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Il patereccio, meglio conosciuto come giradito, è un’infezione che colpisce generalmente le estremità delle dita delle mani o dei piedi.
Causata da batteri, funghi o virus, i sintomi si manifestano con rossore, gonfiore, calore e dolore. Il dolore è intenso e pulsante e la zona colpita appare tumefatta e calda.
Anche l’unghia incarnita o il contatto prolungato con sostanze irritanti (come i detergenti) possono scatenare l’infezione. Il trattamento è per lo più farmacologico. Può colpire in qualunque età, senza differenze di genere.
Che cos’è il patereccio (o giradito)
Il termine medico è patereccio ma questo disturbo è meglio conosciuto come giradito.
Si tratta di un’infiammazione piuttosto dolorosa che colpisce le parti molli delle dita, in particolare le falangi distali delle mani o dei piedi. Sono le mani, tuttavia, quelle colpite più frequentemente. Spesso si manifesta intorno all’unghia, causando meno dolore.
Invece, meno spesso coinvolge il polpastrello. Anche se si tratta di un disturbo non grave è sempre meglio non trascurarlo, per evitare complicazioni alle strutture sottostanti (osso, tendini e articolazioni).
La causa è un’infezione batterica, funginea o virale. Ma il giradito è contagioso? Sì, poiché gli agenti patogeni presenti nella lesione, che siano batteri, virus o funghi, si trasmettono con il contatto.
Sintomi tipici del patereccio
I sintomi tipici del giradito, in particolare se dovuti a un’infezione batterica, sono:
- dolore pulsante.
- Gonfiore.
- Arrossamento intorno alla base o ai lati dell’unghia.
- Dito caldo alla palpazione.
- Dolore in risposta al movimento.
- Eventuale riduzione della funzionalità.
- Pustole ripiene di materiale purulento (secrezione giallo/verde), anche con cattivo odore.
Invece, la forma erpetica si manifesta con dolore e la comparsa di vescicole (piccole bolle) sierose. Poi, se si acutizza, l’infiammazione può causare anche la formazione di ascessi (pieni di pus) e alterare l’aspetto delle unghie (con forme irregolari o colore insolito).
Infine, nei soggetti immunodepressi, il sistema immunitario può non rispondere rapidamente all’infezione, con il possibile rischio che questa si diffonda attraverso il sangue. In questi casi possono comparire sintomi come:
- febbre.
- Debolezza generalizzata.
- Perdita di peso.
- Ipotensione.
È dunque necessario in questi casi rivolgersi subito al proprio medico.
Come si manifesta?
- Se colpisce l’unghia: la pelle appare tesa e la zona intorno all’unghia è infiammata, rossa, gonfia e dolorante. A volte l’unghia può scollarsi o cambiare colore (gialla o verdastra) a seconda del batterio che provoca l’infezione.
- Se colpisce il polpastrello: il dolore è molto intenso e pulsante e il polpastrello appare gonfio e arrossato. Può associarsi la febbre, ma in casi rari. In questo caso è bene fare attenzione poiché l’infezione può estendersi a tutta la mano.
Tipi di patereccio
Patereccio superficiale o cutaneo
Può interessare la superficie dell’epidermide e, nei casi più gravi, provocare una vescicola piena di liquido sieroso o purulento.
Generalmente colpisce una o più falangi di un dito che, solitamente, guariscono in breve tempo. Si manifesta tipicamente intorno al dito (per questo è chiamato giradito) o può essere ungueale, cioè localizzato vicino l’unghia (in questo caso si chiama paronichia).
Giradito sottocutaneo, subungueale o periungueale
In questi casi, l’infiammazione si propaga ai tessuti sotto l’unghia (subungueale) o intorno ad essa (periungueali). Ciò comporta il coinvolgimento del tessuto corneo che forma l’unghia.
Patereccio profondo
Può espandersi raggiungendo perfino le strutture ossee ed osteoarticolari. Se non trattato, questo tipo di patereccio può causare alterazioni anche gravi della funzionalità della mano o del piede.
Patereccio herpetico
È causato dal virus dell’herpes simplex e si manifesta con dolore intenso e vescicole (che compaiono non prima di 2 o 3 giorni dall’inizio del dolore). Il virus è lo stesso che provoca l’herpes labiale o genitale, che rappresentano il principale fattore di rischio per questo tipo di patereccio.
Cause del patereccio e fattori di rischio
Il più delle volte i responsabili dell’infezione sono gli stafilococchi e gli streptococchi. Altre volte, invece, il giradito è causato da funghi come la candida albicans o dal virus dell’herpes simplex.
Gli agenti patogeni penetrano attraverso piccole lesioni dell’epidermide e, una volta entrati, attivano la risposta difensiva dell’organismo. Infatti, i sintomi sono quelli caratteristici dei processi infiammatori, cioè rossore, gonfiore, calore e dolore. Ciò può accadere in presenza di diversi casi, come:
- abitudine a rosicchiarsi le unghie e le pellicine intorno all’unghia (onicofagia).
- Errata manicure con il taglio delle pellicine intorno alle unghie e l’uso di strumenti non sterilizzati. Le pellicine, infatti, sono importanti perché permettono all’unghia di aderire bene alla pelle. Ciò consente anche di prevenire le lesioni, porta di ingresso degli agenti patogeni.
- Specifiche professioni come parrucchieri, baristi, lavapiatti, ecc., in cui è necessario tenere spesso le mani in acqua. L’acqua, infatti, può alterare la pellicola lipidica protettiva che fa da barriera alla pelle. Se questa protezione è alterata, le mani sono più esposte a lesioni o graffi. L’umidità poi favorisce il proliferare dei funghi.
- Lavori manuali, domestici o giardinaggio in cui le mani sono più soggette a piccoli traumi o lesioni.
- Uso di sostanze chimiche come i detergenti, solventi vari o saponi particolarmente aggressivi.
Nonostante non si tratti di una patologia grave, non va trascurata perché l’infezione potrebbe estendersi alle strutture profonde del dito e provocare guai più seri.
Patereccio: quanto dura l’infezione
I tempi sono variabili e dipendono dall’agente patogeno, ma anche dalla tempestività di intervento e dalla correttezza del trattamento.
- Batteri (stafilococco): alcuni giorni con i trattamenti adeguati.
- Herpes: generalmente 15-20 giorni.
- Funghi (candida): da 3 a 6 mesi.
Diagnosi del patereccio o giradito
Il giradito è facilmente riconoscibile dal medico, pertanto la diagnosi è clinica e non comporta particolari difficoltà.
È comunque consigliabile rivolgersi al proprio medico curante se il disturbo non si risolve in pochi giorni. Il rischio, infatti, è che l’infezione coinvolga tutto il dito o perfino la mano. In questi casi sarà necessaria l’assunzione di farmaci:
- antibiotici, se la causa dell’infezione è un batterio.
- Antimicotici, se il responsabile è un fungo.
- Antivirali, se è un virus.
Nei casi specifici in cui la diagnosi è più complessa, si possono attuare indagini più approfondite:
- tampone o striscio su vetrino raccolti direttamente dalla zona colpita per riconoscere i ceppi di batteri o funghi responsabili dell’infezione. Anche un antibiogramma può risultare utile per identificare la terapia più indicata.
- In caso di herpes può essere utilizzato lo striscio di Tzanck, che permette di verificare le specifiche alterazioni che le cellule epiteliali subiscono se colpite da questo virus.
- Prelievi del sangue per identificare gli anticorpi diretti contro il microorganismo responsabile dell’infezione o copie del suo DNA (per i virus).
- Biopsia, asportando una piccola parte della lesione da analizzare in laboratorio.
Cure e trattamenti per il giradito o patereccio
Farmaci per curare il giradito
È necessario che il trattamento farmacologico per il patereccio sia mirato, cioè legato alla causa dell’infezione.
Batteri
L’antibiotico deve essere efficace sul tipo di batterio che ha provocato l’infezione. Potrebbe anche essere utile far analizzare il pus in laboratorio per scoprire l’agente patogeno e prescrivere il farmaco specifico.
Generalmente si usano creme antibiotiche da applicare sulla zona colpita come l’aureomicina e la gentamicina (a volte associata a cortisonici con azione antinfiammatoria come il Gentalyn Beta.
È utile anche associare dei lavaggi con un sapone antibatterico.
Funghi
Se l’infezione è di tipo micotico si utilizzano farmaci antimicotici specifici come pomate a base di etanolo e timolo, sostanze dall’azione fungicida, o farmaci a base di azoli come il Fluconazolo.
Virus
In caso di patereccio herpetico, causato cioè dal virus dell’herpes simplex, si possono applicare creme antivirali come il Zovirax o l’Aciclovir.
Rimedi naturali per curare il patereccio
- Acqua calda e sale. Tra i rimedi “della nonna”, il più comune è immergere il dito in una soluzione di acqua calda e sale e tenerlo in ammollo per qualche minuto. Da ripetere 2-3 volte al giorno.
- Latte e aglio. Si fa bollire il latte con tre spicchi d’aglio, lo si fa intiepidire e poi si immerge la parte colpita per circa mezz’ora.
- Mollica di pane. Si ammorbidisce la mollica nel latte caldo e si avvolge sulla parte interessata.
- Limone. Bucare la superficie del limone, inserirci il dito e lasciarlo così per una mezz’oretta al giorno.
- Tea tree oil. È un olio essenziale con proprietà antibiotiche naturali. Va applicato, mescolato con olio di mandorle, sul patereccio, coprendo con una garza la parte infetta. Da ripetere 2-3 volte al giorno.
- Calendula o malva. Impacchi con un infuso a base di calendula o malva da fare più volte al giorno.
- Arnica. Molto utile la pomata a base di arnica per ridurre il gonfiore e il dolore.
- Farina di riso e semi di lino. Si mescolano la farina e i semi di lino con un po’ d’acqua e si fa un impacco con questo amalgama per circa 15-20 muniti.
Quando serve la chirurgia?
Se con i farmaci non si guarisce, non resta altro da fare che ricorrere a un piccolo intervento chirurgico.
Si esegue in ambulatorio, in anestesia locale e non dura più di quindici minuti. Il tipo di operazione è però diverso a seconda della zona colpita.
- Se interessa l’unghia. Si esegue una piccola incisione sulla pelle per la fuoriuscita del pus. Tuttavia se l’infezione ha attaccato anche l’unghia, il chirurgo toglierà anche la parte di pelle contagiata e la frazione dell’unghia sotto la quale si trova il pus. Dopo l’intervento si userà una crema antibiotica 2-3 volte al giorno per circa 15 giorni, per prevenire altre infezioni.
- Se interessa il polpastrello. Anche in questo caso si esegue un’incisione sulla cute per la fuoriuscita del pus. Poi la ferita sarà disinfettata e coperta con garze sterili in attesa che si rimargini naturalmente. L’incisione, infatti, non va ricucita per evitare la formazione di nuovo pus.
Possibili complicanze
Se trascurato, le possibili complicanze del patereccio possono essere:
- ascesso (accumulo di pus nei tessuti colpiti dall’infezione).
- Infezione alle articolazioni.
- Infezioni ossee.
- Deformazione delle dita.
- Perdita parziale o totale dell’unghia.
Come prevenire il patareccio
Il patereccio non è certamente una patologia grave, ma è abbastanza fastidiosa. Per questo motivo è necessario adottare misure di prevenzione come:
- non mangiarsi le unghie o strappare le pellicine per evitare quei microtraumi che favoriscono la penetrazione dei batteri nella cute.
- Evitare manicure troppo aggressive o tagliare le unghie troppo corte.
- Indossare i guanti in caso di manipolazione di sostanze irritati o agressive.
- Evitare le dita in bocca.
Inoltre, è sempre bene non sottovalutare l’infezione e monitorare i sintomi per evitare conseguenze più severe.