Sommario
Rivelati al mondo occidentale da Peter Kelder, negli anni Trenta, i 5 tibetani sono esercizi rituali che racchiudono il segreto della forza e della vitalità dei Lama tibetani, custodito da millenni all’interno di antichi monasteri.
Praticati ogni giorno (meglio se la mattina, prima di fare colazione) favoriscono il benessere fisico e mentale, apportando numerosi benefici alla salute. Bastano venti minuti per iniziare la giornata con vigore e vitalità.
Che cosa sono i 5 tibetani?
Considerati un vero elisir di eterna giovinezza, i 5 riti tibetani in realtà sono una serie di esercizi yoga che migliorano la flessibilità e lo stato psicofisico in generale.
Si praticano preferibilmente la mattina, per una ventina di minuti, ma ogni giorno e meglio se a digiuno.
L’obiettivo degli esercizi è riattivare i 7 chakra, ovvero i centri energetici da cui dipende la nostra salute fisica e mentale, secondo la tradizione yogica.
È stato l’americano Peter Kelder (di cui si sa molto poco), nel 1939 a farli conoscere al mondo occidentale con il suo libro “The eye revelation”, tradotto poi in italiano con “I 5 tibetani”.
Quindi, il libro di Kelder è l’unica fonte che parla di questi riti e ne rivela la chiave per ritrovare giovinezza, salute e forza vitale. I benefici riguardano non solo l’apparato muscolo-scheletrico e respiratorio ma, come tutte le pratiche yoga, anche lo stato mentale.
Ogni esercizio va ripetuto tre volte, aumentando gradualmente nel tempo, fino ad arrivare a 21 ripetizioni.
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Cosa sono i chakra
Dal sanscrito cakra, chakra vuol dire “ruota” o “cerchio” e indica i luoghi del corpo sottile, dove risiede l’energia divina.
Infatti, secondo la tradizione yogica, oltre al corpo fisico, esiste un corpo sottile (o corpo astrale), cioè un’energia invisibile ma concreta che ci collega all’energia universale e con la quale si entra in contatto tramite la meditazione e lo yoga.
La sua luminosità cambia in base ai pensieri, alle emozioni e allo stato di salute.
Quindi, lungo l’asse del corpo, in corrispondenza della colonna vertebrale, sono posizionati 7 centri energetici, i chakra, detti anche “vortici”. Ogni chakra è collegato ai vari organi e alla loro funzione vitale.
Si tratta dunque di campi elettromagnetici, invisibili ma reali, che controllano in particolare le ghiandole del sistema endocrino, le quali regolano le funzioni organiche, incluso il processo di invecchiamento cellulare.
Infatti, il sistema endocrino è formato da tutte le ghiandole presenti nell’organismo, collegate e integrate dall’asse ipotalamo-ipofisario che sostiene il corretto funzionamento di tutto l’apparato. Il suo compito è mantenere l’equilibrio funzionale dell’organismo e le sue peculiarità chimico-fisiche.
Se il nostro organismo è sano, i sette vortici ruotano velocemente e consentono all’energia vitale (chiamata prana) di fluire attraverso il corpo. Ma se anche uno solo dei vortici rallenta, il flusso energetico è alterato, causando problemi di salute e accelerando l’invecchiamento.
Quindi, per riacquistare salute e vitalità occorre ripristinare il movimento equilibrato dei chakra, solo così si riattiva la corretta funzionalità dell’organismo.
Chakra e i 5 tibetani
I chakra su cui lavorano i 5 tibetani sono:
- corona (ghiandola pituitaria)
- fronte (ghiandola pineale)
- gola (tiroide)
- cuore (timo)
- plesso solare (pancreas)
- milza (gonadi)
- radice (ghiandole surrenali).
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I 5 tibetani: benefici per la salute
I riti tibetani agiscono sull’apparato muscolo-scheletrico e respiratorio, stimolando anche l’apparato endocrino e liberando la mente.
Attivano la corretta funzionalità biochimica degli enzimi e degli ormoni, apportando benefici fisici e psichici.
Questo perché, riequilibrando i 7 chakra, aiutano a riconquistare la salute fisica, energetica e mentale.
Quindi, la pratica regolare degli esercizi:
- migliora la circolazione
- facilita l’eliminazione delle tossine accumulate nell’organismo
- favorisce il flusso di ossigeno al cervello
- stimola l’apparato endocrino.
Generalmente occorrono circa due mesi per iniziare a godere dei primi benefici.
Se desideri saperne di più, leggi come aprire i tuoi chakra e dimagrire in armonia.
5 tibetani e menopausa
Questi esercizi aiutano a ritrovare l’equilibrio psicofisico anche e soprattutto nella fase della menopausa, in cui il corpo della donna cambia a causa degli squilibri ormonali.
Infatti, la produzione di estrogeni si riduce notevolmente, per questo si iniziano ad avvertire sintomi come:
- aumento di peso
- insonnia
- vampate
- irritabilità
- nervosismo, ecc.
Praticati con costanza, i 5 tibetani stimolano l’attività delle ghiandole endocrine ripristinando l’equilibrio perduto, ma donano anche flessibilità, tonicità ed energia al nostro corpo. Non hanno particolari controindicazioni e si possono eseguire con calma, senza forzare troppo, soprattutto se non si è allenate. Meglio, quindi, affrontarli con gradualità, senza movimenti bruschi.
Grazie ai 5 tibetani si focalizza poi l’attenzione sulla respirazione, favorendo il rilassamento, la circolazione sanguigna e l’ossigenazione del cervello.
E poiché in menopausa si dorme di meno, perché non approfittarne e dedicare una ventina di minuti la mattina presto al benessere del nostro corpo?
Scopri la dieta in menopausa: cosa mangiare e come tenere a bada il peso.
I 5 tibetani: come si eseguono
Ogni esercizio va eseguito:
- prima settimana per 3 volte
- seconda settimana per 5 volte
- terza per sette volte, fino ad arrivare a 21 ripetizioni.
Però, è necessario non affaticarsi, per questo il numero di esercizi aumenta gradualmente. Infatti, lo sforzo e la fatica ostacolano il flusso energetico.
Inoltre, è importante anche coordinare il respiro con il movimento, senza mai trattenere l’aria.
È preferibile praticarli la mattina presto e a digiuno, oppure la sera prima di coricarsi. Sono un’attività fisica ideale per cominciare con energia la giornata.
Prima di iniziare è preferibile scaldare un po’ i muscoli: ruotare lentamente la testa, sgranchire spalle, mani e piedi. È molto importante focalizzare la percezione su ciò che si sta facendo.
Per godere dei benefici dei 5 tibetani, è necessario eseguire tutti gli esercizi, anche suddivisi in due momenti (mattina e sera). In tutto durano una ventina di minuti ed è possibile associare qualche minuto di meditazione alla fine.
Oltre ad avere un impatto positivo sulla tiroide e sull’ipofisi, i 5 riti sono efficaci per:
- emicrania, soprattutto se causata da stress
- aumento di peso e malfunzionamento del metabolismo
- insonnia, soprattutto se dovuta da ansia e affaticamento.
1 – La ruota: esercizio 1
Assumere una posizione eretta, con i piedi paralleli e leggermente divaricati, le ginocchia sono appena flesse. La concentrazione è fissata su un punto specifico del corpo, posto circa tre dita sotto l’ombelico.
Allargare le braccia come fossero ali, con il palmo verso il basso e le dita delle mani distese. Poi, iniziare a ruotare lentamente il busto in senso orario, aumentando progressivamente la velocità, fissando lo sguardo in un punto preciso, all’altezza degli occhi. Il respiro è libero.
Eseguire le rotazioni da tre a 12 volte, in base a come ci si sente. Si possono aumentare gradualmente nel tempo.
Infine, per concludere, congiungere le mani all’altezza del petto ritrovando l’equilibrio.
Benefici
- migliora la circolazione
- tonifica le braccia
- favorisce il flusso energetico nei chakra superiori (all’altezza cioè di testa, fronte, torace e ginocchia)
- agevola il flusso del fluido cerebro-spinale, aiutando la chiarezza mentale.
2 – L’angolo
Si parte supini, con le braccia lungo i fianchi e l’attenzione è sempre rivolta sotto l’ombelico.
Inspirando, sollevare la testa, piegare le ginocchia al petto e stendere le gambe verso l’alto, con i piedi a martello. Le gambe sono tese.
Restare in questa posizione per qualche secondo, poi abbassare lentamente le gambe espirando. È importante che la schiena poggi bene a terra.
Benefici
- favorisce la funzionalità di: tiroide, surrenali, apparato digerente e organi sessuali (compresi prostata e utero)
- aiuta la respirazione, tonificando cuore e diaframma
- rafforza i muscoli addominali, delle gambe e del collo.
3 – L’arco
Si comincia inginocchiati con le gambe leggermente divaricate e i talloni sollevati e le dita dei piedi puntati a terra. La testa è appoggiata sullo sterno e le mani poste sui glutei.
Respirare tre o quattro volte prima di iniziare l’esercizio. Inspirare e piegare la schiena indietro, facendo un arco (senza provare dolore) e sentendo tirare la parte anteriore delle cosce. Mantenere la postura per pochi secondi e tornare alla posizione di partenza espirando. Tenere le mandibole rilassate.
Al termine, si può riposare qualche secondo, appoggiando i glutei sui talloni e portando la fronte al pavimento con le braccia rilassate lungo le gambe e il palmo delle mani rivolto verso l’alto (baby pose).
Benefici
- favorisce la funzionalità di: tiroide, surrenali, apparato digerente e organi sessuali (compresi prostata e utero). È particolarmente adatto per le donne in menopausa
- tonifica l’addome e aiuta la respirazione
- allevia la tensione muscolare nella zona lombare e cervicale.
4 – Il ponte
Si parte da seduti con le gambe distese e i piedi paralleli, le braccia lungo i fianchi e le mani appoggiate ai lati del sedere, con le dita che puntano in avanti.
Il mento è rivolto verso lo sterno. Inspirare e sollevare il bacino da terra, facendo leva sui talloni con la testa all’indietro. Mantenere la postura per qualche secondo, espirare e tornare alla posizione iniziale.
Al termine rilassarsi supini per qualche minuto.
Benefici
- allevia i sintomi dolorosi dell’artrite alle spalle, ginocchia e collo
- aiuta la respirazione liberando i dotti nasali
- rafforza i muscoli addominali, delle gambe, braccia e spalle.
5 – La montagna
Stendersi a pancia in giù, con le palme delle mani all’altezza del petto e appoggiate a terra. La testa è sempre rivolta verso lo sterno, allungando la zona cervicale, e la fronte tocca il pavimento.
Divaricare le gambe, flettendo la punta dei piedi, e inspirando sollevare la parte superiore del corpo (assumendo quella che nello yoga si chiama “posizione del cobra”).
La testa è all’indietro, la mandibola rilassata e la bocca leggermente aperta. Poi sollevare il sedere verso l’alto, assumendo una posizione che ricorda una V rovesciata. Tendere i talloni verso terra e il mento verso lo sterno.
Espirando, tornare alla posizione iniziale, passando per la postura del cobra. Rilassarsi restando supini e flettendo una gamba verso la spalla. La testa è rivolta nella direzione della gamba piegata.
Benefici
- favorisce la salute di: tiroide, ghiandole surrenali e reni
- aiuta il sistema immunitario e la respirazione
- rafforza i muscoli addominali, delle gambe e delle braccia
- migliora la digestione.
I 5 tibetani: video
Controindicazioni
Sebbene non ci siano particolari controindicazioni, è necessario tenere conto delle proprie condizioni fisiche e/o di eventuali patologie in atto.
Se quindi si soffre di qualche specifico disturbo, è sempre bene consultare il proprio medico.
Fonti
- Esercizi fisici per mantenersi giovani, A. Basso
- I 5 tibetani, P. Kedler
- Macrolibrarsi.
- Atuttoyoga.it.
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