La prevenzione, alla Brest Unit di Senologia del Centro di Belcolle dell’Ospedale di Viterbo, per un 8 marzo a favore delle donne.
Sono queste le iniziative migliori per dare il giusto risalto alla Festa della Donna. Ponendo la donna al centro di tutte le attenzioni possibili.
Soprattutto quando siamo di fronte ad una diagnosi di tumore al seno. Come ha voluto fortemente il nuovo direttore dell’Unità operativa di Chirurgia senologica di Belcolle, Francesco Cavaliere.
Ecco il perché dell’Open Day con visite gratuite a Senologia.
Tutte le donne, nella giornata di giovedì, potranno recarsi al quinto piano del Corpo C della struttura, per avere un check-up informativo riguardo la prevenzione.
E anche conoscere, in maniera particolarmente approfondita, come opera l’equipe multidisciplinare.
Per avere tutte le informazioni necessarie e per prenotare la visita è possibile telefonare al numero 0761.339408, dalle ore 8.30 alle 14.
Il professor Francesco Cavaliere, nella nostra intervista, spiega il senso di questa iniziativa: “Per l’8 marzo presentiamo la struttura che si avvale di una equipe multidisciplinare molto valida con una sua tradizione ben funzionante.
Io ho preso servizio il primo febbraio e ho voluto aprire il reparto in maniera “free” a tutte le donne che vogliono visitarlo.
Per far conoscere quello che facciamo e far capire cosa offriamo, sottoponendo le donne a visita gratuita. La Festa della Donna ci è sembrato il giorno migliore per una azione di questo tipo”.
Per l’8 marzo, dunque, presentazione del reparto e visite “free” già prenotate con la partecipazione di numerose associazioni di volontariato.
Tra queste, Beatrice onlus, Aman onlus, Lilt, Atamo e Ail del tavolo del volontariato oncologico della Asl.
Distribuiranno opuscoli per una maggiore presa di conoscenza.
Un poliambulatorio specialistico per la prevenzione
Il Centro di Senologia di Belcolle, inaugurato proprio l’8 marzo di due anni fa, è un modello organizzativo ed assistenziale per la diagnosi, la cura e la riabilitazione psicofisica delle pazienti con neoplasia alla mammella.
L’arrivo del professor Cavaliere coincide con una ulteriore specializzazione del reparto e con una implementazione delle attività sotto tutti i livelli.
“Abbiamo voluto realizzare un poliambulatorio specialistico che vuole essere un punto centrale per tutte le donne – sottolinea Cavaliere – Qui la donna deve solo chiedere aiuto, sedersi e aspettare. Al resto ci pensiamo noi.
Durante l’Open day, ci saranno tre stanze a disposizione, con altrettanti medici che lavoreranno dalle 9 alle 18, senza interruzioni. Per gestire le richieste arrivate e far conoscere il centro.
C’è stata una partecipazione massiccia, inaspettata.
Per questo motivo, abbiamo deciso di organizzare tutte le domande di prenotazione, nei giorni successivi all’Open Day. Durante l’Open day, sostanzialmente, faremo conoscere il Centro e gestiremo le prenotazioni dei giorni precedenti.
Promuoveremo anche altre iniziative di questo tipo, magari per fasce meno protette e più bisognose, per offrire una nuova e ulteriore occasione di visita.
Vogliamo rendere le cose più agevoli per una patologia che di per sé rende le cose piuttosto difficili.
Riteniamo che, per le donne che hanno collegati alla patologia mammaria tanti aspetti non solo medici ma anche culturali, sia basilare poter contare su un centro polispecialistico.
Dove i vari medici interagiscono tra di loro e la paziente non deve andare in giro a prendere appuntamenti, a muoversi di qua e di la.
Voglio che per la donna tutto sia più agevole, che trovi un punto di aggregazione dove affidarsi e non dover aspettare.
Tornare a casa e dover attendere una telefonata, è brutto. L’incertezza, il senso di non sapere cosa fare, a cosa andare incontro.
La donna non deve sperimentare il senso di perdita, deve poter contare su una salvata normalità e non sentirsi abbandonata”.
Salvaguardare la normalità
Una “salvata normalità”, per quanto possibile, per chi si trova ad affrontare un percorso di cura di fronte a una neoplasia, è tutto.
Significa mantenere il contatto con il quotidiano, il fondamento della guarigione.
Andare avanti, ricchezza insostituibile. La concretezza di questa “salvata normalità” ce la spiega lo stesso professor Cavaliere: “Al momento della visita bisogna agire per una programmazione in tempo reale.
Stiamo modificando i tempi. Per ora la prenotazione avviene tramite CUP ma vogliamo abbreviare i tempi.
Chi ha la sensazione di dover affrontare una malattia di questo tipo, deve poter evitare passaggi ostici, ottenere una risposta immediata, avere un contatto diretto”.
In ogni caso, anche ora, entro due o tre giorni, viene prenotata la visita e si arriva all’intervento chirurgico entro le due settimane.
Altro aspetto importante dell’efficienza di un centro medico come Belcolle, è la “multidisciplinarietà operativa”.
Spiega Cavaliere: “Ogni singolo caso viene discusso con l’oncologo, col medico, col radiologo, col genetista, col radioterapista, con lo psicooncologo, con l’anatomopatologo, con tutti i componenti l’equipe.
Si confrontano e avviano la programmazione chirurgica in tempi brevi.
Si discute collegialmente e la donna, la paziente, è al centro. Il percorso deve essere accessibile, veloce, chiaro.
La donna deve sapere come potersi organizzare la vita ma, soprattutto, avere la certezza di vedere il proprio futuro in maniera positiva.
Per tutto questo, non possiamo che cercare di dare risposte in tempo reale.
Garantendo una buona programmazione, soprattutto breve, offrendo linee di approccio concrete per far sapere al paziente dove può rivolgersi senza cadere nel caos”.
Il sostegno psicologico e la speranza per le donne
Molto importante il sostegno psicologico alla donna malata, ecco il ruolo fondamentale dello psicooncologo, e quello dei familiari.
“Bisogna essere empatici, capire, comprendere, senza modificare troppo i ritmi di vita. Salvare la normalità, con tanto affetto”, ribadisce Cavaliere.
Per quanto riguarda la prevenzione, il professor Cavaliere ricorda che “sono basilari i percorsi di screening, oggi particolarmente efficaci.
L’autopalpazione è utile per capire e accorgersi dei cambiamenti ma non sembra essere estremamente risolutiva sui grandi numeri in termini di percentuale di guarigione.
Altro dettaglio importante per la prevenzione, è fare attenzione ad alcuni segnali come i mutamenti di forma del seno, del profilo, tenere d’occhio i punti di fissità della cute e la comparsa di nuovi noduli.
Di conseguenza, avviare una serie di accertamenti partendo dalla mammografia, ecografia, risonanza magnetica, ecc.”.
Anche riguardo possibili alimenti in funzione antitumore oppure da evitare, Francesco Cavaliere non ha dubbi: “Oggi è molto difficile fare una lista di alimenti che possano essere totalmente meglio di altri, esenti da “controindicazioni”.
Diciamo che la cosa principale da fare per star bene in generale è non ingrassare , fare movimento, avere una dieta il più possibile completa ed equilibrata“.
L’ultima domanda è un richiamo alla speranza: ma, insomma, si guarisce davvero di più in presenza di una neoplasia alla mammella?
Cavaliere risponde in maniera assertiva: “Il tumore alla mammella è molto singolare perché è uno di quelli che permette una diagnosi precoce sulla malattia precancerosa. Sono pochi i tumori che ci danno queste possibilità.
Posso dire che oggi le percentuali di guarigione sono elevatissime, quasi assolute per tutti i tumori mammari. È sicuramente un tumore che si può affrontare, guardando la luce fuori del tunnel”.
Ed è questo il migliore augurio per la festa delle donne, per chiunque. Essere presto e in forma fuori dal tunnel.
Guardando la luce e tornando alla bellezza intensa di ogni normale attimo di vita quotidiana.