Ansia, confusione, solitudine, nervosismo, paura: sono tante le ripercussioni psicologiche che l’emergenza Coronavirus sta avendo su chi, quotidianamente e ormai da molte settimane, si trova a dover fare i conti con il timore del contagio, la tristezza dell’isolamento, la lontananza dalle persone care, l’incertezza economica e, per tantissime persone, anche il lutto e la perdita dei propri affetti. Una condizione che può tradursi in disagio, stress, ansia e, nei casi più gravi, anche sfociare in attacchi di panico e depressione.
Proprio per offrire supporto psicologico a chiunque ne abbia bisogno in un momento caratterizzato da paura e fragilità, il Ministero della Salute e la Protezione Civile hanno attivato un numero verde dedicato, l’800.833.833. Il servizio è raggiungibile anche dall’estero allo 02.20228733. Saranno previste modalità di accesso per le persone sorde.
800.833.833: come funziona il servizio di sostegno psicologico
Il numero verde è attivo tutti i giorni, dalle 8 alle 24, con professionisti specializzati, psicologi, psicoterapeuti e psicoanalisti disponibili a rispondere al telefono alle richieste di aiuto. Un filo diretto sicuro, gratuito e organizzato su due livelli di intervento.
Il primo livello è di ascolto telefonico e si propone di aiutare ad affrontare il disagio dell’emergenza Covid-19. L’obiettivo è quello di fornire rassicurazioni e dare consigli per attenuare l’ansia e i timori legati a una quotidianità completamente stravolta dalla pandemia. Questo contatto si risolve in un unico colloquio.
Nel caso in cui ci sia l’esigenza di fornire un ascolto più approfondito e prolungato nel tempo, le chiamate saranno indirizzate verso il secondo livello, di cui fanno parte, oltre ai servizi sanitari e sociosanitari del SSN, molte società scientifiche in ambito psicologico. Le richieste di aiuto saranno inoltrate dal primo livello anche in base alle loro specificità: ad esempio, psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza, dipendenze, psico-oncologia. I professionisti del secondo livello offriranno colloqui di sostegno, ripetuti fino a 4 volte, via telefono oppure on line. Attraverso l’ascolto empatico del dolore, accompagneranno così in un percorso di elaborazione di questo evento traumatico. L’obiettivo è quello di permettere a chi chiede aiuto di acquisire competenze emotive e cognitive utili anche nel post-emergenza. Il ritorno alla normalità, infatti, sarà molto graduale e, probabilmente, non privo di difficoltà e ricadute psicologiche ed emotive.
Covid-19 e supporto psicologico: le associazioni e le società scientifiche coinvolte
Il servizio di numero verde psicologico, coordinato dal Ministero della Salute, dalla dottoressa Mariella Mainolfi, con il supporto tecnico della dottoressa Maria Assunta Giannini, vede la partecipazione di diverse associazioni e società scientifiche di area psicologica.
Del primo livello fanno parte più di 500 psicologi dell’emergenza che collaborano con le Associazioni del Volontariato della Protezione Civile. Tra queste, Federazione Psicologi per i Popoli, la Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, il Centro Alfredo Rampi.
Al secondo livello partecipano oltre 1500 psicoterapeuti volontari delle seguenti società scientifiche, che sono iscritte nell’elenco del Ministero (D.M. 2 agosto 2017) e fanno parte della Consulta CNOP: l’Associazione Italiana di Psicologia (AIP), l’Associazione Italiana Psicologia Psicoanalitica (AIPA), la Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia (FIAP), Soci Italiani European Federation for Psychoanalytic Psychotherapy (SIEFPP), la Società Italiana di Psico-oncologia (SIPO), la Società Italiana di Psicologia Pediatrica (S.I.P.Ped), la Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva (SITCC), la Società Italiana Tossicodipendenze (SITD) e la Società Psicoanalitica Italiana (SPI).
Fonti esterne
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