L’ossitocina è un ormone che svolge un ruolo essenziale nell’interazione sociale, nel controllo dell’ansia e in molti altri aspetti della vita. Secondo un recente studio, potrebbe anche essere usato per il trattamento dell’obesità.
La maggior parte delle discussioni sull’ossitocina si concentrano sul suo ruolo durante il parto. Questo ormone, tuttavia, influenza anche altri aspetti del funzionamento corporeo, inclusa la nostra relazione con il cibo.
L’ossitocina indebolisce i segnali di ricompensa del cervello e influenza il nostro comportamento alimentare e il metabolismo.
Secondo un recente studio, presentato in questi giorni all’Endocrine Society a New Orleans, Los Angeles, l’ossitocina altera il modo in cui le persone obese elaborano immagini di cibi ipercalorici.
I tassi di obesità continuano a salire
L’incidenza mondiale dell’obesità è quasi triplicata dal 1975, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nel 2016, quasi 2 miliardi di adulti erano sovrappeso, più di 650 milioni erano affetti da obesità.
Per classificare la popolazione e distinguere tra sovrappeso e obesità negli adulti, l’OMS usa l’indice di massa corporea (BMI). L’IMC è un calcolo che comporta la divisione della massa corporea di un individuo per il quadrato dell’altezza del corpo.
- Sovrappeso è un BMI superiore o uguale a 25.
- L’obesità è un BMI superiore o uguale a 30.
I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) hanno riferito che l’obesità ha colpito circa 93,3 milioni di adulti negli Stati Uniti nel 2015-2016.
Il rapporto dell’Ocse sulla salute nell’Ue, Health at a Glance: Europe 2018, ha certificato per l’Italia un tasso di obesità tra gli adulti del 10%.
Dati allarmanti e preoccupanti perché l’obesità è strettamente correlata ad altre condizioni di salute molto serie. Tra queste, malattie cardiache, ictus, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro.
Come l’ossitocina influisce sulle aree di ricompensa
Ricerche precedenti su ossitocina e obesità hanno dimostrato come lo spray nasale di ossitocina, che non è ancora un trattamento approvato negli Stati Uniti, interagisce con i circuiti cerebrali che svolgono un ruolo nel comportamento alimentare.
“Sapere come questo ormone applicato alla farmacologia esercita i suoi effetti è un passo fondamentale verso l’approvazione dell’ossitocina come trattamento farmacologico per l’obesità”,
E’ quanto ha affermato la dottoressa Liya Kerem, endocrinologa pediatrica al Mass General Hospital for Children e ricercatrice presso Massachusetts General Hospital.
Basandosi sui risultati precedenti, che indicavano che l’ossitocina riduce l’attivazione di parte del sistema di ricompensa del cervello chiamata area tegmentale ventrale (VTA), i ricercatori hanno analizzato come l’ossitocina influenzi la connettività tra il VTA e il resto del cervello.
Il nuovo studio, finanziato dal Nutrition Obesity Research Center di Harvard, dal Boston Nutrition Obesity Research Center e dal National Institutes of Health, ha dimostrato come l’ossitocina inibisce e modifica la relazione con il cibo.
Lo studio del Nutrition Obesity Research Center
I ricercatori hanno reclutato 10 giovani uomini che erano in sovrappeso o che erano classificati come obesi, ma erano comunque sani. I partecipanti hanno effettuato due visite al laboratorio di ricerca. Alcuni hanno ricevuto una singola dose di spray nasale a base di ossitocina, altri una dose di placebo.
I partecipanti non erano a conoscenza di quale trattamento avessero ricevuto. Dopo 1 ora è stato chiesto loro di esaminare immagini di cibi ipercalorici, cibi ipocalorici e oggetti non alimentari mentre erano sottoposti a risonanza magnetica funzionale (fMRI). Una tecnica di neuroimaging che misura i cambiamenti nel flusso sanguigno nel cervello.
Rispetto al placebo, l’ossitocina ha indebolito la connettività funzionale tra il VTA e le aree del cervello relative all’attrazione verso il cibo quando i partecipanti hanno visionato immagini di cibi ipercalorici.
“Questo studio è eccitante perché mostra che l’ossitocina modula i percorsi del cervello, in particolare durante la risposta a cibi altamente appetibili e gratificanti.”
La dottoressa Kerem ha spiegato che le persone con obesità hanno “aree di ricompensa cerebrale anormalmente iperattive” quando guardano immagini di cibi ipercalorici, anche quando sono sazi. Una scoperta che offre molte speranze e spiega perché l’ossitocina potrebbe essere usata per trattare l’obesità, modificando il comportamento e il rapporto con il cibo.