universali e interessino tutti.
Anche perché, come spiega ancora Rossi Mason: “Ne è nato anche immediatamente un forte spirito di coesione e collaborazione”.
“Stiamo assistendo ad una globale maratona della capacità di adattamento che a mio parere finirà non solo nei libri di storia ma nei volumi di psicologia”, continua l’autrice. “In fondo a ben pensarci a fronte di un evidente disagio siamo tutto protagonisti di un eccezionale esperimento sociale. Una sorta di Grande Fratello su larga scala in cui si misura la creatività delle persone e la loro resilienza, ossia la capacità di rispondere ad una grande difficoltà o ad un trauma senza andare in pezzi”.