Si chiama “sindrome del guardiano del faro” ed è il nuovo pericolo che corriamo ora che, dopo due mesi di reclusione forzata, le maglie del lockdown si sono allentate e possiamo di nuovo uscire di casa. Il pericolo è quello di vivere con paura l’incontro con l’altro e con la realtà esterna, che per tante settimane abbiamo chiuso fuori dalle nostre case. Un po’ come farebbe un guardiano del faro rimasto isolato dal mondo e non più abituato alle relazioni sociali.
Una paura comprensibile, che dobbiamo però imparare ad affrontare, riorganizzandoci per tornare ad essere animali sociali e non farci bloccare dalla diffidenza. Ecco qualche consiglio di David Lazzari, presidente nazionale dell’Ordine degli psicologi, all’Adnkronos.
Sindrome del guardiano del faro: come superarla
Il ritorno alla normalità può essere motivo di ansia e angoscia perché la normalità che ci aspetta fuori dalle nostre case è una normalità diversa da quella che abbiamo lasciato due mesi fa. Una normalità in cui dobbiamo convivere con il pericolo del virus e stare a contatto con gli altri, che rappresentano un possibile veicolo di contagio. Per questo, dopo il lungo isolamento, ci sentiamo combattuti tra la voglia di goderci la ritrovata libertà e la paura del fuori e dell’altro.
La chiave per superare questa paura è riorganizzarci mentalmente. Dato che la realtà in cui ci troviamo a vivere nella fase 2 non è la stessa di due mesi fa, non possiamo semplicemente tornare ad agire come facevamo prima. Dobbiamo invece sviluppare nuove modalità di comportamento e di relazione con l’altro, per sentirci al sicuro e vivere serenamente in questa nuova realtà.
“A livello psicologico e cerebrale – spiega il presidente dell’Ordine degli psicologi – noi abbiamo degli schemi prefissati, abitudinari, con cui facciamo le cose. Ora questi schemi non valgono più, altrimenti rifaremmo le cose che facevamo prima, a partire banalmente dal dare la mano alle persone che incontriamo. Adesso bisogna modificare questi procedimenti, proprio come una persona che ha avuto un incidente e deve reimparare a fare cose che prima faceva automaticamente. E’ come se fossimo tornati tutti neofiti, principianti rispetto alla vita”.
Per superare la sindrome del guardiano del faro dobbiamo quindi abituarci gradualmente a questa nuova vita e fare nostre, un passo alla volta, le sue regole. Così facendo potremo arginare il disorientamento e le preoccupazioni del “rientro in società” e aprirci all’esterno, con prudenza ma senza paura.
Fonte: Adnkronos.
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