Sommario
L’infezione da Gardnerella vaginalis è una condizione ginecologica che colpisce circa tre donne su quattro almeno una volta nella vita. Anche gli uomini possono essere infettati attraverso il contatto sessuale e possono trasmettere l’infezione ai loro partner.
Il batterio si trova normalmente nella flora vaginale. Quindi, in presenza di squilibri del pH, può proliferare causando tipici sintomi come: prurito, irritazione, secrezioni anomale e tipico odore “di pesce”.
Tra i fattori di rischio enumeriamo il contatto sessuale non protetto e condizioni di stress immunitario, anche se la Gardnerella non è un batterio che prolifera a causa di una scarsa igiene. In presenza dei primi sintomi è importante recarsi dal proprio medico o dal ginecologo per accertarsi della diagnosi ed impostare una terapia per evitare spiacevoli complicazioni.
Ad oggi i metodi di trattamento a disposizione sono molto efficaci, ma a volte l’infezione può ripresentarsi. Vediamo insieme cura e prevenzione.
Gardnerella: cos’è
Il batterio fu scoperto e descritto per la prima volta nel 1955 dagli scienziati Gardner e Dukes.
La vaginite batterica è caratterizzata dalla sostituzione della flora, normalmente dominata dai lattobacilli, con una complessa e abbondante di batteri che normalmente si trovano nei genital femminili.
La Gardnerella è la causa più comune di vaginite batterica nelle persone mature e sessualmente attive. I sintomi consistono in abbondanti secrezioni, con un odore sgradevole, omogeneo, grigio-bianco.
I batteri sono presenti anche nelle donne senza precedenti infezioni a trasmissione sessuale e spesso non mostrano sintomi. E’ una comune infezione batterica vaginale che colpisce tre donne su quattro almeno una volta nella vita e di solito accompagna:
- candidosi
- tricomoniasi
- infezioni del tratto urinario.
Quale sono le cause della Gardnerella
Le infezioni vaginali si verificano quando alcuni “batteri cattivi” trovano un ambiente favorevole per la loro crescita.
Normalmente la flora vaginale è dominata dai lattobacilli, batteri buoni. Ma per vari motivi questi possono essere sostituiti da “batteri cattivi” che trovano un ambiente favorevole per la crescita causando vaginiti, la più comune delle quali è quella da Gardnerella. I fattori di rischio per l’infezione sono:
- Immunità bassa: le persone con problemi al sistema immunitario sono più propense alle infezioni e quindi anche a quelle da Gardnerella. Allo stesso modo sembrano incorrere in un maggior rischio di recidive dopo il trattamento.
- Antibiotici: soprattutto in caso di trattamento a lungo termine, possono intaccare la flora vaginale distruggendo anche i batteri buoni, creando così uno squilibrio tra i “soldati” ed i “nemici” della flora in un ambiente favorevole alle infezioni.
- Sesso: in assenza di protezioni il contatto con più di un partner o con un nuovo partner (specie se occasionale), può portare alla trasmissione della Gardnerella vaginalis.
- Eccessiva igiene intima: le docce vaginali possono alterare l’equilibrio della flora.
- Dispositivi intrauterini: secondo alcuni studi le donne che scelgono questo metodo di contraccezione possono essere più inclini a sviluppare un’infezione da Gardnerella vaginalis, mentre secondo altri l’incidenza sarebbe simile a quella della popolazione generale.
- Tabacco: secondo alcuni studi il fumo distrugge due batteri vitali per la salute della flora vaginale, ovvero il Lactobacillus iners e il Lactobacillus crispatus.
La Gardnerella può essere causata da una scarsa igiene?
Normalmente, la Gardnerella si trova nella mucosa della vagina e viene tenuta sotto controllo dal sistema immunitario affinché non proliferi e non dia inizio alla vaginosi.
Non sembra, per questo motivo, correlata ad una scarsa igiene, anzi, lavaggi frequenti con saponi aggressivi alterano le barriere naturali del corpo promuovendo la proliferazione dei batteri.
Sintomi della Gardnerella
La vaginite batterica si verifica quando l’equilibrio tra i batteri “buoni” che proteggono la vagina e quelli “cattivi” è alterato.
Questo può accadere comunemente durante i rapporti sessuali, a causa di lavaggi eccessivi o in periodi intensi di stress. Inoltre, la vaginosi batterica si verifica frequentemente nelle donne in gravidanza a causa di cambiamenti nell’acidità vaginale.
Il sintomo più comune di una proliferazione batterica è un odore specifico e pungente, accompagnato da perdite vaginali gialle o grigie.
Altri sintomi possono includere:
- prurito o irritazione della vulva
- sensazione di bruciore durante la minzione
- dolore durante il rapporto sessuale
- sanguinamento occasionale.
La diagnosi di vaginosi batterica è semplice. Normalmente vengono raccolte le perdite vaginali con un apposito tampone, per essere esaminate al microscopio al fine di rilevare organismi che causano o sono associati a vaginosi batterica.
Può anche essere suggerita dall’assenza di lattobacilli (batteri “buoni”) e dai cambiamenti di acidità nella vagina.
Contagio
La Gardnerella è più comune tra le donne sessualmente attive, tra coloro che hanno iniziato ad avere rapporti in giovane età e l’incidenza tende ad aumentare in correlazione con il numero di partner.
Tuttavia, l’infezione è causata da un cambiamento nell’equilibrio dei batteri presenti normalmente nella vagina. Per questo gli esperti tendono ad evitare di classificarla come una malattia sessualmente trasmissibile.
Probabilmente è da considerarsi un disturbo multifattoriale, in cui periodi di stress e squilibri ormonali giocano un ruolo chiave, specialmente se associati a promiscuità sessuale.
Gardnerella nell’uomo
In casi estremamente rari la Gardnerella vaginalis può provocare la colonizzazione e l’infiammazione dei genitali maschili, dopo essere entrata nel corpo dell’uomo durante rapporti sessuali non protetti con una partner infettata.
Nei casi più comuni, il batterio viene completamente eliminato entro 2-3 giorni dalla sua penetrazione nel tratto genitale dell’uomo.
Spesso la gardnerellosi negli uomini rimane totalmente asintomatica.
Durante il rapporto la Gardnerella entra nell’uretra dell’uomo, provocando una reazione infiammatoria “lenta”. Come risultato dell’infezione si verificano secrezioni verdastre, che non danno fastidio al paziente. Oppure possono verificarsi infezioni più complicate, come l’uretrite, che provoca dolore e bruciore durante la minzione.
Gli uomini possono trasmetterla?
Le donne possono sviluppare una vaginosi indipendentemente dal fatto che siano sessualmente attive o no, ma le prime sembrano avere un rischio maggiore di sviluppare il disturbo. Inoltre, hanno anche maggiori probabilità di sviluppare l’infezione se hanno rapporti omosessuali.
Invece, per quanto riguarda gli uomini, alcune ricerche suggeriscono che, anche se meno spesso, possono contrarre un’infezione asintomatica. Quindi, senza saperlo possono diffondere infezioni batteriche simili alle partner femminili.
Uno studio del 2015 che ha coinvolto 165 uomini non circoncisi ha concluso che i partecipanti che avevano uno o più partner sessuali, a parte il coniuge, avevano maggiori probabilità di essere portatori sani di batteri associati alle infezioni vaginali.
Gardnerella in gravidanza
La vaginosi batterica è presente fino al 20% delle donne in gravidanza.
La maggior parte di questi casi è asintomatica e può risolversi spontaneamente senza trattamento.
Tuttavia, ci sono alcune teorie che associano la vaginosi batterica in gravidanza con un aumentato rischio di parto pretermine, con potenziali sequele neonatali dovute alla prematurità.
La diagnosi in gravidanza e il trattamento possono presentare l’opportunità di ridurre il tasso di natalità pretermine e il conseguente rischio di prematurità per il neonato. Tale trattamento può anche ridurre altri esiti avversi perinatali come l’infezione postpartum.
Quando preoccuparsi
In generale, l’infezione da Gardnerella non è qualcosa di cui preoccuparsi eccessivamente, oltre al fatto che circa 1 donna su 3 soffrirà dei sintomi di una vaginosi batterica ad un certo punto della propria vita.
Se sei incinta, c’è il rischio che l’infezione possa causare un travaglio precoce o il neonato sia sottoponderale alla nascita.
In qualsiasi circostanza è raccomandato parlarne serenamente con il proprio medico in modo da instaurare il miglior approccio ed evitare spiacevoli complicazioni come la malattia infiammatoria pelvica o, in rari casi, l’infertilità.
Diagnosi della gardnerella
È necessario il parere di un medico per diagnosticare correttamente la Gardnerella.
Egli raccoglie un campione delle perdite vaginali e le affida ad un laboratorio, dove al microscopio vengono testati i livelli di pH per determinare i batteri che potrebbero essere presenti (inclusa la Gardnerella ed altri).
I risultati arrivano di solito entro pochi giorni. L’infezione può anche influenzare i risultati del PAP test.
Come curare la gardnerella vaginalis
Il trattamento per la vaginite batterica si basa sull’uso di antibiotici consigliati da uno specialista.
Anche se i sintomi scompaiono dai primi giorni, è essenziale che la terapia venga portata a termine perché abbassa il rischio di recidive.
Inoltre, possono essere somministrati:
- trattamenti locali
- ovuli intravaginali
- oppure farmaci orali.
Trattandosi di un’infezione a trasmissione sessuale, si raccomanda di effettuare il trattamento di entrambi i partner, sebbene gli uomini manifestino sintomi abbastanza raramente, rimanendo portatori sani dell’infezione.
Rimedi naturali
Molte volte l’infezione da Gardnerella si risolve spontaneamente o con l’ausilio di qualche rimedio casalingo. Tuttavia, questi consigli non vanno intesi in sostituzione di un consulto medico, né devono essere causa di un suo ritardo.
Yogurt bianco
Uno dei rimedi più diffusi per eliminare l’odore sgradevole è lo yogurt bianco naturale, che contiene lattobacilli (batteri “buoni”) che prevengono e combattono i batteri nocivi come la Gardnerella vaginalis.
Puoi prevenire e trattare l’odore sgradevole consumando quotidianamente yogurt intero o magro, con o senza lattosio.
Puoi anche godere dei benefici dei probiotici ricorrendo agli integratori. Se hai la vaginosi batterica, prendi i probiotici ogni giorno per aiutare a curare e prevenire casi futuri.
Inoltre, questi diventano fondamentali per evitare lo squilibrio tra batteri “buoni” e “cattivi”, in caso di trattamento antibiotico.
Probiotici
Secondo uno studio del 2014, che si è concentrato sugli effetti dei probiotici sulla vaginosi batterica, ci sono prove che l’assunzione giornaliera, in compresse o in forma liquida, può aiutare a trattare e prevenire la vaginosi batterica.
Inoltre, se ti è stato prescritto un antibiotico, questo farmaco può uccidere i “batteri buoni” così come quelli “cattivi”. Gli integratori e lo yogurt possono aiutare a ripopolare la flora.
Olio dell’albero del tè (tea tree oil)
L’olio dell’albero del tè ha potenti proprietà antibatteriche e antimicotiche che possono aiutare a curare la vaginosi batterica.
Però, gli oli essenziali devono essere diluiti con un olio vettore come cocco, mandorle dolci o olio d’oliva, oppure vanno sciolti in abbondante acqua se si decide di fare delle lavande esterne (tipo bidet).
La dose è di circa 3 gocce essenziali in 5 litri di acqua calda (non bollente). Non usare mai il tea tree oil nei genitali interni ed oltre le grandi labbra. In caso si percepisca del bruciore durante la lavanda, sciacquare immediatamente con abbondante acqua.
Attenzione! Non usare mai l’olio dell’albero del tè senza prima mescolarlo, in quanto può bruciare la pelle delicata e causare ustioni.
Molte persone sono allergiche al tea tree oil. Prova una piccola quantità di olio sulla pelle di una mano prima di usarlo sul tessuto vaginale delicato. Se non si verifica alcuna reazione entro 24-48 ore, dovrebbe essere sicuro da usare.
Come prevenire un’infezione da Gardnerella
Sebbene le cause della vaginosi batterica possano essere molteplici, è presente l’idea che più partner sessuali ne aumentino il rischio.
Pertanto, uno dei modi migliori per prevenire la vaginosi batterica è evitare i rapporti sessuali occasionali senza l’uso del preservativo.
Inoltre, lavaggi eccessivi o troppo frequenti non sono consigliati in quanto possono peggiorare l’equilibrio vaginale, fornendo un ambiente ideale per lo sviluppo delle infezioni.
Altri suggerimenti per ridurre il rischio di sviluppare ed evitare il peggioramento di un’infezione già esistente sono:
- Mangiare bene, riposare e bere molti liquidi.
- Evitare di strofinare energicamente la zona intima con saponi profumati; le normali perdite vaginali detergono naturalmente i genitali e sono necessarie per mantenere equilibrata l’acidità; alcune donne usano solo acqua o saponi non profumati come alternative ai detergenti.
- Ridurre lo stress: possono essere utili esercizi di respirazione profonda, meditazione e rilassamento.
- Indossare biancheria intima di cotone (o nessuna durante la notte); evitare leggings stretti e calze per lunghi periodi ed alternarli a gonne per permettere alla pelle di traspirare (la nostra Gardnerella teme l’ossigeno!).
Cibi che fanno bene e quelli da evitare
Chi soffre di vaginosi batterica, specie se ricorrente, dovrebbe anche evitare alcuni cibi come:
- zucchero
- alcol
- cioccolato
- formaggio.
I batteri “cattivi” nella vagina si nutrono di questi alimenti che danno loro l’ambiente di riproduzione ideale, provocando prurito ed un odore specifico “di pesce”.
Invece è indicato il consumo di molti liquidi (acqua) e frutta che contiene antiossidanti, come:
- mele
- mirtilli rossi
- prugne, per tenere lontani altri batteri nocivi.
Fonti
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