Sommario
Lโictus รจ la piรน frequente malattia neurologica: rappresenta il danno che si verifica nel cervello quando, improvvisamente, un vaso sanguigno si chiude oppure si rompe.
Quindi, risulta di fondamentale importanza la tempestivitร dei soccorsi. Come viene ribadito dagli esperti, in presenza di alterazioni anche lievi della coscienza o formicolii improvvisi, difficoltร nel muovere un arto, รจ bene rivolgersi al Pronto Soccorso di un ospedale che abbia una Stroke Unit.
Nellโimmediato, il paziente viene trattato con farmaci che proteggono il tessuto nervoso da ulteriori danni. Lโobiettivo? Salvare tutti i neuroni salvabili.
Inoltre, vengono stabilizzate le condizioni del paziente. I soggetti con ictus ischemico vengono sottoposti a procedure finalizzate alla disostruzione del vaso sanguigno occluso, mentre quelli con emorragia cerebrale a trattamenti mirati ad arrestare la fuoriuscita di sangue.
Nella stessa Stroke Unit ha inizio la prima fase della riabilitazione, che deve proseguire anche dopo le dimissioni. Infatti, la riabilitazione ha lo scopo di recuperare le funzioni perdute riattivando collegamenti neuronali non ancora irreversibilmente distrutti.
In Italia, lโictus รจ la terza causa di morte e, in tutto il mondo, la prima causa di disabilitร . I costi individuali e sociali di questa malattia sono estremamente rilevanti. Anche per questa ragione รจ importante diffondere una cultura di prevenzione, che promuova stili di vita equilibrati ed evidenzi le ripercussioni negative causate dai fattori di rischio evitabili della malattia, come il fumo, lโabuso di alcol e il diabete scompensato.
Che cos’รจ l’ictus
Il termine ictus deriva dal latino e significa colpo. Giร nella parola, c’รจ uno degli aspetti principali di questa malattia, lโinsorgenza improvvisa, che spiazza e non consente di attivare per tempo sistemi di protezione efficaci.
Generalmente, lโictus si presenta senza essere annunciato da dolore o altri sintomi prodromici.
Perchรฉ puรฒ essere mortale
Le diverse funzioni cui sovrintende il nostro cervello sono concentrate in aree precise.
Ci sono zone che raggruppano i neuroni del linguaggio, altre quelli della vista, altre ancora quelli dellโequilibrio, e cosรฌ via.
Quindi, un danno che si verifica in unโarea causa un deficit funzionale dei neuroni preposti a quella funzione. Inoltre, una lesione molto estesa oppure che interessa neuroni che sovrintendono a funzioni vitali, come lโattivitร respiratoria, puรฒ essere mortale.
Perchรฉ avviene?
Lโimprovvisa chiusura di un vaso sanguigno cerebrale (ictus ischemico) impedisce alle cellule a valle di ricevere lโossigeno ed i nutrienti necessari alla sopravvivenza. Questo fenomeno indica la necrosi, piรน o meno estesa, del tessuto e la sospensione della funzione cui i neuroni morti erano preposti.
La rottura di un vaso cerebrale (ictus emorragico) provoca la fuoriuscita di sangue, che si raccoglie a formare un ematoma allโinterno del cervello (se lโictus รจ intracerebrale) oppure una soffusione che avvolge il cervello (se lโemorragia รจ subaracnoidea, ossia si realizza fra le meningi). Il versamento comprime il tessuto circostante, danneggiando o distruggendone i neuroni.
Lโischemia cerebrale rappresenta lโ85% di tutti i casi diยข ictus.
Ictus e ischemia sono sinonimi?
Ictus e ischemia non sono sinonimi, poichรฉ la condizione ischemica si verifica solo in un tipo di ictus, quello, appunto, ischemico: ischemia cerebrale puรฒ dunque essere un sinonimo di ictus ischemico.
Nel primo caso, quello dellโictus ischemico, la lesione neurologica รจ dovuta allโimpossibilitร delle cellule di ricevere i nutrienti e lโossigeno che normalmente vengono portati dal sangue. Invece, nel secondo caso, lโictus emorragico, alla compressione causata dal sangue fuoriuscito dal vaso.
La condizione che si crea a seguito dellโevento primario scatena una serie di eventi nei neuroni che portano alla necrosi del tessuto.
Poichรฉ i neuroni nellโadulto non possono, in linea generale, rigenerarsi, i danni prodotti dallโictus sono per la gran parte irreversibili.
Come riconoscere l’ictus in arrivo: sintomi e cosa fare
La comparsa dellโictus รจ per definizione improvvisa, solitamente non preceduta da alcun segno prodromico, se si eccettuano gli Attacchi Ischemici Transitori. Ma ci sono sintomi precoci, che subentrano nella prima fase, che, se adeguatamente e tempestivamente riconosciuti, possono salvare la vita e ridurre al minimo il numero dei neuroni perduti.
Cosa fare subito?
La perdita di forza o di sensibilitร di un arto e il suo intorpidimento devono essere certamente indagati in un Pronto Soccorso attrezzato, che abbia una Stroke Unit. Un poโ controintuitivamente, รจ proprio la monolateralitร che deve allarmare.
Anche il formicolio al viso, la difficoltร nel parlare, la sensazione di avere la bocca impastata oppure lโincapacitร di articolare correttamente le parole (disartria) o di comprenderne il significato (afasia). Spesso, quando sono presenti questi sintomi, il paziente ha visibilmente la bocca storta. Questi sintomi potrebbero essere un segno di sofferenza dei neuroni del linguaggio.
Di recente il giornalista televisivo Andrea Vianello, oggi direttore di rete in Rai, ha raccontato la sua esperienza di malattia, descrivendo lโictus che lo ha colpito, proprio nelle aree della corteccia cerebrale dedicate al linguaggio, e il percorso di recupero che ha seguito.
La riduzione della capacitร visiva, soprattutto se si verifica in un solo occhio, la visione annebbiata o sdoppiata (diplopia) sono potenziali segni di sofferenza dei neuroni della corteccia visiva.
Mentre la difficoltร a mantenere lโequilibrio (atassia) e la mancanza di coordinazione possono essere segni di sofferenza dei neuroni del cervelletto. In questi casi, il paziente puรฒ avere vertigini, sentirsi spostare anche se รจ fermo, vedere gli oggetti muoversi attorno a sรฉ anche se immobili.
La confusione mentale, quando subentra un ictus, puรฒ accompagnarsi ad unโalterazione dello stato di coscienza (che puรฒ evolvere, nei casi piรน gravi, nel coma) e, di solito, รจ associata a cefalea, nausea e vomito. Questi sintomi possono essere segno dellโipertensione endocranica causata da unโemorragia.
Una cefalea improvvisa e straordinariamente intensa, estesa anche alla nuca e alla porzione cervicale della colonna vertebrale puรฒ suggerire unโemorragia subaracnoidea.
Il mal di testa รจ generalmente tanto forte che i pazienti raccontano non averne mai sperimentato uno simile.
Ictus ischemico: anatomia
Lโictus ischemico rappresenta lโ85% di tutti i casi di ictus.
ร dovuto allโostruzione delle arterie che portano il sangue al cervello. La situazione piรน frequente รจ quella in cui lโocclusione si verifica a causa della formazione di depositi di grasso e altri detriti sulla parete interna delle arterie, le cosiddette placche ateromatose.
Condizioni di stress quali lโipertensione sottopongono la parete arteriosa a sollecitazioni che possono causarne lโinfiammazione e facilitare la deposizione delle placche.
Dove colpisce lโictus?
Le arterie coinvolte sono quelle che originano dallโaorta. La piรน grande arteria del corpo si divide nelle due carotidi comuni, una destra e una sinistra, piรน o meno alla base del collo. Ognuna di queste due si divide ulteriormente in:
- carotide esterna che irrora il viso e la parte esterna della testa.
- Carotide interna che porta il sangue alla parte anteriore del cervello.
Dalla carotide interna ha origine, allโinterno del cranio, lโarteria cerebrale media, la piรน importante arteria che conduce sangue al cervello. Lโarteria cerebrale media irrora tutta la parte laterale dellโencefalo.
Invece, le due arterie vertebrali (destra e sinistra), che salgono parallele alla colonna vertebrale, irrorano:
- Parte posteriore dellโencefalo.
- Cervelletto.
- Tronco encefalico.
Cosa succede
Lโocclusione arteriosa causa sofferenza delle cellule nervose, che non ricevono piรน i nutrimenti e lโossigeno necessari per la loro sopravvivenza. Questo quadro determina la necrosi delle cellule e la perdita di tessuto cerebrale.
Poichรฉ nel mammifero adulto i neuroni perdono, per ragioni ancora non completamente chiarite, la capacitร di rigenerarsi, la funzione assolta dai neuroni persi non viene ripristinata. Lโesito di questo tipo di lesione รจ permanente.
Quanto tempo per capire le conseguenze
Nellโarea circostante la necrosi, i neuroni vengono danneggiati ma non uccisi. E’ in questa sede che un intervento tempestivo puรฒ recuperarli e riattivare la loro funzione.
Spesso si sente dire, dal medico che ha soccorso un paziente colpito da ictus: โDobbiamo aspettare per valutare le conseguenzeโ. La ragione รจ proprio nel destino, fausto o infausto, della zona dโombra (viene definita proprio cosรฌ) circostante la necrosi.
Come si verifica lโostruzione arteriosa
Lโischemia cerebrale รจ causata dallโocclusione di unโarteria, che tuttavia puรฒ non avvenire localmente, nel cervello.
Quando lโostruzione si verifica localmente a causa di un coagulo (che viene chiamato trombo) che si รจ formato al suo interno o per la presenza di una placca ateromatosa, si parla di trombosi cerebrale.
Invece, quando, un vaso del cervello si chiude per effetto di un coagulo partito da lontano (detto, in questo caso, embolo) si parla di embolia cerebrale.
Quali sono le conseguenze dellโostruzione arteriosa?
Gli emboli partono piรน frequentemente dal cuore, dallโaorta e dalle arterie che da essa originano e che sono:
- due carotidi comuni.
- Carotidi esterne.
- Le interne.
- arterie cerebrali medie.
Queste ultime sono le arterie piรน importanti del cervello. Quindi, se ostruite possono determinare pesanti ripercussioni, quali:
- paralisi.
- Perdita della sensibilitร o della visione da un lato del corpo.
- Difficoltร nellโespressione e nella comprensione verbale.
Invece, unโostruzione delle arterie vertebrali provoca un deficit di irrorazione in:
- parte posteriore dellโencefalo.
- Cervelletto.
- Tronco encefalico.
- Struttura che collega il cervello al midollo spinale.
Quanti tipi di ictus ischemico conosciamo?
A seconda della causa che lโha generato lโictus ischemico (anche definito ischemia cerebrale) puรฒ essere classificato come trombotico, se deriva da unโocclusione trombotica di unโarteria cerebrale o embolico, se รจ causato da unโembolia cerebrale.
Se lโocclusione รจ dovuta non ad un trombo o embolo ma alla degenerazione della parete di una delle piccole arterie che nutrono la corteccia cerebrale, lโictus รจ definito lacunare.
Inoltre, i fenomeni legati allโinvecchiamento possono modificare la struttura di queste arterie (lipoialinosi) e innescare piccoli infarti (di diametro inferiore a 1,5 cm) che vengono definiti lacune. Sono piรน frequenti nelle persone anziane che soffrono di diabete o ipertensione non adeguatamente controllati.
Lโinfarto lacunare puรฒ danneggiare la memoria e la capacitร critica, agendo come una demenza di origine vascolare.
Tipica di questi ictus anche la sindrome pseudobulbare, responsabile della camminata a piccoli passi, lenta, con tronco ricurvo e rigido che qualche volta si nota negli anziani.
In circostanze particolari, si puรฒ verificare un restringimento (stenosi) di unโarteria cerebrale, come reazione a sostanze ingerite o altre patologie, accompagnato da ipotensione. Queste condizioni possono causare un ictus emodinamico.
Ma, a seconda della causa che lโha generato lโictus ischemico puรฒ essere classificato come trombotico, se deriva da unโocclusione trombotica di unโarteria cerebrale o embolico, se รจ causato da unโembolia cerebrale.
Emorragia cerebrale
Lโemorragia cerebrale รจ la forma piรน grave di ictus: puรฒ causare la morte del paziente in oltre il 50% dei casi.
Lโemorragia si verifica a causa di un indebolimento della parete di un vaso, che cede sotto la pressione del sangue contenuto. Va da sรฉ che lโipertensione sia uno dei fattori di rischio piรน impattanti nel determinare il cedimento di un vaso.
Emorragia intracerebrale
Quando lo stravaso di sangue si realizza allโinterno del cervello si parla di emorragia intracerebrale (o intraparenchimale). I neuroni direttamente investiti dal sangue fuoriuscito dal vaso muoiono quasi contestualmente allโemorragia, mentre quelli circostanti possono andare in sofferenza nei momenti successivi a causa della compressione generata dal versamento.
Una raccolta di sangue estesa puรฒ determinare un aumento della pressione su tutto il cervello, lโipertensione endocranica, che, se particolarmente forte, puรฒ spingere il cervello a sporgere attraverso il forame occipitale, il foro di collegamento con il midollo spinale (erniazione cerebrale) e, dunque, a causare ulteriori gravi danni anche ai neuroni del tronco encefalico.
Sintomi
I sintomi piรน spesso correlati allโemorragia intracerebrale sono la cefalea intensa e improvvisa, che insorge soprattutto durante lโattivitร fisica, e anche:
- nausea.
- Vomito.
- Alterazione dello stato di coscienza.
I deficit neurologici sono improvvisi e progressivi:
- paralisi ad un lato del corpo se lโemorragia si verifica negli emisferi cerebrali.
- Alterazioni del cervelletto e del tronco (come le difficoltร respiratorie, lo strabismo, la paralisi degli occhi, le pupille puntiformi) se il danno รจ localizzato in corrispondenza della nuca.
La violenza di unโemorragia intracerebrale, il rischio per la vita cui รจ connessa sono di dominio pubblico.
Anni fa, nel 1984, un ictus emorragico in diretta televisiva mozzรฒ il fiato agli spettatori televisivi. Enrico Berlinguer fu colpito da emorragia cerebrale durante un comizio a Padova. Morรฌ dopo pochi giorni per le terribili conseguenze.
Emorragia subaracnoidea
Se lo stravaso di sangue si verifica nello spazio compreso fra le meningi, lโemorragia รจ detta subaracnoidea. La causa piรน frequente รจ la rottura di un aneurisma, ovvero il cedimento di un vaso sanguigno indebolito da una dilatazione patologica. Questa evenienza รจ piรน comune nei pazienti di etร compresa fra i 40 ed i 65 anni.
La conseguenza principale della presenza di un versamento nello spazio subaracnoideo รจ la meningite chimica, ossia lโinfiammazione delle meningi causata non da un microbo ma dal sangue stesso.
Inoltre, il quadro neurologico puรฒ evolvere nelle ore seguenti nel cosiddetto angry brain, il cervello arrabbiato, una condizione che include edema cerebrale (rigonfiamento del cervello) e rischio di restringimento patologico dei suoi vasi (vasospasmo), un fenomeno che peggiora la giร critica situazione dei neuroni.
Il sintomo piรน evidente รจ la cefalea, ma possono sopraggiungere anche:
- vomito.
- Perdita di coscienza.
- Crisi epilettiche.
- alterazioni della frequenza respiratoria.
La popolare attrice statunitense Sharon Stone ha piรน volte ringraziato i medici che hanno saputo soccorrerla tempestivamente e correttamente quindici anni fa.
Allโepoca 43enne, la Stone non credeva che i formicolii e la cefalea che lamentava da ore potessero essere dovuti ad un ictus. Fu solo grazie a cure appropriate che riuscรฌ a recuperare le funzioni danneggiate dallโemorragia subaracnoidea (fortunatamente poco estesa) che lโaveva colpita.
Attacco ischemico transitorio (TIA)
Mentre generalmente lโictus รจ un evento improvviso, in alcune circostanze viene preceduto da una serie di sintomi identici a quelli della patologia, ma che dopo qualche minuto scompaiono senza conseguenze.
Si parla, in questi casi, di attacchi ischemici transitori (TIA). I TIA devono essere indagati immediatamente e tenuti in attenta considerazione, perchรฉ possono precedere un ictus vero e proprio.
Infatti, una persona su 3 colpita da TIA ha un ictus, che in un caso su 5 insorge entro un anno.
Il TIA รจ per lโictus quello che lโangina รจ per lโinfarto, il risultato di una riduzione transitoria dellโafflusso di sangue al cervello, sufficiente a determinare la comparsa dei sintomi ma non abbastanza importante da provocare la morte dei neuroni.
Da cosa รจ causato lโictus
Lโictus รจ causato dall‘improvvisa occlusione di un vaso sanguigno cerebrale (ad opera di un trombo) o proveniente da unโarteria del collo o dal cuore (embolia) oppure da unโemorragia che ha sede nel cervello (emorragia intracerebrale) o fra le meningi (emorragia subaracnoidea).
Le cause dellโischemia cerebrale
La causa dellโocclusione di un vaso sanguigno del cervello puรฒ essere locale oppure nascere a distanza.
Nel primo caso, deriva dalla formazione di un coagulo (trombo) al suo interno o di una placca ateromatosa sulla sua parete e produce una trombosi cerebrale. Invece, nel secondo caso, il vaso allโinterno del cervello viene raggiunto da un coagulo che si รจ originato dal cuore o dalle grosse arterie del collo (embolo).
Le arterie coinvolte nella produzione di emboli sono quelle che partono dallโaorta. A livello della base del collo, lโaorta forma le due carotidi comuni (una destra e una sinistra), che si dividono ulteriormente ognuna in una carotide esterna (che irrora il viso e la parte esterna della testa) ed una carotide interna (che porta il sangue alla parte anteriore del cervello).
Da ognuna delle due carotidi interne nasce, allโinterno del cranio, lโarteria cerebrale media, il piรน importante vaso sanguigno del cervello, che ne irrora tutta la parte laterale. Lโarea nutrita dallโarteria cerebrale media รจ tanto vasta che, se lโocclusione si realizza in questa sede, le conseguenze possono comprendere la paralisi, la perdita della sensibilitร o della visione da un lato del corpo e la difficoltร nellโespressione e nella comprensione verbale.
Ictus: parte destra o parte sinistra
Il lato del corpo colpito dai deficit funzionali รจ lโopposto di quello nel quale si รจ verificata lโischemia. Se lโocclusione รจ a destra, rimarrร penalizzata la parte sinistra del corpo, e viceversa. La ragione รจ nel fatto che queste fibre nervose si incrociano nel passaggio dal cervello al midollo spinale (decussazione).
Occlusioni anche parziali di unโarteria importante come la carotide possono determinare ischemie cerebrali serie.
Lโorigine cardiaca degli emboli
Gli emboli possono staccarsi dal cuore per diverse ragioni.
La piรน frequente รจ la fibrillazione atriale, la forma di aritmia piรน comune. La fibrillazione atriale causa una contrazione anomala del cuore, favorendo il ristagno del sangue al suo interno e, di conseguenza, la formazione di coaguli.
Altre fonti possono essere la cardiopatia reumatica, gli esiti di un infarto miocardico, la presenza di malformazioni delle valvole del cuore o di protesi valvolari. Tutte condizioni che comportano unโalterazione del flusso del sangue, che aumenta il rischio di coagulazione anomala.
Occasionalmente, una frattura delle ossa lunghe puรฒ rilasciare particelle di grasso, che, trasportate dalla circolazione sanguigna, possono ostruire un vaso cerebrale.
La formazione di bolle di gas nel sangue dovuta ad una repentina risalita durante unโimmersione subacquea (la cosiddetta malattia da decompressione) puรฒ essere unโulteriore sorgente di emboli.
Le cause dellโemorragia cerebrale
Lโictus emorragico รจ causato dalla rottura di un vaso cerebrale a causa dellโindebolimento della parete del vaso dovuta nella maggior parte dei casi allโipertensione.
Le arterie, soggette ad un processo di invecchiamento legato allโetร che ne provoca lโassottigliamento e la perdita di elasticitร , diventano meno resistenti e si rompono a seguito di sbalzi di pressione anche minimi.
Nellโanziano, i vasi che tendono a cedere sotto i colpi della pressione alterata sono le piccole arterie profonde.
Invece, nel giovane, la causa piรน comune di emorragia cerebrale รจ la rottura di un aneurisma, una dilatazione quasi sempre congenita della parete dellโarteria, che ha forma di sacco. La particolare morfologia del vaso disturba il flusso del sangue, che assume un moto vorticoso in grado di sollecitare lโarteria fino a romperla, in alcuni casi.
Nellโanziano, la deposizione di sostanza amiloide (che si verifica nellโAlzheimer) puรฒ determinare unโangiopatia che favorisce le emorragie, anche ricorrenti.
Ictus dovuto al consumo di droga
Lโuso di cocaina o di amfetamine puรฒ, in certe circostanze, determinare un aumento improvviso della pressione arteriosa, tanto da portare allโemorragia cerebrale.
Le cause minori dellโictus
Le cause meno frequenti dellโictus interessano soprattutto il giovane.
Si tratta dei difetti congeniti della coagulazione del sangue, delle malattie reumatologiche (come lโartrite reumatoide) o di una malformazione del cuore definita pervietร del forame ovale. Nelle persone che hanno questa alterazione anatomica, in sostanza, i due atrii del cuore sono comunicanti fra loro. Il sangue assume un flusso vorticoso e disordinato, che puรฒ indurre la formazione di trombi.
Inoltre, lโassunzione della pillola anticoncezionale, in particolare nelle donne di etร superiore ai 35 anni e forti fumatrici, puรฒ generare trombofilia, ovvero la tendenza ad una maggiore coagulazione del sangue.
Ma, puรฒ provocare una trombosi anche la dissecazione (alterazione della struttura della parete) delle grandi arterie che portano il sangue al cervello dovuta a:
- traumi (da sport o incidenti stradali, anche il classico colpo di frusta).
- Manovre osteopatiche o chiropratiche eseguite in maniera scorretta da operatori non specializzati.
Altre cause sono lโinfiammazione vascolare secondaria a:
- meningiti.
- Vasculiti (infiammazioni dei vasi sanguigni, solitamente di origine autoimmune).
- Sifilide.
- Alcune malattie rare (come la displasia fibromuscolare, la Malattia di Moyamoya e la Malattia di Binswanger).
Inoltre, nei bambini, lโanemia falciforme รจ una causa comune di ictus ischemico.
Quali sono i fattori di rischio dell’ictus
Fattori non modificabili
Lโincidenza dellโictus รจ direttamente proporzionale allโetร : bassa fino a 40-45 anni, aumenta gradualmente dopo i 50 per impennarsi oltre i 70 anni. Lโetร รจ quindi un primo fattore di rischio per lโictus.
Il 75% dei casi di ictus riguarda le persone con piรน di 65 anni.
Un altro fattore non modificabile รจ il genere: il sesso femminile รจ meno colpito dallโictus, almeno fino alla menopausa. Scomparsa lโazione protettiva esercitata dagli estrogeni, il rischio di ictus si parifica a quello maschile.
Inoltre, la familiaritร rappresenta un fattore favorente. Infine, avere giร avuto un ictus aumenta la probabilitร di averne un secondo.
Fattori modificabili
Se, da un lato, esistono diversi fattori sui quali non si puรฒ intervenire, se non rafforzando le misure preventive, dallโaltro sono molto piรน numerosi gli aspetti modificabili.
Il fumo da sigaretta, lโipertensione (per le ragioni viste), lโabuso di alcol e lโassunzione di stupefacenti riducono il livello di benessere delle arterie, predisponendo ad accidenti cerebrovascolari.
Le stime mostrano che il 40-90% delle persone che vanno incontro ad ictus erano ipertese, coscienti o meno di esserlo, prima dellโevento.
Sedentarietร e alimentazione sbilanciata
La sedentarietร e lโalimentazione sbilanciata, troppo ricca di grassi saturi e carboidrati a sfavore dei vegetali, puรฒ esporre ad un maggiore rischio di deposizione di placche ateromatose nelle arterie, che, a loro volta, possono occluderle.
Diabete e malattie cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari e il diabete sono fattori di rischio importanti. La presenza di placche ateromatose che possono rilasciare emboli รจ certamente correlata al rischio di ictus.
Lโaterosclerosi dei grossi vasi รจ la quarta causa di ictus; la fibrillazione atriale รจ la causa di oltre il 20% dei casi di ictus.
Disturbi della coagulazione
Anche i disturbi della coagulazione e le vasculiti, ovvero infiammazioni dei vasi sanguigni di origine principalmente autoimmune, sono fattori di rischio. Cosรฌ come lโassunzione di contraccettivi orali.
Infatti, la pillola anticoncezionale รจ stata associata ad un aumento del rischio di ictus, che, per la veritร , rimane molto basso nelle giovani donne che assumono prodotti a basso dosaggio, ma assume connotazioni piรน preoccupanti in quelle che prendono contraccettivi orali a dosaggio maggiore e hanno piรน di 35 anni.
Per quanto riguarda la terapia ormonale sostitutiva, cioรจ la terapia ormonale che puรฒ essere prescritta allo scopo di sostituire la fisiologica produzione di estrogeni in menopausa, รจ stato assodato che non ha effetto protettivo sul rischio di ictus, ma addirittura puรฒ aumentarne il rischio. Come per tutti i trattamenti farmacologici, anche in questo caso il medico deve effettuare, in accordo con la donna, un bilancio fra rischi e vantaggi.
Infine, la depressione, cosรฌ come tutte le forme di stress psicosociale, รจ correlata ad un aumento del rischio di ictus.
Ictus: diagnosi
La diagnosi dellโictus รจ clinica, ma la valutazione strumentale permette di distinguere lโictus da malattie che hanno sintomi simili, distinguere se ischemico o emorragico, esaminarne lโestensione, istituire un trattamento di emergenza e tutte le iniziative necessarie a prevenire un secondo episodio e valutare lโeventuale riabilitazione.
La distinzione fra ischemia ed emorragia viene effettuata nellโimmediato attraverso lโesecuzione di una tomografia computerizzata (TC). In casi particolari, viene effettuata anche una risonanza magnetica.
Tomografia computerizzata negativa
Nel caso di sospetto ictus emorragico, in particolare di emorragia subaracnoidea, in caso di TC negativa viene eseguita la puntura lombare per individuare eventuali tracce di sangue fra le meningi.
Tutti i pazienti con ictus vengono sottoposti a elettrocardiogramma e altri test della funzione cardiaca: (ecocardiogramma, monitoraggio Holter, dosaggio della troponina serica) e i parametri della coagulazione per verificare le possibili cause cardiache ed ematiche dellโictus.
Inoltre, possono anche essere eseguiti esami quali lโEcocolor Doppler TSA e il Doppler Transcranico per valutare lo stato della circolazione sanguigna.
In generale, il paziente viene sottoposto ad una visita neurologica e clinica completa.
La glicemia viene dosata al letto del paziente (bedside glucose testing), per escludere che sia troppo bassa, caso in cui occorre somministrare farmaci specifici.
Ictus: cure
Le linee guida internazionali per il trattamento dellโictus sono quelle congiunte stilate dallโAmerican Heart Association e American Stroke Association.
Il trattamento di emergenza dellโictus deve avvenire nelle cosiddette unitร ictus (Stroke Unit), che sono 175 in tutta Italia, fra cui solo 53 hanno strutture per poter effettuare trattamenti endovascolari.
Il risultato รจ che molti dei pazienti che avrebbero lโindicazione per la trombolisi intravenosa o la trombectomia meccanica non accedono alle cure.
Il soccorso deve essere prestato tempestivamente
La precocitร dei soccorsi aumenta le opportunitร di cura immediata e riduce il rischio di invaliditร permanente.
Lโictus bulbare. Il paziente deve essere stabilizzato nelle funzioni vitali, attraverso lโassistenza ventilatoria, se necessario. Questa procedura รจ fondamentale nel caso di ictus che interessano lโarea bulbare del tronco encefalico.
Se necessario, viene inserito un catetere vescicale.
Se il paziente non riesce ad alimentarsi correttamente devono essere predisposte misure perchรฉ comunque riesca a nutrirsi, ad esempio cambiando la sua posizione nel letto o con la nutrizione parenterale. Queste iniziative hanno principalmente lo scopo di prevenire la polmonite ab ingestis, causata dallโinalazione accidentale di particelle di cibo.
Inoltre, per ridurre il rischio di trombosi venose profonde, il paziente in grado di muoversi deve indossare calze elastiche, che attivino la circolazione sanguigna nelle gambe, riducendo il rischio di distacco di emboli.
Terapie
Ictus ischemico
Dopo la stabilizzazione neurologica e generale delle condizioni del paziente, lโobiettivo successivo รจ la rivascolarizzazione, che viene effettuata con la trombolisi intrarteriosa. Disostruendo l’arteria chiusa, salva i neuroni non ancora morti, ma puรฒ essere allestita solo in pazienti selezionati ed entro tre ore dallโevento.
Per sciogliere i trombi vengono usati farmaci quali:
- attivatore tissutale del plasminogeno (TPA).
- Antiaggreganti piastrinici (molecole che impediscono lโaggregazione delle piastrine per formare il coagulo).
- Anticoagulanti (che bloccano i sistemi della coagulazione).
Nelle persone che non possono assumere anticoagulanti, perchรฉ a rischio di cadute e affette da malattie che possono causare emorragie (come lโulcera), vengono impiegati gli antiaggreganti (solitamente acido acetilsalicilico).
Il paziente sottoposto a queste terapie deve essere attentamente monitorato.
La terapia di riperfusione acuta con labetalolo, nicardipina e clevidipina ha lo scopo di dilatare i vasi sanguigni, per ripristinare lโafflusso di sangue e contrastare la reazione di vasospasmo conseguente allโictus.
Intanto, la funzione cardiaca e respiratoria e la pressione arteriosa vengono costantemente e scrupolosamente monitorate, per cogliere eventuali segni che indicano un rischio serio di vita per il paziente.
Lโictus con febbre
Per ridurre la temperatura corporea, che molto spesso si alza, viene somministrato un farmaco antipiretico. Invece, per alzare la glicemia bassa, viene eseguito un trattamento iperglicemizzante mentre se รจ alta, un farmaco ipoglicemizzante.
In presenza di crisi epilettiche scatenate dalla lesione cerebrale, vengono somministrati antiepilettici. Questa terapia non viene mai fatta a scopo preventivo.
La trombectomia meccanica
Si tratta di una procedura che prevede lโinserimento in un vaso di un dispositivo che, seguendo la circolazione del sangue e comandato dallโesterno, arriva fino al trombo e lo rimuove.
Puรฒ essere allestita solo nelle Stroke Unit.
I dispositivi piรน nuovi permettono di ristabilire la perfusione dal 90 al 100% dei pazienti trattati.
Cosa fare dopo: la terapia a lungo termine
Nel caso di ictus ischemico il paziente deve continuare ad assumere la terapia antiaggregante o anticoagulante anche dopo le dimissioni. Inoltre, devono essere trattate le cause dellโocclusione vascolare. Quindi, occorre ridurre la colesterolemia, con farmaci quali le statine.
Devono anche essere trattate le eventuali aritmie presenti.
Ictus: quando operare
Se il paziente ha avuto un ictus dovuto al forame ovale pervio, puรฒ essere indicata la chirurgia correttiva.
La chirurgia puรฒ essere eseguita anche nei casi in cui siano presenti stenosi delle grandi arterie che nutrono il cervello superiori a determinati limiti soglia. Per la loro rimozione vengono utilizzate tecniche di endoarteriectomia.
Ictus emorragico
Lโemorragia cerebrale viene trattata con nicardipina, un farmaco antipertensivo che evita una delle conseguenze dellโictus.
Dopo lโemorragia, il tessuto danneggiato libera molecole che hanno lo scopo di ridurre il diametro dei vasi sanguigni, per impedire una perdita massiva di sangue. Ma questo fenomeno riduce lโapporto di sangue nelle aree lese. La nicardipina dilata i vasi e consente ai neuroni di ricevere ossigeno e nutrienti.
Il paziente riceve farmaci di tipo sintomatico per alleviare lo stato di agitazione e la cefalea e una terapia di supporto che ne stabilizza le condizioni.
La chirurgia dellโictus emorragico
Gli ematomi di grandi dimensioni devono essere drenati chirurgicamente, per evitare che generino una pressione nociva sulle aree di cervello circostanti.
Invece, non vengono operati gli ematomi cerebrali profondi, perchรฉ lโintervento ha un elevato tasso di mortalitร e di deficit neurologici residui.
Come comportarsi dopo lโictus: la riabilitazione
La riabilitazione รจ il complesso di abilitร e funzioni coordinate messe in atto per sfruttare al massimo il recupero funzionale del paziente. Lo scopo รจ restituirgli una certa autonomia nelle attivitร quotidiane.
La riabilitazione precoce avviene direttamente nella Stroke Unit: la logica รจ quella di iniziare il processo riabilitativo prima possibile, per massimizzare il recupero.
Uno specialista competente elabora un piano di recupero personalizzato che si inserisce in un piรน generale progetto assistenziale, che definisce gli interventi riabilitativi e che coinvolge professionisti di diversi settori, compreso il medico di medicina generale.
Il paziente potenzia tutte le prestazioni utili nella sua vita quotidiana, con esercizi di difficoltร crescente che ripete anche a casa. Inoltre, viene incoraggiato a dedicarsi alla cura della sua persona.
Gli operatori sanitari che si occupano della sua riabilitazione devono ricercare eventuali segni di depressione, una delle conseguenze piรน frequenti dellโictus, attraverso unโadeguata valutazione clinica.
Come prevenire lโictus
Il paziente reduce da ictus รจ soggetto ad un maggiore rischio di un secondo episodio.
Quindi, deve essere attentamente monitorato anche dopo le dimissioni e sottoporsi a periodiche visite di controllo per valutare la necessitร di un intervento laddove se ne presentasse la necessitร .
Come evitare un ictus
La prevenzione sia primaria (ossia del primo episodio) sia secondaria (di un secondo ictus) include la rinuncia al fumo da sigaretta e il contenimento nel consumo di alcol.
La comunitร scientifica รจ unanime nel sottolineare lโeffetto preventivo dellโesercizio fisico, che mantiene:
- stato di benessere del sistema circolatorio.
- Un buon tono dellโumore.
- Contribuisce a controllare il peso corporeo.
Cosa mangiare?
Il mantenimento del peso forma deve essere uno degli obiettivi principali del paziente a rischio.
Per raggiungerlo e mantenerlo occorre unโalimentazione bilanciata, povera di grassi saturi (quelli di origine animale) e carboidrati e ricca di vegetali. Frutta e verdura contengono significative quantitร di antiossidanti, molecole che aiutano i tessuti a rallentare i processi di invecchiamento.
Importante anche il ruolo del pesce, in particolare sgombro, tonno e salmone, ricchi di acidi grassi essenziali della linea omega-3, anchโessi caratterizzati da una spiccata azione antiossidante.
Lโipertensione e il diabete devono essere adeguatamente controllati, perchรฉ rappresentano un pericolo per le arterie.
Eventuali aneurismi arteriosi devono essere monitorati nel tempo. I pazienti con fibrillazione atriale di etร superiore ai 65 anni o che hanno giร avuto un ictus vengono generalmente messi in terapia con anticoagulanti. Agli altri sono consigliati gli antiaggreganti.
Le raccomandazioni dei cardiologi sono di limitare lโassunzione di sale da cucina a meno di 5 grammi al giorno. Questo obiettivo richiede di evitare i cibi ad alto contenuto di sale come salumi e formaggi stagionati.
Ictus: chi colpisce
In Italia, rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie (la seconda nel mondo, dopo le malattie cardiovascolari). Come in tutto il mondo, anche nel nostro Paese รจ la prima causa di disabilitร e la seconda di demenza con perdita di autosufficienza.
Quante persone vengono colpite dallo stroke
Nel mondo, ogni anno 15 milioni di persone sono colpite da ictus; di queste, 6 milioni muoiono.
Nel nostro Paese, sono 200.000 i casi di ictus annuali, suddivisi in 150.000 nuovi casi e circa 50.000 recidive di ictus in persone che giร lo avevano avuto.
Si stima che ogni medico di medicina generale assista ogni anno almeno 4-7 pazienti reduci dal primo ictus e segua almeno 20 soggetti in riabilitazione. Fra i sopravvissuti, un terzo circa ha un grado di invaliditร elevato, incompatibile con lโautonomia. Mentre, un altro terzo ha una disabilitร lieve o moderata e il restante terzo recupera lโautonomia.
La riabilitazione รจ un percorso lungo e complesso, che legittima i due terzi della spesa sanitaria connessa allโictus.
Chi รจ a rischio
Lโincidenza di ictus aumenta in maniera proporzionale allโetร della popolazione. Infatti, rimane bassa fino a 40-45 anni, per poi aumentare gradualmente e impennarsi dopo i 70.
Tuttavia, sono 10.000 allโanno i casi di ictus giovanile, ovvero che riguarda soggetti di etร inferiore ai 45-50 anni.
Le statistiche dicono che il 10-20% delle persone colpite dal primo ictus muore entro un mese ed un altro 10% entro il primo anno.
Gli uomini sono, in generale, piรน colpiti delle donne, che, almeno fino alla menopausa, godono della protezione cardiovascolare generata dallโazione degli estrogeni. Ma, con la cessazione della produzione di questi ormoni, il rischio delle donne raggiunge quello degli uomini.
Ictus nella storia
I sintomi di quello che appare a tutti gli effetti un ictus sono stati descritti in molti testi antichi, che risalgono al secondo millennio a.C.
Ippocrate, uno dei piรน grandi medici dellโantichitร e fondatore della stessa professione medica (ancora oggi la laurea in medicina viene proclamata con il suo Giuramento), fu il primo a descrivere in maniera strutturata lโictus. Ne scrisse come della causa della paralisi improvvisa, utilizzando il termine apoplessia, espressione che dal greco significa colpito con violenza. Un termine usato come sinonimo di ictus fino a qualche anno fa.
Definizione di stroke
Dal 1600, la malattia รจ stata definita in lingua inglese stroke, un vocabolo che ha lo stesso significato di apoplessia.
Inoltre, negli anni โ30, รจ stata introdotta lโespressione accidente cerebrovascolare. Questa terminologia รจ importante, perchรฉ segnala un passo avanti nella comprensione dei meccanismi vascolari alla base della malattia.
Ictus emorragico o ischemico
Nel trattato Historiae apoplecticorum, il farmacologo svizzero Johann Jacob Wepfer, nel Seicento, approfondรฌ le cause ed i meccanismi dell’emorragia cerebrale. Wepfer si basรฒ sugli studi condotti in sede autoptica.
Nello stesso periodo storico, sono stati descritti in maniera rudimentale i percorsi dei vasi sanguigni che nutrono il cervello. Fu proprio Wepfer a intuire lโorigine occlusiva di questi vasi nellโictus ischemico.
Infine, al patologo Rudolph Virchow dobbiamo la descrizione della patogenesi della tromboembolia, che egli stesso seppe ricollegare allโictus.
Fonti
- 2018 Guidelines for the early management of patients with acute ischemic stroke โ AHA/ASA
- Linea guida diagnostico-terapeutica e assistenziale dellโictus cerebrale โ Azienda Ospedaliera Niguarda Caโ Granda.