Un nuovo test diagnostico per il tumore della tiroide promette di riuscire a evitare tanti interventi chirurgici che non sono, in realtà, necessari. Lo hanno sviluppato i ricercatori dell’Università del Texas e del Baylor College of Medicine di Houston. Si tratta di un test preoperatorio più veloce e molto più accurato di quelli oggi utilizzati dai medici. Serviranno ulteriori verifiche perché possa essere utilizzato clinicamente, ma questo nuovo test metabolico si annuncia già come uno strumento cruciale per prevenire migliaia di inutili interventi alla tiroide effettuati in un anno.
Tiroide: troppi interventi inutili
La tiroide è una ghiandola, posta alla base del collo, che agisce come una centralina. Attraverso la produzione di ormoni, regola infatti organi e funzioni fondamentali per il nostro organismo, come il metabolismo, il sistema cardiocircolatorio, l’apparato riproduttivo.
Tra le diverse patologie a carico di questa ghiandola, i noduli colpiscono ogni anno tra il 30% e il 40% degli adulti: non tutti i noduli tiroidei nascondono, però, forme di cancro. Solo in Italia, i noduli alla tiroide determinano, ogni anno, oltre 40mila interventi chiurgici: nella maggior parte dei casi, dicono gli esperti, si tratta di operazioni inutili, o addirittura dannose se non effettuate in centri specializzati nella diagnosi e nel trattamento di queste patologie. (fonte: Ansa), come evidenziato in occasione del settimo appuntamento di “ThyroidUpToDate“, organizzato dall’Associazione medici endocrinologici Ame) a Roma. Il nuovo test potrebbe invertire la troppo frequente tendenza a ricorrere a interventi chirurgici che, nella maggior parte dei casi, potrebbero essere evitati.
Il quadro è simile negli Stati Uniti, dove ogni anno vengono diagnosticati circa 52.000 nuovi casi di carcinoma tiroideo.
I limiti dell’attuale test
Sfortunatamente, hanno evidenziato i ricercatori, il test utilizzato per la diagnosi, chiamato aspirazione ad ago fine (FNA, Fine-needle aspiration), è inconcludente circa una volta su cinque. Quando un patologo non è in grado di confermare la presenza del cancro, il paziente può essere sottoposto a un test genetico di follow-up che può produrre risultati falsi positivi.
Date le incertezze diagnostiche, i medici raccomandano spesso di rimuovere la tiroide, in tutto o in parte. Migliaia di pazienti ogni anno si sottopongono quindi ad un intervento chirurgico, per scoprire solo dopo che non era necessario.
Il nuovo test per il tumore della tiroide: come funziona
Utilizzando una tecnologia chiamata imaging con spettrometria di massa, il nuovo test metabolico della tiroide identifica i metaboliti prodotti da cellule cancerose che agiscono come una sorta di impronta diagnostica. I ricercatori hanno lavorato per identificare queste impronte metaboliche diagnostiche per oltre due anni usando 178 tessuti di pazienti prima di iniziare uno studio clinico pilota. Durante lo studio clinico, sono stati testati 68 nuovi pazienti, quasi un terzo dei quali aveva ricevuto risultati FNA inconcludenti. Il nuovo test metabolico della tiroide ha restituito un falso positivo solo 1 volta su 10 e avrebbe potuto impedire a 17 pazienti nello studio di sottoporsi a interventi chirurgici non necessari. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
Nuovo test per il carcinoma tiroideo: i benefici per il paziente
Una maggiore precisione diagnostica permetterebbe quindi di evitare interventi chirurgici non necessari, molti dei quali costringono i pazienti a sottoporsi a terapia ormonale sostitutiva per il resto della loro vita.
“Se potessimo evitare interventi chirurgici non necessari grazie ad un test diagnostico più preciso, riusciremmo a migliorare il trattamento per i pazienti e a ridurre i costi per il sistema sanitario”. E’ quanto ha affermato Livia S. Eberlin, assistante universitaria di chimica e medicina diagnostica presso l’Università del Texas ad Austin, tra i ricercatori che hanno sviluppato il nuovo test.
“Con questo test di prossima generazione, saremo in grado di fornire diagnosi di cancro alla tiroide più rapidamente e con maggiore precisione rispetto alle tecniche attuali” ha affermato James Suliburk, capo della chirurgia endocrina presso il Baylor College of Medicine di Houston.
Il team si sta ora preparando per iniziare uno studio di validazione di due anni. Saranno esaminati i test FNA di circa un migliaio di nuovi pazienti raccolti negli Stati Uniti, in Brasile e in Australia. Se i risultati confermeranno queste prospettive, l’auspicio è che la tecnologia venga tradotta in prassi clinica e il test utilizzato come strumento diagnostico di routine.