Sommario
La processionaria è un insetto appartenente alla famiglia dei lepidotteri, quella delle farfalle. Le larve o bruchi si nutrono del fogliame degli alberi, provocando defogliazione e indebolimento della pianta che li ospita. Sono poi rivestiti di moltissimi peli invisibili dal potere urticante in grado di provocare irritazioni e allergie anche gravi nell’uomo e negli animali.
In particolare, la processionaria è molto pericolosa per il cane, può causare danni molto seri e perfino la morte.
Le processionarie presenti in Italia sono di due specie: la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) e la processionaria della quercia (Thaumetopoea processionea).
Hanno cicli di vita differenti, per questo motivo i trattamenti per eliminarle si devono eseguire in periodi dell’anno diversi.
Tra marzo e aprile, quando la temperatura è più mite, i bruchi escono dal nido e scendono verso il terreno muovendosi in fila indiana. Ogni bruco resta attaccato a quello che lo precede, formando appunto una processione. Poiché è un insetto molto infestante, il trattamento della processionaria prevede l’uso di sostanze chimiche o rimedi naturali ed è obbligatorio secondo una legge del 2007.
La disinfestazione per la processionaria deve essere sempre affidata a una ditta specializzata. Il prezzo si aggira sui 200 euro ad albero.
Che cos’è la processionaria
Con processionaria s’intende un insetto appartenente al gruppo dei lepidotteri. È quindi una farfalla, ma non di quelle belle e colorate che svolazzano nelle campagne, bensì una falena.
Le specie più diffuse in Italia sono Thaumetopoea pityocampa (o processionaria del pino) e Thaumetopoea processionea (o processionaria della quercia). La prima è leggermente più grande della seconda, tuttavia la loro pericolosità non cambia.
Infatti, le larve sono molto voraci e in poco tempo possono causare la defogliazione dell’albero che le ospita.
Nel Nord Europa è più diffusa la processionaria della quercia, mentre quella del pino occupa tutta l’area mediterranea.
Nell’Europa meridionale l’infestazione da processionaria sta diventando un fenomeno sempre più preoccupante. Non solo per i danni causati agli alberi su cui nidifica, ma anche per gli effetti urticanti dei minuscoli peli che possono essere trasportati dal vento perfino per molti chilometri.
È quindi necessario fare attenzione se si passeggia nel verde, soprattutto nelle pinete, anche in compagnia del cane, perché gli effetti possono essere molto seri.
Negli ultimi anni, con un clima sempre più caldo, si sono poi osservate vere e proprie invasioni di processionarie anche nelle città.
Bruchi della processionaria
Non sono le falene a essere pericolose per l’uomo e per gli animali, cioè l’insetto adulto, ma i bruchi o larve.
Infatti, sono rivestiti da circa 600.000 peli urticanti, praticamente invisibili (da non confondere con le setole che li ricoprono), dotati di piccoli uncini che contengono una proteina che provoca irritazione in caso di contatto.
Questi peli sono anche un’arma in caso di attacco da parte dei predatori. Li possono lanciare, nel vero senso della parola, contro il “nemico” per difendersi.
Anche se staccati dal corpo del bruco, i peli possono essere trasportati dal vento, mantenendo il loro effetto urticante. È quindi consigliabile non toccare mai un nido di processionaria anche se vuoto.
Il nido della processionaria si trova per lo più sulle cime degli alberi. Il suo aspetto ricorda un bozzolo, fatto di fili molto sottili, di colore bianco o marrone.
Le larve sono piuttosto fameliche e si cibano delle foglie dell’albero che le ospita suo malgrado.
I bruchi possono essere lunghi fino a 5 cm e si muovono sul terreno in fila indiana, come fossero in processione (da qui il nome). La testa è di colore nero, i lati del corpo sono grigi e il dorso è arancione scuro, quasi rosso. Da lontano possono perfino essere confusi con un serpente.
Nelle regioni mediterranee, i bruchi abbandonano il bozzolo per interrarsi (fase della metamorfosi, cioè il passaggio da bruco a falena) prima dell’arrivo della primavera, mentre nelle zone nordeuropee ciò accade tra marzo e giugno.
Processionaria o gatta pelosa?
Non tutte le larve pelose sono urticanti. Esiste, infatti, un insetto che somiglia molto alla processionaria, ma è del tutto innocuo per l’uomo e per gli animali.
È l’Hyphantria cunea, detta anche “gatta pelosa” o bruco americano, sempre della famiglia dei lepidotteri. È arrivata in Italia incidentalmente dall’America, ha una grande capacità di adattamento e preferisce i climi caldi-temperati.
Le differenze tra i due insetti sono:
- la gatta pelosa non è urticante per l’uomo e per gli animali.
- Non si trova sui pini ma si nutre di foglie morbide, pertanto si può trovare sui gelsi, salici, aceri, ecc.
- I nidi non sono a forma di batuffolo bianco o marrone, ma sono delle specie di ragnatele situate sulle foglie delle piante.
- In caso di estesa infestazione, i nidi si possono trovare sulle pareti delle case (tra fine agosto e inizio settembre) perché l’insetto cerca un posto riparato per passare l’inverno.
Cosa dice la legge?
Con il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 30 ottobre 2007, si stabilisce l’obbligatorietà di contrastare questo insetto.
Sono coinvolti nella lotta alla processionaria i servizi fitosanitari regionali e il sindaco. Intervengono (sia nelle zone urbane che extraurbane) laddove la processionaria può rappresentare una minaccia per la salute pubblica e se il danno alla vegetazione inizia ad essere rilevante.
Ciclo vitale della processionaria
Il ciclo vitale della processionaria è suddiviso in quattro fasi distinte:
- uova (si aprono dopo circa un mese).
- Larva o bruco (fase giovanile in cui si ciba avidamente di foglie spostandosi anche tra i vari rami). In autunno, poiché le larve non amano il freddo, creano i loro nidi per passare l’inverno. Quando la temperatura è più mite (tra marzo e aprile), le larve escono dal nido e scendono dall’albero in processione, per cercare un posto per interrarsi e avviare la metamorfosi.
- Crisalide (in questa fase di trasformazione la larva di processionaria diventa falena).
- Adulto o falena (con ali anteriori grigie scure e ali posteriori biancastre, grandi circa 25-30 mm).
Le falene sono farfalle notturne e durante il giorno riposano in aree d’ombra. Il loro ciclo vitale è molto breve, muoiono, infatti, poco dopo aver deposto le uova.
La processionaria adulta emerge dal terreno in estate (tra giugno e agosto) e sono le femmine a cercare l’albero su cui deporre le uova fecondate (anche fino a 300).
Le larve vivono in gruppi e costruiscono il loro nido per passare l’inverno. La forma del nido ricorda una grossa noce di cocco, per la processionaria del pino, e una specie di sacca, per la processionaria della quercia.
Danni per la salute dell’uomo e degli animali
Principalmente sono due i tipi di danni da processionaria:
- defogliazione dell’albero ospite. Le larve, infatti, si nutrono, anche con una certa voracità, delle foglie dell’albero. Difficilmente però il danno provoca la morte della pianta, ma certamente causa un indebolimento che la espone agli attacchi di altri parassiti che possono danneggiare il tronco e i rami.
- Reazioni allergiche e infiammatorie, anche gravi e pericolose per la salute, nell’uomo e negli animali. Le larve sono, infatti, provviste di peli urticanti che, trasportati dal vento, si possono posare sulla pelle o essere perfino respirati, soprattutto nelle zone fortemente infestate. Le reazioni infiammatorie, anche per contatto accidentale con una processionaria, possono essere molto serie, soprattutto nei bambini o nei cani.
Eritema da processionaria: sintomi e rimedi
Le reazioni allergiche possono avere diversi livelli di gravità in base alla quantità di peli con cui si è entrati in contatto e la zona del corpo colpita.
In genere il rischio non è alto, ma in alcune persone si possono verificare forti reazioni allergiche o perfino shock anafilattico.
Solitamente l’eritema si manifesta quando i peli urticanti entrano in contatto con la pelle, provocando arrossamento della cute, senso di bruciore e la comparsa di piccole papule pruriginose.
In questi casi è bene:
1) togliersi i vestiti usando dei guanti e lavare tutto a temperatura piuttosto alta
2) detergere tutto il corpo e i capelli con abbondante acqua calda e sapone
3) accertarsi di togliere tutti i peli dalla cute, anche passando dello scotch sulle parti più esposte
4) usare creme antistaminiche per alleviare il prurito.
Un po’ più seri sono invece i sintomi nel caso in cui i peli entrino in contatto con gli occhi, con la bocca o con il naso, porte di ingresso delle vie respiratorie (se inalati) e dell’apparato digestivo (se ingeriti).
Sono abbastanza comuni, infatti, le congiuntiviti con:
- sensazione di bruciore agli occhi
- arrossamento
- prurito
- lacrimazione.
In caso, invece, di inalazione o di ingestione dei peli si possono manifestare:
- difficoltà nella deglutizione e, nei casi più gravi, possibile spasmo dei bronchi
- infiammazione delle mucose della bocca con aumento della salivazione ed eventuali dolori addominali.
Quando è il caso di rivolgersi al medico?
Il più delle volte non è necessario. Gli eritemi, infatti, tendono a sparire nel giro di qualche giorno. Se invece la reazione coinvolge parti molto estese della cute, o sono coinvolte le vie respiratorie, è opportuno andare subito dal medico.
Se i sintomi sono più seri, come difficoltà a respirare, vomito, dolori addominali, ecc. è invece raccomandato andare al pronto soccorso il prima possibile.
Diverso è il caso dei bambini: se entrano in contatto con i peli urticanti della processionaria, è sempre meglio recarsi rapidamente dal pediatra.
Regole da tenere a mente
- Evitare di sostare vicino a piante o zone infestate da processionaria.
- Se necessario, avvicinarsi alla pianta infestata con tuta, guanti e maschera.
- Non cercare di abbattere i nidi con bastoni o sassi per non diffondere nell’ambiente i peli urticanti.
- Non raccogliere le larve con le mani o con la scopa.
- Lavare molto accuratamente frutta e verdura raccolta in prossimità di alberi infestati.
- Se si entra accidentalmente in contatto con le larve, non grattarsi, fare subito una doccia (testa compresa) e lavare i vestiti ad almeno 60 gradi.
- Non toccare i bruchi senza protezione.
- Non usare insetticidi generici e rivolgersi sempre al servizio fitosanitario regionale.
Processionaria nel cane: sintomi e come comportarsi
Se passeggiando nel verde, il nostro amico a quattro zampe entra in contatto con una processionaria e i suoi peli urticanti, occorre precipitarsi dal veterinario. Fiutando il terreno, infatti, i cani possono imbattersi in un bruco o in un vecchio nido.
I sintomi da processionaria sono molto gravi per i cani e possono provocare danni molto seri o perfino la morte.
Il cane può andare quindi incontro a shock anafilattico e necrosi dei tessuti venuti in contatto con l’insetto peloso.
Cosa provoca la processionaria ai cani
- Intensa salivazione, causata dall’infiammazione della bocca (soprattutto la lingua) che può estendersi al resto del muso. In questo caso non attendere troppo tempo prima di recarsi dal veterinario, perché la lingua può gonfiarsi talmente da soffocare il cane. I peli urticanti del bruco della processionaria possono perfino innescare la necrosi dei tessuti della bocca.
- Edema della glottide (gonfiore) con il rischio di soffocamento.
- Vomito e disturbi gastrointestinali se il cane ha ingerito i peli della processionaria.
- Reazioni allergiche, anche gravi, delle vie respiratorie se c’è stata inalazione dei peli.
- Congiuntivite con forte prurito se i peli arrivano agli occhi.
- Debolezza, febbre, vomito, rifiuto del cibo, diarrea, perdita di sangue dal naso.
Cosa fare
- Mantenere la calma.
- Evitare che il cane si lecchi le zampe o il pelo per impedire che ingerisca i peli urticanti.
- Fare in modo che non si gratti per non creare lesioni cutanee.
- Cercare di togliere i peli urticanti dal muso e dalla bocca, lavando abbondantemente con acqua calda. Se i peli del bruco sono anche sul dorso, è bene mettere il cane sotto la doccia e lavare con attenzione tutto il corpo.
- Usare i guanti e una mascherina e fare attenzione perché il cane avrà dolore e non vorrà farsi toccare.
- Portare il cane immediatamente dal veterinario.
Regole per prevenire i danni da processionaria nel cane
- Stare alla larga da aree infestate da processionaria del pino (generalmente sono indicate con dei cartelli).
- In caso di dubbio, portare il cane al guinzaglio senza lasciarlo libero.
- Fare attenzione alle sterpaglie in cui possono nascondersi dei bruchi o nidi di processionaria caduti. I cani amano mettere il muso ovunque.
- Evitare le zone trattate con insetticidi perché i nidi, pieni di larve morte, sono ancora rischiosi. È meglio schivare la zona finché i nidi non sono rimossi dagli alberi.
Come eliminare la processionaria dalle piante
I periodi dell’anno ideali per fare i trattamenti della processionaria del pino sono:
- dicembre-febbraio (pieno inverno): in questo periodo i nidi sono facilmente individuabili ed è quindi il momento ideale per estirparli. Occorre però rivolgersi a ditte specializzate che usano piattaforme meccaniche per tagliare i rami che ospitano il nido. Gli addetti, adeguatamente protetti con tute, maschere e guanti, si arrampicano sull’albero e rimuovono i nidi, inserendoli in buste fatte di materiale specifico. I nidi sono poi distrutti in apposite zone
- settembre (fine dell’estate): in questo periodo si possono usare direttamente insetticidi chimici per uccidere le larve, sempre avvalendosi di personale specializzato. Infatti, sono prodotti tossici che possono essere acquistati solo da chi possiede un patentino rilasciato dalla Provincia.
La processionaria della quercia è trattata con le stesse modalità. Cambia però la stagione perché il suo ciclo di vita è un po’ diverso: le uova si schiudono a primavera, quindi il trattamento deve essere messo in atto tra marzo e aprile.
Tuttavia, qualunque intervento non è in grado di smantellare tutti gli insetti, ma può senz’altro contenerne la diffusione.
Processionaria: metodi naturali
Oltre ai preparati chimici, è possibile utilizzare alcuni rimedi più rispettosi dell’ambiente. Anche in questo caso, è sempre raccomandato rivolgersi a imprese specializzate in disinfestazione della processionaria.
Tra questi:
- trappole ai feromoni: si tratta di sostanze che attraggono gli adulti maschi della processionaria consentendone la cattura, evitando in questo modo la fecondazione delle femmine. Le trappole si sistemano sugli alberi verso metà giugno.
- Insetticida biologico a base di Bacillus thuringiensis kurstaki: è un batterio che danneggia i centri nervosi delle larve paralizzandole. Colpisce solo alcuni tipi di lepidotteri, quindi non è rischioso per la biodiversità della zona trattata ed è inoffensivo per l’uomo. Essendo però un prodotto biologico, non ha una lunga durata e in caso di pioggia o di forti infestazioni il trattamento va ripetuto.
- Endoterapia: si esegue inserendo nella pianta sostanze insetticide che si diffondono anche alle foglie dell’albero, applicando una protezione contro i parassiti per l’intera stagione.
- Trappole meccaniche: sono trappole da disporre sui rami degli alberi infestati dalla processionaria. Il meccanismo di azione prevede l’uso di una specie di colla per invischiare gli insetti.
Fonti
- La processionaria del pino, Regione Toscana, Servizio fitosanitario regionale.
- Le processionarie del pino e della quercia: indicazioni operative e precauzioni da adottare, ARPAT – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana.
- La processionaria e altri bruchi defogliatori, Dipartimento di prevenzione medico, USSL n. 28 Ponte S. Pietro (BG).
- ZooPlus Magazine.
- Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 30 ottobre 2007
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