Sommario
Gli ossiuri sono elminti Nematodi, conosciuti in ambito scientifico con il nome di Enterobius vermicularis. E’ un verme filiforme di colore bianco-trasparente, mobile, visibile ad occhio nudo allo stadio adulto e che ha sede abituale nell’intestino.
Gli ossiuri sono l’agente eziologico di un’elmintiasi (parassitosi da elminti) nota come ossiuriasi o enterobiasi, un’infezione parassitaria intestinale molto comune in età pediatrica. Per il bambino affetto da ossiuriasi non è previsto l’allontanamento dalla scuola o da altre collettività.
Ossiuri: cosa sono
Gli esseri umani sono considerati l’unico ospite di E. vermicularis, nonostante siano state segnalate infezioni occasionali negli scimpanzé in cattività.
Dopo l’ingestione, le uova percorrono l’apparato digerente fino a raggiungere l’intestino tenue, dove si schiudono e danno vita alle larve.
Dall’intestino tenue le larve si accrescono e si inoltrano nell’intestino crasso dove diventano vermi adulti. Le femmine di vermi e gli ovuli adulti migrano poi verso la zona anale, principalmente di notte, e depositano fino a 10.000 uova che si schiudono nell’area perianale.
L’intervallo di tempo dall’ingestione di uova infettive alla deposizione delle uova da parte delle femmine adulte è di circa un mese. Alla piena maturità, le femmine adulte misurano dagli 8 a 13 mm e i maschi adulti dai 2 a 5 mm e la durata della vita adulta è di circa due mesi. In condizioni ottimali, le larve contenute all’interno delle uova si sviluppano in 4-6 ore.
Le uova risultano molto resistenti all’ambiente esterno – sopravvivono a lungo a basse temperature, ma non tollerano quelle alte e la luce del sole – e possono restare vitali, quindi infettive, fino a tre settimane.
Prurito perianale nei bambini: quando chiamare il medico
Si raccomanda di fare riferimento al medico quando vedi in un bambino una persistente azione di grattamento nella zona rettale o genitale, che di norma peggiora nelle ore notturne e dura da più di una settimana.
Oppure in caso di presenza di vermi nelle feci o nella biancheria intima, soprattutto al mattino, o nella zona anale o tra le natiche. Inoltre, nelle bambine, si possono trovare anche nella zona vulvare, tra le piccole e grandi labbra.
Epidemiologia
L’Enterobius vermicularis rimane un importante problema di salute pubblica in molti paesi. Si stima che quasi 1 miliardo di persone in tutto il mondo e di tutte le classi socioeconomiche ne siano infettate. Negli Stati Uniti, colpisce da 20 a 42 milioni di persone, con un tasso di incidenza sulla popolazione generale pari all’11,4% secondo uno studio del Center of Disease Control.
Sebbene l’infestazione da ossiuri possa colpire chiunque, si verifica più frequentemente nei bambini in età scolare o prescolare, in condizioni di affollamento e di scarsa igiene.
Infatti, nei bambini, i tassi di prevalenza raggiungono il:
- 61% in India
- 50% in Inghilterra
- 39% in Thailandia
- 37% in Svezia
- 29% in Danimarca.
Ossiuri: fattori di rischio e trasmissione
La modalità di trasmissione più comune è la via oro-fecale. L’infezione può avvenire tramite autoinoculazione. Ad esempio, l’ingestione delle uova avviene per trasferimento di uova infette dall’ano (dopo grattamento) alla bocca direttamente attraverso le mani o attraverso:
- indumenti
- superfici contaminate
- biancheria da letto
- cibo
- giocattoli ecc.
Raramente, le uova possono essere disperse nell’aria ed essere inalate e ingerite. Ma, può verificarsi anche la retroinfezione, ossia la migrazione delle larve appena schiuse dall’ano al retto.
Diversi fattori e condizioni di rischio favoriscono l’infestazione da ossiuri, tra cui:
- scarse abitudini igienico sanitarie
- convivenza con un individuo infetto
- per i bambini il succhiarsi il pollice e mettersi i giocattoli o oggetti per scrivere in bocca.
Sintomi
Circa un terzo dei pazienti con infestazione da ossiuri è asintomatico. Il sintomo più comune è il prurito perianale che a sua volta può causare eritema perianale e una sovrainfezione batterica superficiale nei siti di graffio.
Occasionalmente può verificarsi invasione del tratto genitale femminile con vulvovaginite e granulomi pelvici o peritoneali. Altri sintomi includono:
- digrignamento dei denti
- enuresi
- insonnia
- anoressia
- irritabilità
- dolore addominale, che può simulare l’appendicite.
Le larve di E. vermicularis si trovano spesso all’interno dell’appendice durante l’appendicectomia, ma il ruolo del nematode nell’appendicite rimane ancora controverso. Inoltre, sono stati segnalati casi molto rari di colite eosinofila associata a larve di E. vermicularis.
Ossiuri: diagnosi
La diagnosi può essere raggiunta attraverso tre semplici tecniche:
- la ricerca dei vermi nella regione perianale 2-3 ore dopo che la persona infetta si è addormentata.
- Lo scotch test, che consiste nell’applicazione di una striscia di nastro adesivo trasparente a livello dell’apertura anale e serve a far aderire eventuali uova o parassiti presenti in questa sede. Lo scotch va staccato dopo circa cinque minuti e incollato attentamente su un vetrino, che conservato a temperatura ambiente, va poi consegnato al laboratorio di analisi mediche, dove verrà esaminato al microscopio. Questo test deve essere eseguito per tre mattine consecutive, subito dopo il risveglio e prima di qualsiasi defecazione e lavaggio.
- Analisi al microscopio di campioni prelevati da sotto le unghie del paziente.
Poiché le uova dei vermi di ossiuri sono rare nelle feci, la microscopia di un campione di feci non è uno strumento diagnostico utile. I metodi sierologici non hanno rilevanza diagnostica.
Allo stesso modo, non sono generalmente previsti né eosinofilia ematica né livelli elevati di immunoglobuline E a causa della bassa invasività dei vermi.
Ossiuri: trattamenti e cure
Il trattamento dell’ossiuriasi consiste nella somministrazione di uno dei seguenti farmaci antielmintici:
- Albendazolo
- Mebendazolo
- Pirantel Pamoato.
La terapia prevede la somministrazione di una singola dose di farmaco per bocca, sotto forma di compresse o di sciroppo, che va ripetuta a distanza di 11-15 giorni per eliminare non solo i vermi, ma anche le uova di ossiuri.
Per aumentare l’efficacia della terapia e prevenire una recidiva tutti i componenti della famiglia, sintomatici o meno, dovranno essere trattati.
Albendazolo
E’ un antielmintico ad ampio spettro capace di espletare un’azione antiparassitaria a livello intestinale e sistemico. Il farmaco può dare diversi effetti indesiderati come:
- febbre
- vomito
- nausea
- cefalea
- vertigini
- reazioni di ipersensibilità e alterazioni ematologiche.
Non deve essere somministrato ai lattanti, alle donne in gravidanza accertata o presunta né durante l’allattamento.
Mebendazolo
E’ dotato di una potente attività nei confronti di molti elminti appartenenti alle classi di nematodi e cestodi. Tuttavia, non deve essere somministrato alle donne in gravidanza accertata o presunta né durante l’allattamento. Inoltre, sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati:
- vertigini
- disturbi e dolore addominale
- diarrea
- rash cutaneo
- orticaria
- disturbi del sangue e del fegato.
Pirantel Pamoato
E’ un antielmintico a bassa tossicità e particolarmente efficace nei confronti delle parassitosi intestinali.
La sua attività si concretizza attraverso l’azione inibitrice nei confronti del recettore nicotinico della placca neuromuscolare del parassita, con conseguente paralisi.
Tuttavia, presenta effetti indesiderati quali:
- anoressia
- diarrea
- vomito
- crampi addominali
- incremento delle transaminasi
- cefalea
- vertigini
- sonnolenza.
Rimedi della nonna per eliminare gli ossiuri
I rimedi della nonna per eliminare gli ossiuri, come l’aglio sotto forma di supposta, semi di zucca, scorza di limone, cannella, chiodi di garofano, non sono efficaci nel risolvere il problema, ma anzi potrebbero contribuire alla diffusione dei parassiti.
Si ricorda che i rimedi più efficaci per l’eradicazione del parassita prevedono:
- assunzione di specifici farmaci
- igiene personale e dell’ambiente.
Ossiuri: come prevenire
Il modo più efficace per prevenire l’ossiuriasi è l’attenzione alle buone pratiche igieniche come:
- lavarsi le mani con sapone e acqua calda dopo aver usato il bagno o prima e dopo aver cambiato il pannolino;
- lavarsi ogni mattina per aiutare a rimuovere una grande quantità di uova dalla pelle. La doccia è un metodo migliore rispetto al bagno, perché si evita una potenziale contaminazione dell’acqua del bagno con uova di ossiuri;
- tagliare regolarmente le unghie;
- cambiare frequentemente la biancheria intima e le lenzuola. Va menzionato che, per evitare ulteriore contaminazione ambientale, le lenzuola non devono essere agitate, ma riposte con cura in una lavatrice e lavate in acqua calda (almeno 60°);
- non condividere asciugamani fino alla seconda somministrazione del farmaco;
- pulire le superfici e gli oggetti, soprattutto i giocattoli, che potrebbero essere contaminati; – mantenere le camere ben illuminate durante il giorno, perché le uova sono sensibili alla luce del sole.
Fonti
- Centers for Disease Control and Prevention. Enterobiasis.
- CDC– Center for disease Control and Prevention.
- MSD manuals.
- Wendt S, Trawinski H, Schubert S, Rodloff AC, Mössner J, Lübbert C. The Diagnosis and Treatment of Pinworm Infection. Dtsch Arztebl Int. 2019;116(13):213-219. doi:10.3238/arztebl.2019.0213.
- Lohiya GS, Tan-Figueroa L, Crinella FM, Lohiya S. Epidemiology and control of enterobiasis in a developmental center. West J Med. 2000;172(5):305-308. doi:10.1136/ewjm.172.5.305.
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