Sommario
Tra i tumori piรน frequenti nelle donne, il tumore al seno vanta un triste primato. In Italia 1 donna su 7 si ammala di tumore al seno durante la propria vita. Non tutte sanno quali siano le migliori forme di prevenzione e, una volta scoperta una lesione sospetta, molte non sanno cosa fare nรจ a chi sia meglio rivolgersi.
Una corretta informazione, che orienta verso i centri di cura specializzati, comporta per la donna con diagnosi di tumore al seno un miglioramento della sopravvivenza alla malattia.
La visita senologica consiste nellโanamnesi clinica e nellโesame clinico completo del seno da parte di un medico specializzato (osservazione e palpazione). ร una metodica semplice e indolore, effettuata senza ricorrere a particolari strumenti.
Cerchiamo di conoscere meglio cosa sia il tumore al seno per capire come contrastarlo e affrontarlo attraverso strategie di prevenzione, diagnosi precoce e approcci terapeutici piรน adeguati.
Tumore al seno: cos’รจ
Il cancro al seno o carcinoma mammario รจ una formazione di tessuto composto da cellule che crescono in modo incontrollato a partire della ghiandola mammaria.
Si possono individuare 4 stadi di sviluppo del tumore:
- 0: il tumore รจ in uno stadio molto precoce. Il cancro non รจ diffuso.
- 1: stadio precoce, il tumore รจ piรน piccolo di 2 cm e non รจ diffuso al di fuori del seno.
- 2: il tumore รจ piccolo (2-5cm ) o si รจ diffuso ai linfonodi ascellari o entrambe.
- 3: quando il tumore si รจ diffuso ai linfonodi ascellari; puรฒ essere diffuso alla parete toracica o alla cute.
- 4: si parla di tumore al seno metastatico o avanzato, perchรฉ diffuso ad altre parti del corpo.
Lo stadio a cui il tumore si trova al momento della diagnosi influenza naturalmente la terapia e la prognosi. Esistono diversi tipi di tumore, connotati da un differente tasso di crescita e da una diversa risposta alle cure.
Tumore del seno: fattori di rischio
L’importante รจ non saltare gli appuntamenti ai test raccomandati. Grazie agli screening per la diagnosi precoce, le donne che superano questa malattia sono sempre piรน numerose. E’ possibile infatti identificare alcuni importanti fattori di rischio, alcuni dei quali sono modificabili, altri no.
Sono considerati fattori di rischio una lunga durata del periodo fertile caratterizzato da un menarca precoce e da una menopausa tardiva che determina una piรน lunga esposizione dellโepitelio ghiandolare della mammella agli stimoli degli estrogeni ovarici; il non aver avuto gravidanze (definita nulliparitร ), una prima gravidanza dopo i 30 anni, il mancato allattamento al seno.
- Fattori di rischio non modificabili. Fra questi l’etร (la maggior parte dei tumori al seno colpisce le donne oltre i 40 anni) e fattori genetico costituzionali (il 5-7% circa dei tumori del seno รจ ereditario, legato cioรจ alla presenza nel DNA di mutazioni di alcuni geni).
- Fattori di rischio modificabili. Gli stili di vita dannosi (alimentazione povera di frutta e verdura e ricca di grassi animali, fumo, vita sedentaria).
Ci sono poi anche dei fattori protettivi: un periodo fertile breve (prima mestruazione tardiva e menopausa precoce) e una gravidanza in giovanissima etร sono protettivi, cosรฌ come l’allattamento per oltre un anno.
Il ruolo degli ormoni nel tumore del seno
Gli ormoni, e in particolare gli estrogeni, hanno un ruolo fondamentale nel regolare i processi legati alla salute.
Tutto comincia con il primo ciclo mestruale che determina profondi cambiamenti periodici nel corso del periodo fertile e fino all’avvento della menopausa, che instaura nuovi equilibri ormonali.
Ogni fase della vita della donna รจ dunque caratterizzata da un preciso quadro ormonale e quindi anche il rischio di tumore cambia con l’etร .
I cambiamenti fase per fase
Tra i 20 ei 40 anni, per esempio, l’ utilizzo della pillola contraccettiva e le eventuali gravidanze sono gli eventi piรน importanti dal punto di vista ormonale.
In particolare, gli ormoni assunti con la pillola potrebbero diminuire il rischio di tumore ovarico (di cui sono, di fatto, l’unico mezzo preventivo) con un costo di un lievissimo aumento del rischio di tumore al seno (piรน con le vecchie pillole ad alto dosaggio che con quelle attuali, a basso dosaggio).
Invece, le gravidanze, che generano un blocco della produzione di estrogeni, hanno un effetto protettivo sul tumore del seno e dell’ovaio.
La fascia di etร compresa tra i 50 ei 60 anni รจ in genere caratterizzata da un vero e proprio terremoto dal punto vista ormonale: la menopausa. Le ovaie smettono di produrre ormoni, quindi l’organismo รจ meno esposto all’azione degli estrogeni, in genere responsabili di un aumento del rischio di cancro.
In questo senso la terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni, per contrastare gli effetti negativi della menopausa, sembra essere un fattore di rischio per alcuni tumori come il cancro dell’endometrio e quello del seno.
Sintomi del cancro al seno
Ci sono alcuni segnali a cui รจ importante prestare attenzione perchรฉ potrebbero essere la spia di un tumore al seno:
- Aumento di consistenza del seno alla palpazione, dovuto alla presenza di noduli.
- Piccole rientranze della cute.
- Secrezioni sierose o ematiche e lesioni eczematose nei capezzoli.
- Ingrossamento dei linfonodi sotto l’ascella.
L’obiettivo principale sarebbe quello di riuscire a diagnosticare il tumore prima che presenti sintomi, ma รจ comunque fondamentale cogliere questi segnali in modo tempestivo, per poter impostare subito un’adeguata terapia.
Tumore del seno: diagnosi e autopalpazione
La prevenzione deve iniziare a partire dai 20 anni di etร . La prima cosa che va insegnata alle giovani donne รจ lโautopalpazione delle mammelle, che deve essere eseguita regolarmente ogni mese.
E’ indispensabile, poi, proseguire con controlli annuali del seno eseguiti dal ginecologo o da uno specialista senologo. Inoltre, all’ecografia bisogna affiancare unaย mammografia biennale dopo i 50 anni, solo in caso di necessitร in donne giovani.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla mammografia.
Visita senologica
La visita senologica non รจ sufficiente a formulare una diagnosi precisa, ma รจ utile per prevenire e per chiarire situazioni che possono apparire sospette.
La visita senologica si avvale anche dellโanamnesi della paziente, il medico raccoglie le informazioni.
- Presenza di casi di tumore del seno in famiglia
- Etร di comparsa del primo ciclo mestruale e della menopausa
- Gravidanze
- Alimentazione
- Terapie ormonali con contraccettivi orali
- Terapie ormonali sostitutive in menopausa, ecc.
Donne giovani e visita senologica
La visita periodica dal senologo non รจ necessaria per le donne piรน giovani. ร sufficiente effettuare con regolaritร l’autopalpazione del seno: almeno una volta al mese tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo.
In caso di dubbio, sono proprio il medico generico o il ginecologo a consigliare una visita senologica specialistica durante la quale, grazie anche ad altri esami quali l’ecografia, รจ possibile distinguere tra patologie maligne e benigne del seno e, se necessario, impostare la terapia piรน corretta.
La visita annuale รจ fortemente consigliata dopo i 40 anni, mentre dopo i 50 รจ necessaria anche la mammografia.
Autopalpazione
L’autopalpazione รจ un esame che ogni donna puรฒ effettuare comodamente a casa propria. Permette di conoscere profondamente l’aspetto e la struttura normale del seno e di poter cogliere precocemente qualsiasi cambiamento. L’esame si svolge in due fasi.
- Osservazione: permette di individuare mutazioni nella forma del seno o del capezzolo.
- Palpazione: puรฒ far scoprire la presenza di piccoli noduli che prima non c’erano.
Quando si parla di autopalpazione si pensa solo a un esame per la ricerca di noduli nella ghiandola mammaria. In realtร , grazie a questo esame, possono emergere altri segnali che devono spingere a consultare un medico, come retrazioni o cambiamenti della pelle, perdite di liquido dai capezzoli e cambiamenti di forma della mammella.
Quindi, rispettare i tempi dell’autopalpazione รจ importante. La struttura del seno si modifica in base ai cambiamenti ormonali mensili e si potrebbero di conseguenza creare, in alcuni casi, confusioni o falsi allarmi.
ร bene ricordare che, oltre agli ormoni, anche l’etร , il peso corporeo, la familiaritร e l’uso di contraccettivi orali influenzano la struttura del seno. A volte, specialmente nelle donne giovani, la struttura si presenta particolarmente densa e difficile da valutare correttamente con l’autoesame.
Tra i 40 e i 50 anni, l’incidenza (cioรจ il numero di nuovi casi) del tumore del seno aumenta in modo rapido. Le donne in questa fascia di etร non possono rinunciare all’autopalpazione come strumento di prevenzione.
Autopalpazione e menopausa
Con il sopraggiungere della menopausa, l’esame puรฒ essere eseguito indifferentemente in qualunque periodo del mese.
Deve essere effettuato con regolaritร anche e soprattutto dalle over 60 poichรฉ il picco di incidenza (numero di nuovi casi) del tumore del seno si colloca proprio tra i 65 e i 70 anni.
L’autopalpazione รจ un esame importante per la prevenzione del tumore del seno. Ma deve essere associato, a partire dai 45-50 anni, o anche prima in caso di familiaritร o alterazioni, a visite senologiche ed esami strumentali piรน precisi, come l’ecografia o la mammografia.
Autopalpazione del seno: come farla
Vediamo come eseguire unโautopalpazione corretta. Prima di tutto cerca di effettuare questa autodiagnosi una settimana dopo la fine del ciclo (la fase in cui il seno รจ meno dolente e turgido).
Segna la data sul calendario in modo da poter ripetere il controllo a distanza di un mese. Eโ importantissimo familiarizzare con il tuo corpo e cercare di controllarlo a intervalli regolari e nelle stesse condizioni.
A cosa devi fare attenzione?
- Forma del seno: se sembra cambiata, se il seno sembra ingrossato o arrossato.
- Consistenza: se sono presenti aree dalla consistenza dura.
- Cute: della mammella e dell’areola. Se ha subito modificazioni, รจ arrossata, irritata o ispessita.
- Capezzolo: se si รจ recentemente retratto, se appare secrezione alla spremitura e se l’areola presenta crosticine o irritazioni.
- Post palpazione: se appare una tumefazione.
Step 1
Inizia il tรชte-ร -tรชte con lo specchio. Ricorda: questo deve diventare un momento di confronto positivo, devi trasformare lo specchio da acerrimo nemico in alleato indispensabile!
Mettiti davanti ad uno specchio, braccia in alto dietro la testa, e controlla che non vi siano irregolaritร sulla cute.
Step 2
Stenditi sulla schiena, porta un braccio in alto sotto la testa, e con lโaltro inizia lโautopalpazione.
Con dita unite a piatto, effettua un movimento circolare, risalendo verso il capezzolo disegnando una spirale immaginaria sul seno.
Step 3
Continua la palpazione fin sotto lโascella, senza tralasciare i capezzoli.
Step 4
Con una leggera spremitura del capezzolo controlla che non vi siano secrezioni.
Esami strumentali: quali sono e quando effettuarli
Fortunatamente le donne hanno a disposizione molti esami che possono essere effettuati per la diagnosi precoce del tumore del seno: in particolare la mammografia, l’ecografia e la risonanza magnetica.
- Tra i 20 e 40 anni. Generalmente non รจ necessario sottoporsi ad esami particolari. ร sufficiente una visita annuale del seno dal ginecologo o da un medico esperto. Solo in casi particolari, per esempio in caso di familiaritร o di scoperta di noduli, รจ possibile approfondire l’analisi con una ecografia o una biopsia del nodulo sospetto. La mammografia non รจ raccomandata perchรฉ la struttura ancora troppo densa del tessuto mammario in questa fascia di etร renderebbe poco chiari e leggibili i risultati.
- Tra i 40 e i 50 anni. Le donne con presenza di casi di tumore del seno in famiglia dovrebbero iniziare a sottoporsi a mammografia, meglio se associata ad ecografia.
- Tra i 50 e i 69 anni. Il rischio di aumento di un tumore del seno รจ piuttosto alto. Di conseguenza le donne in questa fascia di etร devono sottoporsi a controllo mammografico con cadenza biennale.
Nelle donne positive al test genetico per BRCA 1 o 2, le mutazioni di questi geni a rischio di sviluppo tumori del seno e delle ovaie, รจ indicata un’ecografia semestrale e una risonanza annuale, anche in giovane etร .
Ecografia mammaria
LโEcografia mammaria prima dei 30 anni risulta essere un esame di prima scelta nelle donne giovani, nelle donne in gravidanza, in presenza di patologia infiammatoria (mastite, ascesso, trauma), per lo studio della mammella e per il monitoraggio nel tempo di eventuali patologie benigne della mammella come:
- Fibroadenomi
- Lipomi
- Cisti.
Spesso viene utilizzata come ausilio alla mammografia per definire meglio le caratteristiche della ghiandola mammaria. Questo esame puรฒ essere completato dalla valutazione della vascolarizzazione di un eventuale lesione per mezzo del color-doppler.
Le altre tecniche diagnostiche
Oltre alla mammografia, oggi sono disponibili anche altre tecniche diagnostiche. Ad esempio la risonanza magnetica, la PEM (una tomografia a emissione di positroni – PET – specifica per le mammelle).
Infine, un nuovo esame, definito il Pap-test del seno, che consiste nell’introduzione di liquido nei dotti galattofori (i canali attraverso i quali passa il latte) e nella successiva raccolta di questo liquido che porta con sรฉ anche alcune cellule.
Diventa cosรฌ possibile individuare quali tra le cellule fuoriuscite hanno caratteristiche pretumorali, permettendo una diagnosi molto precoce del tumore del seno.
Test genetici per sottovalutare il rischio di tumore
Nel 10% di tutti i tumori si puรฒ parlare anche di cancro “ereditario”, legato, cioรจ, alla trasmissione da parte dei genitori di un gene mutato. Sono stati inseriti in alcuni test genetici, metodiche complesse in grado di stimare il rischio di contrarre un tumore sulla base del corredo genetico.
Geni BRCA1 e BRCA2
Uno dei tumori per i quali esiste la possibilitร di sottoporsi a un test รจ proprio quello del seno. ร stato infatti dimostrato che chi ha una madre o una sorella, parenti prossime con questa patologia, soprattutto se contratta in giovane etร , corre un rischio maggiore di svilupparla nel corso della vita rispetto a chi non ha mai avuto casi di tumore del seno in famiglia.
I geni BRCA1 e BRCA2 predispongono a questo tipo di cancro (e anche a quello dell’ovaio): ciรฒ significa che, analizzandoli attentamente, nel caso di tumore si rischiano mutazioni non presenti nelle cellule sane. E questa mutazione, se il tumore รจ ereditario, sarร la stessa nei vari membri della famiglia.
Una volta stabilita la necessitร di sottoporsi al test, mediante un colloquio con un genetista medico e un oncologo, si procede con un banale prelievo di sangue dal quale verrร estratto il DNA da controllare.
Il risultato potrร essere positivo o negativo, cioรจ si potrร sapere se la mutazione รจ effettivamente avvenuta oppure no.
Il peso dell’ereditarietร
Avere ereditato la mutazione non significa essere certi di contrarre prima o poi la malattia, piuttosto significa avere un rischio piรน elevato rispetto a chi non ha la mutazione.
Il test genetico non รจ dunque uno strumento di prevenzione nel senso classico del termine, ma si limita a fornire informazioni sul rischio di ammalarsi di tumore nel corso della vita e deve essere svolto solo in caso di reale necessitร , dopo una consulenza con il genetista medico.
In base al risultato del test, il genetista medico e l’oncologo sapranno creare un piano di prevenzione individuale basato su controlli piรน frequenti e attenti che permetteranno di gestire al meglio il rischio e di individuare un eventuale tumore nelle sue fasi piรน precoci.
Tumore al seno: come si cura
Dopo una diagnosi di tumore al seno, esistono diverse opzioni, da usare da sole o in modo combinato, a seconda dello stadio della malattia e dell’etร della donna: le principali sono la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, lโormonoterapia e le terapie biologiche.
Chirurgia
La chirurgia รจ l’opzione terapeutica principale quando il tumore non si รจ ancora diffuso ad altre parti del corpo (ma puรฒ essere impiegata anche in caso di tumore giร diffuso). Puรฒ essere utilizzata da sola o in combinazione con la radioterapia o la chemioterapia.
Lโapproccio chirurgico va sempre piรน nella direzione di interventi โconservativiโ, che puntano cioรจ a eliminare solo la massa tumorale, preservando per quanto possibile il tessuto muscolare, anche se attualmente, in considerazione dellโestensione della patologia esistono interventi piรน o meno invasivi come la mastectomia mono o bilaterale.
Grazie ai passi avanti fatti in questo campo, รจ inoltre anche possibile la ricostruzione del seno giร durante l’intervento di mastectomia: questo evita la necessitร di un nuovo intervento e assicura un migliore recupero.
Radioterapia
La terapia con radiazioni, o radioterapia, รจ spesso usata in combinazione con la chirurgia e la chemioterapia per ridurre il rischio di recidive dopo l’intervento chirurgico.
Puรฒ essere eseguita anche, in combinazione con la chemioterapia, prima dellโintervento chirurgico, per ridurre le dimensioni del tumore, migliorando cosรฌ l’efficacia della chirurgia.
Nelle pazienti con tumore in stadio avanzato, la radioterapia puรฒ essere di aiuto per alleviare i sintomi.
Chemioterapia
Come la radioterapia, anche la chemioterapia puรฒ essere impiegata prima dell’intervento, per ridurre le dimensioni del tumore, oppure dopo, contro le recidive.
Quando il tumore si รจ giร diffuso in altre parti del corpo, puรฒ essere utile per ridurre i sintomi e aumentare l’aspettativa di vita.
Ormonoterapia
L’ormonoterapia, o terapia ormonale, consiste nel somministrare farmaci che bloccano lโattivitร degli ormoni estrogeni, che hanno un ruolo nella comparsa dei tumori mammari.
Questa terapia puรฒ essere adottata sia prima dell’intervento, per ridurre le dimensioni del tumore, sia nei 5 anni successivi per combattere le recidive, ed รจ indicata solo nei casi in cui un esame istologico abbia confermato la presenza di recettori estrogenici e/o progestinici sulle cellule tumorali.
Terapie biologiche
Le terapie biologiche sono rivolte alle vie che controllano la crescita e lo sviluppo del tumore, modulando specifici processi molecolari e cellulari che partecipano allo sviluppo e alla diffusione della malattia. Possono includere gli anticorpi monoclonali, i vaccini e le terapie genetiche.
Prevenire il tumore a tavola
Sappiamo che nessun cibo รจ miracoloso, ma un’alimentazione equilibrata, ispirata alla dieta mediterranea, e uno stile di vita sano possono aiutare a prevenire i tumori.
Ecco alcuni cibi ricchi di nutrienti particolarmente benefici in una dieta per la prevenzione del cancro.
- Broccoli, cavoli e cavofiori. Queste verdure contengono indolo-3-carbinolo, una sostanza fitochimica che svolge unโazione antiossidante e anticarcinogenica. I broccoli contengono anche il sulforano, utile nella prevenzione del tumore al colon-retto.
- Ortaggi e frutta arancione. Carote, agrumi, peperoni, mango, zucca sono tutti alimenti ricchi di carotenoidi e di betacarotene, antiossidanti essenziali per prevenire la degenerazione cellulare.
- Pomodoro. Ricchissimo di licopene, una sostanza assai benefica appartenente al gruppo dei carotenoidi. A differenza di altri alimenti la quantitร di licopene non si disperde, ma anzi aumenta con la cottura.
- Fichi. Questi frutti contengono un derivato del benzaldeide che, secondo gli studi dellโInstitute of Physical and Chemical Research di Tokyo, ha effetti importanti nella prevenzione dei tumori.
- Lamponi. Questi frutti sono ricchi di quercetina, un flavonoide con un forte effetto antiossidante.
- Aglio. Contiene allina che, dopo la rottura degli spicchi, entra in contatto con un enzima che la converte in allicina. Questa a sua volta dร origine a numerose sostanze capaci di indurre l’apoptosi, ovvero la morte cellulare programmata.
Oltre a seguire una dieta ricca di frutta, verdura, alimenti fonti di fibre (cereali integrali, legumi), รจ importante limitare il consumo di cibi molto calorici o ricchi di zuccheri, carni rosse o lavorate e sale.
Anche lo stile di vita gioca la sua parte nel proteggerci dai tumori: fare sport (anche solo un’attivitร fisica moderata per 30 minuti al giorno) ci aiuta a mantenere il peso forma e a contrastare sovrappeso e obesitร , che rappresentano un fattore di rischio per la nostra salute.
In collaborazione con la Dott.ssa Flavia Costanzi, medico chirurgo in formazione specialistica in Ginecologia ed Ostetricia.
Fonti: