Sommario
Il 2-3% di tutte le gravidanze è rappresentato da gravidanza extrauterina (GEU), ossia da un’anomalia in cui l’ovulo fecondato si impianta e si sviluppa in qualsiasi sito diverso dall’utero, dove invece normalmente avviene.
Si tratta di una condizione fatale per il feto e di grave rischio per la salute della donna e del suo apparato riproduttivo. Solo negli Usa, la GEU è responsabile del 9% delle morti materne correlate alla gravidanza, oltre che di un dramma personale per chi sopravvive che l’accompagnerà per tutta la vita.
Le cause purtroppo non sono sempre chiare, ma alcune di esse, come infezioni alle tube di Falloppio o precedenti interventi chirurgici addominali, possono essere tra quelle più probabili.
Soltanto l’ecografia e alcuni esami specifici sono in grado di salvare la vita della madre, che deve essere immediatamente trattata con resezione chirurgica o con la somministrazione di un farmaco che blocchi la crescita dell’embrione.
Cos’è la gravidanza extrauterina
Per capire cosa sia una gravidanza extrauterina, è necessario fare prima un piccolo passo indietro per spiegare come avviene una gravidanza normale.
Apparato riproduttivo femminile
Prima di tutto specifichiamo che l’apparato riproduttivo femminile è composto da ovaio, utero, tube di Falloppio, vagina e vulva.
- All’interno dell’organo ovaio troviamo due ghiandole chiamate ovaie, dette anche gonadi femminili, posizionate ai due lati dell’utero che hanno il ruolo di produrre ovuli e secernere gli ormoni sessuali.
- L’utero è un organo muscolare cavo che serve ad accogliere l’ovulo fecondato, a consentirne lo sviluppo e a permetterne l’espulsione con il parto.
- Le tube di Falloppio, o salpingi, sono due condotti simmetrici che collegano le ovaie all’utero e sono il luogo dove avviene l’incontro tra l’ovulo e lo spermatozoo.
- La vagina è un canale che collega l’ultimo tratto del collo dell’utero con l’esterno e serve per l’accoppiamento e per permettere agli spermatozoi di raggiungere l’ovulo in una delle tube.
- La vulva è l’insieme dei genitali esterni femminili e consente di eseguire la minzione, di avere i rapporti sessuali e di lubrificare vulva e vagina grazie alla quale il feto è in grado di passare durante il parto.
Come avviene una gravidanza normale
In linee generali, in una situazione normale, il concepimento può avvenire soltanto in alcuni giorni del ciclo mestruale di una donna, chiamati finestra fertile, che dura massimo sei giorni.
Il momento migliore è l’ovulazione, quando cioè un ovulo maturo viene rilasciato in una delle tube di Falloppio per essere fecondato. E questo avviene grazie all’incontro con uno spermatozoo.
A quel punto l’ovulo fecondato, che diventa embrione, viaggia attraverso una delle due tube di Falloppio fino all’utero. Lì si attacca e inizia a crescere. Nella maggior parte dei casi questo avviene senza difficoltà.
Gravidanza extrauterina: quando si scopre
In alcuni casi l’impianto dell’embrione si verifica fuori dall’utero dando vita ad una gravidanza extrauterina o, più propriamente, ectopica. Infatti, in circa il 96% dei casi, l’impianto avviene nelle tube di Falloppio e per questo motivo viene chiamata gravidanza tubarica.
Ma, in altri casi, l’ovulo si impianta in un’ovaia e viene denominata gravidanza ovarica, oppure nella pancia prendendo il nome di gravidanza addominale.
Anche se diagnosticata in tempo, non c’è alcun modo di salvare una gravidanza extrauterina, infatti non potrà mai essere trasformata in una gravidanza normale. Di solito colpisce donne di età superiore ai 35 anni, anche se sono noti casi di giovani donne.
Come dicevamo nell’introduzione, questo tipo di gravidanza può essere molto rischiosa. Se per esempio l’uovo continua a crescere nella tuba di Falloppio, infatti, può danneggiare o far scoppiare la tuba e causare forti emorragie alla donna che potrebbero portarla alla morte.
La caratteristica principale di questo tipo di gravidanza è che di solito viene scoperta dopo la quinta settimana dal concepimento, quando la donna avverte dolori al basso ventre e vertigini, ha perdite di sangue dalla vagina e svenimenti. Quando, cioè, può già essere avvenuta la rottura della tuba.
Inizialmente spesso è asintomatica e per questo difficile da diagnosticare in tempo.
Sintomi della gravidanza extrauterina
I sintomi iniziali di una gravidanza extrauterina sono simili a quelli di una gravidanza normale, se non addirittura assenti, per cui molte donne, non solo non si accorgono di essere incinte, ma neanche di essere in pericolo di vita.
Tra i comuni sintomi di una gravidanza allo stadio iniziale, che sia normale o extrauterina, si evidenziano:
- Amenorrea (mancanza di ciclo).
- Nausea e vomito.
- Dolore addominale.
- Mal di schiena.
- Tensione al seno.
Sintomi della GEU dopo la quinta settimana
Mentre i segni chiave di una gravidanza extrauterina, in genere, compaiono dopo la quinta settimana e sono più gravi dei primi. Questi includono:
- Dolore pelvico o addominale, che può comparire in modo improvviso e diventare insopportabile.
- Sanguinamento vaginale, anche se in realtà si tratta di perdite acquose di colore marrone scuro.
- Svenimenti a causa di una copiosa perdita di sangue e conseguente abbassamento della pressione arteriosa oltre la soglia di sicurezza.
- Segni da peritonite.
- Disturbi intestinali, come fastidi durante l’evacuazione o la minzione e a volte diarrea a causa dei cambiamenti ormonali della donna.
- Dolore alla spalla, dovuto per lo più all’irritazione del diaframma causata dal sangue presente nell’addome.
Con questi sintomi, diagnosticare in tempo una gravidanza extrauterina è fondamentale per evitare l’aggravarsi delle condizioni generali della donna.
Nei casi peggiori, anche un semplice sanguinamento vaginale può diventare un’emorragia con rischio di shock.
GEU: cause e soggetti a rischio
Le cause da attribuire ad una gravidanza ectopica non sono sempre chiare, anche se la maggior parte delle volte è determinata da problematiche collegate alle tube di Falloppio.
Può capitare che a seguito di un restringimento o un danno, l’ovulo fecondato non riesca ad attraversare la tuba e s’impianti direttamente lì.
I fattori che possono danneggiare le tube e favorire una gravidanza extrauterina sono di tipo congenito o acquisite.
Fattori congeniti
- Polipo.
- Restringimento (stenosi) parziale della tuba.
- Diverticoli congeniti che dall’intestino spingono sulle tube.
- Tortuosità delle tube che intrappolano l’ovulo.
- Endometriosi, ossia una malattia femminile determinata dall’accumulo anomalo di cellule endometriali fuori dall’utero dove normalmente risiedeno. Questo può causare tessuto cicatriziale all’interno o intorno alle tube.
Fattori acquisiti
- PID, malattia infiammatoria pelvica causata dalla risalita di batteri dalla vagina agli organi interni, come la Chlamydia trachomatis e Neisseria gonorrheae, che si trasmettono sessualmente e che sono in grado di compromettere la fertilità.
- Trattamenti medici come chirurgia delle tube o della zona pelvica, per esempio una legatura delle tube andata male o una loro riapertura.
- Trattamenti come la fecondazione in vitro (FIV), che a causa della stimolazione ovarica richiesta per ottenere gli ovociti provoca una serie di cambiamenti nella tuba e nell’utero aumentando il rischio di GEU.
- Concepimenti avvenuti nonostante la presenza della spirale intrauterina (IUD) al rame o al progesterone, oppure, l’assunzione della pillola anticoncezionale.
- Sistema intrauterino al progestinico levonorgestrel (LNG).
- Tubercolosi genitale, rara nei paesi industrializzati ma pur sempre possibile.
- Fibroma della tuba, ossia un tumore benigno che di solito colpisce l’utero ma che può formarsi anche nelle salpingi.
Altri fattori di rischio
Oltre a queste probabili cause, una gravidanza extrauterina può manifestarsi anche a causa di uno o più dei seguenti fattori di rischio.
- Età della gestante. Abbiamo detto che la probabilità di gravidanza ectopica aumenta dopo i 35-40 anni.
- Fumo. Uno studio effettuato da alcuni scienziati di Edimburgo ha, difatti, dimostrato un collegamento tra una sostanza chimica presente nel fumo di sigaretta e la GEU. Secondo la ricerca, questa sostanza è in grado di raddoppiare il livello di una proteina, PROKR1, nelle tube di Falloppio e favorire un impianto ectopico. Questa proteina, di solito, si trova in grandi quantità solo nell’utero ed è responsabile delle normali gravidanze.
- Precedenti episodi di gravidanza extrauterina. Dopo aver avuto a che fare con una gravidanza ectopica, le possibilità di averne un’altra uguale purtroppo aumentano del 15%, fino ad arrivare al 25% dopo due gravidanze di questo tipo.
- Stile di vita sbagliato, come mancanza totale di attività fisica, abuso di alcol o alimentazione non corretta. Alcuni studi hanno dimostrato come il consumo eccessivo di alcol sia un fattore primario per l’insuccesso dei trattamenti di fecondazione assistita e sia causa di aborti. Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, è stato provato che le donne obese hanno una probabilità tre volte superiore alle normopeso, di essere infertili.
Conseguenze e rischi della gravidanza extrauterina
Le gravidanze ectopiche hanno come principale conseguenza la morte del feto e se non trattate correttamente il rischio di shock emorragico per la madre o la perdita di una parte dell’apparato riproduttivo. Ma vediamo come avviene esattamente l’evoluzione di questo tipo di anomalia.
Le gravidanze tubariche, che si alimentano grazie ai vasi delle tube, provocano un ingrossamento delle stesse man mano che la gravidanza va avanti.
Gli esiti di queste anomalie possono essere:
- Aborto spontaneo e riassorbimento.
- Rottura della tuba con conseguente emorragia intraperitoneale.
- Gravidanza addominale vitale, esito rarissimo in cui la gravidanza tubarica viene espulsa dalla tuba per impiantarsi nella cavità addominale.
Come vedremo successivamente, ognuno di questi casi può essere trattato con metodologie differenti, l’importante è fare una diagnosi corretta e tempestiva al fine di evitare inutili rischi alle pazienti.
Ma veniamo adesso alla domanda che ogni donna si pone.
Dopo la gravidanza ectopica posso avere un’altra gravidanza?
La risposta evidentemente dipende da alcuni fattori, per questo bisogna sempre concordare tutto con il proprio ginecologo e aspettare almeno due-tre cicli mestruali prima di riprovarci.
In generale, possiamo dire che se una gravidanza extrauterina si è risolta da sola, cioè con un aborto spontaneo, senza che la tuba abbia subito danni, è possibile escludere problemi futuri di fertilità, anche se può diventare più difficile rimanere incinte.
Se invece la donna rimane con una sola tuba, a seguito della rimozione chirurgica dell’altra, a quel punto può diventare ancora più difficile avere un’altra gravidanza, ma non impossibile. Non a caso, in certe occasioni, il medico consiglia la fecondazione in vitro.
Stress post-traumatico
Un elemento di cui non si parla quasi mai, ma che fa pienamente parte delle conseguenze di una gravidanza ectopica, è lo stato d’animo della donna. Uno studio effettuato dai ricercatori dell’Imperial College di Londra e della KU di Lovanio in Belgio racconta del forte impatto psicologico della perdita della gravidanza nella donna.
Secondo lo studio, un mese dopo la perdita, una donna su sei ha sofferto di stress post-traumatico a lungo termine, mentre una su quattro ha avuto ansia da moderata a grave ed infine una su dieci ha avuto diversi gradi di depressione.
Gravidanza extrauterina: diagnosi ed esami consigliati
A questo punto, se i sintomi sono di lieve entità e non si sa di essere incinte, la prima cosa da fare è un test di gravidanza che, se positivo, va confermato dagli esami del sangue e un’ecografia ginecologica.
Se invece si hanno sintomi gravi, a prescindere che si sappia o meno di essere incinte, bisogna chiamare il ginecologo e recarsi immediatamente al pronto soccorso dove saranno effettuati una serie di esami.
Quelli utili a diagnosticare una gravidanza extrauterina sono:
- Esame obiettivo, con cui il medico controlla le dimensioni dell’utero e sente la presenza di escrescenze nella pancia.
- Ecografia, meglio se transvaginale, che permette di visualizzare la posizione dell’embrione rispetto all’utero.
- Misurazione dei livelli di gonadotropina corionica (HCG), un ormone prodotto dalla placenta, attraverso un esame del sangue. Nei primi giorni di gravidanza, di solito, i livelli di beta HCG raddoppiano ogni 48-72 ore, fino a che raggiungono valori attorno ai 10000/20000 mlU/mL. In una gravidanza extrauterina questo non avviene.
- A volte, per confermare la GEU è necessario ricorrere alla laparoscopia che può essere utile, oltre che per diagnosticare, anche eventualmente per intervenire chirurgicamente.
Come trattare una gravidanza extrauterina
L’aborto spontaneo rappresenta circa il 70% di tutti gli esiti possibili a seguito di gravidanza extrauterina. Esso avviene solitamente intorno alla quarta settimana, ma se non si verifica bisogna intervenire.
I metodi previsti sono tre: vigile attesa, aborto farmacologico, chirurgia.
Vigile attesa
In questo caso, bisogna tenere costantemente sotto controllo la donna attraverso esami ravvicinati come:
- ecografie
- esami del sangue
- osservazione.
Il tutto permette di valutare giorno dopo giorno il quadro clinico generale in attesa che il problema si risolva da solo con l’aborto.
Parliamo di un metodo non invasivo, possibile solo nel caso in cui il feto sia ancora molto piccolo e la donna non sanguini o non abbia dolore. Ciò che avviene dopo l’aborto include:
- Abbassamento dei livelli di HCG nel sangue fino alla loro scomparsa.
- Sanguinamento vaginale e per questo si consiglia di usare assorbenti esterni o interni e/o asciugamani fino a che non scompare.
- Dolore addominale risolvibile con l’assunzione di paracetamolo secondo parere medico.
Il vantaggio principale di questo monitoraggio è che non si verificano effetti collaterali relativi al trattamento. Lo svantaggio è che c’è ancora un piccolo rischio di rottura delle tube.
Aborto farmacologico
Questo trattamento prevede la prescrizione di una terapia farmacologica con metotrexate, un farmaco in grado di bloccare la crescita dell’embrione.
Esso può essere somministrato per via orale o tramite iniezione intramuscolare o in vena e solo nella prima fase della gravidanza. Sempre che la donna non lamenti dolore e perdite di sangue e non abbia patologie pregresse ai reni o problemi di coagulazione del sangue.
Dopo il trattamento non è necessario rimanere in ospedale ma:
- E’ necessario effettuare regolari esami del sangue per verificare l’efficacia del trattamento.
- A volte, è indispensabile una seconda dose di metotrexate.
- E’ consigliato l’utilizzo di un metodo anticoncezionale affidabile per almeno tre mesi. Questo perché il farmaco potrebbe essere pericoloso per il nuovo feto.
- Bisogna evitare l’alcool, per non rischiare danni al fegato.
- Si potrebbero avere mal di pancia, vertigini e diarrea dopo uno o due giorni dalla somministrazione.
- Rimane comunque una minima possibilità che la tuba si rompa lo stesso.
Chirurgia
L’intervento chirurgico è consigliato a donne che:
- Non possono assumere farmaci o per le quali si sono dimostrati inefficaci.
- Nel caso di gravidanze oltre il primo mese.
- Donne che arrivano in ospedale con una tuba già rotta.
Il metodo chirurgico più utilizzato è la laparoscopia che viene eseguita sotto anestesia generale e serve a rimuovere l’ovulo fecondato. A volte è necessario asportare anche la tuba di Falloppio interessata. Questo trattamento riduce drasticamente le possibilità di concepire naturalmente in futuro.
Nel caso di tuba rotta il chirurgo agisce con un’incisione più ampia che si chiama laparotomia per fermare prima l’emorragia e poi per cercare di salvare la tuba colpita. Nel caso non fosse possibile si procede con la sua asportazione.
Qualsiasi sia il trattamento utilizzato, il medico è tenuto a comunicare alla paziente i vantaggi e i rischi di ciascuna opzione.
Come aiutare e sostenere una donna dopo una GEU
Perdere una gravidanza può essere devastante e molte donne provano la stessa sensazione di dolore che proverebbero se avessero perso un membro della famiglia.
Queste sensazioni possono durare diversi mesi e a volte anni, ma di solito col tempo migliorano.
Ci sono diversi modi per aiutare una donna che ha subito tale trauma e tra questi:
- Vicinanza del partner e dei famigliari che conoscono bene la persona e sanno come affrontare la questione.
- Supporto di un professionista.
- Frequentazione di gruppi di sostegno per le persone che sono state colpite proprio da un’interruzione di gravidanza.
Cosa fare dopo una gravidanza extrauterina e come prevenirla
La maggior parte delle donne dopo una gravidanza ectopica, nell’arco di tre mesi, torna a sentirsi bene fisicamente.
Ma dal punto di vista emotivo deve prendersi del tempo per realizzare l’accaduto e affrontare il dolore. Solo in questo modo sarà possibile superare questo momento e prepararsi ad un’altra eventuale gravidanza.
Ciò che conta dal punto di vista fisico e mentale è mantenersi in forma seguendo uno stile di vita sano attraverso:
- Alimentazione corretta.
- Pratica di sport o attività fisica preferite.
- Cura del corpo.
- Attività di svago come uscite con gli amici, viaggi, partecipazione ad eventi.
- Visite mediche frequenti per attestare di essere completamente guarite.
Per quanto riguarda la prevenzione di un’altra gravidanza ectopica, precisiamo che non si può ostacolare del tutto, però si possono adottare dei comportamenti utili a minimizzare i fattori di rischio.
Oltre a quelli sopra citati, ricordiamone alcuni più specifici, come per esempio, comportamenti atti a prevenire le infezioni sessualmente trasmissibili:
- Limitare la quantità di partner sessuali.
- Usare il preservativo durante i rapporti sessuali.
- Trattare immediatamente eventuali infezioni.
Fonti
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